lunedì 23 giugno 2008

Noi sottoscritti, cittadini del Canada

Il 10 giugno 2008, Libby Davies ha dato lettura alla Camera dei Comuni del Canada di una petizione di cittadini che si appella all'apertura di un'inchiesta canadese sugli attentati dell'11 settembre 2001.
Deputata di Vancouver, la Davies è stata la prima parlamentare canadese omosessuale ad aver fatto coming out, ed è nota per il suo impegno contro la guerra in Iraq. Presiede il gruppo parlamentare dei 30 deputati del Nuovo Partito Democratico (New Democratic Party, membro dell'Internazionale socialista).
Ecco il testo della petizione :
«Noi sottoscritti, cittadini del Canada, vogliamo attirare l'attenzione della Camera su quanto segue:
Che testimonianze e prove scientifiche dimostrano che il rapporto della commissione d'inchiesta ufficiale sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001 è un documento ingannevole e che i suoi autori, siano essi consapevoli o meno, sono colpevoli di occultare gli avvenimenti reali dell'11 settembre 2001. Le prove accumulate dimostrano in modo evidente che le torri 1, 2 e 7 del World Trade Center sono state demolite con l'aiuto di apparati esplosivi e che la teoria ufficiale a sostegno della tesi che le tre torri siano crollate in seguito all'impatto degli aerei e del calore degli incendi susseguiti è innegabilmente falsa.
Noi siamo fermamente persuasi che degli elementi in seno al governo statunitense siano stati complici dell'assassinio di migliaia d'innocenti l'11 settembre 2001. Questo fatto ha portato il Canada a impegnarsi nella presunta “guerra al terrorismo” e a cambiare in peggio la nostra politica nazionale e internazionale. L'11 settembre 2001 continuerà ad avere conseguenze nefaste per tutti se ci rifiutiamo di esaminare i fatti attentamente e in modo obiettivo.
Per queste ragioni, i firmatari della presente petizione chiedono al Parlamento:
1. Di lanciare immediatamente la sua propria inchiesta sugli accadimenti dell'11 settembre 2001 in nome dei 24 cittadini canadesi uccisi quel giorno a New York City.
2. Agire per legge, alla luce della propria inchiesta, aiutando a perseguire i veri colpevoli davanti alle giurisdizioni internazionali.
Per la verità e la responsabilità.»
Ricordiamo che il Parlamento del Venezuela ha adottato una mozione che richiede al presidente Bush delle spiegazioni sulle incoerenze della sua versione degli attentati dell'11 settembre 2001 e che il Senato del Giappone ha rifiutato di inviare nuove truppe nipponiche in Afghanistan fintantoché le accuse dell'amministrazione Bush sulla responsabilità di quel paese negli attentati dell'11 settembre non saranno corroborate da prove.
Sabato 14 giugno 2008.

Articolo originale: Les députés néo-démocrates canadiens mettent en cause l'administration Bush dans les attentats du 11 septembre

(tratto dal sito Megachip)

incredibile!

C'è ancora molta, troppa gente che sottovaluta il problema del controllo della televisione da parte di Berlusconi. Il vero problema sarebbe (dicono) che la sinistra non ha un progetto da proporre. E' vero (in parte) anche questo, ma non è certo il problema principale.

continua nella pagina politica

mercoledì 11 giugno 2008

la fanciulla di Castellana



Ancora visibile su Google Earth la straordinaria sagoma della fanciula di Castellana. Noi che abbiamo scoperto l'immagine vogliamo riproporla in prossimità di una nuova stagione della mietitura del grano sperando che qualcuno ci faccia sapere qualcosa su questo fenomento che , ricordiamo, altro non è che un campo appena mietuto (foto luglio 2007).


Il campo si trova nelle campagne a Nord di Castellana Sicula in provincia di Palermo. Per chi volesse controllare, l'immagine può essere osservata digitando su Google Earth le coordinate geografiche che sono le seguenti : 37° 48' 16.90" N / 14° 02' 35.31" E.

Oppure digitando il nome della località (Castellana Sicula) e spostandosi con il cursore leggermente a nord del centro abitato.

benvenuti e scusateci!


In questi giorni è possibile vedere, su History Channel, il bellissimo documentario intitolato “la storia del razzismo”.
La visione di questo film, non può che toccare le coscienze dell’ uomo bianco che dovrebbe vergognarsi solo di discutere il problema dell’immigrazione.

Nel filmato vengono via via sciorinate tutte le atrocità commesse dagli europei nel corso dei secoli Invadevano terre altrui senza permesso di soggiorno, senza documenti e senza un contratto di lavoro
Trucidavano, schiavizzavano, stupravano e depredavano intere comunità indigene.
E’ successo in America , è successo in Africa è successo in Oceania ed in India.
Tutto questo ha portato ad un impoverimento, ad oggi irreversibile, di quei luoghi dove continuiamo a portare odio, fame e guerre.

Addirittura nel XIX secolo le devastazioni portate dai coloni europei venivano giustificate utilizzando criminosamente i risultati delle ricerche di Darwin sulla evoluzione delle specie.
Si diceva che l’uomo bianco, essendo il più forte e il più dotato intellettualmente doveva, per legge di natura, dominare gli altri uomini della terra..
Oggi è la negazione della stessa legge di Darwin e la diffusione al suo posto del creazionismo che vengono presi a giustificazione della superiorità del bianco cristiano sulle altre etnie blasfeme.

Bene, io credo che, per ovviare ad un millesimo dei danni compiuti, l’uomo bianco dovrebbe accogliere sulle proprie terre ogni uomo che lo desideri, ogni uomo che fugge da quelle terre che noi gli abbiamo devastato e impoverito. E questo senza chiedergli nulla in cambio, neanche la legalità visto quello che abbiamo fatto noi a loro facendoci beffa di ogni principio non solo legale , ma anche etico e morale. Inoltre ad od ogni ingresso dovremmo consegnargli una targa con la scritta "benvenuti e scusateci!"

(pippo vinci)

sabato 7 giugno 2008

stolen from hotel


Scagli la pietra chi non ha mai rubato in una camera d’albergo!
Anche un posacenere, una penna, un block notes, uno shampoo e così via.
In effetti questi furtarelli innocenti e puri sono stati sempre “approvati” ed auspicati dagli stessi albergatori che tutto sommato sanno che questi piccoli oggettini, riportando il logo del loro inn costituiscono un veicolo pubblicitario a bassissimo costo.
Ma nessuno fino ad oggi aveva avuto una idea tanto simpatica come quella dell’hotel Days Inn di Ottawa in Canada. Sulle biro che si trovano sul desk della camera è stampata la scritta “rubata dall’hotel Day Inn di Ottawa centro” . Un invito cui credo nessuno riuscirebbe a resistere. Io, per esempio, non ce l’ho fatta! Ed eccola fotografata sul desk di casa mia a Toronto.

Pete Greenway -Toronto (Canada)

lunedì 2 giugno 2008

C.V.D. : Come Volevasi Dimostrare


Il 13 maggio scorso abbiamo pubblicato su questa pagina l’ articolo dal titolo:un sistema per fare soldi. Il post si riferiva alle zone ZTL* istituite in molte città italiane con il fine (ufficiale) di ridurre il tasso di inquinamento provocato dalle auto e dalle moto. In particolar modo quelle meno recenti che, in modo alquanto subdolo e misterioso, vengono classificate Euro 1 ed Euro 0.
In quell’articolo insinuavamo che tali soluzioni, mentre da un lato non risolvono il problema, dall’altro favoriscono le case costruttrici di automobili (tipo FIAT) che avrebbero venduto auto ultimo modello (Euro 4) a quei poveri (in senso letterale) cittadini che si ostinavano a mantenere in circolazione vecchie auto Euro 0 od Euro 1.
La foto che abbiamo pubblicato in cima a questo articolo (scattata a Palermo questa mattina) dimostra che avevamo pienamente ragione.
Fra non molto ci sentiremo dire che l’amministratore delegato della FIAT (Ing Marchionni), è un genio del mercato e dell’industria per avere saputo vendere più macchine dei suoi predecessori. I quali erano geni finché i vari governi che si sono succeduti continuavano ad asfaltare l’Italia invece di incrementare i traffici su rotaia e su mare. E di rendere molto più efficiente il trasporto pubblico intra moenia

Io aggiungerei che si dovrebbe pensare anche a quei poveri (riletterale) cittadini che 8 – 10 - 15 anni fa hanno acquistato, con sacrifici, un’auto e l’hanno mantenuta in perfetto ordine e che ora si trovano nella condizione di non potere entrare in città e di non potere acquistare un’auto nuova. A meno di ulteriori costose rate da versare ai geni dell’industria automobilistica.
….e anche se non sono poveri, perché costringerli?

E poi, come può un’auto di soli 10-15 anni essere considerata vecchia e fuori uso?!?!?
E’ curioso come l’economia di mercato e del consumo esiga lavoratori più longevi e macchine più fragili. Si tende infatti ad allungare la vita lavorativa degli operai ai quali si fanno costruire macchine che, invece, durino sempre di meno. Con buona pace per i problemi dell’energia e dei rifiuti.

P.S. anch’io ho una efficientissima Peugeot 106 del 1995 (Euro 0)

(pippo vinci)

*ZTL = Zona a Traffico Limitato

lunedì 19 maggio 2008

aldilà delle strisce


Quasi tutti gli Italiani hanno un mezzo di trasporto privato. Quasi. Tutti gli italiani, invece, hanno i piedi. Tutti. Usano i piedi anche gli automobilisti che, una volta posteggiato il mezzo motorizzato o una volta scesi dal mezzo pubblico, si recano a piedi verso la meta del loro tragitto. C’è poi chi, a piedi, svolge il suo lavoro.
Insomma tutti siamo pedoni. Per diletto, per lavoro, per necessità. Ma quanto vengono rispettati i pedoni nelle città italiane? Abbastanza (al nord); poco (al centro); molto poco (al sud), quasi niente (nelle isole), niente (a Palermo)
L’ultima frontiera dello spregio dei pedoni sono le strisce pedonali ed il semaforo. Le ultime statistiche sugli incidenti rivelano che il 12,4% delle vittime sono pedoni ed il 30% di questi vengono uccisi sulle strisce pedonali
Osservando un incrocio con semaforo a Palermo ci accorgiamo che la linea di sosta di auto e motoveicoli è sempre “aldilà” delle strisce pedonali. Quindi il pedone , anche con il verde dalla sua, non può mai attraversare tranquillo.

In un documento “reale” del RACI” (Reale Automobile Club d’Italia), realizzato in collaborazione con il Comune di Modena, si elencano le 10 regole che un pedone deve seguire per aumentare il suo livello di sicurezza. Un vero e proprio decalogo che è d’estrema attualità. L’evoluzione dell’automobile chiedeva di sensibilizzare la cittadinanza. Già allora avevamo la coscienza di sollecitare l’osservanza dei regolamenti stradali, come un atto di solidarietà sociale, oggi dimenticata. Un decalogo per il pedone, da rileggere facendolo proprio:
1 - Cammina sempre sui marciapiedi anche se devi allungare il percorso
2 - La strada è oggi fatta prevalentemente per i veicoli. Attraversala soltanto quando è indispensabile e con prudenza
3 - Attraversando la strada non essere mai distratto né col pensiero né con lo sguardo
4 - Attraversa la strada ad angolo retto e quando è libera
5 - Non attraversa la strada immediatamente prima o dopo il passaggio di un veicolo, in particolare se si tratta di un tram
6 - Agli incroci attraversa la strada esattamente nel punto indicato dai bulloni e dalle strisce bianche
7 - Osserva scrupolosamente i segnali che regolano la circolazione stradale. Potrai attraversare la strada solo quando il fanale dà il segnale verde
8 - Non indugiare sulle cantonate
9 - Non dimenticare che su strade bagnate e lisce, i veicoli difficilmente possono arrestarsi con prontezza
10 - Quando usi i mezzi di trasporto pubblici non scendere o salire, quando il veicolo è in corsa.
Osserva scrupolosamente il presente decalogo se non vuoi mettere a pericolo la incolumità tua e quella degli altri.

(amedeo contino)

martedì 13 maggio 2008

un sistema per fare soldi


Torniamo a parlare delle zone ZTL, oramai attive in tante città d’Italia. E della tassa per entrarvi con la propria autovettura. Tutte le contraddizioni di questa manovra portano ad una sola conclusione: è un sistema per fare soldi da parte di comuni che non riescono più a coprire le spese di gestione.

Tutti i cittadini coinvolti sanno che l’inquinamento non cesserà; che lo stesso inquinamento aumenterà quanto meno nelle zone periferiche e che del provvedimento si avvantaggeranno, tra gli altri, le case produttrici di automobili che sospetto abbiano spinto per l’adozione di questa soluzione (non soluzione) del problema dell’inquinamento da gas di scarico. Poi il Sig Marchionni passerà per essere un grande manager.

Detto questo, io penso che le stesse amministrazioni comunali potrebbero addolcire la pillola se utilizzassero almeno una parte delle cospicue entrate per azioni che potrebbero VERAMENTE ridurre l’evento inquinante. Scegliere tra le seguenti:

1. acquistare molti autobus per il trasporto cittadino
2. vendere a prezzi scontati abbonamenti annuali per i mezzi pubblici
3. istituire molte zone verdi al posto dei centri commerciali progettati
4. piantare molti alberi lungo le strade cittadine
5. aumentare il numero dei taxi e ridurne le esose tariffe
6. realizzare piste ciclabili sicure
7. liberare i marciapiedi dalle automobili posteggiate
8. vietare la circolazione in città dei SUV

martedì 6 maggio 2008

piccoli e attraenti negozietti

Ho scoperto perché Parigi è bella : non ci sono centri commerciali. E non ce ne sono perché sono vietati. E sono vietati perché , dicono i francesi, strozzerebbero il piccolo commercio. E, in più, sono mostruosi. Inoltre il piccolo commercio è essenziale per mantenere una metropoli a “misura d’uomo”. E ancora , i centri commerciali incrementano mostruosamente il traffico delle automobili private.
In Italia tutto questo verrebbe considerato come un ostacolo alla modernità ed allo sviluppo. Un limite alla crescita dell’occupazione ed un' offesa personale ad architetti ed ingeneri nostrali che non sono costretti ad essere dei geni per progettare grossi parallelepipedi in cemento (forse armato) dentro cui piazzare geometrici scomparti per la vendita di ogni bene di consumo.
Diverso sarebbe il loro impegno (professionale e culturale) se, per ottenere la stessa parcella, dovessero progettare (o ristrutturare) centinaia di piccoli e attraenti negozietti da armonizzare negli splendidi centri storici della nostre città o da inserire nelle squallide periferie dove creerebbero un “traffico pedonale” umanizzante e poetico.



(pierre lo dico)

venerdì 2 maggio 2008

Vespa World Days

24, 25 , 26 e 27 aprile 2008, Vespa World Days a Cefalù. Ci siamo stati e vogliamo documentarlo con una sola immagine.

E' la vespa siciliana di Francesco Lo Gaglio di Partinico (PA).

lunedì 28 aprile 2008

ICE : In Case of Emergency


Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto spesso, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile, ma gli operatori non sanno chi contattare tra la lista interminabile dei numeri salvati nella rubrica.
Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona che operatori delle ambulanze, polizia, pompieri o primi soccorritori potrebbero contattare.In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare la definizione ICE1, ICE2, ICE3, etc....Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.E' una buona idea ed è anche promossa dalle autorità preposte al soccorso.

(protezione civile Roma)

martedì 22 aprile 2008

amici, genitori e bambini

A me i bambini piacciono. Non ne ho, ma mi piacciono. Sono teneri, innocenti, sinceri e portano allegria. Ad una certa età, si sa, diventano cattivi ed egoisti. Uno lo sa e si difende.

Quelli che non mi piacciono sono i genitori dei bambini. Anzi, specifico. Quelli che non mi piacciono sono gli AMICI, genitori di bambini. Cui do un consiglio da amico. Dividete le due funzioni: quella di amico e quella di genitore. La prima va esercitata senza bambini, la seconda senza amici.

L’incontro fra amici-genitori e amici è quanto di più fastidioso possa esistere nella difficile dialettica tra esseri umani.

Ma il fatto grave è che di questa problematica pare se ne rendano conto solo gli amici, mentre per gli amici-genitori il fatto non sussiste.

Peggio, quando fatalmente si passa dalla categoria amici a quella di amici – genitori la natura provvede a cancellare dalla mente le fastidiose serate passate quando da semplici amici si incontravano gli amici-genitori.

Si sa che le amicizie si fondano anche su percorsi comuni che si sono intrapresi nel passato, ma (attenzione) le stesse amicizie si fortificano se questi percorsi comuni si continuano a percorrere, o se, meglio, si prevede di percorrerli in un futuro più o meno prossimo.

In caso contrario tali incontri si trasformano in patetici revival del tempo che fu, inframmezzati da risvegli nel presente che vede confrontarsi due mondi paralleli e, per questo, mai convergenti. Quello di chi ha figli e quello di chi figli non ne ha.

.. o no?!?!

(pippo vinci)

venerdì 18 aprile 2008

la trazzera in Terza

La trazzera cresce e si rinnova.
Riceviamo alcune (non molte per la verità) e mail di affezionati lettori del ns blog che avrebbero piacere di inviarci alcune loro composizioni "letterarie".
Nella attuale struttura del blog non c'è in effetti un'area riservata a questo genere di "genialità".
E quando è capitato abbiamo trovato loro un angolo nella prima pagina del sito.
Poi abbiamo fatto mente locale e ci siamo resi conto che in effetti l'angolo c'è, e lo ha creato per noi Antonella Gullo. Le sue ricette infatti sono più che ricette. Sono veri e propri racconti.... gustosi. Considerato che Antonella non può sfornare una ricetta al giorno abbiamo deciso di farle un po' di compagnia trasformando la trazzera in dialetto in trazzera in terza, dove troveranno ampio spzio tutti coloro che vorranno inviarci loro composizioni quali racconti, poesie, brani di diario, critiche cinematografiche e teatrali, vignette satiriche .......
Oltre che le oramai famose ricette di Antonella

(la trazzera)

sabato 12 aprile 2008

Ascoltatori, malascoltatori e ascoltattori


Oggi facciamo due cose: una che non abbiamo mai fatto, l’altra che non si fa.La cosa che non abbiamo mai fatto è recensire un libro. Quella che non si fa è recensire un libro senza averlo ancora letto.
Il libro, recensito veramente sull’ultimo numero di Venerdì di Repubblica, si intitola “l’ arte di ascoltare” di Francesco Torralba.
Noi, prendendo spunto dal titolo del libro e dalla lettura della recensione-intervista, vogliamo fare qualche considerazione proprio sul tema evocato. E questo si può fare.

Se sapere parlare bene è un’arte riservata a pochi, saper ascoltare è una capacità esercitata da pochissimi. E non a caso abbiamo utilizzato la parola arte per il parlare bene e capacità per l’ascoltare.
Per sapere parlare bene ed in modo seduttivo e convincente sono necessarie delle condizioni di partenza, di studio e frequentazioni che non tutti possono, rispettivamente avere, programmare ed esercitare. Ma il saper ascoltare è una skill che tutti possediamo e che tutti possono mettere in atto; bastano educazione, umiltà, pazienza e rispetto nei confronti di chi parla

Spesso mi capita, durante il pronunciamento di una MIA frase, di essere interrotto da ascoltatori che concludono il MIO concetto prima ancora che io lo abbia espresso in modo completo come avrei voluto. Queste persone riescono ad agganciare logicamente (e grammaticalmente) in modo impeccabile il tuo discorso, ma lo concludono in tua vece facendoti dire cose che LORO vorrebbero dire.

Altri, invece, non si curano neppure di agganciare correttamente un elemento del tuo discorso e, utilizzando vagamente qualche elemento di una tua frase, ne iniziano un’altra che solo superficialmente interseca i presupposti del tuo dire.

Ma il peggio deve ancora venire. Alcuni malascoltatori non ascoltano per niente, anzi, basta solo una parola del tuo discorso, un tuo gesto o nonsocheccosa, per far scattaredere nel loro cervello un riflesso condizionato che li porta ad iniziare una discussione che non si capisce da dove e perchè venga tirata fuori.

Infine i malascoltatori più viscidi: sono quelli che hanno una capacità invidiabile: riescono, nei momenti topici del tuo discorso, a pronunciare quelle paroline (veero?, si certo!, pero..!) che , insieme agli sguardi ben assestati, fanno credere a chi parla di essere ascoltato, compreso, condiviso o anche compatito.
In effetti pensano ai fatti loro e sfruttano i VOSTRI sguardi e la tonalità della vostra voce per insertare il momento adatto per offrirvi la parolina rassicurante. A questi malascoltatori attribuirei il termine di ascoltattori

Sapere ascoltare è invece educato e conveniente

Mettiamola così: materialmente parlando, tutto quello che tu dai ti impoverisce, tutto quello che ricevi ti arricchisce. Se associamo il parlare con il dare e l’ascoltare con il ricevere la conclusione contabile è ovvia.
Spesso, infine, chi non ascolta lo fa perchè superbamente ritiene di conoscere tutto, o di non avere bisogno di lezioni o, al limite, non considera l'interlocutore all'altezza di fornirgli nozioni che lui ancora non conosce.
A questo proposito vorrei concludere con una citazione di Claude Bernard: " E' ciò che crediamo di sapere già che ci impedisce di apprendere"

(pippo vinci)

martedì 8 aprile 2008

i codici regionali dei DVD



I DVD-Video in commercio hanno un codice detto "codice regionale" per poter essere riprodotti solo in una determinata zona e salvaguardarne i diritti sulle uscite dei film nei continenti. Il mondo è stato suddiviso in aree dalle major cinematografiche. Quindi un film che esce in America (in largo anticipo di solito rispetto all'Europa) grazie a questo codice non può essere visto con lettori del resto del mondo.E' il lettore di Dvd che è pre-impostato sul codice regionale e limita la lettura dei dvd con codice diverso.
Alcuni lettori possono essere modificati per riprodurre dischi senza considerare i propri codici regionali. Esistono dischi che controllano attivamente il codice e non girano su lettori senza codice cioè con codice regione impostato a 0 (ALL) o su lettori con cambio codice automatico, è invece possibile riprodurli su lettori con codice modificabile manualmente dall'utente.
I DVD, oltre a limitare la visione col codice regione, utilizzano anche gli standard video dei paesi di appartenenza (esempio: i DVD americani saranno codificati con lo standard NTSC, quelli europei con lo standard PAL).

sabato 5 aprile 2008

meglio confessare tutto


Questo articolo è dedicato a tutti quelli che non sono mai andati negli Stai Uniti.
Chi lo ha già fatto si ricorderà di una piccola scheda di cartoncino verde che gli assistenti di volo consegnano ai passeggeri qualche ora prima di atterrare a New York, a Miami, a Los Angeles o dovunque vi porti il volo. Siete ancora intorpiditi o assonnati. Forse eccitati per quello che sperate vi aspetti; o ancora affamati perché avete respinto i molti pasti di plastica che vi hanno servito. Al bagno c’è una fila enorme. In ogni caso non fate molta attenzione a quanto scritto su quel cartoncino verde pisello.
Ma viene il momento di compilare la “fiche” . Si va alla ricerca di una penna. La matita non va bene. Ecco la penna. No, rossa no! Si cerca nello zainetto, nel cruscotto del sedile anteriore. Si chiede in prestito. Poi gli occhiali. Cazzo, dove sono gli occhiali?. Nel frattempo arriva l’ennesimo pasto. Questa volta non me lo lascio scappare. A questa cavolo di scheda penserò dopo. E così via fino a quando l’altoparlante annuncia che stiamo iniziando la discesa verso l’aeroporto JFK di New York.
Non c’è più tempo da perdere; bisogna compilare la scheda. Corrono voci che la polizia di dogana sia molto severa. Soprattutto dopo l’11 settembre.
Via, vediamo cosa vogliono.
E’ scritta solo in inglese.
Ma si capisce...E’ semplice…mica tanto!..Si, ho capito...Cooosaaa?!?!. Ma ho capito bene!??!
Ma sono sceeemi? ..Si, hai capito bene!
Ecco le domande a cui dovete rispondere prima di presentarvi alla dogana :

- Avete una malattia contagiosa? Una malattia mentale? Siete un consumatore abituale di droghe?
- Siete mai stati coinvolti in fatti di spionaggio, o sabotaggio; o in attività terroristiche; o genocidi; o, tra il 1933 ed il 1945, in persecuzioni in collaborazione con i nazisti tedeschi o i loro alleati?
- Siete un trafficante di droga?
- Siete mai stati arrestati per crimini contro la morale?
- State cercando di entrare negli USA per partecipare ad attività immorali o criminali?

Ma attenzione. Non provate , neanche per scherzo, a dire di si, per esempio alla domanda sul genocidio. Se scoprono che non siete colpevoli siete nei guai. Per loro è più grave una bugia che un genocidio.

(pippo vinci)

martedì 1 aprile 2008

...italiani, brava gente?


…. Troppo spesso si dimentica che dietro la retorica cortina del topos “italiani brava gente”, i fascisti italiani si macchiarono di atrocità inenarrabili. Come possiamo dimenticare le stragi nelle ex colonie d’Africa, il genocidio dei libici (ne furono uccisi 1 su 8), le pulizie etniche nei territori della ex Jugoslavia, i campi di concentramento (valga il campo di Arga per tutti) dove venne deliberatamente causata la morte per stenti e torture di migliaia di prigionieri?....
Nel novembre 1989 la BBC, ha messo in onda un film in due parti, “The Fascist Legacy”, l’eredità fascista, nel quale venivano documentati i crimini di guerra commessi durante l’invasione italiana dell’Etiopia e nel regno della Jugoslavia con l’impiego di iprite, o gas mostarda, da parte del generale Badoglio; i bombardamenti di ospedali della Croce Rossa e le rappresaglie scatenate dopo un attentato contro l’allora Governatore italiano dell’Etiopia.
Il film racconta anche le vicende seguite alla capitolazione italiana del ‘43 e si sofferma sull’ipocrisia mostrata tanto dagli USA quanto, soprattutto, dai britannici in questa fase.
Etiopia, Jugoslavia e Grecia richiesero l’estradizione di 1200 criminali di guerra italiani.
I più attivamente ricercati furono Pietro Badoglio, Mario Roatta e Rodolfo Graziani, che non furono mai consegnati alla Giustizia né, pertanto, processati…..

(da un articolo di Moni Ovadia)

Nel maggio del 2007 a Rovereto si è tenuta una rassegna cinematografica durante la quale furono proiettati film e documentari che testimoniavano quanto ricordato da Ovadia nell’articolo che riportiamo. L’immagine che abbiamo pubblicato in cima all’articolo è appunto la locandina della rassegna. Cliccando sulla locandina è possibile visualizzarla ingrandita e leggere più agevolmente i titoli dei lungometraggi proiettati, con una piccola descrizione dei contenuti.
P.S. Il film The Fascist Legacy è stato acquistato dalla RAI, ma non è mai stato trasmesso

(la trazzera)

giovedì 27 marzo 2008

dietro le tessere dei supermercati

a sinistra Le carte fedeltà in Italia (Università di Parma,
dati in migliaia - dati luglio 2007)



Che cosa c’è dietro le tessere dei supermercati e come cambiano le abitudini degli italiani nella raccolta dei bollini.
Una ricerca dell’Università di Parma svela le strategie della grande distribuzione, dalle promozioni agli sconti riservati ai soci.
I database delle imprese commerciali sono sempre più ricchi e con l'avanzare della tecnologia le direzioni marketing possono estrapolare una marea di dati, da utilizzare poi nei modi più svariati
Ogni volta che ci accingiamo a pagare la spesa al supermercato, la storia si ripete:“Ha la carta socio?”, chiede con un bel sorriso la cassiera del supermercato, prima di passare all'attenzione del lettore ottico i codici a barre di tutti i prodotti che abbiamo riposto nel nostro carrello della spesa..
Le carte fedeltà sono dotate di un codice a barre o di una banda magnetica.Basta l'azione di strisciare la carta o metterla davanti al lettore ottico della cassa, per renderci identificabili in meno di un secondo.
Da quel momento il sistema del supermercato o del punto vendita della grossa catena registra tutti i nostri acquisti, andando ad integrare le informazioni già in possesso, dovute ai precedenti acquisti e ai dati che abbiamo noi stessi fornito all'atto di registrazione della tessera socio.
I consumatori, in effetti, non devono fare nulla se non ricordarsi di consegnare la carta fedeltà alla cassa. E per aiutarli a ricordarsene, sono numerosi gli incentivi: dagli sconti riservati ai soci alle promozioni più o meno personalizzate, ai punti per ricevere i premi.
I database delle imprese commerciali sono diventati sempre più ricchi e con l'avanzare della tecnologia le direzioni marketing sono in grado di estrapolare una marea di dati, da utilizzare poi nei modi più svariati, con il solo scopo di legare a sé i consumatori il più efficacemente possibile.
Ma la cosa più appetibile per le imprese è poter programmare campagne ad hoc destinate ad uno specifico segmento di mercato, campagne che proprio per la loro specificità sono poi finanziate direttamente dalle aziende produttrici.
Conciliare la convenienza delle imprese, ad avere una conoscenza approfondita delle abitudini di spesa della propria clientela, con la convenienza dei consumatori, a beneficiare delle promozioni, è possibile.
Se le abitudini di spesa restano più o meno le stesse, quel che un consumatore fa non è altro che pagare un po' meno attraverso uno sconto e raccogliere punti che gli consentiranno un domani di avere un premio, senza spendere nulla di più. Questo in teoria, ovviamente.
Nella pratica le abitudini di spesa quando si avvicina la soglia di punti per ricevere un premio ambito variano eccome: le ricerche evidenziano che per un premio da 3.900 punti la spesa media passa da 44,2 euro del periodo precedente ai 45,7 del mese in cui si ritira il premio, per poi riassestarsi su 44,9 euro.
In pratica l’avvicinarsi della soglia ambita spinge il consumatore a spendere di più. Ed è proprio questo che le imprese vogliono. In altre parole la carta di fedeltà altro non è che un metodo per vendere di più.
E una carta non utilizzata rappresenta per il supermercato o il negozio una grande sconfitta: il database non aggiornato manda a monte molte iniziative e gli investimenti per creare un sistema di tracciabilità dei clienti efficiente e funzionale si rivelano sprecati.
Conosco una persona che ha deciso di utilizzare tutte le carte fedeltà che le propongono, con un piccolo accorgimento: al momento di inserire i dati personali, ne inventa sempre di nuovi. Ma sempre falsi. Scrive che ha 5 figli (anche se non ne ha), scrive che fa il dentista (mentre in realtà è insegnante) dichiara di amare la montagna (ma poi le vacanze le trascorre al mare). In tal modo ritiene di far “sballare” tutti i controlli.
Se tutti facessero così o se , in alternativa, nessuno ritirasse la carta fedeltà, le imprese sarebbero costrette a immettere sul mercato solo prodotti di buona qualità ed a prezzi convenienti… poverine!!!!


(Amedeo Contino)

mercoledì 26 marzo 2008

un 6 rosapallido


Quest’anno c’e la grande novità del ritorno degli esami di riparazione! Bè, in effetti, non sono dei veri e propri esami di riparazione, il saldo dei debiti formativi deve avvenire prima dell’inizio del nuovo anno scolastico mediante un’unica prova scritta da effettuare ai primi di Settembre e preparata dall’insegnante di classe che ha rilevato l’insufficiente livello di preparazione.
Insomma non ci saranno i promossi con debito e i cosiddetti 6 Rossi, questo secondo il Ministero dell’Istruzione eviterà la perdita di tempo del ripasso d’inizio d’anno e si potrà partire subito con il programma curriculare, poiché si avrà la certezza( ?) che tutti gli alunni della classe sono pronti per acquisire nuovi contenuti, sviluppare nuove capacità e potenziare le proprie competenze.
Ma sarà sempre la Scuola che si dovrà caricare il fardello degli alunni che durante l’anno scolastico non hanno voluto o potuto profittare; nel periodo Giugno – Luglio dovranno essere organizzati dei corsi di recupero tenuti da Insegnanti interni o probabilmente esterni, poiché molti saranno impegnati negli Esami di Stato, per non più di 10 – 15 ore a corso, corsi che dovranno costituire la panacea di tutti i mali.
Ad Agosto, evidentemente, tutti in vacanza; solo i recuperandi più impegnati cercheranno di non dimenticare quanto faticosamente appreso ripassando sotto l’ombrellone.
Le famiglie più abbienti e responsabili potranno rinunziare alla frequenza da parte dei loro figli di tali corsi assumendosi l’onere del recupero mediante lezioni private.
Per cercare di ridurre al minimo il numero dei “ recuperandi” finali, alla fine del primo trimestre o quadrimestre, tutte le scuole secondarie superiori hanno dovuto organizzare delle attività di recupero per gli alunni che avevano riportato una o più insufficienze, nella maggior parte dei casi si è sospesa l’attività curriculare per una o due settimane da dedicare alla ripetizione o agli approfondimenti denominate “Settimane dello Studente” perché in tale periodo sono state sospese tutte le verifiche sia orali che scritte, con grande goduria degli Studenti.
I risultati ?............. li verificheremo ad inizio del nuovo anno scolastico, ma chi ha anche un po’ di esperienza scolastica già prevede ……che molti ragazzi si batteranno per un
6 rosapallido.

(dosap)

venerdì 21 marzo 2008

nascere, crescere, morire e resuscitare. Buona Pasqua

Pochi mesi fa abbiamo fatto gli auguri ad amici, lettori e collaboratori de la trazzera. E l’occasione era la nascita del bambinello. Questo bambinello è cresciuto, è morto (ucciso) e, infine, è resuscitato.
Una carriera veloce, drammatica ed a lieto fine.
La trazzera, invece, è arrivata appena al 4° mese di vita. Ogni giorno cresce ed aumentano i suoi visitatori. Così anche i nostri auguri diventano più corposi ed all’elenco di Natale si passa ad un più nutrito elenco di Pasqua.
Piccola riflessione sulla Pasqua: così come non è formativo chiedere ad un bimbo se vuol bene più alla mamma o al papà, non è forse neanche bello chiedere ad un credente se ritiene più importante la Pasqua di Resurrezione o il Natale.
Noi facciamo una piccola riflessione. Nonostante il Natale, dalle nostre parti, sia forse più sentito e celebrato, riteniamo che un credente debba sentire e celebrare di più la Pasqua di Resurrezione.
In fondo tutti siamo stati capaci di nascere, ma solo Lui è stato capace di resuscitare (oltre a Lazzaro). E la fede cristiana si fonda più sul mistero inspiegabile di una resurrezione che sul fatto naturale di una nascita.
Auguri a: giuseppe caliri, paolo greco, benedetto mazzola, rita foti, antonella gullo, gabriella orlando, domenico sapuppo, renzo romano, sandra conti, franco clemenza, la taverna del pavone, fabio giambrone, alessandro cusimano, giuseppe clemente, giuseppe cumbo, ottavio terranova, aurelio scalone, irene zanca, maria vinci contino, antonio terranova, rosalìo, antonella scianna, maurizio busè, lia sava, antonio tricoli, lella valenti, rita borsellino, daniela arletti,antonio piceno, assunta armanio, pietro teresi, giuseppe giudice, vincenzo lo re, maurizio contino, enrico lunetto, stefania mento, alberto wolleb, matilde alessandra vassallo, anna giordano, luigi altezza, maria amoroso, sebastiano cinque, giuseppe prestigiacomo, sergio munafò, stella, amedeo contino, pippo montedoro, leanne estreich, margherita bazzi, sudir de gregorio, sasà modica, maria grazia nicoletti, gabriella bellorio,m carmela vinci, giovanni butti, benedetto mazzola, pietro vinciguerra, ramona balsano, giampaolo vincigurerra , lena aggio butti, monica butti, matilde, lorenzo de gama, dacia di cristina, cesare rao camemi, marta terranova, francesca terranova, cosimo fermo, elisa deagostini, giovanna lui, angela alagna, giovanna sausa, valeria vinci, giovanni guccione, francesca orlando, maria licciardi, daniele arrigo, cosima ravello, monica picone, cosimo fermo, ninni picone, angelina nogara, stefano picone, ettore pinsolo, lorena balsano, pino potestio, paolo di matteo, marcello philippson, daniela tripisciano, anna maria turcato, ida agosta, armando guccione, anita moretti casartelli, assia, attilio guardaci, barbara grimaudo, daniela vinci, ninni vinci, pietro cavarretta, loredana cammarata, emanuele (elio) vitrano catania, , enza di gangi, giovannella brancato, giovanni bonanno, angela sgadari, sciacca in my mind, sara casartelli, giacomo casartelli, margherita casartelli, margarete miceli, giovanna vesco, paola barbasso, paola pintacuda, slavo simeonov, nadejda vassileva, salvo barbaro, guido sireci, paola sconzo, salvo de caro, maria castri, pippo sole, neil snake, mario pasquotto, laura picone, patrizia lo campo, mimmo giubilaro, luca adragna, maria chiara pavone....
(la trazzera)

giovedì 20 marzo 2008

il nostro benessere


In un nostro precedente post (sei di sinistra se…) si leggeva al penultimo punto: sei di sinistra se ritieni che il PIL sia un indice sbagliato per misurare il benessere di un popolo.
Una nostra amica, Rita Foti, ha trovato, a tal proposito, un interessante discorso che il compianto e mai stato Presidente degli Stai Uniti d’America, Robert Kennedy pronunciò all'Università del Kansas.
Era il 18 marzo 1968

Il nostro benessere
"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […].
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. […]
Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani"
Robert Kennedy

(grazie a Rita Foti)

p.s. scusandoci della presunzione (solo nostra e non di Rita) di paragonare le nostre idee con quelle del compianto Bob Kennedy, la pubblicazione di questo brano ed il suo accostamento al nostro post sei di sinistra se... vuole soltanto ribadire che a volte le idee non sono ne' di sinistra ne' di destra, ma semplicemente idee che, come in questo caso, trovano ampi ed autorevoli consensi. Se, anzi, ciò che pensa un Tizio che si dichiara di sinsitra lo pensa anche un Caio che non si dichiara tale, il fatto non può che fare piacere ad entrambi e la loro trasformazione in azioni concrete risulta meno utopistica. L'unico a dispiacersi, forse, sarà Sempronio.

(Pippo Vinci)


martedì 18 marzo 2008

la rivincita dei veicoli non catalizzati


Il consiglio comunale di Como ha votato a favore della richiesta di esentare la nostra città dai divieti contro la circolazione dei veicoli Euro zero. Con tale decisione gli amministratori hanno dimostrato di avallare e condividere le proteste di moltissimi concittadini 'appiedati' dal provvedimento. È la vittoria del buonsenso.
La presa di posizione dei consiglieri riflette lo stato d'animo e il malumore dei comaschi per una disposizione ritenuta ingiusta e inutile.
Ingiusta, perché tocca principalmente coloro che non sono nelle condizioni economiche di acquistare una nuova auto.
Inutile, perché è comprovato che l'intero traffico automobilistico e motociclistico contribuisce all'inquinamento per non più del dieci per cento, pertanto il contributo dei mezzi non catalizzati risulta del tutto irrilevante.
La sensazione che il provvedimento limitativo non abbia efficacia, ma sia semplicemente un segnale di attenzione della Regione al problema dell'inquinamento, trova sgradita sostanza nei rilevamenti che relegano i nostri territori fra i più inquinati del Paese. Convinzione diffusa è che la lotta alle polveri sottili e ai gas tossici pretenda ben altri provvedimenti.
La protesta dei comaschi, condivisa dal consiglio comunale, va letta e interpretata non solo come segno di disagio e di difficoltà, ma anche e soprattutto come stimolo a prendere seriamente in considerazione il problema.
È necessario disincentivare l'ingresso delle auto in città: ma come' Aree di parcheggio periferiche, frequenti mezzi di collegamento, politica dei prezzi della sosta, piste ciclabili sono alcuni degli interventi possibili a tal fine.
Sul fronte dell'inquinamento, d'altronde, i dati sono chiarissimi: i guai maggiori sono dati dal riscaldamento.
Una politica di maggiore attenzione alla gestione degli impianti in termini di manutenzione e di controllo potrebbe avere immediati effetti positivi.
La diagnosi della malattia da inquinamento è impietosa e provvedimenti anche drastici sono inevitabili.
La protesta contro il blocco dei veicoli Euro zero non va probabilmente intesa come rifiuto alla collaborazione, bensì come stimolo agli amministratori di farsi carico della questione

(renzo romano)

mercoledì 12 marzo 2008

11 settembre 2001, martedì

Molti oramai sono (siamo) convinti che tutto quello che successe veramente quel giorno negli Stati Uniti non ci sia stato mai raccontato. Eppure da quel giorno il mondo (quello grande) è cambiato. Quello piccolo no. Perchè ognuno di noi, nel suo piccolo mondo, ha continuato a fare quello che faceva prima. I fatti dell’11 settembre sono appartenuti alla cronaca e poi alla storia e vanno via via diluendosi trasferendosi dai nostri occhi alla nostra mente, dalle pagine dei quotidiani a quelle dei settimanali per depositarsi su quelle, appunto, dei libri di storia
Per noi non è così perché noi non ci rassegniamo a vivere in un mondo dove chi governa può decidere quello che è importante o no o, peggio, quello che dobbiamo sapere e quello che è meglio nasconderci.

In questo piccolo e giovane blog vogliamo dare un microscopico contributo verso la verità. E lo facciamo elencano alcuni essenziali dubbi sulla versione ufficiale dell’11 settembre.
Sono elementi raccolti nel corso di questi anni (quasi 7) grazie all’assiduo lavoro di giornalisti e ricercatori indipendenti che per queste loro scoperte hanno anche pagato prezzi elevati. Molti hanno perso il lavoro, altri il prestigio, altri ancora la pace.
Le informazioni sotto riportate in forma di elenco sono un misto tra assurde affermazioni della versione ufficiale e scoperte effettuate da indagini indipendenti

A) dirotattori

o La lista dei 19 responsabili è stata diramata dalla CIA appena 48 ore dopo l‘attentato;
o dei 19 uomini accusati di essere i dirottatori del 4 aerei, ben 13 sono vivi ;
o nessun nome arabo risulta nell’elenco dei passeggeri di 4 aerei ;
o tra le macerie delle twin towers è stato ritrovato intatto il passaporto del presunto “capo” del commando Mohammed Atta. Tutto il resto è ridotto in cenere;
o i presunti dirottatori (integralisti musulmani) la sera prima pare abbiano fatto bisbocce ubriacandosi e facendosi notare.

B) Pentagono
o Sul prato di fronte al Pentagono non è stato ritrovato alcun relitto appartenente al presunto aereo dirottato e schiantatosi sull’edificio;
o delle decine di telecamere che inquadravano la facciata del pentagono , nessuna avrebbe filmato l’impatto. Moltissime invece le immagini dell’impatto sulle torri gemelle. Perché?
o la traiettoria seguita dal volo impattatosi sul Pentagono non è realizzabile con un 757 anche se condotto dal pilota di aerei di linea più esperto del mondo;
o il “foro di entrata” nella facciata del Pentagono è largo 6 / 8 metri. Il 757 ha invece una apertura alare di oltre 40 metri;
o tutti gli elementi dell’impatto sul pentagono fanno pensare più ad un missile che ad un aereo commerciale di quelle dimensioni .

C) Pensilvania
o Sul luogo dello schianto del 4° aereo in Pensilvania non è riconoscibile nessun relitto di aereo commerciale





D) Twin Towers
o Nessun edificio con struttura in acciaio come le torri gemelle è mai crollato in seguito ad un incendio. Sarebbe questa infatti la causa dei crolli delle Twin Towers secondo la versione ufficiale;
o prima dei crolli sono state udite, forti e chiare, molte esplosioni ;
o la dinamica della caduta è molto simile a quella delle demolizioni controllate;
o dai filmati dei crolli si intravedono i classici “sbuffi” che precedono il crollo ed indicano le esplosioni di cariche sistemate in punti strategici dell’edificio;
o qualche giorno prima dell’11 settembre alcuni piani sono stati evacuati per dei lavori di “manutenzione” ;
o l’acciaio delle torri, dopo il crollo, è stato venduto in tutta fretta senza prima fare gli opportuni accertamenti. Pare , infatti, che tra le macerie si sia rilevata, tra l’altro, la presenza di termite, un potente esplosivo utilizzato nelle demolizioni controllate;
o oltre alle due twin towers, 24 ore dopo l’11 settembre è crollato un terzo edificio (WCT 7) che non è stato neppure sfiorato dai due aerei.

E) Difesa Aerea
o Tra il primo impatto del 1° aereo sulle torri e lo schianto finale in Pensilvania sono trascorse quasi 2 ore. In questo lasso di tempo nessun aereo da caccia si è levato ad intercettare gli aerei. Eppure in caso di dirottamento i caccia statunitensi dovrebbero intervenire “in automatico” senza attendere alcuna autorizzazione “dall’alto” .

G) Bin laden
o Il nome di Bin Laden, quale responsabile degli attentati, è stato fatto 15 minuti dopo l’impatto del 2° aereo sul WCT ;
o ad oggi Bin Laden non risulta ricercato dall’ FBI per gli attentati dell’ 11 settembre 2001;
o molti video proclami di Bin Laden sono dei falsi. Forse Tutti.

F) Varie
o Nessuno degli otto piloti (4 + 4 copiloti) ha messo in azione il segnale che indica a terra lo stato di dirottamento. Nessuno su 8.
o non è comprensibile come 4 aerei senza alcun aiuto dai controllori di volo siano riusciti a centrare 3 dei 4 obiettivi
o molti passeggeri anno compiuto telefonate in volo coi loro cellulari, quando questo si è dimostrato praticamente impossibile,

Per ulteriori e più approfondite informazioni vai ai seguenti siti

luogocomune

11 settembre immagini eloquenti

911truth (in inglese)



(Pippo Vinci)

mercoledì 5 marzo 2008

sane e identiche


Ricordo che nel corso deli anni 70 era di moda supporre che anche le piante provassero sensazioni. Molti esperimenti tendevano a dimostrare questa ipotesi. Si collegavano alle piante elettrodi e sensori e se ne misuravano le “pulsazioni” in particolari condizioni ambientali. Ma l’esperimento che mi colpì in modo particolare era , più o meno, il seguente: si acquistano due piante identiche , per genere, specie, per età, per stato vegetativo e fitosanitario. Insomma sane e identiche. Meglio se figlie della stessa pianta madre e da questa generate con riproduzione asessuata. In tal modo avranno lo stesso corredo genetico. Insomma più uguali dei gemelli monozigoti

Si pongono le due piante (A e B) in due ambienti separati ma con identiche condizioni di luce , umidità e temperatura. Uguale microclima. Le due piante cresceranno in modo assolutamente identico .. a meno che… A meno che il proprietario delle due gemelline faccia loro delle visite periodiche con una piccola differenza . Visiti sempre la pianta A quando il suo (di lui) umore è negativo e visiti sempre la pianta B quando si sente sereno allegro e positivo. Ebbene. Secondo gli autori di questo esperimento la pianta B (quella visitata dal padrone felice), crescerà in modo più rigoglioso della pianta A, quella visitata dal padrone durante le sue giornate più nere.

Poi tutto finì e si scoprì che alla base di queste “stranezze” non ci sono i sentimenti, ma banali (per modo dire) reazioni fisico-chimico-elettromagnetiche che magari sono più affascinanti e misteriose dei sentimenti, ma certo meno romantiche.

Poi venne l’era dei vegetariani. E poi ancora quella dei vegani o vegetaliani. E qui si scatena un’altra diatriba tra chi dice che fa bene e chi dice che non fa tanto bene. Chi dice che fa bene a quelli sani e chi dice che fa male a quelli malati di questa o quella malattia. C’è ancora chi consiglia di integrare l’alimentazione verde con cibi contenenti amminoacidi inesistenti nei vegetali, e c’è chi non dice niente e continua ad essere vegetariano per i fatti suoi.

Poi (o prima) si scopre che esiste un’altra categoria di vegetariani. Quelli che si cibano solo dei frutti maturi delle piante , meglio se già caduti al suolo. Tale difficile alimentazione deriverebbe dalle abitudini alimentari di un piccola e molto antica comunità religiosa dell’India : i Janisti.
I Janisti ritengono che le piante soffrano in quanto esseri viventi, come gli animali. Pertanto non è lecito strapparle dalla terra oppure mangiarne foglie e radici.
L’unico prodotto utilizzabile è quindi il loro frutto ma non prima che questi si distacchi naturalmente dalla stessa pianta madre.

(pippo vinci)

sabato 1 marzo 2008

buona sera

com'è vero: il dubbio si insinua come un tarlo nella mente ed inaspettato sconvolge l'apparente equilibrio delle "presunte" certezze o, semplicemente, delle superficialità.
La trazzera, "com'è noto" è una strada di campagna
Lo scopro ora, il suono me lo aveva fatto dubitare, ma solo per attimo. Poi stasera la perplessità si è ripresentata ed allora internet ha sciolto l'enigma ed eccomi qui.
Ho scoperto questa parola per caso, o meglio, cercando nel caso.
Mentre scrivevo, più o meno un mese fa, dovendo nominare un luogo o meglio un appezzamento di terreno con particolari caratteristiche, mi sono bloccata:
nessun nome, tra quelli che la mia mente era in grado di generare mi soddisfava.
In un guizzo di piccola follia ho deciso di chiederlo alla prima persona che avrebbe conversato con me e, poichè ero sola in casa, una chat era il solo modo.
Dopo qualche tentativo, poichè certo non mi posso definire nè un' utente abituale nè una fruitrice esperta, sono riuscita ad entrare in una chat.
Bene il primo passo era fatto. Così come era accaduto le altre volte che avevo tentato l'avventura, non riuscivo a capire nè cosa si dicessero e, soprattutto, chi conversasse con chi.
La dea bendata venne in mio aiuto ed una persona abbozzò una conversazione.
L'incipit non fu fantastico, ma il prosieguo gradevole.
Si trattava di un giovane siciliano, catanese per la precisione.
Quando giudicai che la domanda non lo avrebbe troppo sorpreso, la porsi, delicatamente:
come chiameresti un appezzamento in mezza montagna, un po' selvaggio, con sassi sparsi ovunque, tra le erbe ed i fiori di campo, brullo ma denso di profumi e, soprattutto, che si affaccia alla baia (ne avevo visti in Sicilia ed ero certa che sapesse di cosa parlavo)
propose qualche nome che non mi parve adatto..poi Trazzera
Questo era bello, con una sonorità ricca ed antica.
Ringraziai e, senza pensarci troppo, scrissi a proposito della Trazzera diverse pagine.
Ora ho un problema: non è un campo, ma una strada
Dovrò trovare il modo per giustificare questa denominazione
Si accettano suggerimenti
Occorre, credo, precisare che sono di origini bergamasche e, quindi, ritengo che qualche attenuante mi possa essere concessa.
Conosco la Sicilia che, sin dal primo approccio, mi ha affascinata, ma non certo il suo lessico
L'accostamento della tavola alla strada mi ha colpito: nessuno deve essere escluso dalla via ed altrettanto dal desco.
Ho sperimentato l'ospitalità siciliana e non posso che confermare.
Mentre scrivo, mi sovvengono certi profumi in riva al mare ed altri...... a tavola.
Ad onor del vero non posso non citare anche qualche sguardo di velluto che, strada facendo, ho colto

(Stella)

mercoledì 27 febbraio 2008

più spot che film


Fate questo esperimento. Chiedete ai vostri conoscenti se gli
piacerebbe vedere un film in tv senza interruzioni pubblicitarie.

Annotatevi la risposte e fate una semplice statistica:


1. in quanti hanno detto si (a favore dei film senza spot)
2. in quanti hanno detto no (a favore dei film con gli spot)
3. in quanti non hanno risposto.

Ad occhio e croce, ritengo che riteniate (come lo ritengo io) che la percentuale di coloro che diranno SI (film senza spot) sfiori il 100%.
Chi vorrebbe il film rovinato, interrotto e prolungato dalle rumorose e ripetitive interruzioni pubblicitarie? Ma è ovvio. Nessuno. Anzi qualcuno si. E sono quelli che sulle interruzioni pubblicitarie ci lucrano Si va beh, ma sono pochi rispetto alla maggioranza degli italiani. Pochi, ma potenti. Aggiungo io.

Ora: udite, udite. Questa domanda è già stata fatta agli italiani con un referendum tenutosi in data 11 giugno 1995. La domanda era più o meno proprio questa:
“volete abolire la norma che consente di interrompere i lungometraggi in tv con più spot pubblicitari?” Attenzione si chiedeva se ne volevano più di uno o se uno era sufficiente.

Ed ecco cosa hanno risposto gli italiani

Votanti 28.164.078 (quorum raggiunto)
Voti validi 27.030.205
Hanno detto SI (contro gli spot) 11.985670 (44,30%)
Hanno detto NO (a favore di molti spot) 15.044.535 (55.70)

Avete letto bene. Gli Italiani hanno voluto molti spot pubblicitari durante i film. Non uno ma più d'uno.
Chiaramente con questa bella autorizzazione da allora ad oggi i pubblicitari e le TV si sono sentiti autorizzati non solo a lasciare gli spot nei film, ma ad aumentarli fino a limiti oggi divenuti insopportabili.

Il risultato, che io giudico allucinante, è frutto della imponente campagna referendaria dei proprietari delle tv che nel periodo prereferendario hanno convinto il 55,70 % della popolazione che senza spot non avrebbero più visto un film in tv. Il risultato è che oggi vediamo più spot che film

Questo per dimostrare, a chi ancora non ci crede, che il potere della televisione sulle menti e sulle coscienze è immenso. E pericoloso!

(pippo vinci)

domenica 24 febbraio 2008

alias dirigenti


A) PROBLEMA: da molti anni oramai lavoro nella Pubblica Amministrazione Italiana e Siciliana. Ed in molti suoi settori grande è il disagio di chi ci lavora. Molti di questi disagi (non tutti, è chiaro) hanno spesso origine dal difficile e conflittuale rapporto tra chi dirige e chi è diretto. Ed è su questo punto che vorrei fare qualche considerazione partendo dalle critiche che “i diretti” rivolgono ai “direttori” alias dirigenti.
Riassumo le critiche in 4 punti :
1. molti dirigenti non dirigono nessuno se non se stessi;
2. spesso i dirigenti non hanno alcuna responsabilità;
3. i dirigenti si occupano e preoccupano solo degli obiettivi da consegnare al loro superiori (siano essi politici o burocrati);
4. i dirigenti sono spesso incapaci di organizzare il lavoro e/o di gestire il personale alle loro dipendenze

B) GIUDIZIO : ritengo queste critiche, quanto meno, non prive di fondamento.

C) SOLUZIONE: ora azzardo qualche proposta che potrebbe (e sottolineo potrebbe) risolvere o aiutare a risolvere qualcuno dei 4 inconvenienti prima elencati.
Come sapete la valutazione dei dirigente è fatta solo dall'alto (1 via). Essa comprende un giudizio sui risultati raggiunti (70%) ed uno sulle capacità gestionali ed organizzative (30%).
In breve io suggerirei tre correttivi:
1. conferire ai collaboratori il compito di valutare il dirigente nel merito delle sue capacità organizzative. In tal modo, pur di non vedersi intaccata la premialità del 30% il dirigente sicuramente rivolgerà maggiori attenzioni alle sue competenze gestionali ed organizzative; questa è la valutazione a 2 vie (dall'alto e dal basso). Non ho certo dimenticato che una valutazione completa prevederebbe una terza via . Quella dell'utenza. Ma, al momento, questa sarebbe una complicazione che farebbe impantanare la ricerca della soluzione.
2. obbligare i dirigenti (tutti, anche gli apicali) a frequentare corsi specifici di gestione e organizzazione del lavoro (l'ignoranza in tale settore è spaventosa)
3. condividere una parte della premialità (quel 70% derivante dal raggiungimento degli obiettivi) con i propri collaboratori.

E) CONTROCRITICA: a questo punto molti penseranno che i collaboratori avranno in mano una potente arma per “vendicarsi dei loro dirigenti”

Risposta:
è vero, i dirigenti si troveranno tra due fuochi e potranno adottare una di queste due soluzioni
1. combattere su due fronti (contro il dirigente superiore e contro i collaboratori) Sfiancandosi .
2. fare bene il proprio lavoro occupandosi sia degli obiettivi che della organizzazione del lavoro e gestione del personale. Per fare questo, studierà. Perchè la tecniche di direzione e gestione non si conoscono per natura SI STUDIANO

(pippo vinci)

mercoledì 20 febbraio 2008

i santi protettori del Kosovo


Così oggi il Kosovo – per meglio dire, la sua maggioranza albanese – dichiara la sua indipendenza dalla Serbia , con la benedizione della UE e quella degli Stati Uniti. In base al principio dell’autodeterminazione dei popoli.
Questo diritto, che viene invocato per i kosovari, non vale per i ceceni, per i curdi, per i palestinesi… per mancanza di santi protettori: quelli giusti s’intende.
A proposito dei palestinesi, il diritto internazionale si è espresso decine di volte: così avrebbero diritto ad uno Stato ( risoluzione 181, del 1947), a riavere le loro terre occupate dagli israeliani da 40 anni (la 242), a non esser chiusi dentro un muro (la sentenza del 9 luglio 2004 della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja lo dichiara illegittimo e illegale e ne ordina la demolizione), a non vedersi confiscare la terra e l’acqua, secondo la convenzione di Ginevra. Ma non hanno santi protettori, di quelli che contano; e così Israele, dei diritti dei palestinesi, se ne può bellamente infischiare, con l’appoggio incondizionato degli Usa e la totale acquiescenza dell’Europa.
I diritti sono tali quando valgono per tutti, sono cioè universali. Se valgono per alcuni soltanto, sono privilegi, meglio ancora sono la legge del più forte

(luigi Fioravanti)

domenica 17 febbraio 2008

soluzioni italiane

Arriva da Messina la speranza. Nel comune di Torrenova in provincia di Messina è in già in uso un nuovo impianto per lo smaltimento dei rifiuti. La nuova tecnologia si chiama Thor (Total House Waste Recycling) ed è un progetto tutto italiano ideato dai tecnici del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Riportiamo di seguito la descrizione de sistema tratta dallo stesso sito del CNR

Come un ‘mulino’ di nuova generazione, l’impianto Thor riduce i rifiuti a dimensioni microscopiche, inferiori a dieci millesimi di millimetro. Il risultato dell’intero processo è una materia omogenea, purificata dalle parti dannose e dal contenuto calorifico, utilizzabile come combustibile e paragonabile ad un carbone di buona qualità.
“Un combustibile utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico”, aggiunge Paolo Plescia, ricercatore dell’Ismn-Cnr e inventore di Thor, “compresi i motori funzionanti a biodiesel, le caldaie a vapore, i sistemi di riscaldamento centralizzati e gli impianti di termovalorizzazione delle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimiche del prodotto che viene generato dalla raffinazione meccanica dei rifiuti solidi urbani, una volta eliminate le componenti inquinanti sono del tutto analoghe a quelle delle biomasse, ma rispetto a queste sono povere in zolfo ed esenti da idrocarburi policiclici”. E’ possibile utilizzare il prodotto sia come combustibile solido o pellettizzato oppure produrre bio-olio per motori diesel attraverso la ‘pirolisi’. L’impianto è completamente autonomo: consuma infatti parte dell’energia che produce e il resto lo cede all’esterno.
Il primo impianto THOR, attualmente in funzione in Sicilia, riesce a trattare fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente, senza scorie e senza impegnare spazi di grandi dimensioni, con un costo contenuto: un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di euro.
L’impianto può essere montato su un camion o su navi. In quest’ultimo caso, la produttività di un impianto imbarcato può salire oltre le dieci tonnellate l’ora e il combustibile, ottenuto dal trattamento, reso liquido da un ‘pirolizzatore’, può essere utilizzato direttamente dal natante o rivenduto all’esterno.
per maggiori informazioni visitate il sito del CNR (http://www.cnr.it/cnr/news/CnrNews?IDn=1758)

(la trazzera)

giovedì 14 febbraio 2008

eroi del 3° Reich

informazione n 1 : EROE : chi dà prova di straordinario coraggio e generosità; chi si sacrifica per un ideale: e. di guerra / morire, comportarsi da e. (dizionario De Mauro)

informazione n 2 : il candidato repubblicano alla casa Bianca , l’eroe della guerra in Vietnam McCain si avvia a conquistare la nomination per le elezioni presidenziali di novembre

considerazione n 1: può un marine americano reduce dalla guerra del Vietnam fregiarsi del titolo di eroe?
Rileggete bene l’informazione n 1. Passi per il coraggio (ma anche un kamikaze ne ha), come si può attribuire la medaglia di generosità e di idealità ad un militare di un esercito autore di una guerra di invasione che la storia ha oramai consacrato come una guerra sbagliata e imperialista?

considerazione n 2 : forse che chiamarlo semplicemente “reduce” o “veterano” pareva brutto?

provocazione : avete mai sentito parlare, a proposito della 2^ guerra mondiale, di eroi del 3° Reich?

(Amedeo Contino)

mercoledì 6 febbraio 2008

sei di sinistra se......

Da un po’ di tempo corre la voce, mai smentita, che il comunismo non esista più. Anzi “la sinistra” non esiste più. Corre voce che la sinistra sia sbandata ed alla ricerca di una identità, di una terza via (ricordate Blair?) perché non riesce più ad individuare dei valori attorno cui aggregarsi.Valori in cui un tempo si credeva, valori per i quali si lottava e si moriva. C’erano gli operai, c’erano le imprese nazionalizzate, c’era l’Unione Sovietica, c’era Bologna e c’era Peppone.
Ma, a parte Peppone e l’Unione Sovietica, le altre cose ci sono ancora e, detto questo, scopriamo che i valori per cui lottare e in cui identificarsi a sinistra non solo permangono, ma si sono addirittura moltiplicati e diversificati.
Riprendendo, modificandolo, un recente noto incipit, vorrei indicare quelli che secondo me sono i modelli cui deve ispirarsi uno che si senta ancora e sempre di sinistra (e perché no, comunista) e dimostrare alla delusa e imborghesita popolazione di sinistra che forse quello che è cambiato non è la sinistra. Sono cambiati loro. Rassegnatevi: non siete più di sinistra. Semplice no?
Sei di sinistra se pensi che gli operai sfruttati ci siano sempre e che a questi si siano aggiunti, per esempio, gli operatori dei call center, gli insegnanti, gli impiegati, gli immigrati, i contadini, le commesse ed i commessi dei negozi.....….
Sei di sinistra se pensi che i moderati siano quelli che chiedono la pace senza se e senza ma e non quelli che appoggiano le guerre giuste
Sei di sinistra se pensi che il partito democratico (pur se apprezzabile) non sia di sinistra
Sei di sinistra se paghi tutte le tasse cercando di combattere non per ridurle, ma per ottenere servizi migliori per tutti
Sei di sinistra se credi che gli Stati Uniti abbiano appoggiato tutti regimi fascisti del sud america
Sei di sinistra se credi che i servizi segreti non debbano essere segreti
Sei di sinistra se pensi che le Università debbano essere liberate dai baroni
Sei di sinistra se ritieni che la protezione dell’ambiente sia una priorità e non una esagerata e dannosa forma di integralismo ecologista che blocca il progresso
Sei di sinistra se pensi che gli eserciti di tutte le nazioni dovrebbero rimanere a casa propria
Sei di sinistra se pensi che gli immigrati abbiano gli stessi diritti e doveri nostri e che siamo tutti cittadini di un mondo dove quelli più fortunati e ricchi (come noi) debbano sentire il dovere (e il piacere) di aiutare e di accogliere i più sfortunati e poveri
Sei di sinistra se pensi che i lavoratori del terzo millennio abbiano diritto ad una riduzione dell’orario di lavoro ed a più tempo libero da dedicare a se stessi ed alla famiglia
Sei di sinistra se pensi che l’etica ed il rispetto delle regole siano indispensabili in una società civile
Sei di sinistra se preferisci la bicicletta al SUV
Sei di sinistra se pensi che i marciapiedi li debbano usare solo i pedoni
Sei di sinistra se pensi che la gestione dell’acqua debba rimanere pubblica
Sei di sinistra se pensi che i servizi essenziali debbano essere gestiti dallo stato
Sei di sinistra se preferisci la puntualità, l'efficienza e la pulizia di tutti i treni italiani alla TAV
Sei di sinistra se non vuoi il ponte sullo stretto di Messina
Sei di sinistra se pensi che i giudici non siano comunisti, ma soltanto giudici
Sei di sinistra se pensi che la pubblicità ti stia massacrando il cervello
Sei di sinistra se pensi che gli insegnanti debbano essere pagati il doppio
Sei di sinistra se pensi che la scuola pubblica sia meglio di quella privata
Sei di sinistra se pensi che i PACS siano una conquista di civiltà
Sei di sinistra se pensi che se i cattolici leggessero e vivessero il vangelo sarebbero anche loro di sinistra (quelli che non lo sono già)
Sei di sinistra se pensi che lo stato debba essere fortemente laico
Sei di sinistra se ritieni che il PIL sia un indice sbagliato per misurare il benessere di un popolo
Sei di sinistra se invii alla trazzera altri motivi per sentirsi di sinistra . Usa il comando “commenti”

p.s. potete non condividere tutto, ma potreste anche non essere di sinistra!

(Pippo vinci)

lunedì 4 febbraio 2008

morire per la pelle

Vorrei dire qualcosa di interessante, di incisivo, qualcosa che possa scuotere le coscienze di tutti a tal punto da creare una reazione forte e utile per cercare di porre fine a questo scempio. Ma non ci sono parole….bisogna fermarsi e guardare. Guardare col cuore quei teneri occhi che chiedono aiuto. Non sono una “combattente animalista” ma sono una innamorata degli animali pronta ad imparare da chi già conosce le strade da percorrere per la loro tutela, e disposta ad intraprenderle con tutta la buona volontà necessaria. Quindi vi chiedo: “cosa si può fare?”

(ellebi)

sabato 2 febbraio 2008

la vespa faraona

L’altro giorno ho letto su la trazzera l’avviso relativo al raduno mondiale delle vespe. Piaggio. E ne ho parlato a tavola. Subito il nonno ha detto:”Cazzo, anch’io avevo una vespa quando voi eravate piccoli”. Ricordate? quelle degli anni 50 con la signora seduta di traverso. Perché non stava bene che stessero a cavalcioni come i ragazzacci.
Il nonno ci comunica che la vespa, se non è stata rubata, dovrebbe trovarsi nella casa di campagna “ex di villeggiatura” dove “voi non volete più andare”.
Chiamo Giovanni e mi precipito alla ricerca di questo “motore”.
Seguiamo le indicazioni del nonno e scoviamo, dietro la casa, il magazzino dove potrebbe esserci la vespa. Apriamo la porta e ci troviamo davanti questa scena apocalittica (foto 1) .

E' ovvio che il nonno si è sbagliato! Come puo esserci una vespa la' dietro? Poi pernsiamo che quelloche stiamo per intraprendere altro non è che uno scavo archeologico, ci torna il coraggio e iniziamo a “sbarazzare”.
Ad un certo punto salta fuori un indizio. La tomba è quella giusta, la spedizione avrà successo. E.. sbarazza e sbarazza, ecco spuntare il muso della mummia (foto 2)

Intanto fuori si accumulavano i detriti dello scavo.(foto 3)


Giovanni dice che lui ha visto un documentario su istoriciannel dove si diceva che gli archeologi che trovavano una mummia poi morivano tutti. Io gli dico che quelli morivano perché a quei tempi non c’era la penicillina. E lui si convince. E poi quella che stiamo riesumando non è una mummia.

La ruggine lo dimostra. Andiamo avanti. Il ritrovamento è completo (foto4).

E siamo felici come indianagions. Ma ora ci servirebbe un miracolo per far rinascere il cadavere ossia rimetterlo in moto e andare al raduno mondiale di Cefalù dove dovrebbe fare la sua bella figura.

(pepe)