A) PROBLEMA: da molti anni oramai lavoro nella Pubblica Amministrazione Italiana e Siciliana. Ed in molti suoi settori grande è il disagio di chi ci lavora. Molti di questi disagi (non tutti, è chiaro) hanno spesso origine dal difficile e conflittuale rapporto tra chi dirige e chi è diretto. Ed è su questo punto che vorrei fare qualche considerazione partendo dalle critiche che “i diretti” rivolgono ai “direttori” alias dirigenti.
Riassumo le critiche in 4 punti :
1. molti dirigenti non dirigono nessuno se non se stessi;
2. spesso i dirigenti non hanno alcuna responsabilità;
3. i dirigenti si occupano e preoccupano solo degli obiettivi da consegnare al loro superiori (siano essi politici o burocrati);
4. i dirigenti sono spesso incapaci di organizzare il lavoro e/o di gestire il personale alle loro dipendenze
B) GIUDIZIO : ritengo queste critiche, quanto meno, non prive di fondamento.
C) SOLUZIONE: ora azzardo qualche proposta che potrebbe (e sottolineo potrebbe) risolvere o aiutare a risolvere qualcuno dei 4 inconvenienti prima elencati.
Come sapete la valutazione dei dirigente è fatta solo dall'alto (1 via). Essa comprende un giudizio sui risultati raggiunti (70%) ed uno sulle capacità gestionali ed organizzative (30%).
In breve io suggerirei tre correttivi:
1. conferire ai collaboratori il compito di valutare il dirigente nel merito delle sue capacità organizzative. In tal modo, pur di non vedersi intaccata la premialità del 30% il dirigente sicuramente rivolgerà maggiori attenzioni alle sue competenze gestionali ed organizzative; questa è la valutazione a 2 vie (dall'alto e dal basso). Non ho certo dimenticato che una valutazione completa prevederebbe una terza via . Quella dell'utenza. Ma, al momento, questa sarebbe una complicazione che farebbe impantanare la ricerca della soluzione.
2. obbligare i dirigenti (tutti, anche gli apicali) a frequentare corsi specifici di gestione e organizzazione del lavoro (l'ignoranza in tale settore è spaventosa)
3. condividere una parte della premialità (quel 70% derivante dal raggiungimento degli obiettivi) con i propri collaboratori.
E) CONTROCRITICA: a questo punto molti penseranno che i collaboratori avranno in mano una potente arma per “vendicarsi dei loro dirigenti”
Risposta:
è vero, i dirigenti si troveranno tra due fuochi e potranno adottare una di queste due soluzioni
1. combattere su due fronti (contro il dirigente superiore e contro i collaboratori) Sfiancandosi .
2. fare bene il proprio lavoro occupandosi sia degli obiettivi che della organizzazione del lavoro e gestione del personale. Per fare questo, studierà. Perchè la tecniche di direzione e gestione non si conoscono per natura SI STUDIANO
(pippo vinci)
Riassumo le critiche in 4 punti :
1. molti dirigenti non dirigono nessuno se non se stessi;
2. spesso i dirigenti non hanno alcuna responsabilità;
3. i dirigenti si occupano e preoccupano solo degli obiettivi da consegnare al loro superiori (siano essi politici o burocrati);
4. i dirigenti sono spesso incapaci di organizzare il lavoro e/o di gestire il personale alle loro dipendenze
B) GIUDIZIO : ritengo queste critiche, quanto meno, non prive di fondamento.
C) SOLUZIONE: ora azzardo qualche proposta che potrebbe (e sottolineo potrebbe) risolvere o aiutare a risolvere qualcuno dei 4 inconvenienti prima elencati.
Come sapete la valutazione dei dirigente è fatta solo dall'alto (1 via). Essa comprende un giudizio sui risultati raggiunti (70%) ed uno sulle capacità gestionali ed organizzative (30%).
In breve io suggerirei tre correttivi:
1. conferire ai collaboratori il compito di valutare il dirigente nel merito delle sue capacità organizzative. In tal modo, pur di non vedersi intaccata la premialità del 30% il dirigente sicuramente rivolgerà maggiori attenzioni alle sue competenze gestionali ed organizzative; questa è la valutazione a 2 vie (dall'alto e dal basso). Non ho certo dimenticato che una valutazione completa prevederebbe una terza via . Quella dell'utenza. Ma, al momento, questa sarebbe una complicazione che farebbe impantanare la ricerca della soluzione.
2. obbligare i dirigenti (tutti, anche gli apicali) a frequentare corsi specifici di gestione e organizzazione del lavoro (l'ignoranza in tale settore è spaventosa)
3. condividere una parte della premialità (quel 70% derivante dal raggiungimento degli obiettivi) con i propri collaboratori.
E) CONTROCRITICA: a questo punto molti penseranno che i collaboratori avranno in mano una potente arma per “vendicarsi dei loro dirigenti”
Risposta:
è vero, i dirigenti si troveranno tra due fuochi e potranno adottare una di queste due soluzioni
1. combattere su due fronti (contro il dirigente superiore e contro i collaboratori) Sfiancandosi .
2. fare bene il proprio lavoro occupandosi sia degli obiettivi che della organizzazione del lavoro e gestione del personale. Per fare questo, studierà. Perchè la tecniche di direzione e gestione non si conoscono per natura SI STUDIANO
(pippo vinci)
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