lunedì 30 gennaio 2012

le Shoah dimenticate: zingari, omosessuali, testimoni di Geova

.
Era il 2 agosto 1944, ad Auschwitz 3000 Rom vengono condotti nelle camere a gas e uccisi. Ed è proprio il 2 agosto di ogni anno che ricorre il giorno della memoria per l'eccidio nazista della etnia zingara. Ma pochi lo sanno e nessuno lo riporta alla memoria.

La furia violenta del nazismo si scagliò non solo contro gli ebrei, ma anche contro: i tedeschi dissidenti (dall’apertura del campo di Dachau, 1933); gli zingari (discriminati già nel 1935 e deportati dal 1939); i Testimoni di Geova (perseguitati nel 1933 e internati dal 1935); i prigionieri di guerra (dall’inizio del 1939); i partigiani (dal momento in cui venivano annessi nuovi territori al Reich); gli omosessuali (incarcerati e condannati dal 1934); i portatori di handicap (sterilizzati dal 1933; nel 1939 i primi a essere gassati in apposite “case di cura” o su camion destinati alla gassazione, in base al Programma Eutanasia);

Bisogna però ricordare che, mentre ebrei e zingari furono vittime dello sterminio sistematico di interi gruppi familiari, colpevoli solo di esistere, tutti gli altri vennero perseguitati perché avversari del regime al potere o non adatti al nuovo ideale nazista di “uomo tedesco”. Questa differenza si rispecchiava anche nelle diverse tipologie di campi creati dai nazisti per i propri nemici
Un triangolo nero con il vertice capovolto, a volte affiancato dalla lettera z, che stava per zigeuner, "zingari". Questo era il segno che individuava i rom nello Zigeunerlager, ovvero il campo degli zingari. Un marchio che, come la stella gialla per gli ebrei, rappresentava l’appartenenza ad una razza pericolosa, una minaccia per la sublime razza ariana.

I nazisti, nella loro ossessiva ricerca della perfezione, avevano individuato teoricamente il gene che determinava l’istinto al nomadismo: il wandertrieb. Pertanto lo zingaro era considerato ladro, truffatore, assassino e nomade per cause genetiche. In questo modo, a distanza di mezzo secolo, erano state riportate in vita con maggior vigore e con l’avallo di una scienza fantasiosa le teorie lombrosiane, nelle quali si sosteneva che lo zingaro aveva un istinto ladresco. Insomma lo zingaro era predeterminato, nasceva ladro e delinquente e la logica conseguenza era l’incorreggibilità del suo comportamento.

Numerosi documenti testimoniano la loro presenza nei lager di Dachau, Lachenback, Majdanek, Mauthausen, Buchenwald, Natzweilera, Ravensbruck, Treblinka e ancora a Sobibor, Belzec, Gross-Rosen, Gusen, Theresienstadt. Però la documentazione più cospicua sulla deportazione degli zingari riguarda Auschwitz. Nel campo di sterminio, per un certo periodo, ci fu una sezione appositamente riservata alle famiglie zingare, anche se la presenza dei rom sarebbe documentata prima della costruzione di un apposito campo per loro.

Lo Zigeunerlager entrò in funzione alla fine del febbraio 1943 e cessò di esistere ai primi di agosto del 1944, quando tutti coloro che vi erano, fino a quel momento, sopravvissuti, vennero condotti nelle camere a gas. Il primo trasporto vi giunse il 26 febbraio 1943.

A partire dai primi di marzo dello stesso anno vennero regolarmente registrati trasporti di zingari dai territori occupati, tanto che in breve tempo risultò superato il limite della capienza: 10mila persone.
Gli zingari vennero assimilati, dunque, agli ebrei nella teoria razziale e di conseguenza anche al trattamento: deportazione e soluzione finale. Gli storici parlano di 500 -750 mila rom morti nei campi di sterminio.


Ma se sul genocidio del popolo ebraico grava il pericolo costante del revisionismo storico, sul genocidio degli zingari grava il pericolo dell’oblio, della dimenticanza più totale. Nei vari processi ai nazisti responsabili di crimini contro l’umanità non si è quasi mai affrontato il problema del loro sterminio.





******

(da leggere : Zigeuner. Lo sterminio dimenticato di Boursier Giovanna; Converso Massimo; Iacomini Fabio - editrice Sinnos collana Dati - anno 1998 / pag 92






*******
fonti:

http://www.varesenews.it/ - http://www.binario21.it/ - http://www.lager.it/

pippo vinci

venerdì 27 gennaio 2012

accadde oggi


27 gennaio 1945,
quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

da wikipedia

venerdì 20 gennaio 2012

Altro che eroe!

Costa Concordia. Tutti contro il comandante Schettino. Ed è ovvio che proprio a lui si debbano i comportamenti meno opportuni di tutta la tragedia. Prima, durante e dopo la tragedia. Comportamenti che hanno portato alla perdita di molte vite umane.

Ma a pensarci bene, e dopo avere visto decine e decine di servizi TV ed avere letto fiumi di parole su queste orribili crociere e queste mostruose navi, la responsabilità di quello che è successo dovrebbe essere ripartita tra più soggetti. Eccoli:

  1. l’armatore che mette al comando di questa assurda città galleggiante un comandante inetto e fifone come Schettino;
  2. quelli che assumono come equipaggio persone incapaci di affrontare con sicurezza e perizia il mare, anche e soprattutto d’inverno;
  3. le stesse persone incapaci di navigare (e parlo di ufficiali e sottufficiali di bordo) che si occupano più delle signorine a bordo che della sicurezza a bordo;
  4. i crocieristi che non si rendono conto che pagando poche centinaia di euro un lusso da 5 stelle, “costringono” l’armatore a risparmiare da qualche parte. E lui (l’armatore) risparmia con leggerezza sulla sicurezza e sui contratti da schiavi degli inservienti. Molti dei quali, in passato, si sono persino suicidati o hanno tentato il suicidio. Ma chi non c’è riuscito è stato licenziato. Pensate 11 ore di lavoro (usurante) giornaliere;
  5. gli ingegneri navali che progettano questi mostruosi giganti che sono allo stesso tempo un enorme ed incomprensibile labirinto con migliaia e migliaia di micro ambienti dove è semplicissimo (anzi, scontato) perdersi con frequenza e facilità anche quando si è sereni. Figuriamoci nei momenti di panico che precedono un naufragio;
  6. gli enti che vigilano sulla sicurezza in mare (tipo Guardia Costiera) che non fanno nulla per impedire che questi giganti sfiorino pericolosamente e abitualmente le bellissime coste italiche o addirittura entrino dentro la splendida città di Venezia, la vera e unica città galleggiante che andrebbe salvata.

Ed a proposito di questa ultima considerazione, il capitano De Falco, osannato come eroe per avere ordinato a Schettino “….. salga a bordo, cazzo!”, avrebbe dovuto, con lo stesso eroismo e turpiloquio dire all’inetto Schettino, qualche minuto prima “…. Si allontani dalla costa, cazzo!”

E se non lo ha fatto, come non lo ha fatto tutte le volte che si celebrava il rito dell’inchino, dovrebbe essere trattato come o peggio di Schettino. Altro che eroe!

Oltretutto che genere di eroismo è cazziare (anche se a ragione) un sottoposto? E che figura di merda ha fatto visto che il sottoposto se ne è fottuto del suo ordine? Diciamo semplicemente che nontsdtante i toni, il turpiloquio e le urla, il signor De Falco non è neppure stato capace di farsi rispettare dai suoi inferiori... l'eroe!

ascolta il lucido commento di Francesco Merlo clicca qui

pippo vinci

mercoledì 18 gennaio 2012

la catena si è rotta


Gli step verso il baratro:

1 - Uno dei capisaldi del sistema capitalistico è la subdola trasformazione dell'uomo in consumatore. Il sistema riesce infatti a creare delle necessità non necessarie (2° telefonino, una macchina euro N ogni 4 o 5 anni, 3° televisore, 5° orologio , casa parquettata, crociera nel Mediterraneo, IPad, jeans di marca, 4° paio di scarpe estive, cane di compagnia, denti smaglianti, pancia piatta, muscolo macho, seni turgidi, casa di proprietà, frigo no frozen, climatizzatore in ogni stanza, villetta affittata al mare, multiproprietà ai monti e via dicendo). Ed il consumatore , ben plagiato e sottomesso, lavora, guadagna e spende senza quasi pensarci su. Le cose che compra sono oramai assolutamente indispensabili. Come si vive senza?

Intanto riguardate l'elenco e scegliete una (dico una) cosa indispensabile per vivere. Difficile, no?

2 - Ad un certo punto succede quello che è successo. Il consumatore ha esaurito (ed esaudito) quasi tutti i suoi desideri (scambiati per necessità) e si ferma un attimo... a goderseli.

3 - Il capitalismo non prevede però questa pausa di godimento e riflessione. No. Il capitalismo, per andare avanti, prevede che le necessità siano sempre in aumento. Serve il 4° telefonino, la macchina ogni 2 anni, il 4° televisore, la crociera…… ai Caraibi, il SUV e così via.

4 - Il consumatore , pur se bersagliato dalla infernale macchina plagiatrice della pubblicità e dello status quo , non segueperò questo comando. La catena di S. Antonio si è rotta!

5 – Le fabbriche di auto, di telefonini, di fanali per auto, di parquet, di orologi e via dicendo vanno in crisi e la prima cosa che fanno è quella di ridurre i costi, partendo dal costo del lavoro. In altre parole licenziano. Ma chi licenziano? Licenziano coloro che erano la fonte del capitalismo. Licenziano quei lavoratori che sono , allo stesso tempo, dei consumatori. I quali, non avendo più ne' lavoro ne' salario, non hanno più soldi e smettono di essere dei consumatori. E si deprimono pure.

6 – A questo punto entrano in crisi anche le altre fabbriche . Le fabbriche di cose meno inutili e davvero necessarie, i consumatori non hanno più i soldi per comprare perfino i vestiti (anche se con i saldi) , le padelle, gli ombrelli, il vino, i profilattici, le sedie, i colori per le pareti sporche, i mandarini senza semi. Altre chiusure, altri licenziamenti e altri ex consumatori. Il sistema crolla.

C'e solo un modo (sempre nell'ottica capitalistica)per far ripartire tutto: dare più soldi ai consumatori ossia: ridurre imposte e tariffe, offrire più lavoro, ridurre i prezzi di beni e servizi, aumentare stipendi e salari, dare più spazio ai giovani e mandare in pensione gli anziani (prima che diventino vecchi). Insomma esattamente il contrario di quello che si sta facendo. Un vero suicidio.

Oppure... oppure tornare ad una società più solidale, più umana, meno conflittuale è più gioiosa (anche se forse più povera). Una società dove gli eccessi del consumismo vengono banditi; una società non più pervasa ed invasa dalla pubblicità; un società dove il benessere non viene più misurato dalla ricchezza monetaria, ma piuttosto dal grado di vivibiltà delle città, dalla offerta culturale e dalla conseguente diminuzione sia dei malati negli ospedali che dei detenuti nelle carceri.

Pete Rundolph Contino

domenica 15 gennaio 2012

SUV : potenziali assassini


Un SUV guidato da un uomo di 30 anni ha investito e ucciso un bimbo di 4 anni mentre scendeva dalla macchina della mamma, di fronte all'asilo di Borghetto Lodigiano. L'uomo stava portando a sua volta il figlio a scuola.

I SUV sono autoveicoli che hanno spesso alcune caratteristiche tipiche dei fuoristrada ma con finiture di lusso. Hanno senso nelle località dove l'ambiente lo richiede. In pianura sono solamente uno status symbol. La loro altezza da terra è tale per cui un bambino di 4 anni diventa invisibile. Per questo, i SUV in città sono potenziali assassini. Andrebbero vietati. Quanto vale la comodità di qualche automobilista benestante e quanto la vita di un solo bambino? E' difficile ammazzare qualcuno con una bicicletta: qui da noi è più facile che avvenga il contrario.

Claudio Messora - Byoblu

giovedì 12 gennaio 2012

AMMAZZARE SI, PISCIARE NO!


In questi momenti gira sul web un video che fa scandalo. In Afghanistan alcuni marines pisciano sui corpi senza vita di alcuni Talebani. Senza vita in quanto uccisi (suppongo) dagli stessi pisciatori.


Ed ora l'opinione pubblica si indigna , non perchè siano stati uccisi degli uomini, ma perchè gli si piscia sopra. Che è si, un gesto oltraggioso e fortemente irriverente, ma quelli a terra non sono morti per una infezione polmonare, o per tubercolosi, colera, AIDS o chessoio. No, quelli sono stati ammazzati dagli stessi marines.

E' questo lo scandalo: considerare ovvio, normale, possibile, inevitabile e forse anche giusto ammazzare un uomo (chiunque esso sia) e non sopportare solo il fatto che gli si pisci sopra.

Pensate che bello se , invece, le guerre si facessero a colpi di pisciate in faccia piuttosto che di pallottole, bombe e machete!

pippo vinci

martedì 10 gennaio 2012

la trazzera vintage: alias dirigenti


A) PROBLEMA: da molti anni oramai lavoro nella Pubblica Amministrazione Italiana e Siciliana. Ed in molti suoi settori grande è il disagio di chi ci lavora. Molti di questi disagi (non tutti, è chiaro) hanno spesso origine dal difficile e conflittuale rapporto tra chi dirige e chi è diretto. Ed è su questo punto che vorrei fare qualche considerazione partendo dalle critiche che “i diretti” rivolgono ai “direttori” alias dirigenti.
Riassumo le critiche in 4 punti :
1. molti dirigenti non dirigono nessuno se non se stessi;
2. spesso i dirigenti non hanno alcuna responsabilità;
3. i dirigenti si occupano e preoccupano solo degli obiettivi da consegnare al loro superiori (siano essi politici o burocrati);
4. i dirigenti sono spesso incapaci di organizzare il lavoro e/o di gestire il personale alle loro dipendenze

B) GIUDIZIO : ritengo queste critiche, quanto meno, non prive di fondamento.

C) SOLUZIONE: ora azzardo qualche proposta che potrebbe (e sottolineo potrebbe) risolvere o aiutare a risolvere qualcuno dei 4 inconvenienti prima elencati.
Come sapete la valutazione dei dirigente è fatta solo dall'alto (1 via). Essa comprende un giudizio sui risultati raggiunti (70%) ed uno sulle capacità gestionali ed organizzative (30%).
In breve io suggerirei tre correttivi:
1. conferire ai collaboratori il compito di valutare il dirigente nel merito delle sue capacità organizzative. In tal modo, pur di non vedersi intaccata la premialità del 30% il dirigente sicuramente rivolgerà maggiori attenzioni alle sue competenze gestionali ed organizzative; questa è la valutazione a 2 vie (dall'alto e dal basso). Non ho certo dimenticato che una valutazione completa prevederebbe una terza via . Quella dell'utenza. Ma, al momento, questa sarebbe una complicazione che farebbe impantanare la ricerca della soluzione.
2. obbligare i dirigenti (tutti, anche gli apicali) a frequentare corsi seri e specifici (bocconiani) di gestione e organizzazione del lavoro (l'ignoranza in tale settore è spaventosa)
3. condividere una parte della premialità (quel 70% derivante dal raggiungimento degli obiettivi) con i propri collaboratori.

E) CONTROCRITICA: a questo punto molti penseranno che i collaboratori avranno in mano una potente arma per “vendicarsi dei loro dirigenti”

Risposta:
è vero, i dirigenti si troveranno tra due fuochi e potranno adottare una di queste due soluzioni
1. combattere su due fronti (contro il dirigente superiore e contro i collaboratori) Sfiancandosi .
2. fare bene il proprio lavoro occupandosi sia degli obiettivi che della organizzazione del lavoro e gestione del personale. Per fare questo, studierà. Perchè la tecniche di direzione e gestione non si conoscono per natura, SI STUDIANO!

p.v.

post già pubblicato il 24 febbraio 2008

sabato 7 gennaio 2012

ma Robin Hood , dava ai poveri?

Robin Hood: l’eroe che rubava ai ricchi per dare ai poveri

Ho visto molti film su Robin Hood, da quelli degli anni '30 con Errol Flinn a quelli con Sean Connery , fino agli ultimi con Kevin Costner, con Patrick Bergin o con Russel Crowe. E sempre ho visto scene di Robin che toglieva ai ricchi. Numerose, ricordo bene, le immagini degli agguati degli uomini verdi di Robin contro i ricchi alleati dell'usurpatore re Giovanni e del cattivissimo esattore lo sceriffo di Notthingam. Nella foresta di Sherwood

Ma mai si è vista una immagine di Robin Hood … che dava ai poveri..

Mai..... tranne nel cartoon di Walt Disney, trasmesso come sempre in tv durante le feste di Natale. Finalmente l’immagine, la scena che completa il mito: FrateTuck, mandato da Robin, che entra nella bottega di un fabbro (povero) e gli consegna un sacchetto con delle monete d’oro (immagine a destra) . Da allora si,possiamo dire che Robin Hood era l’eroe leggendario che rubava ai ricchi… per dare i poveri, grazie a Walt Disney

pippo vinci

2002: la prima volta a Cuba (1)


Lunedì 31 dicembre 2001 - primo giorno (Roma)

Addio vecchia Lira

Partiamo, Nadia ha una sensazione: è come se tutto non dovesse succedere. Nadia cerca occhiali, dolci, vino; fuma e dice minchiate. In più teme di scoprire che sono un narco-trafficante in fuga verso paradisi fiscali. Lei sarebbe la copertura. Io cerco di farle capire, con delicatezza, che più che una copertura lei è una scopertura: qualsiasi persona al suo fianco verrebbe scambiata per uno spacciatore e arrestata. leggi tutto

martedì 3 gennaio 2012

Quello che ho visto a Cuba e la musica di Rodovaldo




immagini da L'Avana, Camaguey, Santiago, Guantanamo e Baracoa -
dicembre 2011. La foto del ragazzo cieco con la chitarra e la camiceta colorada è quella di Rodovaldo Suarez, un noto cantante di strada cubano (componente del gruppo Malecon Social Club) che si esibisce proprio di fronte al "tempio" del turista : la Bodeguita del Medio" de L'Avana. Cliccando sulla foto si può seguire il video di Rodovaldo(girato con una modestissima fotocamera) che canta la versione spagnola di Che Sarà. Era il 28 dicembre dello scorso anno. Su You Tube potete trovare altri splendidi video di Rodovaldo. Anche video professionali che lo riprendono insieme al suo gruppo musicale, ma nonostante la sua bravura, la sua fama e la sua menomazione, Rodovaldo è costretto a chiedere l'elemosina per strada.

pippo vinci

ombre ribelli

Nella oramai quarantennale diatriba tra credenti e non credenti (dell’allunaggio delle missioni Apollo sulla Luna) ogni tanto si aggiungono elementi che dimostrano come dall’una e dall’altra parte si sia dimenticata l'espressione "onestà intellettuale".

Nel tentativo di portare gli scettici dalla loro parte ( per gli avversari è una battaglia persa) si mostrano prove spesso ridicole e controproducenti per la causa.

E’ il caso delle foto scattate nel 2009 dal Lunar Reconaissance Orbiter. Secondo i sostenitori della versione ufficiale (gli allunaggi ci furono, eccome!), tali foto dimostrerebbero , senza ombra di dubbio (e sottolineo ombra), che gli allunaggi ci furono.

Ecco la foto del presunto sito di allunaggio dell'Apollo 14. Ed ecco la grande gaffe. A parte il fatto che individuare i punti indicati dalle frecce come resti degli allunaggi mi pare assai azzardato, vi invito a osservare sulla destra della foto quella macchia nera allungata di forma rettangolare, che viene indicata come LM Shadow, ossia Ombra del Modulo Lunare. Il famoso LEM, la cui base rimaneva sul satellite

Ma se osserviamo tutte le altre ombre, queste sono tutte (ma proprio tutte) orientate verso il lato opposto. Quindi quella tutto può essere tranne che una ombra.

Quindi questa foto non dimostra nulla: ne' che gli allunaggi ci furono ne' che gli allunaggi non ci furono. Piuttosto, se tale prova è utilizzata (e lo è) dai sotenitori della versione ufficiale questo rappresenta un punto a favore dei sostenitori della truffa.


p.s. e che dire dei punti indicati come "Astronaut Footprint" ossia impronte degli astronuti? ma chi può vederle?


pippo vinci

domenica 1 gennaio 2012