domenica 25 maggio 2014

F1: i piloti non contano un cazzo!



Griglia di partenza nel GP Monaco2014
Il sospetto c'è stato sempre: nelle gare di formula 1 l'abilità del pilota vale meno che niente. Tutto dipende dalla macchina , punto e basta. Per la pace di chi vede in questo o in quel pilota un...campione che domina gli altri. I piloti sono tutti bravi , tutti allo stesso livello.

La ennesima dimostrazione si ricava dalla semplice visione della griglia di partenza dell'odierno Gran Peremio di Monaco a Montecarlo.

Le squadre in  campo piazzano le loro coppie compatte una dietro l'altra a prescindere dal pilota.
Cade così anche l'ultimo alibi che vede il pilota campione  migliore degli altri solo per il fatto che sappia guidare il team tecnico nelle scelte tecniche migliori, vincenti. Niente di più falso. Con la supertecnologia e l'informatica applicata, anche le scelte tecniche vengono dettate dalle analsi tecniche ed elettroniche delle automobili. O dalla scelta (sempre tecnocomandata) delle gomme.
E in definitiva chi ha più soldi può permetteri la tecnologia più costosa e le miglior posizioni in griglia ed in  gara.

Altro indicatore sono i numerosi piloti celebrati campioni, che poi annaspano nelle retrovie (cerca Button e Massa nella griglia di Monaco 2014) se cambiano squadra; o viceversa, emeriti sconosciuti che trovano spazio in team di prestigio (Ferrari, Red Bull o Mercedes) e... diventano campioni. Tipo.... Ricciardo

 bolidi di F1 nel '70: i numeri erano enormi come i campioni
Ultimo elemento che prova questa teoria è il fatto che sulle macchine non c'è più (o non si vede più) il numero di gara che identificherebbe il pilota in modo inequivocabile. Invece lo spettatore più preparato può solo (al limite) riconoscere la squadra, la macchina. Del pilota non si saprebbe nulla se non fosse per le dettagliatissime riprese TV e per i falsamente e ruffianamente entusiastici commenti dei telecronisti. 

Insomma se veramente questo circo fosse (come dicono) un campionato piloti, si dovrebbe dare a tutti i piloti la stessa automobile o fare  come si fa nell'ippica in occasione di "campionati driver" dove i cavalli da guidare vengono sorteggiati ad ogni corsa valida per il campionato!

pippo vinci

martedì 20 maggio 2014

voto Grillo, ma auguri a Tsipras

Domenica voterò per la lista del M5s, insieme alla Lega, unica vera opposizione in Parlamento, prima al governo Letta e poi al governo Renzi. Sel, lo dico onestamente, non mi ha soddisfatto su questo piano. E siccome di votare Lega non mi passa neppure per la controcassa del cervello, non mi resta che votare M5s. Ma ci sono anche altri motivi più profondi. Non ignoro i limiti ed i problemi del M5s e su questo sito, chi mi legge deve darmi atto di avere spesso criticato le scelte tanto di Grillo, quanto del movimento in quanto tale. Non ignoro affatto  le sue difficoltà a darsi una cultura politica omogenea ed un modello organizzativo soddisfacente. leggi tutto

di Aldo Giannuli

domenica 18 maggio 2014

accadde oggi: il cubo di Rubik

il cubo di rubik
Erno Rubik
si celebra oggi il 40° anniversario della invenzione di un giocattolo-rompicapo: il Cubo di Rubik inventato dal matematico ungherese Erno Rubik nel 1974. 
Da allora il cubo è stato venduto in 300 milioni di esemplari  risultando il giocattolo (brevettato)  più venduto di tutti i tempi.

venerdì 16 maggio 2014

La sinistra è una Cassandra: ha ragione ,ma non viene creduta!

Pochi anni fa quando la crisi economica era ai suoi esordi, uno degli elementi che veniva sbandierato per giustificare il varo di norme restrittive era LO SPREAD!

Ogni giorno gli italiani ricevevao già a colazione la informazione sul  livello dello spread. Con questo spauracchio si giustificava (lo faceva la destra, lo facevano i moderat, lo faceva il PD) tutto quello che si faceva contro i lavoratori, i disoccupati, le pensioni, il Pubblico Impego, le tariffe, le imposte, i prezzo del gas o della benzina, il rinvio delle elezioni, la elezione di Napolirano, il cacao sul cappuccino. leggi tutto

martedì 13 maggio 2014

dolcezza ed emozoni: il tramonto sulla pianura

Frusta e Bertolotti

dal 6 al 18 maggio al teatro Menotti di Milano

Se vi invitassero ad andare al teatro per sentire (come diceva Eduardo) una commedia ambientata in un ospizio per anziani, recitata da attori ultrasessantenni non professionisti e scritta da un autore (ancora ) semisconosciuto, credo che cerchereste sempre qualcos'altro da fare. O comunque una scusa per non andare.

Il Tramonto sulla pianura, un testo scritto da Guido Conti e messo in scena da Emilio Russo e Caterina Spadaro in questi giorni al teatro Menotti di Milano, si può presentare così. Ma chi lo ha visto si è vergognato di quello che pensava prima

Alla fine della commedia, che dura poco più di 70 minuti che scorrono piacevolmente, tutti sperano che quello appena visto sia stato solo il primo tempo e vorrebbero continuare a sentire i dolci e romantici fraseggi tra il Duca, Frusta, Pucci , Bertolotti, Eugenio, Diego, Vetro, suor Donata e tanti altri ancora  (sedici in tutto), in un susseguirsi di effetti nostalgici,  atmosfere melanconiche, commovente autoironia e tanta, tanta eleganza sia nei testi che nei perfetti movimenti dei protagonisti sulla scena.

Il Duca
Il pubblico in sala segue con estrema attenzione e assiste con grande tenerezza a una specie di Flash Forward della propria vita addirittura sperando che possa  avere momenti simili a quelli che si sviluppano davanti ai suoi occhi. La senilità può essere meno drammatica e buia di quello che si dice in giro. L'importante è non essere soli.

Molti i momenti in cui l'applauso sfocia spontaneo: il monologo di Pucci, quello tagliente del cieco Vetro, la sorprendente e inaspettata performance musicale, le parabole apocrife di Frusta, i passaggi strazianti di Dadà, i ricordi pittoresci del nostalgico Pessina, le pillole di saggezza vesuviana del Duca. In altri istanti l'ovazione viene accennata, ma  volutamente repressa per il timore di disturbare l'atmosfera magica e quasi mistica.

Di grande effetto le scene corali di un rosario surreale e di una tombola naif o di un canto molto ben eseguito sulle nota di un remoto successo di Nada Malanima. Toccante il canto finale  che, inaspettatamente, coinvolge anche un pubblico  che, in questo modo, trasmette un abbraccio di ringraziamento ai sedici protagonisti schierati in una ordinata e ammiccante fila sul bordo della scena.

La tombola
Gli attori, inoltre, mostrano una padronanza dell'arte teatrale che è il frutto dell'apprezzabile lavoro fatto dei due registi, veri trionfatori delle serate al Menotti, per una rappresentazione costruita in poco più di un mese partendo da un gruppo di attori dilettanti molti  dei quali in scena per la prima volta nella vita-.

Alla fine viene anche la voglia matta di leggere il libro, ma ci si trattiene per godersi per quache tempo ancora il dolce sapore che rimane sul palato.

pippo vinci

gli attori:Gianfranco Barili, Sonia Casoli, Maria Stella Cerana, Fiore Cesca, Mariella Clemente, Nadia Cortesi, Marco De Feo, Angelo De Maco, Domenico Galluccio, Diego Ghilotti, Pardo Kickhoeffel, Anna Maria Paino, Ninni Picone, Carlo Raimondi, Federica Rivoli, Enzo Trovato 

giovedì 1 maggio 2014

Ma tutto questo Renzi non lo sa

Non so se vi serviva una prova del fatto che Renzi spesso non sa di cosa parla. Ma questo  è il destino di chi parla molto, di chi millanta e di chi si sente più furbo degli altri... quando furbo non  è.
Noi abbiamo la prova che la chiacchiera di Renzi è spesso vuota e inconsapevole.

Ieri (29 aprile) il nostro Primo Ministro ha esposto i punti salienti della riforma della pubblica amministrazione (P.A.).
Innanzi tutto non si capisce perchè un premier in carica debba fare annunci e promesse piuttosto che  leggi,  decreti e provvedimenti esecutivi. Ma lasciamo stare. Veniamo al punto.
Renzi ha affermato che  per i dirigenti della P.A. si tornerà al ruolo unico. E poi ha aggiunto, per spiegare il concetto, "... in pratica niente più prima  e seconda fascia"

Forse non siete addentro ai fatti della P.A. ma il ruolo unico con le fasce dirigenziali non ci azzecca proprio nulla.
Ruolo unico significa non avere più distinzione tra dirigenti tecnici e dirigenti amministrativi.
Le fasce, citate fuori luogo  da Renzi, riguardando una sorta di grado di avanzamento di anzianità, di gerarchia, di carriera. E' come dire che nell'eserito non ci saranno più generali, colonnelli e capitani, Tutti ufficiali senza nessuna gerarchia. Vi sembrerebbe una bella idea?

Ma la verità sulla riforma del ruolo unico è ancora peggio della gaffe di Renzi:

Il ruolo unico, tragicamente in vigore in Sicilia, significa piuttosto  l'omogeneizzazione di tutti i dirigenti annullandone i percorsi formativi, il curriculum  e le capacità professionali.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=0cQA_3YDWVU#t=582
clicca e ascolta la gaffe
Il tutto si traduce nella deplorevole conseguenza che un dirigente  tecnico (es agronomo) potrà essere assegnato a dirigere una struttura che si occupa di contenzioso amministratvo ed un giurista si potrebbe occupare di foreste o patate. Un geologo di trattamento economico ed un filosofo di infrastrutture stradali o di porti turistici.
Vi sembra una bella riforma?
Per i politici si, lo è!.
Loro, in un solo colpo,  vedrebbero raddoppiati o triplicati i posti dove piazzare i propri protetti.

In altre parole se io (politico old stile) voglio piazzare un mio delfino con la laurea in ingengeria, avrò a disposizione tutte (dico TUTTE) le strutture della P.A.
Capite che pacchia?
In Sicilia questa riforma dura da oltre 14 anni ed ha provocato solo disastri.
Renzi quindi manco capisce cosa gli stanno facendo fare. Perchè lui NON sa cosa vuol dire ruolo unico.
.. e chissà quante altre cose non sa!

pippo vinci