mercoledì 31 agosto 2011

11 settembre : i "complottisti" hanno sempre più ragioni da vendere!





Per demolire le tesi dei sostenitori del "complotto" sull'11 settembre , molti seguaci della sempre più traballante versione ufficiale, hanno affermato che la "caduta delle torri gemelle" non può essere assimilata ad una demolizione controllata perchè queste provocano la caduta degli edifici dal basso. Ossia dai piani inferiori verso l'alto. In altre parole nelle demolizioni controllate gli esplosivi hanno una sequenza esplosiva dal basso verso l'alto.E non dall'alto verso il basso (top down) come è avvenuto a Ground Zero





Con il video che mostriamo si smonta anche questa critica fatta ai complottisti. Cliccate sulla foto e vedrete una demolizione controllata eseguita a Belfort in Francia proprio su due grattacieli gemelli. Come potete vedere la dinamica del crollo è identica (IDENTICA) a quella delle torri gemelle. Crollo top down.


Se ne deduce che i due metodi demolitivi possono entrambi essere utilizzati a discrezione dei tecnici demolitori. E quindi il crollo top down quanto meno NON ESCLUDE la possibilità che si sia trattato di una demolizione controllata anche per le Twin Towers. Fatto, per noi, oramai , fin troppo evidente!




venerdì 19 agosto 2011

preconto o pretruffa?


L'altro giorno sono andato al bar Alba di Mondello- Quello nuovo aperto da poco al posto (chissàperchè) del più antico e tradizionale Caflish che pure faceva affari d'oro, sopratutto in estate e non solo.
Comunque, finita la consumazione al tavolo (un tost ed un latte macchiato), ho chiesto il conto.

E mi arriva un pizzino stampato simil scontrino con la somma da pagare ed una dicitura piccola in fondo che diceva : per lo scontrino fiscale rivolgersi alla cassa.
Mi avevano portato il famigerato preconto, un pezzetto di carta senza alcun valore fiscale che molti di noi per ignoranza o per lagnusia, scambiano per scontrino fiscale.

Ed io ho protestato dicendo che lo scontrino fiscale non lo deve chiedere il cliente , peraltro facendo la coda ad una cassa affollata di gente che paga, ma è obbligo del gestore emettere lo scontrino e consegnarlo al tavolo del cliente
OVVIAMENTE, dopo la mia protesta lo scontrino è arrivato al tavolo. Ma quanti clienti fanno questo?

E non devono farlo. Il preconto è un tentativo di truffa che riesce nell'80% dei casi .Inoltre il cliente corre pure il rischio di dovere pagare una multa se viene beccato all'uscita senza il pizzino fiscale.
Insomma lo scontrino fiscale deve essere emesso sempre anche se il cliente non lo chiede o non lo vuole e lo lascia sul tavolo a suo rischio e pericolo. Ed in un periodo dove si chiedono sacrifici a (quasi) tutti gli italiani è veramente scandaloso che il noto e ricco bar Alba di Mondello usi questi trucchetti per evadere il fisco.
Che forse, forse la colpa di questa stangata è anche di chi usa questi mezzucci?

Pippo Vinci

mercoledì 17 agosto 2011

frasi celebri (26)



L'età della pietra non è terminata per mancanza di pietre

lo sceicco Yamani,
già ministro del petrolio dell'Arabia Saudita

venerdì 12 agosto 2011

e nessuno lo dice, e nessuno fa niente, e nessuno sa niente


La North Atlantic Treaty Organization (NATO) ha inferto un attacco massiccio sui civili libici nella notte dell’8 agosto e nelle prime ore del 9 agosto del 2011, approssimativamente dalle 2:00 a.m. alle 4:00 a.m. EET.

I cittadini di Tripoli e di molte altre città in Libia sono stati bombardati in modo indiscriminato dalla NATO.

C’è stato un gran numero di vittime nella città di Zliten, nel distretto di Misurata. A Zliten 85 persone sono rimaste uccise, tra cui 33 bambini, 32 donne e 20 uomini per la deliberata individuazione di aree residenziali e di infrastrutture civili come obbiettivo della NATO. Molte delle vittime ferite sono in condizioni gravi e vicine alla morte

mercoledì 10 agosto 2011

lasciamo l'Afghanistan



Dobbiamo ritirarci al più presto dall'Afghanistan. Il Paese è per l'80% in mano ai talebani. La popolazione, dopo i massacri di civili di questi anni, è con i talebani. Il mullah Omar, che al momento dell'invasione della Nato voluta dagli USA era il capo di Stato del Paese, ha già vinto la sua guerra.


Non si può sconfiggere un intero popolo. I talebani stanno attuando due azioni contemporaneamente. Trattano in segreto con gli americani e alzano il tiro colpendo le forze di occupazione e uccidendo i loro principali collaboratori.


Tutti sanno che entro due/tre anni la Nato sarà costretta ad andarsene e che l'attuale presidente, Karzai, non ha alcuna possibilità di rimanere al comando (e neppure vivo). Perché aspettare allora, quando il finale è già scritto? L'Italia deve immediatamente lasciare l'Afghanistan. Prima di altri morti.

dal blog di Beppe Grillo

domenica 7 agosto 2011

Errore fatale: attenti, inseguire la crescita annienterà l'occidente!


Fa una certa impressione leggere i patti multilaterali, gli appelli bipartisan alla coesione nazionale in nome della Crescita invocata come se fosse la Madonna miracolosa. Ma di cosa parlano sindacalisti, industriali, banchieri, politici?

Scrivono i ricercatori del Wuppertal Insitute (Futuro sostenibile. Le risposte eco-sociali alle crisi in Europa, a cura di Wolgang Sachs e Marco Morosini, Ed. Ambiente, 2011): “Da tre decenni i politici cercano inutilmente di combattere la disoccupazione attraverso una crescita economica forzata. Ma se la produttività del lavoro aumenterà, come ha fatto finora, del 1,5-2% all’anno, il Pil dovrebbe aumentare del 3 o 4% all’anno o anche di più nel lungo periodo per eliminare davvero la disoccupazione. Puntare a tassi di crescita del genere è vano” (p. 289). E stiamo parlando della Germania, della “locomotiva” – irraggiungibile – dell’Europa, del “modello” – inimitabile – di economia. Dal 1970 al 2005 la produttività del lavoro è aumentata del 2,5%, il Pil è più che raddoppiato, ma le ore lavorate sono diminuite dell’86%. Insomma, nei paesi a capitalismo maturo, i posti di lavoro diventano più produttivi e diminuiscono di numero: jobless growth.

Le ragioni di questa divaricazione, di questo divorzio tra crescita e benessere, sono molte: la delocalizzazione delle produzioni industriali di massa, l’allargamento dei sistemi di mercato in nuove aree geografiche e settori produttivi, la finanziarizzazione dell’economia con i tassi di rendimento esorbitanti pretesi dai possessori di titoli di credito, altro ancora. Ma è certo che inseguire questa crescita è un vero suicidio per le società occidentali. Senza contare il fatto che questa crescita economica si porta dietro un carico ambientale semplicemente insostenibile. Serve ricordare le guerre commerciali (e non solo) in corso per l’accaparramento delle materie prime, delle utilities, del suolo fertile, dei genomi, di internet… e di quanti altri beni comuni ancora rimangono da saccheggiare? Per quanta droga finanziaria (speculativa nelle Borse o di stato nel sostegno ai titoli del debito pubblico) si possa immettere, la cosiddetta “economia reale” europea, quella fatta di merci vendibili e di lavoro vivo remunerato, non riuscirà mai a tenere il passo nella guerra competitiva senza confini e senza regole che si chiama concorrenza intercapitalistica internazionale, dove 500 società di capitale controllano il 52% del Prodotto lordo mondiale, dove una microscopica casta di cosmocrati stile Marchionne ha il potere di determinare le politiche industriali degli stati nazionali.

Difficile pensare che la crisi di un sistema si possa risolvere perseverandolo a tutti i costi.

Un altro che se ne intende, Tim Jachson, a capo di uno staff di consulenti del governo britannico, (Prosperità senza crescita. Economie per il pianeta reale, Ed. Ambinete, 2011) ha scritto: “Sono state le politiche attuate per stimolare la crescita a portare l’economia al tracollo”.

Sarebbe forse giunto il momento di mettere in dubbio l’imperativo della crescita. Le alternative esistono, ma sono quelle che non scritte nel “patto sociale”: redistribuire il lavoro attraverso una diminuzione degli orari (in Germania lo chiamano “tempo pieno breve per tutti” o “società a mezza giornata”) e l’introduzione di nuovi modelli di reddito (fissazione di limiti massimi e minimi con un reddito di base garantito per la valorizzazione del lavoro oggi non retribuito per attività di cura per la famiglia, la natura, la società); nuova fiscalità puntando su tasse ecologiche (carbon tax, pubblicità) e socialmente eque (Tobin tax); diversa gestione trasparente e pubblica della finanza (imponendo tassi di rendimento differenziati a seconda del periodo di recupero); economia solare, investimenti ecologici (conversione ecologica dell’industria secondo i modelli della Bleu Economy, a zero emissioni), revisione della contabilità nazionale (superare il Pil come indicatore del benessere sociale ed della sostenibilità ambientale). Insomma è necessario “disaccoppiare” (decoupling, come dicono gli economisti) il benessere, lo star bene, da quanto il mercato è disposto a darci, cioè dalla nostra capacità di solvibilità.

Per uscire davvero dalla crisi dovremmo far recedere il mercato (cominciando da quello finanziario, dei titoli di debito) aumentando gli spazi anche economici di autonomia della società. Sottrarre beni e servizi comuni (l’acqua è solo il primo esempio, quanti altri sarebbero possibili?) dagli artigli della “messa a valore” (rendimento monetario, profittabilità) di ogni cosa e di ogni relazione sociale. Insomma servirebbe un progetto di nuovo modello economico per la sinistra. Esattamente il contrario della crescita.


fonte carta.org

sabato 6 agosto 2011

accadde (e accade) oggi: giornata nera per gli States


giornata nerissima oggi per gli States. Sia dal puno di vista storico che per l'attualità:

O G G I

1) S & P declassa, per la 1^ volta in 70 anni, la affidabilità finanziara USA dal livello AAA al livello AA+. I cinesi , che sono i più forti e credibili creditori, battono cassa! Un altro grande insuccesso del salvatore del mondo e premio Nobel per la pace Barack Obama.

2) 6 agosto 2011:
nella infinita ed inutile guerra in Afghanistan, i Talebani abbattono un elicottero delle forze d occupazione occidentali. Muoiono 31 marines e 7 soldati dell'esercio regolare afgano.


I E R I

3)
Il 6 agosto 1890 nel penitenziario di Auburn a New York viene eseguita per la prima volta una condanna a morte con la sedia elettrica. Il primo uomo ad essere ucciso in questo modo è William Kemmler, condannato a morte per omicidio. Sottoposto a due scariche, cessa di vivere dopo otto minuti.

4) 6 agosto 1945 ore 8.15 .Avviene la distruzione nucleare di Hiroshima. Un bombardiere americano B29 sgancia il primo esemplare operativo di bomba atomica. Tutti gli edifici nel raggio di 800 metri dal punto dell'esplosione sono completamente rasi al suolo. Degli oltre 800.000 abitanti della città, circa 100.000 muoiono all'istante. Moltissimi altri moriranno nei giorni, nei mesi e negli anni successivi a causa delle radiazioni.

pippo vinci