mercoledì 30 dicembre 2009

discorsi dell'aldilà e giustizia terra terra


L’umanità si divide in due categorie. Quelli che credono in Dio e quelli che non credono in Dio.
Quelli che credono in Dio, generalmente, credono e sperano (?) che ogni ingiustizia umana verrà punita nell’altro mondo confidando in un Dio Giudice Unico, Giusto e Inappellabile.

In tal modo chi queste ingiustizie le ha subite, avrà una Ricompensa che, variando da credenza a credenza, soddisferà pienamente chi in Lei confida.
Come bisogna quindi vivere la fede in Dio? Ecco 2 opzioni:

1) subendo ogni ingiustizia e pazientando nell’attesa del Giudizio Divino
2) lottando al fine di contrastare e limitare gli effetti dell’ingiustizia

Nel primo caso, spesso, il subire con pazienza e rassegnazione si trasforma, poco a poco, con il lento trascorrere dei mesi e degli anni, in un forte sentimento di rancore o di odio verso il presunto ingiusto. Un rancore che spesso può vanificare l’attesa della Ricompensa Eterna.
Questa, infatti, non spetta a chi nutre tale malvagio sentimento. E la situazione peggiora se, oltre a sperare nella Ricompensa Eterna, il presunto giusto spera in una eterna e giusta Condanna per l’uomo ingiusto

Nel secondo caso, la lotta.
Ma una lotta efficace e vincente prevede anche la sopraffazione dell’uomo ritenuto ingiusto e tale sopraffazione può spesso indurre l’ingiusto sopraffatto a ribaltare il giudizio.
L’ingiusto sconfitto si crederà giusto, attribuendo la qualifica di ingiusto all’antico giusto.

A questo punto sarà il Dio Unico, Giusto e Inappellabile a derimere la faccenda ed a decidere se e chi dei due avrà la Ricompensa Eterna . E a chi ingiungere la Eterna Condanna.
Tale timore spingerà il credente ad una lotta prudente. Una lotta prudente che spesso è anche sinonimo di lotta inefficace.
Non importa.
Infatti chi combatte in nome Dio sa che quella che si svolge sulla Terra è solo una battaglia interlocutoria e futile.
La battaglia vera, la guerra, è quella che si vincerà dopo la morte, al cospetto di Dio.
In definitiva, a ben guardare, nessuno dei due comportamenti potrà garantire la Ricompensa Eterna. E nessuno dei due atteggiamenti, inoltre, potrà portare con certezza la Giustizia Umana a trionfare in questo mondo. Due sole eccezioni, fino ad ora, nella storia: Mahatma Ghandi e Nelson Mandela. Ma sono le'eccezioni che confermano la regola.

Vediamo il caso della categoria dei non credenti.
In questo caso i possibili comportamenti saranno 2:

1) vivere cercando di godere personalmente dei piaceri della vita
2) vivere lottando per far godere dei piaceri della vita il maggior numero di persone

In nessuno dei due casi egli si preoccuperà di una sentenza divina. In nessuno dei due casi egli si preoccuperà di interpretare la parte del giusto o dell’ingiusto, secondo i crismi e le regole dei credenti.

L’agire del non credente non verrà in alcun modo condizionato da questo Timore Supremo, potendo così utilizzare, nella lotta, anche espedienti estremi che urterebbero la coscienza di chi lotta da credente.

Ed allora si che il mondo potrà sperare di vedere la Giustizia Umana trionfare.
Che sarà piccola cosa rispetto alla supposta e probabile Giustizia Divina; ma sarà quantomeno certa e tangibile.
Una giustizia terra terra che ci farà vivere, anche se per soli 100 anni, in un mondo migliore.

(pippo vinci)

domenica 27 dicembre 2009

sette anni dopo il matrimonio


Lei: Ciao Luigi!
Lui: Finalmente, era tanto che aspettavo!
Lei: Vuoi che me ne vada?
Lui: NO! Come ti salta in mente? Il sol pensiero mi spaventa!
Lei: Mi ami?
Lui: Ma certo! Ogni momento del giorno e della notte..
Lei: Mi hai mai tradita?
Lui: NO! Mai!
Lei: Hai voglia di baciarmi?
Lui: Si, sempre.. Lo farei in qualunque momento mi sia possibile!
Lei: Mi picchieresti mai?
Lui: Ma sei matta? Dovresti conoscermi oramai..
Lei: Posso avere completa fiducia in te?
Lui: Si..
Lei: Amore mio...

.... Sette anni dopo il matrimonio; leggi il testo al contrario dall'ultima alla prima frase..

venerdì 18 dicembre 2009

rispettate i musicanti


La notizia (scusate il ritardo) è di qualche tempo fa. Alla Scala di Milano il sovrintendente ripristina la regola per gli spettatori di vestire secondo le regole – ritenute ormai desuete – del bon ton.

Come per tutte le decisioni assunte in qualunque settore della vita pubblica è subito scoppiata la polemica fra i favorevoli ed i contrari con raffronti tra teatri italiani e quelli stranieri, dove -per inciso- non ci sono comunque regole sull’abbigliamento ma c’è una consolidata e tradizionale frequentazione da parte di un pubblico, spesso molto eterogeneo per età e per classe sociale, ma appassionato di musica e spettacolo.

C’è da dire che tra le forme di spettacolo e cultura, le esibizioni di orchestre sinfoniche sono contraddistinte da una specie di ritualità, con precise regole di comportamento e rispetto dei ruoli. Il primo violino dà il la, gli orchestrali si alzano all’entrata in scena del direttore d’orchestra che, dopo l’inchino al pubblico comincia l’esecuzione. Direttore e orchestrali sono sempre in abito scuro o nero, gli uomini con cravatte uguali e monocromatiche, le donne senza accessori vistosi.

E d’altronde pochi anni fa l’Orchestra Sinfonica di Palermo mise in atto una singolare protesta esibendosi senza l’abito di “ordinanza”: protesta silenziosa, rispettosa del pubblico perché lo spettacolo fu comunque tenuto e tuttavia significativa. Gli spettatori da parte loro dovrebbero rispettare poche regole di comportamento improntate, oltre che alla buona educazione, al rispetto nei confronti di chi sul palcoscenico ci lavora: non chiacchierare, spegnere i telefonini, non sbattere le porte dei palchi dove accade anche che qualcuno, in favore di luci di scena, sfoglia e legge il quotidiano ! (Giuro che a Palermo accade abbastanza spesso sempre con lo stesso spettatore).

Ma non basta. E’ormai usuale, soprattutto negli spettacoli in abbonamento, vedere - durante l’esecuzione- spettatori che ad un certo punto sbirciano l’orologio, si alzano, magari salutano il vicino e vanno via. Supponiamo che la lunghezza del pezzo eseguito li annoi oppure che abbiano appuntamenti o altri impegni : basterebbe andare via durante l’intervallo.

O ancora, appena finito il concerto, la fuga verso l’uscita mentre direttore e orchestrali, ancora sul palcoscenico, dovrebbero raccogliere l’applauso. Intendiamoci, si può anche non applaudire se l’esibizione non è piaciuta, ma mai mancare di rispetto ed ignorare del tutto dei professionisti della musica, alzandosi, andandosene, chiacchierando, salutando a destra e a manca come se ci si trovasse in un cinema.

A questo punto la questione dell’abito adatto da indossare è certamente secondaria, ma , chissà, forse scoraggerebbe quelli che (sospettiamo fortemente essere non paganti! ) frequentano i concerti per tanti motivi tranne che per essere amanti della musica

(Maria Grazia Nicoletti)

lunedì 14 dicembre 2009

le caldarroste bianche di Palermo



Il videoclip è stato girato da Pippo Vinci a Piazza Massimo a Palermo.
Il colore bianco è provocato dall'intenso fumo bianco che sale dalla "caldaia", Un fumo denso e bianco dovuto al fatto che il castagnaro, di tanto in tanto, butta dei mucchi si sale da cucina sulla brace. Nel finale del video si vede anche la mano del castagnaro che riempie un "coppo" di castagne. Potete contarle. Sono 10 e il prezzo (questo ve lo dico io che c'ero) è di 3 euro.

sabato 12 dicembre 2009

...e le scorie ai posteri


leggi questo post sull'energia nucleare, oggi più che mai di grande attualità visto che il Governo italiano sta tornando su questa deleteria idea. (clicca qui)

di amedeo contino

(4) Il commissario Cardascio e lo spillone insanguinato

CAPITOLO IV

Sempre in Piazza Vittoria

Domenico Cardascio, detto Mimì

A lui, Cardascio, la posta arriva, come a tutti in Questura, dall’archivio generale. Tranne quando si tratta di cose delicate, camurrie cioè, perché allora viene Ruvolo. E chi è Ruvolo? Ruvolo è il commesso del Questore. (leggi tutto)

(accì)

vai alla puntata precedente

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mercoledì 9 dicembre 2009

il commissario Cardascio e lo spillone insanguinato (3)



CAPITOLO III

Piazza Vittoria


Il titolo del capitolo non deve trarvi in inganno. Lo so, finora non abbiamo fatto altro che parlare di piazze. Non vorrei per questo che i non palermitani si facessero un’idea sbagliata della città.(leggi tutto)

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lunedì 7 dicembre 2009

Auguri, se non ci vediamo


Auguri, Se non ci vediamo, ”questa è la frase che segna l’avvicinarsi di una delle seguenti 3 ricorrenze: Il Natale, il Capodanno, la Pasqua.

1° problema: da quanti giorni prima si può cominciare ad usare questa frase? E fino a quanti giorni prima si può continuare a dirla? Se è detta troppo presto può esser interpretata come un atto liberatorio che autorizza chi la dice a non vedere più chi la riceve. Almeno per il periodo che separa entrambi dall’augurato giorno

Se è detta troppo tardi lascia trapelare un eccessivo attaccamento alla persona destinataria la quale potrebbe non gradire il rivedere così spesso il suo affezionato interlocutore.
La logica vuole che, caso per caso, uno dovrebbe capire quando ed a chi rivolgere questo tipo di augurio, ma noi vogliamo lo stesso tentare di regolamentare il fenomeno assegnando delle date limite per ognuna delle tre occasioni.
Date da—a quando è sensato pronunciarla
Natale :dall’8 al 19 dicembre
Capodanno: dal 26 al 28 dicembre
Pasqua: dal martedì al giovedì santo.

Amedeo Contino

sabato 5 dicembre 2009

Il Commissario Cardascio e lo spillone insanguinato (2)



Capitolo II

Palermo? Può essere.
Questi due non li conosco. E’ vero, mi hanno detto di farvi da guida e io ho accettato. Ma se non sai le cose che cavolo ti metti a fare la guida? Direte voi. Per certi versi, avete perfettamente ragione.
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venerdì 4 dicembre 2009

i miracoli di un Dio ingiusto


Ci sono molte persone che credono ai miracoli ed alle grazie divine ottenuti grazie ad atti di devozione, preghiere o voti. Chi guarisce da tumori, chi dalla cecità, chi da una paralisi , chi da semplici mal di schiena o da dolorose artriti (miracoli) ; c’è poi chi ottiene un posto di lavoro per il figlio, chi ritrova un fratello dopo decenni di litigi, chi supera un esame, chi vince una lotteria, chi ottiene il giusto matrimonio sempre per un figlio o una figlia (grazie divine).
Domanda: grazie e miracoli sono davvero doni del Signore (o dei Santi) che ripagano così il sacrificio, la preghiera, il pellegrinaggio di colui che ne beneficia?
Perché il Signore dovrebbe concedere a queste persone, spesso agiate, questo ulteriore dono? Anche se sono persone pie e devote?
Sapete che nel mondo ci sono bambini che muoiono di fame, bambini che vivono in condizioni igienico sanitarie ed economiche al limite della decenza e altri che, mentre giocano in un cortile pieno di immondizia, di macerie e di liquami , saltano in aria perché hanno scovato una bambola carica di tritolo? E perdono una gamba, una mano, un occhio o la vita. Dio gli avrebbe tolto le uniche cose che avevano? Mentre ad altri (che hanno tutto) fa pure passare il mal di schiena?
Ecco, se il Signore può intervenire per farci superare un esame all’università, credete che non lo faccia per salvare questi innocenti?
il mio regno non è di questo mondo” è una frase che i Vangeli hanno attribuito a Gesù. Cosa pensate che significhi?
I Primi cristiani (e non solo i primi) sono morti uccisi dopo dolorosissime torture. Cosa pensate che significhi?
Il premio per una vita pia , saggia e cristiana, non è la lotteria e non è neppure la guarigione da un tumore. No: è la vita eterna. Non vi basta? Volete anche una vita senza dolori? Allora non siete credenti. Se credi in Dio non devi chiedere ricompense su questa terra. Devi vivere correttamente per ottenere la vita eterna!
Ebbene io credo in Dio, ma non a quello dei miracoli. Quello dei miracoli è un Dio ingiusto e razzista. Quindi non il Dio di noi cristiani, non è il Dio di noi uomini.
E infine, relativamente alle “guarigioni”, tutto è spiegabile scientificamente. E se non lo è oggi lo sarà domani o dopodomani.

Bill Mac Stanton – Sidney / Australia
(faticosa traduzione di pippo vinci)
questo articolo è già stato pubblicato sulla trazzera nel mese di maggio 2008

mercoledì 2 dicembre 2009

Il commissario Cardascio e lo spillone insanguinato (1)


CAPITOLO I

Via Bontà
Omicidio alla Vucciria
Un pensionato sessantenne trovato morto ieri in Via Chiavettieri.
La Questura non esclude nessuna pista.
I particolari in cronaca


Se arrivate a Palermo, arrivate alla Stazione Centrale. Non importa che mezzo usiate per viaggiare. La stazione sta in Piazza Giulio Cesare, anche se nessun palermitano lo ammetterebbe mai. Per lui quella piazza non esiste, non l’ha mai sentita nominare. Eppure c’è. Si allarga davanti all’architettura provincialumbertina della stazione e si chiude con la pomposa cortina marmorea, costruita nel ventennio, a far da ingresso monumentale alla via Roma.... (leggi tutto)

(accì)

le puntate del giallo ogni Mercoledì ed ogni Sabato su questo blog

sabato 28 novembre 2009

Arriva il commissario Cardascio


IL COMMISSARIO CARDASCIO E LO SPILLONE INSANGUINATO

Un evanescente commissario conduce le indagini su un misterioso delitto in una città, Palermo, ostile e puzzolente. Il commissario Cardascio è un cinquantenne sfiduciato e deluso. Il suo non volersi piegare all’imperante arrivismo predatorio lo ha relegato ai margini, in un ufficietto ammucciato dove passa le sue giornate occupandosi di lettere anonime.

Di norma queste ultime sono destinate all’archivio, ma non sempre avviene così. Per esempio nel caso dell’omicidio di un anziano pensionato della Regione, trovato morto in un vicolo della Vucciria, uno degli antichi mercati della città.

La lettera anonima è un capolavoro di ambiguità; suggerisce due strade , apparentemente, scollegate fra loro. Cardascio segue imperterrito la pista che più solletica il suo istinto di fustigatore del malaffare. Gli altri, invece, a cominciare dal questore, lo spronano a cercare nel torbido delle cattive inclinazioni del pensionato. Chiaro che non posso svelarvi come va a finire.

Se volete fatevi portare in giro da una voce narrante suscettibile, che rimpiange il buon tempo andato, in cui i libri si facevano solo in un certo modo, con un inizio, uno svolgimento ed una fine. Se potete divertitevi, se non vi piace quello che leggete lasciate perdere che tanto non mi offendo.

Se siete arrivati alla fine di queste 14 righe, grazie, comunque.

(accì)

Mercoledì 2 Dicembre su questo Blog la 1^ puntata del giallo . Non mancate!

va alla 1^ puntata

giovedì 26 novembre 2009

la mafia passa all'incasso


Chiuse le quattro sezioni di Alta Sicurezza, che ospitano i detenuti mafiosi a Palermo (carcere Ucciardone), Termini Imerese, Enna e Ragusa. Il provvedimento, su ordine del ministero della Giustizia, è stato notificato ai direttori delle carceri interessate qualche giorno fa, con effetto immediato.

La disposizione ha riguardato circa 250 detenuti che sono stati trasferiti nelle altre carceri siciliane, una decina, che ospitano le sezioni di Alta Sicurezza. "Si tratta di un piano nazionale - dice Orazio Faramo, provveditore del Dap, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria della Sicilia - Il numero dei detenuti di alta sicurezza è diminuito nel corso degli anni anche a causa della declassificazioni di alcuni reati mentre è aumentato il numero dei detenuti di media sicurezza. Tenere aperte tante sezioni era dispendioso e antieconomico".

(dal sito www.siciliainformazioni.com)

mercoledì 25 novembre 2009

appello di Don Ciotti


Cari amici,

Vi chiediamo un minuto del vostro tempo.
Avrete sentito che un emendamento introdotto in Senato alla recente finanziaria prevede la messa in vendita di quei beni confiscati alle mafie che non si riescono a destinare entro 3 o 6 mesi.

Un tale sciagurato emendamento rischia di compromettere seriamente quella che in Italia è uno degli strumenti più efficaci per il contrasto (sociale e non) alla criminalità organizzata: la Legge 109/96.

Vi chiediamo dunque di firmare l'appello lanciato da "Libera", per far sentire ancora una volta la voce di quella società civile che crede nell'antimafia e che ancora (nonostante tutto) crede nei valori dello Stato.
http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1780
Per favore, fate circolare questo appello quanto più possibile tra la vostra rete di amici, parenti e colleghi.
Buona giornata!

il codice Brunetta

Art. 589 CODICE PENALE
Omicidio colposo

Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni di reclusione.


Decreto BRUNETTA -rt. 55 quinquies
False attestazioni o certificazioni

1. Fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia è punito con la reclusione da uno a 5 anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600.

La medesima pena si applica al medico e a chiunque altro concorre nella commissione del delitto.

sabato 21 novembre 2009

In namibia (9) : le foto di Roberto

Ed ecco, infine , le ultime foto del viaggio in Namibia. Sono quelle di Roberto, l'eroe del volo SA 264 da Joannesburg a Monaco (leggi qui).
Per coloro che si fossero perduti le immagini già pubblicate, vi offriamo la possibilità di collegarvi ai due post precedenti che riportavano le foto di Cinzia, Pippo, Marcello e Valeria

foto di Cinzia (clicca qui)
foto di Pippo, Valeria e Marcello (clicca qui)



per le altre foto clicca qui

domenica 15 novembre 2009

buon compleanno

La Trazzera compie oggi 2 anni.
Siete quindi invitati a pranzo con le ricette di Antonella. Scegliete quella che più vi piace, cliccate sulla foto, leggete la ricetta, divertitevi e andate in cucina a prepararla. Quindi gustatevi la pietanza con tanti auguri al nostro e dal nostro blog!




per il menu completo clicca qui
grazie antonella
scrivete a latrazzera@libero.it

giovedì 12 novembre 2009

i rischi del pedone

Quella che vedete in questo videoclip è una scena normale a Palermo. Siamo ad un incrocio in una zona centrale della città. Il semaforo segna rosso per le macchine. Ed in effetti le macchine si fermano. Ma dopo le strisce pedonali. Ed i pedoni devono stare molto attenti ad attraversare la strada sulle strisce e con il segnale verde a favore! (osservate il segnale verde del semaforo, sul lato sinistro del video)


(pippo vinci)

lunedì 9 novembre 2009

gli affari sporchi dell'influenza

scorri la presentazione cliccando sulla freccia a destra sotto la diapositiva
Laffare Dellinfluenza A
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lunedì 2 novembre 2009

a misura di uomo e di donna



Viaggiando in auto per le strade della nostra Italia mi sono accorta di quanto sono brutte tutte le periferie dei nostri centri abitati.

E non mi riferisco solo a quei centri abitati “scogniti” di cui nessuno sente parlare, no, parlo anche di bellissime città d’arte o di antichi paesotti magari di antiche e nobili origini medievali.
Anche lì le periferie sono orribili. E, per essere precisa, non mi riferisco ai soli abusi edilizi, no, ma a regolari zone di espansione con tanto di piano regolatore disinteressatamente approvato .

E allora diciamolo con tutta sincerità: l’umanità ha fatto passi in avanti in tutti i settori controllabili dalla sua intelligenza e dalle sue immense potenzialità. Ma un passo indietro lo ha fatto. E lo ha fatto nel settore della architettura abitativa. Almeno in Italia. E mi riferisco ovviamente e principalmente al lato estetico e non certo a quello strutturale e logistico. Anche se pure lì….….

Andate un po’ in giro in periferia ed osservate bene i nuovi edifici che vi circondano. Come vi sentite?

Poi fate una passeggiata in un qualunque centro “storico” e cercate di “percepire” anche lì il vostro stato d’animo. Dove vi siete sentiti più a vostro agio? Penso che la maggioranza di voi (non dico tutti) opteranno per il centro storico. E lo definiranno più a “misura d’uomo”.

E allora mi chiedo e vi chiedo: perché si è abbandonata la strada della architettura a misura d’uomo (e di donna) per percorrere quella senz’anima?
Beh è anche vero che oggi non si può più parlare di “misura d’uomo” senza aggiungere una appendice quasi inseparabile: l’automobile. E allora mi verrebbe da coniare l'espressione "a misura di autista"
Le periferie, infatti, sono state costruite pensando anche a lei (ossia all’automobile); lei che nel medioevo non c’era ancora.

Ma, dico io, la nostra cara appendice ha semplicemente bisogno di strade un po’ più larghe . Cosa c’entra l’estetica di un palazzo?
Comunque io mi chiedo e vi chiedo il perché di questo degrado estetico delle periferie italiane e della architettura abitativa ovunque.

Già mi sembra di sentire alcune risposte
1) Questione di economicità
2) Questione di spazi
3) Questione di materiali
4) Questione di praticità

Ma sono solo scuse che non mi convincono tanto, basta guardare cosa sono capaci di fare in terra britannica o scandinava.
Lì , pur non ripetendo le magnifiche linee dei palazzi antichi presenti anche nei loro centri storici, sono riusciti a trovare un valido compromesso e hanno costruito in modo più caldo e vicino alla sensibilità umana. Per non parlare degli spazi verdi. Ma quello è un altro discorso.

Patrizia Morello - Noto

domenica 1 novembre 2009

Via Bara all'Olivella


La notte tra l'uno ed il due novembre di ogni anno noi bambini dormivamo eccitati. Nell'aria si sentiva un odore di magico, di festoso , di austero, di misterioso.
Non si sa come e non si sa dove, quella notte sarebbero arrivati i nonni (morti) ed avrebbero lasciato, nascosti casa casa, i loro (e poi nostri) regali.

La mattina dopo ci si alzava bellopresto e si frugava negli angoli più nascosti della casa per scovare il giocattolo tanto desiderato. Il giocattolo che comunque era stato "commissionato" al nonno, morto tanti anni prima.
Ed era proprio quello visto da Studer, da Russo o sulle bancarelle della fiera dei morti di via Bara all'Olivella.
Insomma, per noi, i cari estinti andavano da Studer e compravano (?) i doni. E non c'era il minimo dubbio che fosse così!

Che emozione, che magia, che festa per noi piccoli . E che gioia anche per mamma e papà. Che anche per quell'anno erano riusciuti a creare l'atmosfera fiabesca della notte dei morti. Erano riusciti a ricreare la magia.

Pur sapendo che ogni anno che passava rendeva sempre più prossimo il momento della verità. Il momento di confessare, mestamente, che non sono i nonni morti a compiere il miracolo.
I morti non tornano "..lasciamoli in pace lì dove sono". Ma sono i soldi di mamma e papà che fanno il miracolo. Che vanno da Studer e comprano (loro si) quello che tu hai chiesto ai nonni con una tenera, innocente e sgrammaticata letterina.

...E i pupi di zucchero ....e i frutti di martorana. E l'odore della polvere da sparo di tante pistolette che scoppiettavano per le vie ed i vicoli di Palermo che brulicano di bambni festosi in piagiama. Non ci si lava e non ci si veste se prima non si sono collaudati i doni dei morti.

Ora no. Ora tutta questa magia e tutta questa gioia sono finite per i bimbi di Palermo. Ora è arrivata la notte di Halloween. Con le sue zucche bucate, i suoi pupazzi scheletrici, i suoi dolcetti o i suoi scherzetti.
Di cui nessuno conosce il significato, di cui nessun adulto ha un ricordo, un racconto, un'immagine
E' l'America bello!. L'America che allarga il suo impero, con o senza armi!

(pippo vinci)

martedì 27 ottobre 2009

cobrador de frac


In Spagna esiste una professione che si chiama cobrador del frac
Si tratta di un libero professionista che si occupa del difficile compito di recuperare i soldi non restituiti dai debitori morosi. Su incarico del creditore.

La particolarità di questa professione è che il cobrador, una volta ricevuto l’incarico, si mette l’abito da lavoro, un frac, e si apposta sotto l’abitazione del moroso urlando i suoi debiti.
Non solo. Lo seguirà ovunque : lo aspetta fuori dal lavoro, lo segue al bar, al ristorante, davanti la scuola dove accompagna i figli. Proprio ovunque, rendendo pubblici i suoi problemi economici

E’ chiaro che, pur di non essere umiliato a tal punto il debitore preferirà saldare il suo debito.
E la fuga non è che una soluzione parziale . Egli, infatti, non potrà salvare l’onore visto che il cobrador de Frac, comunque, andrà sotto casa sua ad informare i vicini di casa del suo problema.
Ovviamente molto spesso i Cobradores vengono menati, minacciati e anche denunciati. Recentemente è successo che il proprietario di un ristorante ha denunciato un Cobrador del Frac vincendo la causa. Quest’ultimo, infatti, aveva secondo il giudice utilizzato dei metodi inaccettabili, entrando nel ristornate del debitore e raccontando a tutti i clienti la situazione economica dello stesso.
(pippo vinci)

sabato 24 ottobre 2009

una lingua ladresca


Da anni si sente parlare di semplificazione del linguaggio amministrativo e di burocratese. Questo termine (mi riferisco a burocratese) compare per la prima volta nel 1979, ma già nel ‘500 esisteva il problema della lingua burocratica e ufficiale che veniva definita “lingua ladresca”. Una definizione che è tutta un programma.

Tutti, ma proprio tutti, sono concordi nell’affermare che scrivere contorto e oscuro è un modo sbagliato per comunicare. E, sopratutto, è un modo poco rispettoso per il cittadino, o per chiunque sia destinatario della comunicazione.
In più: tanto più complessa e importante è la notizia da comunicare, da trasmettere, da far circolare, tanto più semplice deve essere il linguaggio.

La Pubblica Amministrazione, già da qualche decennio, ha deciso che questo malcostume deve finire. "Ora basta!" - disse con fermezza.
Ma invece di dire in modo diretto : “cari funzionari, scrivete in modo chiaro, semplice, comprensibile e sintetico. Scrivete quindi come scrivevate a scuola (media)”, cosa fa?
Produce tutta una serie di leggi, circolari, norme, corsi di formazione, seminari, disposizioni, manuali e via dicendo, scadendo nel ridicolo. In altre parole per ridurre le complicazioni della burocrazia, ne produce di nuove.

Nell’anno 2002, per esempio, il Ministero dell’Economia e Finanza, produce un manuale curato dal dott Alfredo Fioritto, dal titolo “il progetto per la semplificazione del linguaggio amministrativo”.
Un progetto? Un progetto.

114 pagine (centoquattordici) per dire, in pratica, che le frasi sono composte da un soggetto, un predicato verbale e qualche complemento.

Ok, ma perché un progetto? Semplice, perché i progetti sono finanziati. Specialmente se durano molto, occupano molte persone e si concludono con la produzione di libri o manuali, passando per seminari e convegni fatti in giro per la penisola.

Nella premessa del manuale si legge, infatti, che al progetto hanno partecipato ben 14 tra professori e alti funzionari (immagino ben pagati); che il progetto prevedeva un percorso articolato addirittura in tre fasi ; che il progetto si concludeva con la realizzazione dello stesso manuale.

Innumerevoli sono poi (nel merito) le circolari che circolano all’interno degli uffici. E non parliamo dei corsi di formazione.
Ma cosa mai insegneranno in questi corsi di formazione? Forse l’uso della punteggiatura? O forse le modalità di riesumazione del congiuntivo? Oppure, ancora, come andare a capo e dove mettere il punto! Chissà!?
Con grande soddisfazione degli U.R.P. …. pardon, Uffici per le Relazioni con il Pubblico, che sono incaricati di redigere e diffondere le circolari.

Ma quale è il risultato di questa lotta? Nessun risultato. Zero babà!
Il burocratese imperversa indisturbato negli uffici dove ci sono molti che, addirittura, lo difendono. Le circolari continuano a circolare, inascoltate, non lette, spesso mal scritte, ma circolano. Non solo.
Il Parlamento più antico del mondo, ossia l'ARS (ARS = Assemblea Regionale Siciliana) ha istituito una Commissione Speciale o Comitato detto “Comitato per la qualità della legislazioneche svolge il seguente compito istituzionale : "Il Comitato esprime parere sulla qualità dei testi legislativi con riguardo alla loro omogeneità, alla semplicità, chiarezza e proprietà della loro formulazione, ai sensi dell’articolo 160 ter del Regolamento interno". (verifica)

Il Comitato è composto da 9 deputati regionali di cui 1 è presidente (Orazio Ragusa), due sono i vicepresidenti ed uno svolge il compito di segretario (?!?).
Il Comitato deve quindi avere dato parere favorevole anche al comma 1 dell’articolo 4 della Legge regionale n 12 del 2008: (Norme di controllo del sovrappopolamento di fauna selvatica o inselvatichita in aree naturali protette.) che così recita:

1. All'articolo 16, comma 2, lettera d), della legge regionale 6 maggio 1981, n. 98 e successive modifiche, dopo la parola 'minerali' aggiungere le parole 'e sui piani di abbattimento controllato di specie selvatiche (inciso omesso in quanto impugnato dal Commissario dello Stato, ai sensi dell'art. 28 dello Statuto).

.. per capire il quale , dovranno esser consultate almeno un’altra legge, uno Statuto (ma quale Statuto?) , l'atto di impugnazione del Commissario dello Stato , e tutte quelle norme (non si sa quali e quante) richiamate dalla dicitura … e successive modifiche.
... ed è solo un comma di un articolo!

(pippo vinci) - post già pubblicato a Novembre 2008

venerdì 23 ottobre 2009

date ai rossi quello che è dei rossi

(admin - 23 ottobre 2009 - http://www.ilbriganterosso.info/ )
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Rispuntano i seggi comunisti al parlmento europeo?
Il Tar del Lazio ha ammesso i ricorsi alla Corte Costituzionale di Sinistra e libertà (all’epoca Partito Socialista, Verdi e Sinistra democratica) e di Rifondazione comunista e Partito dei comunisti italiani contro l’assegnazione di un seggio a un europarlamentare della Lega Nord e di un altro dell’Italia dei Valori, a favore di Oliviero Diliberto e Nichi Vendola. (leggi tutto)

dal sito http://www.ilbriganterosso.info/

sabato 17 ottobre 2009

In Namibia (8) : le foto di Cinzia

Ed ecco le splendide foto scattate da Cinzia durante il viaggio in Namibia. Nei prossimi giorni speriamo di offrirvi anche gli scatti di Roberto.
Prima di godervi lo spettacolo è necessario darvi qualche spiegazione circa la prima foto:
Uno spiedino.
In quello spiedino (consumato in un ristorante di Windhoek) ci sono tozzi di carne di zebra, kudu, struzzo, orice e pollo. E dopo averli gustati morti.... ce li siamo gustati vivi, il giorno dopo, al parco Etosha; dove Emiliano, con freddo cinismo, ci diceva : "quello è l'orice, il 2° dello spiedino ed alla vostra destra un bell'esemplare di kudu, che ieri sera era l'ultimo pezzetto di carne dello spiedino, quello vicino alla cipolla ... e così via.
Per ingrandire una foto cliccateci sopra diventerà un quadro!