lunedì 2 novembre 2009

a misura di uomo e di donna



Viaggiando in auto per le strade della nostra Italia mi sono accorta di quanto sono brutte tutte le periferie dei nostri centri abitati.

E non mi riferisco solo a quei centri abitati “scogniti” di cui nessuno sente parlare, no, parlo anche di bellissime città d’arte o di antichi paesotti magari di antiche e nobili origini medievali.
Anche lì le periferie sono orribili. E, per essere precisa, non mi riferisco ai soli abusi edilizi, no, ma a regolari zone di espansione con tanto di piano regolatore disinteressatamente approvato .

E allora diciamolo con tutta sincerità: l’umanità ha fatto passi in avanti in tutti i settori controllabili dalla sua intelligenza e dalle sue immense potenzialità. Ma un passo indietro lo ha fatto. E lo ha fatto nel settore della architettura abitativa. Almeno in Italia. E mi riferisco ovviamente e principalmente al lato estetico e non certo a quello strutturale e logistico. Anche se pure lì….….

Andate un po’ in giro in periferia ed osservate bene i nuovi edifici che vi circondano. Come vi sentite?

Poi fate una passeggiata in un qualunque centro “storico” e cercate di “percepire” anche lì il vostro stato d’animo. Dove vi siete sentiti più a vostro agio? Penso che la maggioranza di voi (non dico tutti) opteranno per il centro storico. E lo definiranno più a “misura d’uomo”.

E allora mi chiedo e vi chiedo: perché si è abbandonata la strada della architettura a misura d’uomo (e di donna) per percorrere quella senz’anima?
Beh è anche vero che oggi non si può più parlare di “misura d’uomo” senza aggiungere una appendice quasi inseparabile: l’automobile. E allora mi verrebbe da coniare l'espressione "a misura di autista"
Le periferie, infatti, sono state costruite pensando anche a lei (ossia all’automobile); lei che nel medioevo non c’era ancora.

Ma, dico io, la nostra cara appendice ha semplicemente bisogno di strade un po’ più larghe . Cosa c’entra l’estetica di un palazzo?
Comunque io mi chiedo e vi chiedo il perché di questo degrado estetico delle periferie italiane e della architettura abitativa ovunque.

Già mi sembra di sentire alcune risposte
1) Questione di economicità
2) Questione di spazi
3) Questione di materiali
4) Questione di praticità

Ma sono solo scuse che non mi convincono tanto, basta guardare cosa sono capaci di fare in terra britannica o scandinava.
Lì , pur non ripetendo le magnifiche linee dei palazzi antichi presenti anche nei loro centri storici, sono riusciti a trovare un valido compromesso e hanno costruito in modo più caldo e vicino alla sensibilità umana. Per non parlare degli spazi verdi. Ma quello è un altro discorso.

Patrizia Morello - Noto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

penso che sia un problema di ottusità...

Anonimo ha detto...

Il senso estetico non si può imporre per legge ma soltanto insegnare a scuola!