domenica 31 ottobre 2010

pacco bomba dallo Yemen: la solita bufala?

Siamo alle solite. Un attentato sventato, cariche di esplosivo provenienti dallo Yemen, (culla di Al Quaeda) e sistemate in un aereo cargo destinato a Chicago. Tutto questo diventa vero se si ascolta il tam tam dei media internazionali. Ma se si cerca la informazione più libera meno asservita si trovano un sacco di belle (e strane) cose:

1) non è ancora stato accertato che l'aereo provenisse dallo Yemen da dove, peraltro, pare non sia partito alcun volo cargo verso gli USA nell’arco di tempo indicato dai sostenitori del fallito attentato

2) il pacco bomba era indirizzato ad una sinagoga di Chicago, ma doveva esplodere in volo. Ma se uno prevede di farla esplodere in volo, perchè mai indirizzarla ad una sinagoga?
risposta: il pacco non doveva esplodere proprio , ma doveva essere trovato con l'indirizzo della sinagoga in bella mostra. Il tutto per dimostrare quanto sono pericolosi e antiebrei questi arabi cattivi.
E pure negati, visto che il pacco bomba non è esploso. Eppure, sempre secondo il mainstream, era un meccanismo da far scattare con un semplice segnale di un telefonino.

3) la donna arrestata a Sana'a (capitale dello Yemen) pare c’entri poco o nulla. E’ infatti una studentessa universitaria che, secondo la indagine ufficiale avrebbe lasciato tracce (troppo evidenti) sui pacchi bomba. C'era addirittura il suo numero di telefono!!!!(clicca qui) Ma si sa che Al Quaeda non lascia tracce o almeno non così pacchiane o evidenti: il numero di telefono! La studentessa è stata poi rilasciata.

4) dai numerosi filmati visti in tv il meccanismo esplosivo appare come un aggeggio pieno di fili di grandi dimensioni ed assolutamente (troppo) sospetto. Insomma un oggetto tipico dei film sulle spie degli anni 60. Come fanno a dire che era "un meccanismo sofisticato irrilevabile ai raggi x?"

5) le foto diramate che illustrano i meccanismi "sofisticati"dell'ordigno, sono tutte diverse e incompatibili tra di loro. In questa pagina ne pubblichiamo ben 5, che non ch'azzeccano l'una con l'altra, ma che secondo le diverse fonti sono , ognuna, una immagine dell'ordigno.

6) la notizia , diramata dalla CNN, era stata subito smentita dagli organi della sicurezza USA. Poi, evidentemente, c'è stato un contrordine e si è deciso di utilizzare il falso allarme (clicca qui)

7) E, infine, il caro e illuminato e buon Obama che accusa dopo poche ore Al Quaeda (che prove ha?) a pochi giorni dalle temibili elezioni di medio termine. La security americana ha pure diramato le generalità, con tanto di foto, del mandante.

Io non voglio fare dietrologia, ma è mai possibile che quando si tratta di terrorismo internazionale il caso viene risolto nel giro di poche ore? Tutti i particolari vengono spiegati, mandanti ed esecutori individuati e nessun dubbio viene avanzato. E la tensione e la paura crescono, crescono, crescono....Molto, ma molto strano no?

***********

p.s. Addirittura secondo quanto diramato in un primo momento non sarebbe stata ritrovata nessuna bomba vera o falsa che fosse. Ma solo il toner della stampante. clicca qui .

Ed ecco ancora un articolo di Maurizio Blondet che chiarisce molti lati oscuri (?) della vicenda. clicca qui

E qui, la smentita dell'attentato.....poi smentita . clicca qui

Leggi anche la ricostuzione fatta da Fulvio Grimaldi clicca qui

Per maggiori dettagli clicca qui

Non se ne può più.

pippo vinci

venerdì 29 ottobre 2010

Il Marocco in due per due (1° giorno)

venerdì 8 agosto 1997 - Casablanca

Siamo in albergo (El Kandara, stanza 1003) e stiamo pianificando il nostro tour. Sulla carta tutto sembra fattibile in pochi giorni e così si decide di non tralasciare nulla. Visiteremo ogni pozzo, ogni medina ed ogni oasi finora conosciuta in Marocco. leggi tutto

non è tutto merda quello che puzza


Il sito luogocomune di Massimo Mazzucco, ha riportato , in sunto, l'intervista che Ahmadinejad ha concesso a Larry King sul canale americano CNN.

Ecco la trascrizione fedele di quanto pubblicato su luogocomune.
Leggetela e scoprirete che il tanto vituperato presidente dell'Iran non è esattamente quello che i media di mezzo mondo (il nostro) ci vogliono far credere. ...

Il "temibile dittatore islamico" appare anche come un uomo colto e pacato. Cosa molto rara tra i nostri politici!
(la trazzera)

*************************

Qualche settimana fa è andata in onda sulla CNN l’intervista di Mahmoud Ahmadinejad realizzata da Larry King, in occasione della visita annuale alle Nazioni Unite del presidente iraniano. Contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso, quando King aveva intervistato Ahmadinejad cercando di restare super partes, in questa occasione il conduttore della CNN ha scelto di indossare chiaramente i panni dell’americano, attaccando il presidente iraniano in modo diretto e univoco, su tutte le questioni più importanti attualmente in discusione. In questo modo ha permesso ad Ahmadinejd di ribattere colpo su colpo, finendo per non concedere a King nemmeno un punto in tutta la partita.

Quando King ha chiesto di trattare in modo compassionevole i “turisti” americani che erano sconfinati per sbaglio in Iran un anno fa, Ahmadinejad ha risposto che la sicurezza nazionale viene prima di ogni altra cosa, e che gli Stati Uniti non si sarebbero certo comportati in modo diverso dal loro, in un caso simile.

Quando King ha chiesto notizie su un agente dell’FBI scomparso tre anni fa in Iran, Ahmadinejad ha risposto con tagliente ironia che “dovrebbe essere l’FBI a fare più attenzione a dove vanno a finire i suoi uomini.”

Quando King ha detto che “il mondo è preoccupato per la possibilitò che l’Iran venga in possesso di armi atomiche”, ...

... Ahmadinejad gli ha chiesto “che cosa intende esattamente, per ‘il mondo’?” E poi ha aggiunto, con il solito sorriso sornione: “A me risulta che il mondo sia molto grande, e che ci siano moltissimi paesi che non solo non si preoccupano affatto di questa eventualità, ma che vedono addirittura con favore lo sviluppo pacifico dell’energia atomica in Iran”.

Costretto a ridurre la sua definizione di “mondo” a Stati Uniti ed Israele, King si è sentito rispondere “E perchè mai noi dovremmo farci carico di tranquillizzare questo signor Netaniahu? Chi è costui, per meritare così tanta attenzione da parte nostra?” E poi ha aggiunto: “Anzi, a quel che ne so io Netaniahu è un criminale professionista, che ha uccisio decine di migliaia di civili innocenti, e che andrebbe processato davanti ad un tribunale internazionale. Invece voi siete qui a chiederci di farlo dormire tranquillo di notte”.

E quando King ha provato ad insistere sulla faccenda del rischio atomico, si è sentito rispondere che “la bomba atomica è l’arma più orribile di questo mondo. Non solo l’Iran non ce l’ha e non intende costruirla, ma bisognerebbe piuttosto disarmare al più presto chi la possiede, ovvero gli Stati Uniti e Israele. Sono loro a mettere per primi a repentaglio la sicurezza mondiale, mentre accusano gli altri di farlo.”
King a quel punto si è salvato in angolo, chiamando la pubblicità.

Nel segmento successivo King ha deciso di attaccare Ahmadinejad sul fronte dei diritti umani, accusandolo di non permettere le libere proteste in Iran. Per tutta risposta Ahmadinejad gli ha ricordato che poco tempo fa, a Pittsburgh, la polizia ha selvaggiamente caricato i dimostranti che protestavano contro il G8. “E lei mi vorrebbe dire – ha chiesto Ahmadinejad alla fine - che in America invece c’è la libertà di protestare?”

Ma noi non li mettiamo in prigione!” ha provato a replicare King. “Ah no? – lo ha deriso Ahmadinejad – mi vuole forse dire che gli oltre 2 milioni e mezzo di cittadini attualmente in prigione in America sono tutti assassini, criminali o spacciatori di droga?

A quel punto King ha pensato bene di ripiegare su quello che riteneva il suo asso nella manica, ovvero la famosa donna iraniana condannata alla lapidazione, ma anche in questo caso gli è andata male. Ahmadinejad gli ha risposto serafico che “prima di tutto la condana definitiva non è ancora stata emessa. In secondo luogo, quella della lapidazione è una storia falsa, inventata di sana pianta da un giornalista tedesco, e ripresa subito da tutti i media occidentali.”

Che fosse vero o no, King non ha saputo replicare, e anche in questo caso ha invocato la pubblicità.

Il terzo round è stato dedicato da Larry King ai rapporti con gli USA e alle sanzioni internazionali. Alla frase di King “Hillary Clinton ha detto che l’Iran sta soffrendo pesantemente per le sanzioni internazionali”, Ahmadinejad non ha saputo trattenere una mezza risata, e ha risposto che loro sono talmente abituati alle sanzioni, che incombono sull’Iran da circa 30 anni, che ormai non ci fanno più caso. “Anzi – ha aggiunto Ahmadinejad – tutte queste sanzioni hanno finito per stimolare la nostra fantasia, portandoci a trovare soluzioni sempre più nuove e produttive per la nostra economia. Piuttosto – ha aggiunto, diventando improvvisamente serio – mi spiega perchè gli Stati Uniti si permettono di applicare all’Iran sanzioni molto più gravi di quelle autorizzate ufficialmente dalle Nazioni Unite? Tutto questo non è illegale forse?

Pubblicità.

L’ultimo round non poteva che essere dedicato ad Israele, e King è partito all’attacco, dicendo ad Ahmadinejad che “Fidel Castro di recente l’ha criticata per non saper riconoscer il giusto ruolo dell’antisemitismo nel mondo”.

Guardi – ha replicato Ahmadinejad serafico – proprio ieri ho ricevuto un messaggio da Fidel Castro, il quale mi diceva che di non aver mai pronunciato quella frase. Le sue dichiarazioni sono state completamente distorte, come al solito, dalla stampa occidentale”. Mentre King barcollava, Ahmadinejad ne ha approfittato per contrattaccare: “Piuttosto, mi dica lei, perchè gli Stati Uniti continuano a proteggere e ad aiutare in modo così plateale lo stato di Israele?"

Fingendo ovvietà, King ha risposto: “Perchè sei, sette milioni di loro sono stati uccisi durante l’olocausto, noi siamo un paese umanitario, e li vogliamo aiutare”.

“Ah sì? – ha replicato Ahmadinejad con sarcasmo – davvero quello è il motivo? Allora lei vuole dire che, poichè è appena stato ucciso un milione di iracheni, i sopravvissuti hanno diritto di venire ad esempio in America, e costruire qui la loro nazione?”

King non sapeva più dove aggrapparsi, ma Ahmadinejad non gli ha dato tregua, aggiungendo: “Durante la guerra, se è solo per quello, sono morti 80 milioni di persone. Questo vuol dire che dobbiamo dare una terra a tutti i sopravvissuti di tutte quelle nazioni?”
Insomma, non c’è stato modo per l’esperto giornalista di portare a casa un solo punto per la sua “nazione”. Anzi, talmente esperto è Larry King, e talmente brutta è stata la figura che ha fatto con Ahmadinejad, che viene quasi il dubbio che l’anziano “Mr. Bretella” abbia deciso di immolarsi volontariamente, pur di permettere ad Ahmadinejad di dire cose che nessun altro al mondo ha il coraggio di dire. Lui compreso, probabilmente.
Massimo Mazzucco

martedì 26 ottobre 2010

Se fosse successo in una miniera italiana


di Berbero

Se fosse successo in una miniera italiana, le cose sarebbero andate così:

1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto.

2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palombelli, Belen e Lele Mora.

3° giorno: prime... difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità: BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d'interessi; BERSANI: ... ma cosa ... è successo??BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli la'; CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c'entra.

4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori.

5° giorno IL PAPA: faciamo prekiera a i minatori ke in kvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!

6° giorno: cala l'audience, una finestra in Chi l'ha visto e da Barbara d'Urso che intervista i figli dei minatori: "dimmi, ti manca papà?'"

dal 7° all 30 esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile.

Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani.

Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario.
Ma è successo in Cile.... ci siamo salvati!!!

dal sito www.buonumore.org

venerdì 22 ottobre 2010

Apollo 11: lontani dalla Luna ?

Buzz Aldrin intervistato da Burt Sibrel che gli contesta la verità sull'allunaggio di Apollo 11 nel luglio del 1969.
Sibrel mostra ad Aldrin un documento inedito che dimostrerebbe che a due soli giorni dal presunto allunaggio i tre astrounauti si trovassero ancora in un orbita terrestre. Il tragitto terra - luna necessita 3 - 4 giorni per essere coperto.
Aldrin si mostra nervoso e contrariato e i dubbi sulla verità ufficiale crescono

un medico atomico


Beh, è successo quello che era stato preannunciato da mesi. Veronesi è il Presidente dell'Agenzia per la Sicurezza del Nucleare. La domanda più ovvia è "che ci azzecca?", ovvero siamo al solito costume italiano di mettere incompetenti nei posti chiave.

La sicurezza delle centrali nucleari non è certo il campo professionale dei medici, bensì di fisici, ingegneri, scienziati e tecnici.

Metterci un medico oncologo serve solo a mandare un messaggio al popolo caprone, cioè "Se l'oncologo sorveglia il nucleare, tranquilli che non vi viene il tumore".

leggi l'intero articolo dal sito megachip

mercoledì 13 ottobre 2010

In Francia leoni, in Italia pecoroni


Prosegue in tutta la Francia il massiccio e acclamato sciopero contro la riforma delle pensioni in via di approvazione in parlamento. La riforma intende, tra l’altro, alzare di due anni (da 60 a 62) l’età minima per andare in pensione.

Anche in Italia il Governo ha proposto, ed il parlamento ha già approvato, una riforma simile. La norma, inserita dal furbo Tremonti nella manovra finanziaria, impedirà ai lavoratori di andare in pensione prima dei 63 anni (prima era possibile anche a 60 o a 61).

Non solo.

Chi maturerà il diritto alla pensione (es. con 40 anni di contributi versati) dovrà comunque attendere un altro anno per poterne godere i benefici economici. In pratica non basteranno più 40 anni di contributi, ma serviranno 40 di contributi più 1 di dolce attesa = 41.

Ma nessuno, dico nessuno se ne è accorto. E chi se ne è accorto ed è anche deputato e pagato per farlo, se ne è fregato. Nessun sindacato, infatti, ha minimamente protestato, nessuna manifestazione è stata indetta, in nessun talk show se ne è parlato, nessun giornale, nessun tg gli ha dedicato più di una riga o un intero minuto.

Ecco, in questo fatto si racchiude tutta la differenza tra noi ed il mondo occidentale, civile, responsabilizzato, motivato ed informato. Informato sopratutto sui propri diritti.

Gli italiani sono oramai sudditi, vittime e schiavi. Schiavi di una classe dirigente padrona e indegna di rappresentare i suoi elettori che in verità non eleggono proprio nessuno. La politica ed i politici sono riusciti a concretizzare il loro sogno : screditati i sindacati, ghettizzata l’informazione seria , ridicolizzato il dissenso, narcotizzate le coscienze. Annullata, in pratica, ogni opposizione.

pippo vinci

l'articolo è stato pubblicato anhe sul sito di Oliviro Beha www.italiopoli.it
e sul suo blog clicca qui
ripreso anche su keegy , su wikio.it ,
su il taggatore
su kalrmarxplatz
su francochirico

lunedì 11 ottobre 2010

Standing Army


800 basi americane dislocate in 43 paesi nel mondo; il budget militare voluto da Obama addirittura superiore a quello stanziato dall'universalmente odiato George W. Bush; intere popolazioni pacifiche cacciate dalle loro paradisiache isole natali per fare posto a basi USA; aeroporti militari iperattivi a pochi metri da un asilo a Okinawa in Giappone con i bambini che si tappano le orecchie ogni 10 - 15 minuti, bambini che poi piangono di notte; anziani e pacifici agricoltori cui è stata espropriata la terra dei loro padri per costruire basi di decollo e atterraggio dei velivoli della aviazione militare USA; migliaia di crimini impuniti (tra cui stupri ed omicidi) commessi da marines di stanza presso basi militari all'estero.
E nessuna base militare estera è presente in territorio USA!

Queste ed altre incredibili notizie sono contenute nell'illuminante documentario di Thomas Fazi ed Enrico Parenti intitolato Standing Army che consigliamo a tutti di vedere. Nel documentario anche i motivi di questa subdola (?!) colonizzazione planetaria. Dopo di che sfidiamo chiunque a dichiararsi filoamericano incondizionatamente.

guarda il trailer:


.. e visita il sito http://www.standingarmy.it/
pippo vinci

domenica 10 ottobre 2010

accadde oggi: a Longarone


Il 10 ottobre del 1963 una gigantesca frana staccatasi dal monte Toc, cadde nelle acque del lago di Vajont, un bacino artificiale sull'omonimo torrente, provocando un'enorme ondata che, tracimando oltre la diga investì in tutta la sua violenza il sottostante comune di Longarone. L'intero abitato fu raso al suolo e per giorni e giorni continuarono le ricerche dei corpi delle circa 2000 vittime trascinate e sepolte dal fango.

sabato 9 ottobre 2010

corpo e non persona


dal blog di Beppe Grillo

Disoccupata, precaria, troia, vergine stuprata, ministro promosso per l'aspetto, per il culo, ma anche la bocca aiuta, costretta ad accettare avances sul lavoro, preda delle voglie di parenti e delinquenti, uccisa da zii, mariti, amanti, ex compagni, buttata sulla strada da magnaccia, introdotta nei letti dei potenti come una regalia per acquisirne la condiscendenza.

Extracomunitaria e minorenne, a migliaia, quasi bambine, carne fresca sui viali di tutte le città, facile conquista di padri di merda e di famiglia nell'indifferenza totale. Miss Italia che mostrano la loro mercanzia in prima serata, ragazze di cui non si ricorderà il sorriso, lo sguardo, ma soltanto il seno, i lombi, l'incavo delle cosce, vallette con i fili interdentali nelle chiappe in tutti i programmi televisivi, seminude anche nella notte di Natale, merce gratta e fotti, a disposizione degli italiani, inconsapevoli aspiranti puttane del piccolo schermo.

Sottopagata, quota rosa, residuale, marginale, esclusa dalle scelte, dalla politica, senza diritti civili se non benedetta dalla sacralità del matrimonio, senza una pensione anche se moglie di fatto per una vita, senza asili, senza spazi verdi per i suoi figli, perché i figli sono delle donne, quasi sempre. Corpo e non persona, buco e non spirito.

Oggetto di modernariato con labbra a canotto e zigomi da lupa, in vecchiaia simile a una maitresse di antichi bordelli. Plasmata dalle necessità e dal trionfo del membro maschile, signore e padrone della sua vita. Non più persona, ma oggetto, che si può usare, prestare, strangolare, possedere. Un transfert di massa l'ha trasformata da essere vivente a cosa di comune disponibilità, accessibile, che non può negarsi, non ne ha più il diritto.

Proprietà privata, ma anche pubblica, da strangolare in caso di rifiuto, nella scala sociale appena al di sopra una bambola gonfiabile, da possedere anche dopo la morte, perché una cosa non è viva e non è morta. E' solo una cosa, una donna, nient'altro che una donna.

dal blog
beppegrillo.it

giovedì 7 ottobre 2010

Il villino


Nei dintorni di Palermo, città dove vivo fin dalla nascita, c’è una mania molto diffusa: il villino. Il villino se lo possono permettere quasi tutti ma, principalmente, esso rappresenta una caratteristica peculiare del dipendente pubblico e del piccolo commerciante . I liberi professionisti ed i grandi commercianti hanno la villa.
Prima caratteristica del villino è la durata della sua costruzione che ha i tempi di una opera pubblica di grandi dimensioni. L'intervallo di tempo che passa dallo scavo delle fondazioni al completamento del manufatto oscilla tra i 2 ed i 5 anni. Il motivo è semplice: il povero impiegato non ha sempre a disposizione il denaro per pagare i “mastri” e così i lavori si interrompono spesso in attesa che arrivino i famosi “arretrati” per un ricorso fatto anni prima contro la Amministrazione che ti campa. Ricorsi che durano lustri, ma che, alla fine, si vincono sempre.
Ma niente paura, per utilizzare il villino non è necessario attendere che sia completato. Anche perchè il villino non si completa mai. E non è necessario neppure attendere il certificato di abitabiltà. Non serve : il villino, per norma, è abusivo. In più è inutile aspettare che sia completato perchè quando si finiscono i lavori è già tempo delle prime costose manutenzioni.

Insomma il villino, è meglio sfruttarlo subito. Nei giorni dedicati alla gita in campagna (pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, e 15 agosto) girando per le campagne di Giacalone, San Martino, Lascari e Fraginesi o tra strade e stratuzze della ex conca d'oro si vedono banchetti organizzati nei cantieri o tra nudi pilastri. Quelle non sono le maestranze in un momento di pausa dal lavoro, no quella è la famiglia del proprietario che ha con orgoglio invitato tutti i parenti a trascorrere la festa al villino. Meglio, la festa al cantiere.
Altra caratteristica del villino è la sua abusività. Il villino è una costruzione abusiva, se no non è un villino. E sarà il geometra (magari lo stesso progettista e direttore dei lavori) che si occuperà di sanare il mostro inseguendo come una chiattidda le mille e mille norme che si susseguono citandosi ed annullandosi a vicenda. Anni ci vogliono!
Si, il mostro.
Il 97% dei villini è, esteticamente, un orrore, un mostro: sagoma semplice di un solido regolare, infissi in alluminio anodizzato, spianata di cemento per le automobili e 2 piani sopraterra. Colore bianco latte, beige o leggermente rosato, che spicca nella campagna brulla dove prima (si racconta) ondeggiavano dorate distese di grano o rigogliosi terrazzamenti ad agrumi.
Il giardino!
Il giardino del villino è una sconclusionata oasi tropicale in miniatura (gli alberi sono piantati piccoli piccoli per risparmiare e perchè è bello vederli crescere) in mezzo ad un paesaggio mediterraneo. I più anziani, però, preferiscono gli alberi da frutto che vengono impiantati senza alcuna cognizione agronomica e che fanno tutti una mala fine attacati da acari e mosche che vengono combattuti con massicce gettate di veleni.

Ma il gioiello da mostrare ai parenti è l'orto da dove si ricaveranno melanzane e pomodori senza sapore, ma dal costo unitario di produzione paragonabile ad un diamante fabbricato in laboratorio.

Una volta finito (!?), il villino inizia la sua lenta ma inesorabile decadenza. Mancano i soldi per riparare l’autoclave, il bagno, il tetto, la crepa sul muro, la macchia di umidità sulla parete. Ma i soldi non ci sono. Gli arretrati sono un lontano ricordo del passato e gli inevitabili ritardi negli interventi trasformano il tutto in un luogo tetro, maleodorante e semiabbandonato, pieno di mobili riciclati e di giochi di quei bimbi che, ormai universitari, preferiscono la settimana bianca o l'Erasmus al noioso e triste soggiorno nel villino di mamma e papà.

I quali papà e mamma tornano saltuariamente al villino per trascorrevi qualche triste week end tra ricordi nostalgici e macchie di umidità sempre più gigantesche

La terza e ultima fase è la riscoperta del villino da parte dei nipoti. Che, giunti all’adolescenza, vi organizzano festini, orge e raduni, al riparo dalle fastidiose raccomandazioni di nonni e genitori.
pippo vinci

venerdì 1 ottobre 2010

ma non doveva cambiare il mondo?


Si avvicinano le elezioni di mezzo termine negli USA e si avvicina una pesante sconfitta per l'uomo che si era presenato come colui che avrebbe cambiato (in meglio) il mondo.
Mentre nel resto del mondo il Black President è considerato il nuovo Kennedy, negli USA le cose stanno un po' diversamente.

Negli USA, come in ogni parte del mondo, le elezioni si vincono più con le politiche interne che con la diplomazia internazionale. E Obama, a parte la mini riforma sanitaria, ha profondamente deluso tutti gli statunitensi, siano essi repubblicani che democratici. Questi ultimi in quanto lo hanno visto un po' troppo titubante nell'affrontare con ottica "democratica" i problemi economici che continuano ad assillare il popolo yankee.

Ma se vogliamo anche all'estero Obama ha fino ad oggi fallito su quasi tutte le promesse fatte: Guantanamo è ancora in funzione; tra Palestina e Israele non si è fatto un solo passo avanti verso la pace e sul fronte militare è stato proprio Obama che ha incrementato sia il budget bellico che le truppe stanziate in Afghanistan.
Unica attenuante il poco tempo a disposizione (il mondo non si cambia in due anni) e la forte opposizione delle lobbies (ancora ben rappresentate in parlamento).

Ma secondo gli osservatori USA , Barack Obama non ci riuscirebbe neppure in 8 anni, troppo evidenti gli indizi in senso contrario. Ed ecco che le elezioni di Novembre si tingono di grigio per il giovane leader delle Hawai

pippo vinci

per maggiori ragguagli leggi l'articolo di Massimo Mazzuco su Luogocomune - clicca qui