giovedì 24 marzo 2016

E' morto Johan Cruijff

mito di molti giovani tifosi degli anni '80, educato, elegante, strepitoso . Indimenticabile.
Un avversario a cui si voleva sempre bene!Anche se segnava contro la tua squadra del cuore (che per me era il Milan o la Nazionale Italiana).

martedì 22 marzo 2016

Altra strage, ma di uomini importanti non ne muoiono mai! Sono sempre altrove. Che culo!!!

faccio un ragionamento "alla carlona" Dopo l'ennesimo attentato , le ripetute frasi fatte sparate dai media, il cordoglio e l'unanime "saremo più forti dei terroristi", fermiamoci un attimo ed analizziamo le cose.

Ad ogni attentato (dall'11 settembre 2001 in poi) si è sempre risposto, a questi orribili atti,  con un (presunto) irrigidimento dei sistemi di difesa e di polizia. Più controlli, meno libertà, bombardamenti in medio oriente o giù di li, proclami su un fantomatico  coordinamento delle forse di sicurezza, dei servizi segreti, degli eserciti e degli stati buoni (?)

Passa qualche mese  ed un minchia qualsiasi (così sembra)si infila in un aeroporto e fa strage di innocenti.
Ergo: o i proclamati metodi di difesa non funzionano o sono solo una bufala (i metodi di difesa) per nascondere qualcosa di più grosso!

Io propendo per la seconda ipotesi. Perchè è inspiegabile come dei singoli signori possano organizzare, praticamente indisturbati, queste immani stragi nel cuore delle più evolute capitali del mondo, protette dai più evoluti servizi segreti dell'universo.

Insomma, qualcuno non ce la racconta giusta!

E aggiungo un fatto che mai viene sottolineato e analizzato: vi siete accorti che in tutti questi attentati di questi ultimi 15 anni, mai e poi mai tra i caduti c'è un nome eccellente, un politico, un uomo di Stato un alto funzionario  di polizia o dei servizi segreti? Un nome altosonante che in qualche modo ci rappresenti? Non vi pare strano che nessuna di queste persone si trovi, anche casualmente, nei luoghi di morte?

Anche perchè se come molti dicono, quest islamici ce l'hanno con le politiche occidentali, quale obiettivo migliore sarebbe se non proprio chi queste politiche occidentali le decide, le determina?

Penso alla mafia (che uccideva poliziotti e magistrati e pentiti) o le BR che attaccava i vertici sindacali, politici e istituzionali.

E questa ultima considerazione non fa che rafforzare i miei dubbi sulle (false)  motivazioni ufficiali delle stragi da Ground Zero a Bruxelles.

Patrick Ghamblin jr

sabato 19 marzo 2016

Yemen, stage cruenta e dimenicata

la capitale yemenita Sanaa'
Il bilancio dell'ultimo pesante raid aereo dell'Arabia Saudita in Yemen si fa sempre più grave. I missili caduti proprio nell'ora di punta nel mercato di Mostaba, il più importante nella regione di Hajja, hanno ucciso almeno 107 civili e causato decine di feriti, in un'area lontana da obiettivi militari. Le immagini dello strazio sono state riprese da Al-Masirah, la TV vicina al movimento sciita degli Houthi. Si tratta di immagini cruente che possono urtare profondamente molte sensibilità. leggi tutto (di Pìno cabras)

venerdì 18 marzo 2016

esercizi spirituali: un modo per emarginare, confondere e plagiare i.....pochi fedeli

prima di entrare nel merito premetto che chi scrive ha vissuto in una famiglia zeppa di preti secolari e francescani, è credente, cristiano, cattolico battezzato anche se tendenzialmente anticlericale intendendo quel clero carrierista che ha sfruttato la religione per beneficiare di vantaggi prettamente materiali:  soldi e potere in primo luogo.

Detto questo, a scanso di equivoci, entriamo nel merito della questione: gli esercizi spirituali o, in genere, quei lunghi e noiosi monologhi che i religiosi propinano ai fedeli in preparazione dell'evento pasquale. Spesso i relatori sono persone affabili, preparate nel campo teologico e dotate di notevoli capacità dialettiche ed affabulatrici. Insomma parlano bene.

Ma cosa ci raccontano? In pratica ci raccontano, in una edizione integrale e stiracchiata, quello che domenicalmente ci raccontano i sacerdoti nelle omelie festive. Leggono, per lo più, un testo sacro, e poi lo commentano. A volte, ma molto raramente, collegando i loro soliloqui , ad avvenimenti routinari e usuali nella vita comune di tutti noi. Insomma parlano d'altro. E , per la verità, pochi riescono ad afferrare ed apprezzare tutti i concetti esposti. Alcuni, per la verità, dormono aiutati, in questo, sia dall'orario (generalmente è un dopo cena) che dalla location (chiese o saloni parrocchiali sproporzionati in grandezza, freddi e  semivuoti, illuminati dalla triste ma economica  luce al neon che profuma di incenso narcotizzante)

Il  fenomeno più paradossale sia dei relatori ginnico-spirituali che dei sacerdoti della domenica è che questi signori si sforzano di spiegare, ai fedeli componenti l' audience intorpidita e poco entusiasta di quella che dovrebbe essere la lieta novella , dei brani evangelici che, nel 99 %  dei casi, si spiegano da soli.

Si, perchè è necessario ricordare che il Signore in persona e i suoi discepoli (in persone) vivevano in un'era (2 mila anni fa) nella quale oltre il 95 % della popolazione era analfabeta; erano pescatori, braccianti, vagabondi, mercanti, mendicanti, lavandaie, panificatori, lestofanti, prostitute, aguzzini, usurai, nomadi, mattonai, palafrenieri, tintori ecc; si presuppone, quindi, che il linguaggio che dovevano (e sapevano) utilizzare fosse il più semplice e umile  possibile.

Perchè allora questi moderni relatori ci vogliono tediare con discorsi teologici e per nulla riconducibili ai nostri comportamenti quotidiani. In altre parole, discorsi incomprensibili alla massa dei fedeli lontani persino dagli scritti evangelici, discorsi fatti quasi per allontanare il fedele dalla verità, dal godimento della meravigliosa semplicità della parola di CRISTO.

Facile pensare a Martin Lutero che venne scomunicato anche perché tradusse la Sacra Bibbia  in tedesco, un linguaggio volgare, popolare che consenti' all'intero 'popolo germanico di leggere e capire il messaggio di Gesù senza la necessità che un sacerdote spiegasse loro cosa ci fosse scritto in quel (fino ad allora) misterioso  Testo. La gente lesse la Bibbia, la capì e decise di seguire Lutero nel suo progetto di rinnovamento della Chiesa.

Proprio ieri sera sono stato presso la parrocchia di S Ernesto a Palermo. Li si svolgeva (dalle 21 e 15 in poi) il 3° incontro con padre Naro (relatore superbo) che ha tenuto sveglia ( a stento) una esigua platea di fedeli ultracinquantenni  per parlare, per poco meno di  2 ore, del .....perdono. Gesù ha detto che bisogna perdonare chi ti fa un torto. E bisogna farlo per 490 volte (70 volte 7). Mi dite voi cos'altro c'è da aggiungrere se non che il perdono, per essere tale,  deve essere sincero? Credo nulla. Eppure il giovane e pallido padre Naro è riuscitu a parlarci 2 ore di fila di questo perdono. Per certi versi, un genio.
Ma cosa abbia detto io, sinceramente, seppure non avessi dormito, non ne ho la più pallida idea!
..Quando si parla di geni incompresi!

amedeo contino

giovedì 10 marzo 2016

Inarritu: scelte da B-movie per Revenant

    Inarritu e Di Caprio sul set di Revenant
Alejandro Gonzalo Inarritu, il regista del deludente film Revenant, semplice sostegno del  trampolino per il lancio della usurpata statuetta all'inespressivo Leo di Caprio, ha detto che il suo film era un doveroso (!!) omaggio alla natura.

In effetti quello che il gelido lungometraggio fa alla natura è semplicemente metterla in ridicolo sottovalutarla e scimmiottarla.

Cominciamo con l'orsa che , giustamente, attacca il trapper Glass, al secolo il premio Oscar Leonardo Di Caprio. L'immagine dell'attacco e della lotta, per uno che vuole dare voce alla natura, doveva avere come punto di visione proprio quello dell'orsa grizzly, che si è vista minacciare i suoi cuccioli. Qui invece il grizzly è stato offerto al pubblico come colui che aggredisce il nostro Amato eroe. Insomma un animale feroce e cattivo.

Continuiamo con il generale inverno, che, nelle condizioni mostrateci da  Inarritu avrebbe dovuto mietere molte più vittime di quelle che in effetti miete (nessuno nel film soccombe all'incredibile gelo dell'inverno dakotiano). E non mi venite a raccontare che i ridicoli espedienti dei trapper in balia delle intemperie disumane  avrebbero  potuto proteggere corpi e membra di uomini apparsi molto impreparati ed ingenui nell'affrontare le terribili avversità ambientali in quelle condizioni cosi disagiate.

La storia vera da cui è tratta la sceneggiatura  (sempre di Inarritu) dovrebbe ingannare lo sprovveduto spettatore, apparendo verosimile, ma nessuno può mai credere che l'immortale Glass abbia potuto dormire indenne e nudo dentro la carcassa di un cavallo indossando poi gli abiti tenuti fuori una intera notte (e quindi verosimilmente congelati) come se fossero appena usciti da una  lavanderia monoprezzo Pinguino, o che Glass abbia conservati intatti il naso e le dita dopo una esposizione di svariate ore a decine di gradi sotto lo zero. Che forse il Titanic lo ha reso immune a fisiologici fenomeni di congelamento?

Di Caprio morirà congelato dopo il naufragio del Titanic

E che dire infine della bella nuotata nelle gelide acque del fiume Missouri. Nessun segno evidente di ipotermia. Un ulteriore ringraziamento a Cameron che  ha allenato il nostro eroe nelle (presumibilmente) meno  gelide acque dell'Atlantico all'ombra dell' iceberg killer .

No caro mio Inarritu  tu non hai mostrato quanto  sia grandiosa e crudele la natura. Tu la hai semplicemente ridicolizzata piagandola alle esigenze della tua storiella e dei tuoi eroi.

Ma non hai fatto solo questo, hai pure, in modo comico, lasciato che a vegliare sulla morte imminente del povero Glass (siamo all'inizio del film) rimanesse l'uomo a lui più ostile , il crudele Fitzgerald (il peraltro bravissimo Tom Hardy) che alla prima occasione (come era scontato) ha abbandonato Glass al suo destino uccidendone il figlio meticcio, un boccone troppo invitante per quello che tu gonzalo inarritu avevi descritto sin dalle prime scene, ed in modo grottesco e didattico , come un essere spregevole, razzista e nemico di Glass. Solo un cineasta di b-movie  poteva fare una scelta simile  rendendo il resto della storia banale e prevedibile.

Ugualmente ridicola appare la scelta finale di mandare alla ricerca del  fuggitivo, il cattivo  Fitzgerald, solo due  uomini al solo prevedibile scopo di proporre (pardon, imporre) nel finale il grottesco ultimo duello tra il buono ed il cattivo.

Ma cosa è rimasto dell'Inarritu di Amores Perros?


mercoledì 9 marzo 2016

il nuovo allenatore del palermo

Walter Alfredo Novellino

venerdì 4 marzo 2016

cronache dall' altro mondo


Da qualche settimana mi trovo in Brianza, profondo nord, per recuperare un po' di calma e di salute. E devo ammettere che da queste parti la qualità della vita è ben altra cosa. A parte il tempo (ma ci si
abitua presto) e l'aria inquinata (ma a Palermo si respira con più fatica) tutto, dico tutto funziona meglio. Fiananco i tanto vituperati rapporti umani, qui, appaiono più umani di quanto si voglia far credere. Anzi, li trovo persino più caldi se ci si riferisce a quelli tra persone estranee. In tutti i luoghi pubblici, si viene accolti con sorrisi, gentilezza e attenzioni che a Palermo ci sogniamo.

Nelle strade ci potete pure mangiare tanto sono pulite. Il traffico scorre ordinato come in un plastico della Lego o della Rivarossi (quella dei trenini elettrici). Ai semafori vige la regola del rigore. Con giallo e rosso NonSiPassa. E i pedoni sanno di potere attraversare con sicurezza con il verde. E se ti vuoi suicidare sai che puoi farlo con certezza, basta attraversare la strada con il rosso.

Nell'ultimo mese trascorso a Palermo si sono contate ben 3 vittime tra i pedoni travolti da distratti automobilisti. Ed in alcuni casi in passato i "distratti o indisciplinati" sono risultati essere le stesse vittime, a piedi! A Palermo i pedoni credono, infatti, di essere una categoria non soggetta alle regole del codice della strada. Il pedone a Palermo può fare quello che vuole. E credo che anche i vigili urbani siano convinti di questo.

In tutti i centri abitati numerosi sono i luoghi di aggregazione per tutte le età. Moltissimi i bar molto accoglienti dove si servono deliziosi cappuccini  e invitanti pasticcini sfatando anche il luogo comune che le pasticcerie buone si trovano solo da Napoli in giù. Cinema, teatri  e multisale ad ogni piè sospinto. Moltissime le manifestazioni culturali offerte ed organizzare da comuni, associazioni, librerie, parrocchie ecc. Elevata e poliedrica l'offerta sportiva sia per chi fa sport che per chi semplicemente assiste agli eventi.

I ristoranti sono tutti di qualità eccelsa e schiere di efficientissimi e solerti artigiani sono pronti ad eseguir ogni genere di lavoro con una efficienza "svizzera". Il lavoro, praticamente non manca. Basta accontentarsi e non essere molto esigenti.

Se vuoi spostarti da un centro all'altro trovi sempre un bus, un treno, un battello (sui laghi) che ti porta dove vuoi e quando vuoi, con una precisione teutonica.

Per non parlare della sanità, pubblica o privata. E non ne parlo proprio perché in questo settore si nota la maggiore distanza con il profondo sud.

Ma quello che più mi ha sconvolto è quello che sento dentro quando cammino tra gli abitanti di queste province. Stranamente mi sento più a mio agio. Li sento più vicini a me (e parlo di estranei), sento di potermi fidare di loro, del loro senso civico, della loro cortesia, della loro gentilezza.

Diverso è il mio stato d'animo quando passeggio per le vie di Palermo. I miei concittadini li sento lontani, quasi ostili, egoisti, nemici. E' brutto dirlo, ma è così.

martedì 1 marzo 2016

il dominio della Juve: mi sorge un dubbio....



l'ex tecnico bianconero, Antonio Conte
Mi sorge un dubbio. E se  i juventini fossero "dopati"? Non esiste alcuna inchiesta, non c'è nessuna prova, nessuno ha sollevato dubbi di zemaniana memoria,  è solo  un'impressione scaturita dagli atteggiamenti e dai comportamenti dei giocatori bianconeri in questi ultimi 5 anni di dominio assoluto, almeno in Italia. Dominio dovuto, in gran parte, alla superiorità finanziaria della società che determina una superiorità tecnica della rosa, su questo non ci piove. Ma quello che sorprende non è la indiscussa cifra tecnica quanto l'atteggiamento con cui i giocatori affrontano le partite.

Da almeno 5 anni, infatti,  i bianconeri affrontano ogni partita con il sangue alla testa, sguardi feroci, grinta costante e cattiveria; mai un calo di tensione, mai un impegno annacquato , mai una pausa  di concentrazione o di  rabbia agonistica, come accade a tutte le altre squadre italiane.

E questa "ferocia" la si nota in ogni momento  di ogni partita della Juve, qualunque sia l'avversario, il punteggio, la posta in gioco, la classifica. Sempre! Al limite dell'umano. A me sembra quantomeno inconsueto! E sospetto.

Si era ipotizzato che questa "grinta" fosse dovuta alle capacità "motivazionali" di Antonio Conte. Ma oggi, che Conte  è CT della Nazionale, questa grinta , tra gli azzurri, non si nota per niente, mentre è rimasta inalterata nella Juve guidata da Max Allegri , che mai, nei suoi trascorsi da coach, aveva trasmesso ai suoi atleti questa cattiveria, costante e , ripeto,... disumana..

Appena 15 mesi fa, l'ex campione bianconero, oggi allenatore del Real Madrid, Zinedine Zidane, aveva confessato che quando era giocatore della Juventus era costretto ad assumere ogni genere di "sostanze", somministrate a tutta la squadra anche via flebo ed anche durante l'intervallo di un match.

 Se fossero sostanze proibite , Zidane non lo sapeva; gli veniva detto che si trattava di "vitamine". Ma di sicuro  il campione franco algerino aveva  notato questa "particolare attenzione" che i sanitari della Juve avevano nei confronti dei propri atleti. Attenzione, o prassi,  che mai aveva riscontrato giocando in altri club, Real incluso.

Ma erano altri tempi e non voglio rinvangare le vecchie accuse di doping alla Juve che fu, il mio dubbio è  sulla Juve di oggi, una Juve spietata e disumana

Clicca il link di sotto e leggi l'articolo sulla intervista di Zidane

http://www.calcioweb.eu/2014/12/le-clamorose-accuse-di-zidane-alla-juve-prendevamo-di-tutto-i-dubbi-non-vanno-in-prescrizione/151966/