sabato 30 luglio 2011

italiani fanno esso meglio!


Ci sono 2 metodi infallibili per imparare (bene, bene) l'inglese:
1 studiarlo con un insegnante madrelingua, in età prescolare (dai 2 ai 5 anni)
2 (se si è già adulti) trasferirsi per almeno 4 o 5 anni in un paese di lingua inglese.

Ogni altro modo è pressocchè inutile e costoso: corsi in Italia, corsi all'estero, DVD o CD, love story con partner anglofoni (costoso se si è lui, meno costoso se si è lei) ecc. ecc.

Qui noi ne vogliamo proporre uno nuovo, originale, mai visto sulla faccia della terra e di dubbia efficacia in quanto nessuno lo ha mai sperimentato. Esso prende spunto dal fatto che una delle più grosse difficolta della lingua inglese (per un italiano) è quella della struttura della frase, ossia dell'ordine delle parole all'interno di un discorso. Insomma alla fine di un qualunque corso tutti imparano a conoscere molti vocaboli, le poche regole grammaticali, le semplici forme verbali e qualche modo di dire.

Ma al momento di elaborare una frase ci si trova davanti al solito e invalicabile muro: la struttura della frase e ogni tentativo spesso dà luogo a mostri linguistici o a divertenti (per gli inglesi che ascoltano) nonsense!

Spieghiamoci con un esempio. E prendiamo lo spunto da uno degli ultimi commenti del post pecedente: italians do it better! Ossia : gli italiani lo fanno meglio.

Se facciamo la traduzione letterale(dall'inglese) , la frase diventa : italiani fanno esso meglio
Ed ecco il metodo. Esso si sviluppa in tre fasi
1^ fase: imparare a parlare in italiano con la costruzione inglese (italiani fanno esso meglio);
2^ fase: studiare un po' di vocaboli inglesi (fase da saltare se si è già frequentato un corso di medio lvello)
3^ fase: tradurre letteralmente quello che si è detto: italians do it better

In tal modo una traduzione maccheronica, si trasformerà in un inglese perfetto.

Faccio notare (per inciso) che molti italiani che hanno frequentato i fatidici e inutili corsi direbbero "the italians do it better" anteponendo erroneamente l'articolo the al vocabolo italians. E questo è solo un piccolissimo esempio dei tantissimi errori che si fanno e che si potrebbero evitare con questo metodo.

Prendiamo altri esempi. Se io dovessi chiedere notizie sul tempo, in italiano direi più o meno come è il tempo? Per l'inglese la cosa si complica in quanto , come molti sanno (?) , per chiedere come è il tempo si deve usare what : what is the weather like?

E allora prima di imparare la frase in inglese il metodo prevede di dirla (letteralmete) in taliano:
1^ fase: cosa è il tempo come?
3^ fase: -traduzione letterale- cosa (what) è (is) il (the) tempo (weather) come (like)?

Allo stesso modo basta anche preporre l'aggettivo al sostantivo ed abituarsi a dire : giallo fiore, verde campo, blu cielo per avere subito (conosendo i vocaboli) la forma inglese yellow flower, green lawn, blue sky.

Per finire mi viene in mente un altro esempio. Tutte le fiabe del mondo iniziano (in italiano) così: c'era una volta. Bene per il nostro metodo dobbiamo abituarci a dire così: una volta sopra un tempo; che tradotto letteralmente diventa: once upon a time! Ed il gioco è fatto.

A questo punto la difficoltà diventa solo quella di imparare ad usare l'italiano con astruse costruzioni inglesi ma per lo meno utilizziamo la nostra lingua; poco a poco queste strane costruzioni ci verranno naturali ed al momento di cimentarsi in inglese, la traduzione diventerà facile facile.... o no?

P.S. so bene che questo metodo non sostituisce i 2 migliori citati all'inizio dell'articolo; so pure che è un metodo che presenta qualche dificoltà in quanto non è immediato e prevede (1^fase) un certo impegno ma, a mio avviso, potrebbe competere con tutti gli altri o almeno affiancarsi ad essi o integrarli nello stesso iter educativo. Basta sperimentarlo e (ovviamente) perfezionarlo. Io ho solo suggerito un'idea nuova.

amedeo contino

martedì 26 luglio 2011

Gli italiani si salvano più degli inglesi!


Vi ricordate la famosa battuta di Troisi sui nomi dei bambini? Chi ha il nome lungo (Massimiliano) crescerà scostumato, chi ha il nome corto (Ugo) crescerà educato e questo perchè il richiamo del genitore arriverà prima che il bimbo si sia allontanato

Prendiamo ora la parola aiuto! si, aiuto. Quando un italiano è in pericolo, può usare questa parola e la può gridare forte tenendo per lungo tempo l'ultima vocale: Aiutooooooooooo....! Oppure può optare di allungare anche la U: aiuuuuuuutoooooooo! Insomma, il grido è sicuramente efficace. Ed è molto facile che qualche soccorritore senta il grido e arrivi in tempo.

Molto più efficace di quando si debba usare una parola con una sola vocale e che per malasorte finisce pure per consonante: help!

Help, come tutti sanno, è il modo con cui gli anglosassoni gridano aiuto. Ma provate a gridare help. E provate a tenere la p per un po'. Impossibile. Anzi si annega meglio perchè la p ti impedisce pure di respirare.

Allora usando la stessa logica di Troisi gli italiani in caso di pericolo hanno molte più probabilità di essere salvati, no?

Propongo quindi di estendere l'uso della parola Aiuto in tutto il mondo, almeno in quello anglosassone. Forse ci sarebbero meno annegati...... nel Canale della Manica.

Non conosco bene come si dica aiuto nelle altre lingue, ma sfido chiunque a trovarne una più efficace del nostro AIUUUUUTOOOOO!

pippo vinci

sabato 23 luglio 2011

Club 27

E' ormai tristemente noto come il "club 27". Amy Winehouse e' morta a 27 anni (sett '83 - lug 2011), cosi' come altre grandi rockstar: Jimi Hendrix (nov '42 - sett ' 70), Brian Jones (feb 42 - lug '69), Janis Joplin (gen '43 - ott '70), Jim Morrison (dic 43 - lug 71) e Kurt Kobain ('feb 67-apr '94).

Ministeri ovunque

Bella idea!
Il sottosegretario Villari ha deciso di aprire un ministero a Napoli. Penso che a questo punto per rendere ridicola la mossa della Lega che "avrebbe" aperto 4 ministeri a Monza, ogni membro del Governo ne dovrebbe aprire uno sotto casa.

giovedì 21 luglio 2011

Ciao, ciao pensione!


Chi oggi ha trent'anni e trova un lavoro non percepirà pensione. Far slittare l'età pensionabile innalzerà ancora di più il tasso di disoccupazione giovanile. La manovra votata dalla casta non va. Ma la classe politica attuale non capisce che sta segando il ramo sul quale è appoggiata

L'età pensionabile slitta a 70 anni. Che è un po' come dire, in pensione non ci vai più...

E' proprio così. Questo slittamento continuo è una disperata ricerca di far quadrare il cerchio, perché la sostanza è che da un lato noi abbiamo un'assoluta mancanza di posti di lavoro per le nuove generazioni che richiederebbero un avvicendamento.

da una intervista a Giulietto Chiesa

martedì 12 luglio 2011

per quelli che ritengono che siano in pochi a pensarla così!





11 settembre : I “Toronto Hearings” – 8/11 settembre 2011


L’11 settembre 2011 ricorrerà il decimo anniversario dei fatti di New York e Washington che hanno avuto un ruolo drammatico nella storia moderna.


Il Centro Internazionale per gli Studi sull’11 Settembre ha deciso di sponsorizzare quattro giorni di Pubbliche Conferenze nella città di Toronto, in Canada, per il decimo anniversario dei fatti dell’11 settembre 2001. Queste Conferenze non saranno un processo-farsa né un tribunale simbolico. Verranno presentate le più serie, accurate e documentate analisi sulle prove migliori che sono emerse nei dieci anni dagli eventi dell’11 settembre.


Scopo delle Conferenze:

1 - Presentare prove che l’indagine ufficiale del governo americano sui fatti dell’11 settembre 2001, …… come è stata perseguita dalle varie agenzie governative o incaricate dal governo, è seriamente lacunosa e manca di descrivere e di rendere accuratamente conto dei fatti dell’11 settembre.

2 - Presentare le prove più sostanziose sulla inadeguatezza dell’indagine governativa americana, organizzare e indicizzare queste prove, preservarle, renderle facilmente accessibili al pubblico e alle organizzazioni governative, non governative e intergovernative.

3 - Presentare una documentazione ed una sintesi delle Conferenze, insieme alle dichiarazioni firmate degli esperti, ai governi interessati, ai gruppi e alle agenzie internazionali, con la richiesta che venga istituita una indagine imparziale sugli eventi dell’11 settembre 2001, che sono serviti per dare inizio ad invasioni militari e a limitare i diritti dei cittadini.

4 - Coinvolgere l’attenzione del pubblico e dei media, attraverso le testimonianze come attraverso incontri con il pubblico e con la stampa, durante i quattro giorni delle Conferenze.Sede delle ConferenzeQueste Conferenze sono internazionali, e la scelta di una sede esterna agli Stati Uniti intende sottolineare questo concetto.

Allo stesso tempo vi sono buoni motivi per aver scelto un luogo ragionevolmente vicino agli attacchi dell’11 settembre 2001, in modo che le persone direttamente coinvolte in questi fatti, come ad esempio i familiari delle vittime, possano recarsi alle Conferenze. Toronto è a nove ore di macchina da New York. La sede specifica di queste Conferenze sarà l’università Ryerson di Toronto.

I partecipanti alle conferenze parteciperanno moderatori, esperti ed un Comitato di Cittadini. I moderatori guideranno gli esperti e il Comitato attraverso la presentazione e la discussione degli elementi di prova. Gli esperti (ma anche possibilmente dei veri e propri testimoni) parleranno dei risultati della loro ricerca e, laddove appropriato, presenteranno formalmente queste prove al Comitato.

Un gruppo internazionale di quattro personaggi altamente credibili ascolterà le testimonianze, prenderà in esame le prove, porrà domande, discuterà, e presenterà un rapporto finale alla conclusione delle Conferenze.

Ogni giornata delle Conferenze avrà uno o più temi. Ad esempio il terzo giorno delle conferenze (il 10 settembre 2011) sarà dedicato alla distruzione del World Trade Center. Le persone seguenti si sono dichiarate disponibili a partecipare come esperti in questa giornata: Niels Harrit, David Chandler, Richard Gage, Steven Jones and Jon Cole.

Le Conferenze saranno moderate da Michael Keefer e Matthew Witte, il rapporto finale sarà redatto da James Gourley. I temi delle giornate 1, 2 e 4 includeranno Al-Queda, la mancata difesa aerea, l’insider trading, anomalie del volo 77 e 93, la natura del terrorismo sotto falsa bandiera [false flag terrorism] e la resistenza psicologica verso le versioni che mettono in discussione quella ufficiale.

Esperti che hanno confermato la loro presenza sono Peter Dale Scott, David Ray Griffin, Laurie Manwell, Graeme MacQueen, Lance DeHaven-Smith e Kevin Ryan, è vi è una lista di altri esperti a cui presto verrà chiesto di partecipare.Vi saranno anche interventi, durante le giornate e le serate, da parte di testimoni oculari e di membri dei familiari delle vittime dell’11 settembre.

Chi sponsorizza questi eventi?Lo sponsor principale di queste conferenze è il Centro Internazionale per gli Studi dell’11 Settembre, fondato dall’avvocato americano James Gourley. Attualmente il Centro è conosciuto soprattutto per il suo successo nell’aver ottenuto il rilascio di circa quattro terabyte di materiale video finora trattenuti (e nascosti al pubblico) dal NIST.Organizzazione e pianificazione

Vi saranno un Comitato Dirigente, un Comitato Consulente e diversi Gruppi di Lavoro. Il Comitato Dirigente attualmente è formato da Kevin Ryan, Laurie Manwell, Graeme MacQueen and Adnan Zuberi. Il Comitato Consulente sarà un gruppo internazionale composto da circa una dozzina di esperti, familiari delle vittime dell’11 settembre, e personaggi importanti. Circa metà di questi consiglieri sono già stati scelti, gli altri verranno invitati nei prossimi mesi.

I gruppi di lavoro affronteranno videoconferenze, registrazioni, pubblicità, relazioni con i media, raccolta di fondi eccetera.Le prove Le prove che verranno presentate alle Conferenze saranno scelte secondo i seguenti criteri: alto livello di accertabilità, importanza, e consenso. “Alto livello di accertabilità” significa che le Conferenze si concentreranno non su ragionamenti ma su fatti che possono essere affermati con certezza. “Importanza” significa che le Conferenze si concentreranno su elementi della spiegazione governativa che sono fondamentali per tenere in piedi quella spiegazione. “Consenso” significa che le prove verranno scelte tra quelle che hanno causato minori controversie all’interno del movimento che critica la versione ufficiale.

[Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net]FONTE: TORONTO HEARINGS HOMEPAGE

venerdì 8 luglio 2011

Amo le pareti nude.. o odio le "cose" appese?

Forse è una malattia delle psiche, o forse solo un alibi per non (potere) acquistare costosi quadri d'autore, ma io amo le pareti nude.
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