giovedì 27 agosto 2009

oggi si, domani no


Un giorno di settembre del 2008, tutti i giornali economici (e non) hanno cominciato a terrorizzare il mondo dicendo che era iniziata una tremenda crisi economica. Ed era vero!
Ma già dal mese successivo si sprecavano i titoli tranquillizzanti secondo cui la crisi stava per terminare e che già si annunciavano segnali di ripresa. E così per un intero anno.

Un giorno c’è crisi , il giorno dopo la crisi è finita. Ma se state bene attenti questo altalenarsi di crisi e non crisi era (ed è ) solo nelle parole di politici, banchieri, imprenditori ed economisti. Solo dichiarazioni che , presumibilmente, avevano (ed hanno) degli scopi ben precisi. A volte serve spaventare l’opinione pubblica, a volte è necessario incoraggiarla e darle fiducia.

Se ci fate caso chi oggi afferma che il peggio è passato, in quel passato non ha mai ammesso la gravità della crisi. Ed allora perché dovremmo credergli proprio ora?

In effetti quello che ognuno di noi vorrebbe sapere è cosa sta succedendo realmente nelle fabbriche, nei negozi, nelle famiglie. Non c’è bisogno di nessun economista o politico o saccente che filtra la realtà per puri fini speculativi.

Le fabbriche chiudono e non riaprono, i negozi non vendono e licenziano i commessi, le famiglie non vanno più in vacanza e restano in città. Questa è la crisi e non ci venite a raccontare balle!

(pierre lo dico)

domenica 23 agosto 2009

Adnan e Mameli.


Adnan, Asghar, Fort, Islam Swad, Alamin Mia, Faysal Mia, E. Scanu, Rahman, Rajamanthri, Shaikh, Singh, Starost e Zaman.
Questa che avete letto è la formazione che ha vinto l'oro ai campionati europei under 15 di Cricket.
La finale si è svolta ieri 22 agosto a Bologna. E l'inno ascoltato per i campioni era quello di Mameli.
Si di Mameli. Perchè questi nomi sono nomi dei giocatori della nazionale italiana di Cricket under 15. Tutti italiani, figli di immigrati asiatici.
Una grande risultato. Un grande orgoglio ed un calcio in c... all'on Bossi. Anche perchè l'unico giocatore della squadra non figlio di immigrati è Edoardo Scanu. Sardo.....
E un calcio anche nel c... di Borghezio!
(pippo vinci)
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sabato 22 agosto 2009

polli da spennare


I presidenti si rassegnino. I polli da spennare preferiscono il calcio in TV

clicca qui (o sulla foto) e leggi l'articolo di amedeo contino

mercoledì 12 agosto 2009

scarcerate (e condannate) Luigi Campise


di Marco Travaglio
dal sito antefatto.it
12 agosto 2009

Ci siamo arrivati, finalmente: ora abbiamo gli arresti a furor di popolo e a gentile richiesta del ministro della Giustizia. Nell’ambito della progressiva privatizzazione della sicurezza e della giustizia, è bastato che un giornale, Il Corriere della Sera, raccogliesse il comprensibilissimo allarme del padre di una ragazza uccisa due anni fa a Soverato, che Il Giornale titolasse in prima pagina “La giustizia sta dalla parte dell’assassino”, che altri quotidiani strillassero alle “scarcerazioni facili” e che il Guardagingilli Alfano minacciasse di sguinzagliare i suoi ispettori, perché i giudici di Catanzaro rimandassero in galera il presunto assassino (presunto perché, nonostante la sua confessione, non è stato condannato in via definitiva, ma solo in primo grado).

La storia è quella di Barbara Bellorofonte, assassinata – secondo la prima sentenza – dal suo fidanzato Luigi Campise nel febbraio del 2007 in un raptus di gelosia dopo l’ennesima lite.

Questa la successione degli eventi. Reo confesso, Campise viene subito arrestato. Ma due mesi dopo viene rimesso in libertà perché non ricorre nessuna delle tre esigenze cautelari: né pericolo di fuga (si è consegnato ai giudici), né inquinamento delle prove (ha confessato), né ripetizione del reato (non è un serial killer: ce l’aveva solo con la sua ragazza, che ormai è morta). Poche settimane dopo, però, viene di nuovo arrestato per un altro reato: un’estorsione.

Intanto, in tempi relativamente rapidi per la giustizia italiana, prosegue il processo per l’omicidio, che si chiude in primo grado nel dicembre del 2008 con la condanna a 30 anni in primo grado: il massimo della pena col rito abbreviato (il pm aveva chiesto l’ergastolo, ma la scelta del rito alternativo ha imposto ai giudici di applicare lo sconto).

I difensori dell’imputato ricorrono in appello per chiedere una pena più lieve. Dunque Campise è un imputato detenuto in attesa di giudizio definitivo. I giudici decidono di non applicargli una nuova custodia cautelare per l’omicidio perché, dopo la condanna in primo grado, essa può essere giustificata solo col pericolo di fuga. Che non sussiste: sia perché Campise non ha mai tentato di fuggire e ha sempre collaborato, sia perché è già in galera per l’estorsione.

Anche in quel processo il giovane opta per il rito abbreviato e viene condannato ad altri 4 anni e mezzo: condanna non appellata, dunque definitiva e scontata in carcere. Purtroppo però la condanna per estorsione viene vanificata dall’indulto, che abbuona 3 dei 4 anni e mezzo e il mese scorso provoca la scarcerazione di Campise.

Vedendolo gironzolare per Soverato, il padre della povera Barbara scrive scandalizzato al Corriere: “L’assassino di mia figlia è libero”. Nonostante il comprensibile dolore dei famigliari, non c’è nulla di illegale in tutto ciò: secondo la Costituzione, nessuno è colpevole fino a condanna definitiva e, per arrestare qualcuno, occorrono esigenze cautelari che qui non sussistono (in base alla controriforma del 1995, voluta dai politici terrorizzati dalla galera dopo Tangentopoli, il pericolo di fuga dev’essere “concreto”: in pratica, bisogna sorprendere il tizio con la valigia pronta e il biglietto aereo per l’estero in tasca).

Se e quando Campese sarà condannato in via definitiva, dovrà finire in galera e restarci, possibilmente, fino all’ultimo giorno. Prima, no. Ma i giornali, anziché informare correttamente l’opinione pubblica (per farlo, dovrebbero informarsi a loro volta), preferiscono vellicare le fregole dei rondisti ferragostani e tambureggiare sulle “scarcerazioni facili” (che ovviamente non esistono).

Gli house organ di Al Pappone ne approfittano per associare quel che accade a Soverato con l’immancabile “riforma della giustizia” in arrivo in autunno (riforma che, detto per inciso, renderà ancora più lente le procedure della custodia cautelare, visto che sarà disposta non più da un solo gip, ma da un collegio di tre giudici, e ovviamente senza più intercettazioni). Angelino Jolie riesce addirittura a dichiarare che “a volte l’ossequio formale della legge contrasta con il senso profondo di giustizia di ciascuno di noi”. Cioè, ad avviso del ministro dell’Ingiustizia, i giudici non dovrebbero applicare la legge: dovrebbero rivolgersi alla piazza e interrogarla sul suo “senso profondo di giustizia”. Come Pilato dal balcone: chi volete libero, Gesù o Barabba? La risposta della piazza, notoriamente dotata di un senso profondo di giustizia, la conosciamo: Barabba libero e Gesù a morte. Detto, fatto.

Al Fano sguinzaglia gli ispettori, i giudici si prendono paura e, a furor di popolo, rimettono in galera un imputato che fino a qualche giorno fa, secondo gli stessi giudici, non meritava di tornarci. Infatti Campese viene arrestato a casa sua, da dove avrebbe potuto comodamente fuggire durante tutto il can-can politico-mediatico di questi giorni: invece non l’ha fatto, a riprova dell’assenza di qualsiasi pericolo di fuga (unico motivo in base al quale poteva essere riarrestato).

Chiunque abbia a cuore la Giustizia, quella vera, dovrebbe chiedere la scarcerazione immediata di Campese e una condanna rapida in secondo e terzo grado, cosicchè possa finalmente scontare la pena, ma solo quando la legge lo prevede, e non quando lo chiedono i giornali o i politici.

Ultimo particolare: senza l’indulto del 2006, Campise oggi sarebbe ancora in carcere a scontare la pena per l’estorsione, dunque la sua scarcerazione non è stata né facile né difficile: è stata disposta in base a una legge, quella dell’indulto, approvata con i voti del centrosinistra (tranne Idv e Pdci), dell’Udc e del centrodestra (tranne An e Lega). Cioè anche con il voto di Angelino Al Fano. Che gli ispettori non dovrebbe mandarli a Catanzaro, ma a casa propria.

Ce ne sarebbe abbastanza per far insorgere i soliti garantisti un tanto al chilo, i vari Pigi Battista, Galli della Loggia, Panebianco, Sergio Romano, Piero Ostellino. I quali invece tacciono: per loro sono sempre “facili” le scarcerazioni degli imputati comuni. Invece, quando si tratta di un potente, sono "facili" le manette

Marco Travaglio

mercoledì 5 agosto 2009

11/9: il mondo si muove, l'Italia sta ferma



Caro Giulietto,
ho letto, in una tua recente risposta, che sarebbe in preparazione a Parigi (in ottobre?) una giornata sull'11 settembre per rilanciare, a livello mondiale, la richiesta di riapertura delle indagini. Sono molto interessato all'evento tanto che vorrei parteciparvi personalmente. Si possono avere maggiori dettagli?
grazie
Pippo Vinci

*********(risponde giulietto chiesa)
In Europa molte cose si stanno muovendo. L'incontro di Parigi attende ancora una data, ma dovrebbe essere un evento importante per lanciare l'iniziativa Artisti e Attori del Mondo per la riapertura dell'inchiesta sull'11 settembre.
Diversi nomi di rilievo dello spettacolo e del cinema francesi e americani stanno scegliendo di pronunciarsi. Daremo informazone di tutto non appena potremo farlo.

Io sono stato invitato a Londra per partecipare a un incontro con diversi parlamentari britannici. L'incontro dovrebbe tenersi ai primi di novembre. Un altro incontro di giornalisti inglesi e' previsto per la fine di ottobre e anche in quella occasione andro' per presentare "Zero".
Altra iniziativa in programma, per ottobre, riguarda la Germania, dove i gruppi di iniziativa sull'11 si sono recentemente attivati. Piu' cose all'estero, purtroppo, che in Italia. Almeno per ora.
Cari saluti
Giulietto Chiesa
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scrivete a latrazzera@libero.it

domenica 2 agosto 2009

il passante per non passare


Il gigantesco ingorgo (30 km di coda) al passante di Mestre mette ancora una volta in evidenza quanto sia cieco, bieco e truffaldino il modello di sviluppo italiano nel settore dei trasporti.

Il passante, inaugurato poco tempo fa, era stato indicato come soluzione definitiva al problema delle code durante gli esodi ed i controesodi.

Ma così come i mega parcheggi, anche i mega passanti, le mega autostrade i mega ponti, le mega rotonde e così via, non fanno che incoraggiare e stimolare l'uso dell'auto. E mettiamoci pure i contributi per l'acquisto. E ecco i risultati.
La soluzione?
Ovvia: scoraggiare (e non incoraggiare) l'uso dell'auto e dei tir

Aumentare i vantaggi per chi viaggia in treno, in autobus, in taxi e, in genere, per chi opta per il mezzo pubblico o collettivo. Per chi trasporta le merci su mare o su rotaia.
Ma si sa. Il mezzo pubblico non rende ai privati e non non siamo certo comunisti. No ?
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Ma ecco (per essere precisi e per non domenticare) la notizia che lo scorso 9 febbraio 2009 era su tutti i giornali d'Italia:


Sono stati inaugurati , oggi alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, i 32,5 chilometri del Passante di Mestre, opera pubblica iniziata quattro anni fa e finalizzata al decongestionamento dell'attuale tangenziale di Mestre, percorsa fino a ieri da 130 mila veicoli al giorno.

Costato 968 milioni e 400 mila euro, il passante attraversa 15 Comuni congiungendo i due tratti (Brescia-Venezia e Venezia-Trieste) della Serenissima, e rappresenta la prima autostrada completata in Veneto negli ultimi 30 anni.

Pietro Ciucci, presidente dell'ANAS, ha dichiarato: «Il Passante di Mestre un'opera imponente, che è stata realizzata in tempi record per gli standard italiani ed europei, grazie all'eccellente lavoro del commissario Vernizzi e alla collaborazione quotidiana e positiva tra il Ministero delle Infrastrutture, l'Anas, la Regione Veneto e tutti i Comuni e le istituzioni interessate».
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RIDETE, PER FAVORE, RIDETE!
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(pippo vinci)
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