giovedì 27 agosto 2009

oggi si, domani no


Un giorno di settembre del 2008, tutti i giornali economici (e non) hanno cominciato a terrorizzare il mondo dicendo che era iniziata una tremenda crisi economica. Ed era vero!
Ma già dal mese successivo si sprecavano i titoli tranquillizzanti secondo cui la crisi stava per terminare e che già si annunciavano segnali di ripresa. E così per un intero anno.

Un giorno c’è crisi , il giorno dopo la crisi è finita. Ma se state bene attenti questo altalenarsi di crisi e non crisi era (ed è ) solo nelle parole di politici, banchieri, imprenditori ed economisti. Solo dichiarazioni che , presumibilmente, avevano (ed hanno) degli scopi ben precisi. A volte serve spaventare l’opinione pubblica, a volte è necessario incoraggiarla e darle fiducia.

Se ci fate caso chi oggi afferma che il peggio è passato, in quel passato non ha mai ammesso la gravità della crisi. Ed allora perché dovremmo credergli proprio ora?

In effetti quello che ognuno di noi vorrebbe sapere è cosa sta succedendo realmente nelle fabbriche, nei negozi, nelle famiglie. Non c’è bisogno di nessun economista o politico o saccente che filtra la realtà per puri fini speculativi.

Le fabbriche chiudono e non riaprono, i negozi non vendono e licenziano i commessi, le famiglie non vanno più in vacanza e restano in città. Questa è la crisi e non ci venite a raccontare balle!

(pierre lo dico)

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