giovedì 24 febbraio 2011

Noi che.....

- Noi, che le nostre mamme mica ci hanno visti con l'ecografia.
- Noi, che a scuola ci andavamo da soli e da soli tornavamo.
- Noi, che la scuola durava fino alla mezza e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con papà).
- Noi, che eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c'era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo sul serio.
- Noi, che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, mamma a casa te ne dava 2.
- Noi, che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa erano guai.
- Noi, che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
- Noi, che la gita annuale era un evento speciale e nelle foto eravamo sempre sorridenti.
- Noi, che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su internet.
- Noi, che la vita di quartiere era piacevole e serena.
- Noi, che andare al mare nei sedili posteriori della 850 di papà o nella 1100 di nonno era una passeggiata speciale e serbiamo ancora il ricordo di un bagno "pulito" a Rimini o a Fregene.
- Noi, che alla Domenica andavamo sempre al ristorante, perché ogni papà poteva permetterselo.
- Noi che alla Domenica c’erano sempre le paste.
- Noi, che facevamo 4 mesi di vacanza al mare, da Giugno a Settembre.
- Noi, che non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici .
- Noi, che per cambiare canale alla TV dovevamo alzarci e i canali erano solo 2.
- Noi, che andavamo a letto dopo Carosello.
- Noi, che sapevamo che era pronta la cena perché c'era Happy Days con Fonzie.
- Noi, che guardavamo allucinati il futuro con "Spazio 1999" .
- Noi, che se la notte ti svegliavi e accendevi la TV vedevi solo il monoscopio Rai con le nuvole o le pecorelle di interruzione delle trasmissioni.
- Noi, che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
- Noi, che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
- Noi, che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più fico e che se anche andavi in strada non era così pericoloso.
- Noi, che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
- Noi, che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
- Noi, che giocavamo a nomi-cose-animali-città.
- Noi, che ci divertivamo anche facendo Strega-comanda-colori.
- Noi, che ci mancavano sempre 4 figurine per finire l'album Panini (celò, celò, celò, celò, celò, celò, mi manca!).
- Noi, che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa, ma che a quelli degli altri suonavamo e poi scappavamo.
- Noi, che compravamo dal fornaio pizza bianca e mortadella per 100 lire (= • 0,050!) e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
- Noi, che bevevamo acqua dal tubo del giardino, non da una bottiglia in PET
- Noi, che un gelato costava 50 lire (= • 0,025!).
- Noi, che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.
- Noi, che sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile (non nell'Ipod) e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos'è.
- Noi, che al cinema usciva un cartone animato ogni 10 anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro e solo di Disney.
- Noi, che non avevamo cellulari (c'erano le cabine SIP per telefonare) e nessuno poteva rintracciarci, ma tanto eravamo sicuri anche ai giardinetti.
- Noi, che giocavamo a pallone in mezzo alla strada con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
- Noi, che trascorrevamo ore a costruirci carretti per lanciarci poi senza freni, finendo inevitabilmente in fossi e cespugli.
- Noi, che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri fico.
- Noi, che giocavamo con sassi e legni, palline e carte.
- Noi, che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o c'è un francese-un tedesco-un italiano.
- Noi, che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
- Noi, che la Barbie aveva le gambe rigide.
- Noi, che il 1° Novembre era 'Ognissanti', mica Halloween.
- Noi, che l'unica merendina era il Buondì Motta con i chicchi di zucchero sopra la glassa.
- Noi, che il Raider faceva concorrenza al Mars.
- Noi, che a scuola le caramelle costavano 5 lire.
- Noi, che si suonava la pianola Bontempi.
- Noi, che la Ferrari era Lauda e Alboreto, la McLaren Prost , la Williams Mansell , la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote!
- Noi, che la penitenza era 'dire-fare-baciare-lettera-testamento'.
- Noi, che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
- Noi, che il Ciao e il Boxer si accendevano pedalando.
- Noi, che nei mercatini dell'antiquariato troviamo i giocattoli di quando eravamo piccoli e diciamo "guarda! te lo ricordi?" e poi sentiamo un nodo in gola.
- Noi, che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo.
- Noi, che vivevamo negli anni di piombo, ed abbiamo visto le lotte sociali e di classe.
- Noi, che votavamo per i partiti della 1° Repubblica: MSI, DC, PRI, PLI, PSI, PCI, e non per 70 diversi gruppi dai nomi fantasiosi.
- Noi, che abbiamo trovato lavoro tutti e subito.

Noi, che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.

Questa è la nostra storia.

Se appartieni a questa generazione , invia questo messaggio ai tuoi amici e conoscenti della tua stessa generazione .

Ma anche a gente più giovane perché sappia com'era bella la nostra vita ... anche se si chiederà come abbiamo potuto distruggere fino a questo punto la sua ...

OGGI scopri di vivere nel 2010 quando :
1. per caso batti la tua password sul microonde
2. sono anni che non giochi al solitario con carte vere
3. hai una lista di 15 numeri di telefono per chiamare una famiglia di 3 persone

4. mandi una mail al tuo collega che ha l'ufficio vicino al tuo

5. hai perso contatto con i tuoi amici o familiari perchè non hanno indirizzo e-mail

6. arrivi a casa dopo il lavoro e rispondi al telefono come se fossi ancora in ufficio

7. fai lo zero sul tuo telefono di casa per prendere la linea

8. sei al tuo posto di lavoro da 4 anni ma hai lavorato per 3 imprese diverse

10. tutte le pubblicità tv hanno un indirizzo web sullo schermo, in basso

11. vai nel panico se esci da casa senza il cellulare e torni indietro a riprenderlo

12. ti alzi la mattina e la prima cosa che fai è accendere il PC prima di bere un caffè

13. provi ad aprire il portone di casa con il badge dell'ufficio

14. stai leggendo questo testo, sei d'accordo e sorridi

15. peggio ancora, .......sai già a chi inoltrare questa e-mail

16. sei troppo occupato per accorgerti che non c'è il numero 9 in questa lista

17. vai subito a vedere se c'è o no il numero 9 nella lista

martedì 22 febbraio 2011

dal sito del "team Italia" di Kiva

come sono diventato un prestatore di Kiva

Iniziamo a pubblicare le storie dei prestatori di Kiva del team Italia con Pippo Vinci, da Palermo.

Nell’anno 2002 ho iniziato a lavorare presso un ufficio della Regione Siciliana che si occupava di cooperazione decentrata. In pratica la cooperazione internazionale gestita dagli enti locali (comuni, province e regioni). Lì si facevano bandi per distribuire soldi (molti soldi) ad ONG ed ONLUS che volessero progettare interventi nei paesi in via di sviluppo.

Io partecipavo a tutte le fasi, dalla stesura del bando , alla istruttoria delle progetti, alla graduatoria finale, alla verifica dei bilanci preventivi e dei rendiconti finali.

Un dato evidente saltava agli occhi. In ogni progetto, su 100 euro di spesa almeno 40 se non 60 servivano per il funzionamento della stessa organizzazione : missioni, trasporti, conferenze di presentazione, congressi, performance di apertura e di chiusura, viaggi di verifica, ricerca del partner e monitoraggio, corsi di formazione in Italia ed in loco, pubblicazioni, manifesti e locandine. Ora che ci penso a volte questi costi superavano il 70 % del budget. Il tutto per costruire un pozzo, o una tettoia per animali, un ambulatorio per un villaggio, ma spendendo il necessario per realizzare un acquedotto, un intero allevamento o un piccolo ospedale da 25-30 posti letto.

Tentai di cambiare impostazione del bando, ma , senza scendere nei particolari della mia vicenda, le mie intenzioni non trovarono mai una applicazione concreta ed il necessario aiuto “politico” con il risultato che “fui costretto” a cambiare settore.

Negli stessi mesi acquistai un libro ancora poco noto: “il Banchiere dei Poveri” di Mohamed Yunus . Libro che trovai meravigliosamente vicino alla mia idea di “cooperazione”. Da lì a poco incontrai anche Kiva.

Oggi sono al mio 29° prestito.

Grazie a Kiva

pippo vinci

domenica 20 febbraio 2011

Il Marocco in due x due (7° giorno)


Giovedì 14 Agosto 1997 - settimo giorno

Cristhina

Sono le 8,45. Pippo non si alza. E' vivo, ma vorrebbe essere morto. Quando si alza non controlla i suoi movimenti e sbatte la testa contro un ferro sporgente dentro l'armadio. Elio prende il container con i suoi medicinali e tira fuori amuchina e cotone. Il taglio non è profondo, ma forse alle berbere piacerà.


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lunedì 14 febbraio 2011

sputare sulla faccia giusta al momento giusto


In questa epoca così confusa, demotivante, egoistica, decadente, consumistica, ridicola ed amorale pare sia sfuggito a molti un episodio che è invece l'emblema, in particolare, della situazione italiana. E' il caso Cassano. Cassano è un golden boy del calcio Italiano che, pur in possesso di un enorme talento , fino ad oggi non era mai riuscito a sfondare a causa di un caratterino acido e irriverente. Neanche il nobile Real Madrid era riuscito a placare l'animo focoso e urtante del ragazzo di barivecchia

Ebbene, un tipo così, in un paese che enfatizzi e premi i buoni comportamenti, non dovrebbe fare tanta strada. Da noi no. Ecco infatti che Cassano , nel momento forse più basso della sua carrirea (attaccante di una semplicemente buona squadra - la Sampdoria) decide di fare il gesto più irriverente tra tutti i gesti irriverenti che hanno accompagato la sua carriera: insultare pesanemente in pubblico il suo datore di lavoro nonchè gentiluomo Sig Garrone (nome, per altro, da libro Cuore)

Deferimento e carriera finita?
Ma quando mai! Questo suo atto di maleducazione estrema è stato invece la sua fortuna. Cassano viene acquistato dal MIlan (una della squadre più ricche e vincenti del Mondo) ne diventa titolare acclamato e conquista persino la Nazionale che porta i nostri campioni ed i loro comportamenti in giro per il mondo.

Una storia edificante che lancia ai giovani un messaggio inequivocabile: sputate in faccia a chi volete, prima o poi troverete la faccia giusta che farà la vostra fortuna!

pippo vinci

giovedì 3 febbraio 2011

Il Marocco in due x due (6° giorno)

mercoledì 13 agosto 1997 - sesto giorno

Cascade d'Ozoud - Marrakech

Marrakech , ore 21,45. Due cadaveri sono seduti alla terrazza del restaurant Cafè de France in piazza Djema El Fna : siamo noi. Nonostante apparentemente siamo due splendidi quarantenni, abbiamo la pressione a 15 e ci troviamo in uno stato di apatia / afasia che comincia a preoccuparci. (leggi tutto)

martedì 1 febbraio 2011

che fine ha fatto l'Iran?


abbiamo girato la domanda contenuta nel titolo al giornalista Giulietto Chiesa che, gentilmente , ci ha fornito la seguente risposta:

DOMANDA
caro Giulietto come avrai notato anche tu , da un po' di tempo non si sente più urlare contro l'Iran di Ahmadinejad. Io so come sai tu che il nemico Iran era stato costruito ad arte come sempre, ma perché questa campagna si é improvvisamente fermata?. Cosa sta succedendo? hai qualche informazione in merito?

C iao e buon lavoro
Pippo Vinci

LA RISPOSTA DI GIULIETTO CHIESA

L'Iran sta sempre al suo posto, come prima. Il fatto è che l'Occidente, a cominciare dagli Stati Uniti, è entrato nella spirale di una crisi che non ha precedenti per vastità e profondità. Io l'ho chiamata la fine dell'Impero.

Si vedono i segni della perdita del controllo. Sono numerosi e ormai ripetuti. Un tempo le percezioni della crisi - mi riferisco a cadute di precedenti imperi - richiedevano tempo per diffondersi. Adesso i mutamenti sono velocissimi e le percezioni sono trasmesse in tempo reale da un emisfero all'altro. Ho usato una battuta (padrone debole vassalli morti), per far capire che l'uomo del Cairo o di Tunisi, sa oggi che il suo aguzzino è più debole praticamente in contemporanea con il banchiere di Wall Street.

Uno lo sa e l'altro lo "sente". ma se la pressione della pentola è alta, anche le sensibilità Si accentuano. Quando le crisi precipitano, cambiano le priorità e le urgenze. Washington
era abituata a comandare e basta. Adesso, qua e là, non ci sono più gli uomini "giusti" da comandare. Le risposte sono tarde e confuse, appannate. La gente se ne accorge e i guai aumentano.

Per questo l'Iran non si sente molto: perché i potenti del pianeta sono occupati altrove. Un errore da non fare, però, è pensare che i centri del potere mondiale siano ormai privi di mezzi, di forza e di ferocia. Ci saranno alti e bassi. La spirale non è arrestabile, ma la sequela delle risposte, dei colpi e contraccolpi, sarà sinusoidale. Bisogna aspettarsi colpi di coda. Il pericolo di guerre aumenta esponenzialmente.

Giulietto