martedì 22 febbraio 2011

dal sito del "team Italia" di Kiva

come sono diventato un prestatore di Kiva

Iniziamo a pubblicare le storie dei prestatori di Kiva del team Italia con Pippo Vinci, da Palermo.

Nell’anno 2002 ho iniziato a lavorare presso un ufficio della Regione Siciliana che si occupava di cooperazione decentrata. In pratica la cooperazione internazionale gestita dagli enti locali (comuni, province e regioni). Lì si facevano bandi per distribuire soldi (molti soldi) ad ONG ed ONLUS che volessero progettare interventi nei paesi in via di sviluppo.

Io partecipavo a tutte le fasi, dalla stesura del bando , alla istruttoria delle progetti, alla graduatoria finale, alla verifica dei bilanci preventivi e dei rendiconti finali.

Un dato evidente saltava agli occhi. In ogni progetto, su 100 euro di spesa almeno 40 se non 60 servivano per il funzionamento della stessa organizzazione : missioni, trasporti, conferenze di presentazione, congressi, performance di apertura e di chiusura, viaggi di verifica, ricerca del partner e monitoraggio, corsi di formazione in Italia ed in loco, pubblicazioni, manifesti e locandine. Ora che ci penso a volte questi costi superavano il 70 % del budget. Il tutto per costruire un pozzo, o una tettoia per animali, un ambulatorio per un villaggio, ma spendendo il necessario per realizzare un acquedotto, un intero allevamento o un piccolo ospedale da 25-30 posti letto.

Tentai di cambiare impostazione del bando, ma , senza scendere nei particolari della mia vicenda, le mie intenzioni non trovarono mai una applicazione concreta ed il necessario aiuto “politico” con il risultato che “fui costretto” a cambiare settore.

Negli stessi mesi acquistai un libro ancora poco noto: “il Banchiere dei Poveri” di Mohamed Yunus . Libro che trovai meravigliosamente vicino alla mia idea di “cooperazione”. Da lì a poco incontrai anche Kiva.

Oggi sono al mio 29° prestito.

Grazie a Kiva

pippo vinci

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