giovedì 30 settembre 2010

lo sport maestro di...... doping!


Ogni tanto mi piace seguire le gare di ciclismo per ascoltare i commenti dei telecronisti. Sono commenti che sembrano dell'altro mondo.
Parlano di imprese, di campioni, di sacrifici, di atti di eroismo , di figure immortali, di esempi per i giovani, quando sanno benissimo che nel ciclismo moderno se vuoi vincere una gara, se vuoi primeggiare e meritarti tutti gli appellativi onorari c'è un solo mezzo : il doping.

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domenica 26 settembre 2010

senza ideologie, in mano agli egoismi

Negli anni appena successivi al 1989 (l'anno della caduta del muro di Berlino e del comunism0) da molte parti si sono levate urla di gioia. Evviva, evviva ed ancora evviva! Sono finite le ideologie. Possiamo quindi fare una politica più vicina ai problemi della gente e meno ad ideali spesso irragiungibili, velleitari e vincolanti.
Ad oltre vent'anni da quella gioia condivisa (non da me) ci troviamo in un mondo senza idee, senza progetti, senza futuro e senza anima Un mondo senza arte ne parte. Inoltre sono aumentati i conflitti (oscurati dai media) , è aumentato il trasformismo politico , è aumentato il divario tra nord e sud del mondo. (leggi tutto)

venerdì 24 settembre 2010

Terese e Sakineh


In seguito al post su Sakineh, pubblicato su questo blog pochi giorni fa, abbiamo ricevuto alcune email di insulti e proteste di chi ritiene pieno di imprecisioni e di baggianate il contenuto dell’articolo. Del quale articolo riprendo solo la notizia che bollava per falsa la condanna a morte per lapidazione in considerazione del reato di adulterio.

Appena ieri , inoltre, il presidente dell’Iran Ahmadinejad parlando di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, ha definito false (e tendenziose) gran parte delle notizie messe in giro dai media mondiali sul pocesso a Sakineh , citando anche il caso di Terese Lewis la donna disabile mentale che sta essere giustiziata in un penitenziario degli Stati Uniti. (apprendiamo ora che la condanna è stata eseguita poche ore fa n.d.r.)

Quindi due pesi e due misure vengono utilizzati per giudicare due casi quasi analoghi (omicidio e codanna a morte e - ripeto - non lapidazione per adulterio). Con l’aggravante che Sakineh ha ucciso (o fatto uccidere) nel pieno delle sue facoltà mentali. Terese Lewis no. E’malata di mente ! (era malata di mente) Gli USA la giustizieranno lo stesso. Ma , come sempre, il presidente dell’Iran non viene creduto.

Passiamo ora al problema della “verità” di una notizia o di una intera “campagna” mediatica
Ogni notizia, ovviamente, dovrebbe essere verificata prima di bollarla per falsa (o per vera). E’ quindi corretto il metodo che ha portato alla conoscenza delle informazioni riportate nell’articolo di Meyssan

Meyssan, infatti, riferisce di un colloquio fatto da un inviato con un' alta autorità giudiziaria dell'Iran. Quindi c'è stato un giornalista che è andato in Iran, ha fatto delle richieste, delle interviste, delle indagini, delle verifiche; ha avuto dei riscontri ed ha scoperto quelle cose clamorose che Meyssan riporta nel suo articolo.

Chi non ci crede dovrebbe fare la stessa cosa: andare in Iran , avanzare delle richieste, fare delle interviste, delle indagini, delle verifiche; indagare, interpellare personaggi competenti e autoritari nonché informati dei fatti, consultare documenti e poi (se ci riesce) confermare la sua teoria e criticare il governo iraniano. Ma giudicare solo sui pregiudizi è di una gravità sconsiderata.

domenica 19 settembre 2010

ecco il Serra Pensiero

Tratte da una intervita di Luca Telese, pubblicata sul fatto quotidiano, ecco un estratto delle illuminanti risposte di Michele Serra

Sul moralismo: per conquistarsi la patente di moralista, vent’anni fa, bisognava essere dei notevoli rompicoglioni. Oggi basta dire “non si passa con il rosso” e già sei considerato tale.

Sulla 1 ^ e 2^ repubblica:diciamo che la Prima Repubblica cercava di usare le posate a tavola. Questi mangiano con le mani, e ruttano con soddisfazione.

Sul moderatismo del PD: il dramma del Pd è il suo moderatismo congenito: con la fine del vecchio mondo bipolare serviva una nuova radicalità democratica, da ricercare anche fuori dalla tradizione comunista.

Su destra e sinistra: sogno una destra legalitaria per potermi sentire di nuovo di sinistra, e cioè critico verso gli eccessi legalitari.

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sabato 18 settembre 2010

lo scandalo Sakineh:la verità è un'altra


Sul sito Megachip è stato pubblicato un articolo di Tierry Meissan che svela la verità sul caso della donna iraniana condanata a morte per "adulterio".

Innazitutto la donna è accusata principalmente di omicidio e la condanna , se eseguita, non sarà per lapidazione ma per impiccagione. Stessa sorte (senza differenza di genere) seguirà il complice della donna.

Seppure atroce e disumana, la condanna a morte è presente in tanti altri paesi occidentali e "civili" come gli Stati Uniti dove vige ancora la pena capitale per lo stesso tipo di reato. Ma sono proprio gli USA (con la Francia di Sarkozy) a guidare la campagna internazionale per salvare Skineh dalla .....lapidazione per adulterio.

Noi (decisamente contrari alla pena capitale) speriamo che Sakineh ed il suo complice sopravvivano, ma la mistifiazione e la propaganda su questo caso è una ulteriore prova di come gli USA stiano costruendo un clima internazionale tendente ad isolare l'Iran di Admadinejad
Ecco, in pochi punti la verità sul caso Sakineh:

1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Anziché abrogare questa incriminazione, la legge ha prescritto delle condizioni, per poter stabilire il fatto, impossibili da mettere insieme: occorre che quattro persone siano state testimoni nello stesso istante. [3]

2. La Repubblica islamica non riconosce lo Shari‘a, bensì esclusivamente la Legge civile votata dai rappresentanti del popolo in seno al Parlamento.

3. La signora Mohammadi – Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati entrambi in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in tutti e due i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va notato che, nell’atto di accusa, la relazione intima tra i due assassini non è menzionata, proprio perché non la si può provare secondo la legge iraniana, quantunque i parenti la dichiarino come un fatto certo.

4. La pena di morte potrà essere eseguita per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto il regime dello scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le asserzioni di Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M'Bala M'Bala di voler sfidare le insigni personalità sioniste a trovare un testo di legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.

5. La sentenza è ora all'esame della Corte di Cassazione, che deve verificare la regolarità di ogni dettaglio della procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, la sentenza sarà annullata. Questa procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l'imputata gode tuttora della presunzione di innocenza e non si è mai posta la questione di giustiziarla alla fine del Ramadan.

6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. È legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da questa signora e non ha avuto alcun contatto con lei. E’ membro dei Mujaheddin del popolo, un'organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].

7. Il figlio della donna vive normalmente a Tabriz. È libero di esprimersi senza impedimenti e telefona spesso a Lévy per criticare il proprio paese, a riprova del carattere libero e democratico del suo governo.

In definitiva: niente, assolutamente niente nella versione Sarkozy-Lévy della vicenda di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, è vero. Forse, Bernard- Henry Lévy ha rilanciato in buona fede delle accuse false che servivano alla sua crociata contro l'Iran.

Quanto al presidente Nicolas Sarkozy non può invocare la negligenza. Il servizio diplomatico francese, il più prestigioso al mondo, gli ha certamente indirizzato tutti i rapporti sul caso. Ha dunque deliberatamente mentito all’opinione pubblica francese, probabilmente per giustificare a posteriori le drastiche sanzioni prese contro l'Iran a danno soprattutto dell'economia francese, già duramente deteriorata dalla sua politica.

*Thierry Meyssan, Analista politico francese


Per leggere l'intero articolo di Meissan clicca qui
per tornare all'articolo su Terese e Sakineh clicca qui

venerdì 17 settembre 2010

e che ci vuole?


Si sta in questi giorni consumando l'ennesima divisione tra le fila degli ex comunisti. Veltroni, che, alla fine del suo incarico di Sindaco , aveva promesso una seconda vita da missionario in Africa , è invece tornato alla carica mettendo in ulteriori guai un PD sempre più a corto di consensi.

Ma io voglio andare controcorrente e credo che se scissione ci sarà, questa sarà una scissione salutare. Innanzi tutto , per esperienza due partiti divisi portano più consensi di due partiti uniti.

Poi perchè finalmente il PD privo di due anime pie come Rutelli e Veltroni, capirà che l'unica e ultima chance che gli resta è quella di ributtarsi anima e corpo a sinistra. (leggi tutto)


lunedì 13 settembre 2010

11 settembre: anche "Le Monde" ha qualche dubbio


Sebbene con qualche colpevole anno di ritardo (9 per la precisione), il novero dei soggetti che dubitano sulla versione ufficiale dell 11 settembre, si arricchisce di uan testata tra le più importanti ed influenti , il francese "Le Monde". Ecco la traduzione fedele dell'articolo pubblicato adalla testata francese sabato scorso in occasione dle nono anniversario della strage

Titolo: Gli Stati Uniti non hanno ancora finito con l'11 settembre (originale)

di Heléne Bekmezian - [lemonde.fr] - 11 settembre 2010.


Già nove anni. Nove anni che gli aerei della American Airlines hanno colpito le torri gemelle del World Trade Center di Manhattan, uccidendo più di tremila persone e ferendone più di seimila in un attentato rivendicato da Al-Qa‛ida.

(almeno tre gravi imprecisioni sono contenute in queste tre righe iniziali, per finire con l'affermazione, completamente destituita di fondamento, secondo cui Al-Qa‛ida avrebbe rivendicato l'attentato, ma non ne segnaleremo le altre per non perdere tempo, ndr).

Oppure si trattava di aerei militari? E non ci sono state anche, piuttosto, settantamila feriti, se noi contassimo le vittime delle polveri tossiche? E quanto si dovrà attendere per giudicare gli autori presunti di tutto ciò? E perché Ground Zero è ancora un cantiere? Nove anni dopo, dunque, le domande rimangono e gli Stati Uniti sono ancora lontani dall'aver tratto le somme con l'11 settembre.

Ancora nessun processo. Un anno dopo aver annunciato che cinque presunti autori degli attentati dell'11 settembre 2001 saranno giudicati da un tribunale federale di New York, e non da un tribunale militare, la Casa Bianca non sembra oggi avere premura di giudicare questi uomini.

Secondo il «Daily News», il governo ha difficoltà a trovare una città pronta ad accogliere questo processo, che potrebbe durare anni e avere conseguenze sulla vita locale. Peggio ancora, con le elezioni di mezzo termine che si annunciano delicate per i democratici, questi ultimi non hanno interesse a riportare questo dossier dinnanzi a agli occhi del pubblico. (...)

Migliaia di vittime sono all'abbandono. Sono i dimenticati dell'11 settembre: circa settantamila persone - pompieri e squadre di soccorso - sono tuttora censite come vittime delle polveri tossiche prodotte dal crollo delle torri, con sintomi di difficoltà respiratorie, malattie dei polmoni, disturbi psicologici.

(...)

Domande senza risposte. Immediatamente dopo gli attentati sono apparsi dubbi sulla versione ufficiale dei fatti, in primo luogo i dubbi sollevati dalle famiglie delle vittime. In seguito sono fiorite su internet le teorie della cospirazione, attraverso video e siti web. Quasi ogni giorno, si può dire, decine di nuovi video vengono scoperti e pubblicati, alimentando i dubbi. Sebbene, puntualmente, le autorità abbiano contraddetto alcune teorie del complotto pubblicando nuovi documenti o nuovi video, non c'è mai stata una spiegazione globale e ufficiale capace di rispondere, una buona volta per tutte a tutte le domande che venivano poste (versioni contraddittorie sulla natura degli aerei, immagini che mostrano esplosioni sospette...).

I dubbi non hanno fatto che svilupparsi, tanto più che le autorità non hanno mai accettato di aprire un’inchiesta indipendente, che era chiesta dalle famiglie delle vittime.

In uno dei primi e più celebri filmati di questo genere, la serie "Loose Change" (dell'Associazione Reopen 911) , venivano evidenziati fatti giudicati sospetti e basati su dati documentati e testimonianze.

vai all'articolo originale


i siti del dubbio

martedì 7 settembre 2010

Una notte di terrore a Fraginesi

di antonella gullo

Era una serata (quasi) perfetta, le mie sorelle erano fuori con amici, dopo cena i miei vegliardi si erano messi a guardare la tv, io, sotto il porticato della mia casetta di villeggiatura, mi gustavo un momento tutto mio leggendo “Le cose che non ho detto” di Azar Nafisi..(leggi tutto)