sabato 18 settembre 2010

lo scandalo Sakineh:la verità è un'altra


Sul sito Megachip è stato pubblicato un articolo di Tierry Meissan che svela la verità sul caso della donna iraniana condanata a morte per "adulterio".

Innazitutto la donna è accusata principalmente di omicidio e la condanna , se eseguita, non sarà per lapidazione ma per impiccagione. Stessa sorte (senza differenza di genere) seguirà il complice della donna.

Seppure atroce e disumana, la condanna a morte è presente in tanti altri paesi occidentali e "civili" come gli Stati Uniti dove vige ancora la pena capitale per lo stesso tipo di reato. Ma sono proprio gli USA (con la Francia di Sarkozy) a guidare la campagna internazionale per salvare Skineh dalla .....lapidazione per adulterio.

Noi (decisamente contrari alla pena capitale) speriamo che Sakineh ed il suo complice sopravvivano, ma la mistifiazione e la propaganda su questo caso è una ulteriore prova di come gli USA stiano costruendo un clima internazionale tendente ad isolare l'Iran di Admadinejad
Ecco, in pochi punti la verità sul caso Sakineh:

1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Anziché abrogare questa incriminazione, la legge ha prescritto delle condizioni, per poter stabilire il fatto, impossibili da mettere insieme: occorre che quattro persone siano state testimoni nello stesso istante. [3]

2. La Repubblica islamica non riconosce lo Shari‘a, bensì esclusivamente la Legge civile votata dai rappresentanti del popolo in seno al Parlamento.

3. La signora Mohammadi – Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati entrambi in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in tutti e due i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va notato che, nell’atto di accusa, la relazione intima tra i due assassini non è menzionata, proprio perché non la si può provare secondo la legge iraniana, quantunque i parenti la dichiarino come un fatto certo.

4. La pena di morte potrà essere eseguita per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto il regime dello scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le asserzioni di Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M'Bala M'Bala di voler sfidare le insigni personalità sioniste a trovare un testo di legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.

5. La sentenza è ora all'esame della Corte di Cassazione, che deve verificare la regolarità di ogni dettaglio della procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, la sentenza sarà annullata. Questa procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l'imputata gode tuttora della presunzione di innocenza e non si è mai posta la questione di giustiziarla alla fine del Ramadan.

6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. È legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da questa signora e non ha avuto alcun contatto con lei. E’ membro dei Mujaheddin del popolo, un'organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].

7. Il figlio della donna vive normalmente a Tabriz. È libero di esprimersi senza impedimenti e telefona spesso a Lévy per criticare il proprio paese, a riprova del carattere libero e democratico del suo governo.

In definitiva: niente, assolutamente niente nella versione Sarkozy-Lévy della vicenda di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, è vero. Forse, Bernard- Henry Lévy ha rilanciato in buona fede delle accuse false che servivano alla sua crociata contro l'Iran.

Quanto al presidente Nicolas Sarkozy non può invocare la negligenza. Il servizio diplomatico francese, il più prestigioso al mondo, gli ha certamente indirizzato tutti i rapporti sul caso. Ha dunque deliberatamente mentito all’opinione pubblica francese, probabilmente per giustificare a posteriori le drastiche sanzioni prese contro l'Iran a danno soprattutto dell'economia francese, già duramente deteriorata dalla sua politica.

*Thierry Meyssan, Analista politico francese


Per leggere l'intero articolo di Meissan clicca qui
per tornare all'articolo su Terese e Sakineh clicca qui

2 commenti:

Anonimo ha detto...

intanto i civili USa stanno per giustiziare una disabile mentale anch'essa condannata per omicido.

Luca

Geri ha detto...

mah, sono passati quasi quattro mesi e non vedo ne' conferme ne' smentite. Tierry Meissan e' un personaggio analogo all'italiano Pecorelli: scrive alcune cose vere e inedite, ma su input del servizio segreto, "il piu' prestigioso del mondo", come lo definisce lui.
L'affermazione secondo cui il governo Iraniano sarebbe "libero e democratico" e' invece stata definitivamente smentita dalle centinaia di giovani iraniani uccisi o incarcerati per aver protestato contro i brogli elettorali di quel governo.
Geri