il presidente venezuelano Nicolàs Maduro
Di Leonardo Caponi
E' ignobile e infame il modo con cui i media del nostro Paese e specialmente il servizio pubblico, la Rai, rappresentano la situazione e le vicende del Venezuela. E' in atto una vera e propria campagna antichavista che si allinea e riprende a senso unico quella ispirata dagli Stati Uniti e che trasfigura la realtà delle cose.

Si riportano solo le posizioni dell'opposizione, si sentono solo le voci dei cittadini contrari al governo, si fanno vedere solo le manifestazioni contro Maduro (mentre ci sono state grandi marce pacifiche dei sostenitori del governo) giungendo fino a clamorose falsificazioni, come quella di "attribuire" all'opposizione giovani morti filogovernativi.

Aiutata mediadicamente ed economicamente dagli Usa e dalle compagnie multinazionali, l'opposizione venezuelana si propone, con le proteste di piazza e strumentalizzando il malcontento di una parte della popolazione, non di cambiare politica, ma, di rovesciare con ogni mezzo la Presidenza Maduro, democraticamente eletta, prima dela sua scadenza costituzionale per ridare in mano a se stessa e alle multinazionali americane il controllo del Paese e riportare il Paese alla dominazione liberista.

Si raccontano balle colossali come quelle che il Venezuela era un Paese florido e ricco, ridotto oggi alla miseria da un regime dittatoriale. La verità è che il chavismo e la Rivoluzione bolivariana hanno sollevato dalla povertà, dalle malattie e dall'ignoranza milioni di persone, reso il Paese più giusto e uguale, costruito una importante rete di servizi sociali e culturali anche attraverso l'amicizia con Cuba.
 Il problema del Venezuela non è stato, come dicono loro, l'insostenibilità di un modello sociale che voleva garantire autonomia e benessere al popolo e la riappropriazione al Paese e la socializzazione dei mezzi di produzione, ma il calo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali e lo strangolamento finanziario che, attraverso il dominio e la rivalutazione del dollaro e l'aumento del prezzo di vendita delle tecnologie atte ad estrarre il petrolio stesso, hanno imposto gli Usa e le compagnie petrolifere americane.

 A ciò si è aggiunto il sabotaggio della borghesia venezuelana che fa sparire molti generi alimentari dal mercato per esportarli nella vicina Colombia amica degli americani e mira, nonostante le ripetute proposte di dialogo della maggioranza chavista, a portare il Paese nel caos e nei disordine totale. In questo momento drammatico, la Rivoluzione chavista e Bolivariana va difesa e sostenuta.