lunedì 28 gennaio 2013

Esorcizzare Locarno

zuppa vegetale del bar Canetti
  Molti della mia generazione hanno trascorso gran parte della loro gioventù a farsi triturare le p.. nei cineforum. Luoghi cult della controcultura giovanile anni 60/70/80.

Oggi, noi superstiti di quei giovani, amiamo scherzare sull'argomento citando inesistenti (o comunque mai visti) film polacchi con sottotitoli in russo , tanto per  rendere l'idea.

Ma una cosa posso affermarla con certezza ed è comunque una fobia del tutto personale: ero terrorizzato di imbattermi in qualche pellicola vincitrice  del festival del cinema di Locarno!

impronte manesche di Ben Harper
Non ne sono sicuro, ma credo che i registi iraniani, in passato, abbiamo fatto incetta di Pardi d'Oro (il trofeo che si assegna a Locarno) sfruttando il filone del bambino sveglio e intelligentissimo che vive in sperduti villaggi tra le aride montagne dell'Asia centrale circondato da uomini e donne la cui vita è pesantemente condizionata dalle  tradizioni e, per questo, non parlano con i bambini. Anzi non parlano con nessuno . Muti sono!

Questa premessa per raccontarvi di una deliziosa gita fatta proprio a Locarno sul versante elvetico del lago Maggiore. In una bella giornata di sole, trovandomi nei pressi di Chiasso, decido di visitare il luogo ispiratore delle mie più cupe serate giovanili buttate tra i banchi di legno (si, banchi di legno) di cineforum di periferia. Anche se poi si trovavano nel centro storico di Palermo: La Base, Antorcha, Casa Professa, Don Bosco.

Victorinox USB personalizzato
E con grande sorpresa scopro che Locarno non merita questa fama. Città luminosa , verde, pulita e ricca di angoli ameni e simpatici, abitata da gente allegra e cordiale. Ho visto la grande piazza triangolare dove vengno proiettati i film del festival; le impronte manesche di famosi divi del cinema e della musica lasciate su mattonelle di cemento, splendidi giardini pubblici, bar pieni di vita.

Per festeggiare la fine di un incubo ho pranzato al Bar Canetti, un' intima e caratteristica osteria e, soprattutto, ho acquistato nella adiacente coltelleria uno dei famosissimi coltellini svizzeri della Victorinox, corredato da pen drive, su cui ho fatto incidere il mio nome in stile  Username.
pippovinci



giovedì 24 gennaio 2013

un eroe sconosciuto. Filippo Simeoni di Desio

Filippo Simeoni nel 2009

Tour de France 2004, tappa di trasferimento senza alcun interesse per i big della classifica guidata dall'americano Lance Armstrong.
In sei vanno in fuga, il gruppo lascia fare.

Nessun pericolo per i campioni che in quel giorno si riposano per affrontare le successive  e più impegnative tappe di montagna , concedendo un giorno di gloria ai compagni di squadra meno noti e meno ricchi.

Ma succede qualcosa. Filippo Simeoni , talentuoso ciclista di Desio, si sente in giornata e con uno sforzo da campione esce dal gruppo e  raggiunge i fuggitivi che, oramai in sette, volano indisturbati verso il traguardo.

Indisturbati? No!
Incredibilmente dal gruppo si muove anche il re del tour, Lance Armstrong che, in breve, raggiunge i 7 gregari e si piazza in coda al drappello pronto a stravincere la tappa.

Lance, però, dà una chance ai suoi meno noti colleghi: se Simeoni torna nel gruppo lui abbandonerà la presa e  lascerà che si contendano la vittoria di tappa  tra di loro. Tra di loro ma senza Simeoni!

Ed è quello che succede. Simeoni è costretto dai suoi colleghi a ritornare in gruppo, Lance rallenta e la tappa verrà vinta da uno dei sei fuggitivi. Lance Filippo arrivano confusi nel gruppone dgli innocui inseguitori.

Filippo Simeoni qualche anno  dopo (nel 2009)  vince il campionato d'Italia eppure con la sua maglia tricolore viene incredibilmente escluso dal giro d'Italia di quell'anno. Lì c'è Armstrong e non si può. E verrà escluso anche da numerose atre importanti kermesse del cisclismo internazionale

Quale era la colpa di Filippo Simeoni? Avere "parlato" del mondo del doping ed avere incastrato Armstrong ed altri suoi colleghi oltre che svelato i meccanismi utilizzati per nascondere le magagne e le truffe.

Io non so cosa faccia oggi il quarantunenne Filippo Simeoni, ma è schifoso constatare come eroi di questo livello che hanno sacrificato una carriera, amicizie, fortune, denaro e chissà cos'altro  nella loro vita ,in nome della lealtà, della giustizia e dello spirito sportivo, non vengano almeno menzionati, intervistati, riveriti e ringraziati per quello che hanno fatto. Non vengano indicati come esempio per i numerosi ragazzi che si avviano ad intraprendere carriere sportive piene di soddisfazioni, ma anche di insidie, intrighi, e delusioni.

Pantani che ha usato il doping per vincere le gare è diventato un eroe martire (pace all'anima sua); Armstrong , oggi giustamente privato dei suoi trofei , ha comunque vissuto (e continuerà a farlo) una vita agiatissima da star mondiale dello sport. E come lui tanti e tanti "sportivi" di ieri e di oggi.
Simeoni no, ma per noi il vero eroe è lui Filippo Simeoni di Desio.

Pippo Vinci

la notizia che ha ispirato il post è stata pubblicata sul Fatto Quotidiano di oggi. Il sottoscritto si è anche premurato di darne conoscenza alla giunta comunale di Desio affinchè almeno la sua comunità (se già non lo ha fatto) possa ringraziare Filippo per quello che ha fatto per lo sport.

domenica 20 gennaio 2013

il panzometro della salute

il panzometro
sono passati 40 giorni dalla fine delle festività  natalizie e  molti di noi hanno trascorso questo tempo a organizzarsi una dieta che annulli gli effetti ingrassanti dei cenoni, dei panettoni, dei veglioni.

Le strategie sono diverse , ma non sempre portano al risultato desiderato anche perchè l'obiettivo non è mai così chiaro ed assoluto: scendere fino a... 75 chili o scendere di 7 chili. E poi dipende dall'altezza, dalla corporatura ecc.

L'obiettivo è comunque sempre arduo da raggiungere e spesso (così dicono i pochi ch ci riescono) non è mai pienamente soddisfacente. Spesso, infatti, quei chili che si perdono non migliorano di molto l'aspetto estetico. Insomma spesso si perdono chili di muscoli invece che chili di grasso. O, meglio, si perdono chili di grasso lì dove stavano bene, mentre rimangono quegli orribili chili di grasso lì dove stanno male: sulla pancia.

Noi qui non vogliamo consigliarvi un medoto per dimagrire, fate voi, ma un metodo per misurare il vostro dimagrimaento diverso dal peso o dal suo rapporto con l'altezza (BMI= peso in chili/altezza in m al quadrato) .  Ma un metodo  che vi dà tanta soddisfazione una volta conseguito il risultato: la misura della circonferenza della pancia (la panza!)

Nella figura in alto vedete proprio un "panzometro" . Se ingrandite la figura osserverete le tabelle di riferimento che comunque sono le seguenti

circonferenza pancia per l'uomo < 94 cm
la misura della mia panza
circonferenza panciaper la donna < di 80 cm

da 94 a 102 cm  (sempre per l'uomo) e da 80 a 88 (per la donna) si entra in uno stato di possibile pericolo per la salute;
oltre i 102 (per l'uomo) o gli 88 (per la donna) è il caso di preocuparsi seriamente.
Ed ecco nella figura a destra il posizionamento esatto del panzometro per avere dei risultati corretti.

amedeo contino

sabato 19 gennaio 2013

Beppe Grillo: antifascismo, sindacati e la finta sinistra






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No, basta. Basta davvero. Non mi importa di quel che dice Grillo, ma sono davvero stufa di leggere le indignazioni social di chi piagnucola sull'attacco ai santini. Va bdi Debora Billi - Crisisene, compagni, vi do una brutta notizia: non siamo più nel 1975. E' finita. La sinistra italiana non esiste più, e quelli che voi chiamate "valori" sono parole vuote usate solo per prendervi per i fondelli.
Orrore e scandalo? Scandalizzatevi pure. Vogliamo parlare di antifascismo, compagni? 
 

 Eccomi: sono la prima a volerlo fare. Facciamo un piccolo test, pronti? Bene: guardate la Grecia. Guardatela bene. Leggete tutto quel che si dice della Grecia. Dei loro debiti, dei loro evasori, delle loro corruzioni, dei loro sprechi. E dopo, date un giudizio.
Se pensate che se la sono cercata, che "hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità", che "è giusto che i debiti si paghino", allora siete FASCISTI

Anche se votate per la finta sinistra italiana, complice di questo delirio, e vi sentite tanto "di sinistra" siete irrimediabilmente fascisti.
Se invece avete voglia di vedere i responsabili di questo scempio, dei vecchi che frugano nei rifiuti, dei malati di cancro abbandonati senza cure, degli operai schiavizzati, volete vederli appesi al pennone più alto o meglio processati a Norimberga, allora siete ANTIFASCISTI
Tutto qua.

Non c'entrano una mazza Casapound e altri invisibili pidocchi, oggi essere antifascisti significa ribellarsi al Terzo Reich che si sta dipanando sotto i nostri occhi. La Storia parlerà chiaro, e voi direte "ma noi non sapevamo, non capivamo", esattamente come hanno fatto quegli altri, di fascisti.
Siamo nel 2013. Il mondo è un delirio. Un delirio di distruzione ambientale, delle risorse, dei diritti stracciati, da quelli sindacali a quelli umani, e voi state a coccolarvi muffosi e polverosi feticci senza accorgervi di nulla. Ce ne sono altri di feticci da adottare, e faremmo meglio a sbrigarci.

E quanto ai sindacati, beh: guardatevi intorno. Se i vostri figli sono disoccupati, se voi siete precari, se la nonna ancora va a lavorare, se papà è cassaintegrato, se la mamma è stata licenziata sapete chi ringraziare. I sindacati, appunto, che hanno venduto i diritti che i loro stessi predecessori avevano contribuito a conquistare. Non mi frega niente che Landini "è tanto una brava persona", il lavoro in questo Paese è in malora e ne consegue che NON C'E' PIU' nessun sindacato. Caro Grillo, non serve neppure eliminarli: si sono eliminati da soli.

E poi le fabbriche sotto controllo operaio, non c'è nulla di più di sinistra e di meno polveroso. L'hanno fatto in Argentina: hanno issato le bandiere rosse e si sono ripresi le fabbriche chiuse dai padroni fuggiti all'estero. Suona di sinistra parecchio, vero? O almeno, dovrebbe suonare... sempre se vi ricordate ancora qualcosa di quel che significano davvero sinistra e antifascismo.

mercoledì 16 gennaio 2013

ma davvero è così fesso?

La cosa che mi è andata proprio di traverso di servizio pubblico, è che Santoro, annaspando di fronte al grande improvvisatore Berlusconi, abbia parlato di accordi occulti fra di loro, per tenere fuori dal dibattito certi argomenti, come i processi.
In sostanza Santoro accusava Berlusconi di violare un patto di omertà, che evidentemente serviva a Berlusconi per non trattare argomenti spinosi e imbarazzanti.
Ho solo da osservare quanto segue:
1) Se fosse stato Bersani a chiedere
di evitare argomenti imbarazzanti( come per esempio la presenza di personaggi impresentabili nelle liste elettorali), Santoro e Travaglio lo avrebbero sputtanato pubblicamente, fremendo di indignazione.
2) Se proprio era indispensabile avere Berlusconi in studio, e per averlo bisognava fare dei patti sugli argomenti da trattare o non trattare, Santoro avrebbe dovuto dirlo all' inizio della trasmissione: " Affezionato pubblico, sappi che pur di avere Berlusconi nel programma, abbiamo accettato di non parlare con lui dei seguenti argomenti ....".

Invece adesso siamo autorizzati a sospettare che dietro ogni intervista passata e futura a personaggi eminenti, ci sia stato o ci possa essere un accordo sulle domande.
Che questo avvenga in generale con la stampa finto - libera è pacifico:
Ma che succeda ai più rinomati rappresentanti della stampa non asservita, è davvero sconfortante.

Peggio mi sento se quello di Berlusconi è un caso isolato, unico.
Vuol dire che davvero c'è un complesso nei confronti dello psiconano da parte di quelli che in teoria sono i suoi peggiori nemici, e che invece per lui sono disposti chiudere un occhio, a trattarlo con riguardo particolare.
Io invece avrei voluto vedere un ' intervista tipo D' Amico fatta da Travaglio.
Il cav. non accettava? andasse a quel paese.

Credo che l' avidità di Santoro per l' "audience" stavolta lo abbia perduto.
La scenata finale, dove perde le staffe senza evidenziare la mistificazione di Berlusconi riguardo ai "processi" a carico di Travaglio ( si tratta invece di cause civili), ma accusandolo invece di stare violando dei patti riservati, mi ispira le 2 ultime considerazioni: !
1) Santoro sotto pressione sbrocca, e non è la prima volta.
2) Ma davvero è così fesso da pensare che B. possa rispettare un qualunque patto? Ma se non ci credono neanche quelli che lo votano!


il Pigafetta

martedì 15 gennaio 2013

Ilaria D'amico meglio di Santoro

                                                      clicca sulla immagine e segui l'intervista

lunedì 14 gennaio 2013

Sono molto ... scocciata.

d
Stamattina percorrevo via Libertà a palermo, in macchina, quando una "signora" con utilitaria, me la ha leggermente strisciata.Fino a qua niente di strano, direte voi.
Lo strano è che andavamo a tre all'ora e la "signora"mi ha colpito sul lato destro perché si è dovuta spostare per non fare immettere nella carreggiata una "mischina" che c'era già quasi tutta.
Naturalmente, vedevo dal suo specchietto che inveiva contro di me perché percorrevo la sua stessa strada, allo stesso orario.
In quel momento ho avuto un'intuizione che mi farà certamente vincere un premio importante.
Poichè questa "signora" non è l'unica che fa di queste cose e la città è piena di gente isterica alla guida, io penso che, se metti il piede sul pedale del freno quando non è strettemente indispensabile, ti possano accadere  le seguenti cose:
- se sei una donna ti ricopri immediatamente di cellulite e non ci sono creme o estetiste per la sua scomparsa;
- se sei uomo ti si produce una contrazione muscolare che provoca la caduta del pisello entro i tre secondi dalla frenata;
- se sei neopatentato o comunque giovane c'è un vistoso calo dell'autostima con conseguenze gravi a livello psichiatrico.
E' ovvio che si tratta di una banale generalizzazione, ma invito tutti alla calma in macchina. .
Meditate, gente, meditate.
E qualche volta frenate anche se non state investendo animali o umani.

stefania

giovedì 10 gennaio 2013

Facciamo ricorso!

l'avvocato Azzeccagarbugli
Uno degli sport preferiti dai dipendenti pubblici è quello di segare il ramo su cui sono seduti o ,se volete, quello di succhiare il sangue della propria mamma, la Pubblica Aministrazione detta amichevolmente P.A.

In un'epoca in cui il lavoro comincia a diventare una cosa rara, il lavoro stabile e la pensione sono animali in avanzata via di estinzione, le parola più frequente ascoltata tra i corridoi degli uffici della P.A. è: "ricorso".
C'è sempre una norma che è stata applicata male contro la quale valga la pena di ricorrere, in quanto (non si sa mai) un giudice attento (o disattento a seconda dei casi) potrebbe darti ragione e obbligare la tua amministrazione a risarcirti. Con tanto di arretrati!

Norme borboniche che si scoprono ancora in vigore, fantomatiche equiparazioni stipendiali riesumate da un solerte collega (spesso sindacalista) che passa il tempo a studiare noiose  norme sul lavoro e chilometrici contratti collettivi alla  ricerca del Santo Graal. Ed una volta trovatolo, sparge la speranza tra i corridoi riuscendo a pescare orde di colleghi da mandare presso famelici avvocati senza scrupoli che, senza rilasciarti alcuna ricevuta , ti chiedono ora 70, ora 100 ora 150 euro per iscriverti alla lista degli insoddisfatti. 

Pochi sfuggono alla tentazione; pochi vogliono corrre il rischio. Si, perchè se non fai ricorso corri veramente il rischio, tra qualche anno, di vedere arricchire il tuo collega di stanza. Tu non ha fatto il ricorso ed ora piangi per invidia e per miseria.

Infatti dopo la visita (con coda) dal famelico azzeccagarbugli,  si aspetta per mesi, per anni , a volte per lustri, nella speranza, un giorno, di trovarsi accreditato sul tuo conto corrente un tesoretto che manco più ti aspettavi. 
Manna dal cielo! Benedetti quei cento euro, benedetto quel collega (ca mischinu murìu*), benedetta la Pubblca Amministrazione. Che di questo passo morirà, portandosi nella tomba anche i suoi insoddisfatti dipendenti

un dipendente pubblico.. soddisfatto

*(che , poverino, è morto)


domenica 6 gennaio 2013

la trazzera vintage (8) : el cobrador de frac

In Spagna esiste una professione che si chiama cobrador del frac
Si tratta di un libero professionista che si occupa del difficile compito di recuperare i soldi non restituiti dai debitori morosi. Su incarico del creditore.

La particolarità di questa professione è che il cobrador, una volta ricevuto l’incarico, si mette l’abito da lavoro, un frac, e si apposta sotto l’abitazione del moroso urlando i suoi debiti.
Non solo. Lo seguirà ovunque : lo aspetta fuori dal lavoro, lo segue al bar, al ristorante, davanti la scuola dove accompagna i figli. Proprio ovunque, rendendo pubblici i suoi problemi economici

E’ chiaro che, pur di non essere umiliato a tal punto il debitore preferirà saldare il suo debito.
E la fuga non è che una soluzione parziale . Egli, infatti, non potrà salvare l’onore visto che il cobrador de Frac, comunque, andrà sotto casa sua ad informare i vicini di casa del suo problema.
Ovviamente molto spesso i Cobradores vengono menati, minacciati e anche denunciati. Recentemente è successo che il proprietario di un ristorante ha denunciato un Cobrador del Frac vincendo la causa. Quest’ultimo, infatti, aveva secondo il giudice utilizzato dei metodi inaccettabili, entrando nel ristornate del debitore e raccontando a tutti i clienti la situazione economica dello stesso.
(pippo vinci)

post già pubblicato il 27/10/2009

mercoledì 2 gennaio 2013

la strage del panificio: tutto vero?

Pochi giorni fa tutti i canali di informazione hanno parlato di una strage commessa dai Mig dell'esercito siriano di re Assad che, il 23 dicembre scorso, avrebbero lanciato missili contro la gente in fila ad un panificio nella città di Helfaya.

Sono passati pochi giorni e sui siti della "controinformazione" crescono i dubbi sulla veridicità della notizia.
Noi vi mostriamo una foto nella quale si vede un signore depositare (o raccogliere?) un pane su una pozza di sangue. Forse per dimostrare che si trattava di "coda ad un panificio?"
Se infatti il pane fosse stato lì durante l'attacco, sarebbe dovuto essere sporco di sangue. Cosa che non è. Questo ed altri dubbi (300 morti? 100 morti? 15 morti?) sulla strage nell'articolo di Marinella Correggia pubblicato anche sul sito comedonchisciotte. clicca qui

la luce delle tenebre

Se sono tenebre
Mai sveleranno
A noi
Dissipatori della luce
Le insulse fedi nella eternità...
Eppur ci inchiodano alle croci
Per farci dono
Di altre riflessioni:
Perchè le tenebre
Restano accese?

di ninni picone