lunedì 25 dicembre 2017

Buon Natale, anche se siamo in guerra

di Ascanio Celestini

Siamo in guerra, ma non perché ci attaccano gli islamisti. Dopo l’11 settembre il giro d’affari dei produttori di armi è cresciuto quasi del 40% arrivando a 375 miliardi di dollari. Tra i primi ci sono gli americani Lockheed Martin con oltre 40 miliardi di commesse soprattutto grazie alle vendita dei caccia F-35 che anche l’Italia sta comprando con i costi che sono raddoppiati e un ritardo di “almeno cinque anni” nei lavori (dati Adnkronos). Ma tra i primi dieci che vendono bombe al mondo ci sono anche gli italiani della Leonardo con 8 miliardi e mezzo di fatturato.

Il 60% dei clienti delle aziende nostrane sono nordafricani e mediorientali. Cioè quelli che la politica considera tra i peggiori al mondo. Ma anche l’Italia è un ottimo cliente dei venditori di armi. Quasi 6 miliardi sono impegnati per il 2018, una cifra che ogni anno sale con percentuali importanti. Sul sito del Ministero della Difesa c’è scritto che “l’Esercito Italiano opera con la consapevolezza che le operazioni militari contribuiscono e stimolano la crescita del Paese ma soprattutto promuovono la coscienza dell’importanza per l’Italia di assumere ruoli di sempre maggiori responsabilità anche in campo internazionale” e vengono segnalate missioni in Iraq, Libia, Libano, Somalia, Mali, Kosovo e anche in Afghanistan. Francia, Canada e Spagna se ne sono andati da tempo da quest’ultimo Paese. Gli italiani restano e sono il secondo contingente più numeroso dopo quello statunitense. E perché restano? Dopo una montagna di morti (circa 150mila) nel paese non è cambiato niente, anzi la situazione è peggiorata. I talebani avanzano. In due anni il loro controllo del territorio è passato dal 21% al 29%, la guerra è costata 900 miliardi e l’Italia ne ha spesi 7 e mezzo, ma secondo alcuni studi questi costi potrebbero essere il doppio. L’analfabetismo è passato dal 68% al 62% e la condizione femminile è migliorata un pochino solo nelle città… questi gli unici miseri progressi (dati MIL€X).

Curzio Malaparte nel ’54 scriveva: “Tra pochi giorni è Natale e già gli uomini si preparano alla suprema ipocrisia. Perché nessuno ha il coraggio di dirsi che il mondo non è mai stato così poco cristiano come in questi anni? Non ci importa nulla di chi soffre; non facciamo nulla per impedire la sofferenza, la miseria, il male, il delitto, la violenza, la strage…”

il film che racconta l'episodio del Natale 1914
un film imperdibile
Ce lo ricorda l’immagine penosa del Senato svuotato dai politicanti che preferiscono non votare invece che prendersi una responsabilità davanti a migliaia di non-cittadini italiani e centinaia di migliaia che transiteranno nel nostro Paese nei prossimi anni. Eppure c’è stato qualche migliaio di soldati che un secolo fa, nei primi mesi della Grande Guerra, a Natale smisero di sparare e attraversarono la terra di nessuno per abbracciarsi. Era il Natale del 1914.


Un luogotenente inglese scrive che “le trincee sono così vicine che possiamo parlarci e ieri (Natale) siamo entrati un po’ in confidenza” e così un inglese e un tedesco si incontrano a metà strada, poi escono tutti e si scambiano cioccolata e sigarette. I tedeschi gli dicono che sono “stanchi di tutto questo, e hanno aggiunto: diamoci una mossa e finiamola con questa guerra“.

“La nottata era fredda. Noi cantavamo e loro applaudivano. Le nostre linee erano distanti soltanto un centinaio di metri. Noi suonavamo l’armonica a bocca, loro cantavano, e allora applaudimmo. Poi tirarono fuori delle cornamuse, e suonarono le loro melodie così poetiche. Gli uomini facevano oscillare delle torce e festeggiavano. Avevamo preparato un grog, e facemmo un brindisi” così scrive un soldato tedesco.

Il sergente C. Dobson ha perso 21 uomini su 50 e i sopravvissuti sono in buona parte feriti, ma la notte di Natale cantano, scambiano cioccolate e sigarette e seppelliscono i loro morti accanto ai tedeschi. In alcuni posti la tregua durò fino a Capodanno e c’è più di una testimonianza di partite di calcio improvvisate. Dicono che dalle parti di Ypres i tedeschi vinsero 3 a 2 contro gli inglesi.
Oswald Blundel, ufficiale inglese scrive che “è stata la cosa più incredibile del mondo, mescolarsi e intrattenere lunghe conversazioni con il nemico (…) Mi sono fatto dare un elmetto tedesco”. Fu un evento eccezionale tanto che negli anni a seguire i vertici decisero di comandare assalti e bombardamenti proprio nei giorni di Natale per impedire che i soldati si ricordassero di essere umani e fraternizzassero con quelli che i propri padroni di Stato definivano nemici.

Ma non mancarono negli anni a seguire episodi del genere. Antonio Rotunno, soldato 266° fanteria Brigata Lecce, 3° battaglione, 8^ compagnia nel suo diario, oggi all’archivio di Pieve S. Stefano, scrisse che i tedeschi si misero a suonare e a cantare e urlavano dalla loro trincea “O buoni italiani, lasciateci divertire tranquillamente in questa sera della vigilia di Natale! Non tirate! Non tirate alla nostra volta! Vedete? Anche le nostre batterie non tirano mica e da parecchie ore sono diventate mute! Divertitevi anche voi e buona notte!”

E persino nel corso della seconda guerra successe. Il pilota Amerigo Javarone ricorda che a largo di Corfù volò accanto a un aereo inglese senza che nessuno dei due sparasse un colpo. Era il 24 dicembre del 1940.
Siamo in guerra. I morti di Londra, Parigi, Barcellona e persino quelli dell’11 settembre sono ancora un numero piccolo rispetto a quelli che una guerra dichiarata potrebbe produrre. Le dichiarazioni folli di chi vuole chiudere le frontiere e, ancora peggio, di chi vuole segregare gli stranieri quando già sono nei nostri Paesi, chiuderli in un vuoto senza cittadinanza, buoni solo per essere sfruttati… sono il primo passo verso un conflitto che metterà tutti in pericolo

Il soldato Danny Doyle scrive che “con alcuni vecchi stracci e un po’ di spago fu fabbricato un improvvisato pallone da calcio, e alla luce delle torce si formarono due squadre dei due schieramenti, che giocarono una partita di calcio dimenticando ogni fatto bellico”. Si racconta di un barbiere inglese che andò coi suoi compagni verso i tedeschi portandosi la cassetta con sapone e rasoi. Quel giorno di Natale tagliò barba e capelli a un tedesco. Se invece dei cacciabombardieri l’Italia comprasse rasoi, sarebbe un Paese migliore.

dal sito ilfattoquotidiano.it

venerdì 22 dicembre 2017

Bernard Tapie non ha paura di morire



Il noto personaggio francese, Bernard Tapie, annuncia in questa intervista di essere affetto da un tumore mortale. Ma mostra una serenità ed una calma (non certo rassegnazione) da invidiare. Tapie è stato imprenditore, politico e attore francese di cinema e teatro. Tra il 1986 ed il 1994 ha anche guidato la società di Calcio del Marsiglia portandola a conquistare anche la prestigiosa Coppa die Campioni.

mercoledì 20 dicembre 2017

Minniti esulta ma i migranti, in Libia, muoiono

https://youtu.be/SrvmZj3j_XQ
Nel 2017 l'arrivo dei migranti in Sicilia è diminuito del 98%. Tutto frutto dell'accordo tra il governo italiano ed il premier libico Al Sarraj.

Bene, direte voi, e bene dicono tutti i media , il governo, l'Europa, i leghisti ed i razzisti in generale. Tutto a posto, risolto in un baleno il problema dei migranti sui barconi. E invece no.

Sapete dove sono finiti tutti i migranti? nelle carceri libiche, che sono dei veri lager; donne stuprate, uomini e donne torturati e  uccisi anche col fuoco. Clicca sulla foto e segui il video

E il Governo italiano (razzista, fascista  e leghista) sa e non interviene. Insomma "occhio che non vede cuore che non duole" . E la Chiesa del buon Francesco si limita  a qualche predichetta dal pulpito caldo, soffice e rassicurante. E noi siamo colpevoli di questo genocidio mentre in tv si comincia  festeggiare il Santo Natale e tutti si sentono più buoni.

Ormai da mesi Emma Bonino si batte per abolire questo terribile accordo  con la Libia e l'ONU accusa l'Italia per avere stipulato questo accordo che definisc disumano. Leggi, a proposito, l'articolo del fatto quotidiano:
l'ONU: un patto disumano

Il ministro degli esteri del  Rwanda, Louise Mushikiwabo, nel frattempo, accusa l'Italia per linfame accordo e offre ospitalità a 30.000 migranti rinchiusi nei lager libici. leggi qui

sabato 16 dicembre 2017

un quartetto mondiale

il quartetto Cetra
Il video che oggi vi proponiamo rappresenta un omaggio ai grandissimi artisti che componevano il Quartetto Cetra (Savona, Mannucci, Chiusano e Giacobetti)

La canzone che interpretano nel video, in un  palco della Scala, che io ritengo essere la più bella del loro repertorio,  i Cetra danno il meglio di se dimostrando di essere stati uno tra i quartetti vocali più barvi di tutti i tempi e di tutto il mondo

lunedì 11 dicembre 2017

Pietro Grasso di sinistra?.. ma mi faccia il piacere!!!!


Quando pochi mesi fa è stata lanciata l'iniziativa di costituire un nuovo soggetto politico a sinistra del PD, un soggetto politico che per acchiappare i voti non rincorresse le iniziative di centro e di destra, un partito politico dichiaratamente antiberlusconiano e critico verso le politiche capitalistiche degli ultimi 30 anni, mi sono detto che era finalmente giunto il momento di tornare  a votare senza turarsi il naso. Di tornare a partecipare alla vita politica di questo paese, di tornare a sperare in un futuro più giusto.

Ed è per questo che alle recenti elezioni regionali svoltesi in Sicilia  ho votato convintamente per la lista 100 Passi che costituiva il primo laboratorio di questa nuova iniziativa politica.
Eleggemmo solo un deputato, Claudio Fava, ma quel 6% rappresentava solo l'inizio e costituiva un buon risultato considerato che la Sicilia era stata (ed è) da sempre un feudo fascista prima, democristiano  e berlusconiano poi, senza tralasciare la più recente  e non meno nefasta  fase Renziana.

Ma il sogno è durato poco, giusto il tempo di vedersi calare dall'alto il nome del nuovo leader di questa nuova formazione: Pietro Grasso!

Intendiamoci, io reputo il presidente Grasso un uomo onesto, capace, intelligente e coraggioso,  ma di sinistra no!
Ed ecco arrivare subito la conferma di quello che temevo. Pietro Grasso, dopo essere stato investito della carica di leader del nuovo soggetto, si presenta in TV alla trasmissione che tempo che fa del paraculo  Fabio Fazio.
E noi , ex comunisti rinvigoriti, tutti attenti ad ascoltare il nuovo comandante.

Ma il dramma e la disillusione erano fatalmente dietro l'angolo . In tutta l'intervista, Grasso non ha mai espresso ,  non dico un concetto, ma neppure una sola parola di sinistra. Anzi in tutta l'intervista io non ho capito una cippa di quello che il Presidente del Senato  ha detto. E subito mi sono venute alla mente le parole di Fasuto Bertinotti quando il leader di Rifondazione comunuista era un uomo di sinstra capace di condurre il suo partito alla soglia del 9% dei consensi elettorali. Ecco cosa disse ".. quando sento parlare uno di destra capisco quello che dice e capisco quello che vuole. Lo stasso mi succede quando sento parlare uno di senistra. Man mano si va verso il centro non capisco più nulla".

Ecco Grasso è questo, un uomo di centro che non fa capire nulla di quello che dice. Che lascia le porte aperte a qualsiasi accordo (inciucio) che non si schiera chiaramente contro o con qualcuno.
Il colpo di grazia doveva però ancora arrivare. Ed è presto arrivato quando l'attuale presidente del senato, ha presentato, in anteprima mondiale, il simbolo del nuovo partito Liberi e Uguali. Tutto normale  (anche il colore rosso) se non ci fosse stato ,sul simbolo, il suo nome! 

Cazzo! Un altro partito legato ad un uomo più che ad una idea un programma ad una speranza. E lì è caduto tutto , tranne.. tranne che al signor Grasso non si faccia una bella lezione full immersion su che cosa voglia dire essere di sinistra.

Che vuol dire sostenere il settore pubblico (scuola, sanità, energia, trasporti ecc); combattare criminalità, evasone fiscale ed abusivismo; mirare ad una società più giusta togliendo ai molto ricchi per dare ai molto poveri; difendere le classi sociali deboli, reintrodurre le tutele dei lavoratori; ridurre i finanziamenti alle forze armate, adottare politiche di accoglienza e integrazione degli immigrati; aumentare le pensioni minime e colpire redditi e pensioni d'oro, ridurre l'età pensionabile; difendere l'ambiente dall'abusivismo e  dall'attacco dei palazzinari, finanziare la ricerca, dichiararsi sempre contro le guerre, difendere la Costituzione e la indipendenza della magistratura; offrire più opportunità ai giovani, combattere il precariato, il lavoro nero e la nuova schiavitù, ridurre i privilegi esagerati dei politici, rendere la macchina giudiziaria più equa e più celere.

Ecco, quando Grasso imparerà queste cose, le condividerà e le proclamerà inserendole nel suo progetto per il Paese, allora  e solo allora io potrò fidarmi.
Ma, prima di tutto, tolga il suo nome dal simbolo. Non è così che gli elettori delusi della sinistra e dalla sinistra, torneranno a votare senza turarsi il naso.

pippo vinci.





sabato 9 dicembre 2017

Tribù indigene (mai contattate) continuano ad essere massacrate in Amazzonia


counterpunch.org
Dieci indigeni, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi nella regione della Valle di Javari in Amazzonia nel settembre di quest’anno, secondo alcune fonti. I loro corpi sarebbero stati mutilati e scaricati in un fiume. Si pensa che l’assalto sia opera dei cercatori d’oro, due dei quali sono stati successivamente sentiti mentre se ne vantavano in un bar del posto.

Questa non è la storia di qualche conquistadores o di qualche cercatore di caucciù dell’era coloniale. Questo fatto è accaduto nel 2017 – solo poche settimane fa – nell’odierna Repubblica del Brasile. Nonostante tutti gli apparenti ‘progressi’ compiuti dall’umanità negli ultimi secoli, intere popolazioni di popoli indigeni vengono ancora sistematicamente annientate da chi invade le terre e dai coloni.

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mercoledì 6 dicembre 2017

karzai accusa gli USA

da globalist.it.



L'ex presidente afghano Hamid Karzai torna ad accusare pesantemente gli Stati Uniti di aiutare l'Isis che opera in Afghanistan, fornendo armi e la copertura di elicotteri. Tesi che Karzai ripete ormai da tempo, ma sino ad oggi non ha fornito prove sulla fondatezza delle sue affermazioni.

Nel corso di un incontro con i giornalisti, Karzai ha proposto la convocazione di una Loya Jirga (Gran Consiglio) per dare soluzione alla crisi afghana, criticando l'atteggiamento di Trump nei confronti dell'Afghanistan.

"Gli Usa - secondo l'ex presidente - debbono rispondere alle accuse rivolte loro di utilizzare elicotteri per sostenere i militanti dell'Isis sul territorio afghano. Ci aspettiamo questo chiarimento dagli Usa su un eventuale appoggio di elicotteri stranieri ai seguaci del 'Califfo' perchè Washington controlla il nostro spazio aereo". Giorni fa, nel corso di una intervista alla tv pachistana Waqt News, Karzai aveva detto che ''gli elicotteri dell'esercito americano vengono usati per fornire assistenza ai terroristi dell'Isis".

sabato 2 dicembre 2017

L imam di Barcellona lavorava per i servizi segreti

Abdelbaki Es Satty
Tanti amici che seguono questo blog mi criticano per i frequenti post di stampo complottista. Io rispondo che è mia natura non credere mai o quasi mai a gran parte delle notizie , che in qualche modo coinvolgono il mondo politico, istituzionale o militare, che vengono diffuse dai media.

Non penso SEMPRE che la notizia sia falsa.. Ma, per sicurezza e curiosità , svolgo le mie indagini su web, libri e giornali al fine di conoscere meglio se si nasconda qualcosa di non detto su quella notizia. Una cosa che penso dovrebbe essere fatta da tutti quelli che hanno a cuore la verità invece di criticare chi, queste ricerche, le fa!

Tali dubbi, per esempio, mi sorgono sempre quando c'è un attentato terroristico che fa strage di civili. Fatti che richiamano alla mente le tristemente famose stragi di Stato degli anni 60 e 70 in Italia.
Torniamo,ad esempio, alla terribile strage del 17 agosto 2017 sulla rambla di Barcellona. La notizia venne data facendola precedere dal nome dei responsabili   autori del terribile attentato (ossia l'ISIS) così: "Strage dell'ISIS a Barcellona......"

È uno dei pochi reati in cui viene diramato il nome del colpevole nei minuti appena successivi al fatto quando ancora ci sono i soccorsi e molto prima dell'inizio delle indagini. Ci si chiede, ma come fanno a saperlo prima dell'inchiesta? Ok ci sono tutte le caratteristiche di un attentato di stampo terroristico islamico. Ma se qualcuno volesse organizzare una strage la cui colpa venga  attribuita all' ISIS , è ovvio che metterebbe in scena tutti gli elementi che si ritengono  tipici di un attentato by ISIS.
Strage di Piazza Fontana a Milano 12/12/69

Da pochi giorni ,invece, c' è una nuova e sorprendente (ma non per me) svolta nelle indagini.
Si è scoperto che l'Imam che organizzò l'attentato, era un collaboratore dei servizi segreti spagnoli, stranamente morto il giorno prima dell'attentato per una esplosione avvenuta nel covo dei terroristi! Strano, no?

E lo hanno ammesso persino i sevizi segreti spagnoli! L'Imam è stranamente morto il giornoprima dell'attentato... e anche qui la cosa suona strana....

Capite che ci sarebbe materiale per una spy story?


Ecco, comunque , l'articolo pubblicato sul quotidiano spagnolo El Pais ripreso dal blog RAI NEWS
Madrid ammette: imam Es Satty informatore servizi segreti spagnoli
L'imam della Moschea di Ripoll, in Spagna, Abdelbaki Es Satty, ritenuto la mente degli attentati di Barcellona e Cambrils del 17 agosto, era stato un informatore dei servizi segreti spagnoli, il CNI. La notizia, diffusa dal quotidiano 'El Pais', è stata confermata dai servizi segreti di Madrid. Il Centro Nacional de Inteligencia (CNI) aveva contattato Es Satty una prima volta durante un periodo di detenzione a Castellon, dove l'imam era stato incarcerato per reati legati all'immigrazione nel 2012.
Stazione di Bologna 2 agosto 1980
I servizi segreti non hanno chiarito per quanto tempo il rapporto di collaborazione con Es Satty sia durato e quanto l'uomo sia stato, eventualmente, pagato. L'imam è stato descritto come una persona schiva, sposato e con nove figli.
L'imam è morto il 16 agosto, il giorno prima dell'attacco, assieme ad un'altra persona nell'esplosione di un'abitazione ad Alcanar usata dal commando come covo per preparare gli attentati e dove tenevano armi, esplosivi, bombole di butano e propano. Se non ci fosse stata l'esplosione la strage compiuta dai terroristi a Barcellona e poi a Cambrils avrebbe avuto un'altra piega ben più sanguinosa e il numero delle vittime e dei feriti sarebbe stato maggiore. ( perchè? ndr)
strage rambla di Barcellona 17 agosto 2017
 L'ex presidente catalano in esilio a Bruxelles Carles Puigdemont ha definito su Twitter
estremamente grave la notizia dell'ingaggio da parte del CNI del cervello degli attentati di Barcellona e Cambrils, Abdelbaki Es Satty. "Conferma i nostri sospetti - ha scritto Puigdemont -è un fatto estremamente grave, che sicuramente non comporterà nello stato spagnolo dimissioni o denunce o detenzioni".