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lunedì 11 dicembre 2017

Pietro Grasso di sinistra?.. ma mi faccia il piacere!!!!


Quando pochi mesi fa è stata lanciata l'iniziativa di costituire un nuovo soggetto politico a sinistra del PD, un soggetto politico che per acchiappare i voti non rincorresse le iniziative di centro e di destra, un partito politico dichiaratamente antiberlusconiano e critico verso le politiche capitalistiche degli ultimi 30 anni, mi sono detto che era finalmente giunto il momento di tornare  a votare senza turarsi il naso. Di tornare a partecipare alla vita politica di questo paese, di tornare a sperare in un futuro più giusto.

Ed è per questo che alle recenti elezioni regionali svoltesi in Sicilia  ho votato convintamente per la lista 100 Passi che costituiva il primo laboratorio di questa nuova iniziativa politica.
Eleggemmo solo un deputato, Claudio Fava, ma quel 6% rappresentava solo l'inizio e costituiva un buon risultato considerato che la Sicilia era stata (ed è) da sempre un feudo fascista prima, democristiano  e berlusconiano poi, senza tralasciare la più recente  e non meno nefasta  fase Renziana.

Ma il sogno è durato poco, giusto il tempo di vedersi calare dall'alto il nome del nuovo leader di questa nuova formazione: Pietro Grasso!

Intendiamoci, io reputo il presidente Grasso un uomo onesto, capace, intelligente e coraggioso,  ma di sinistra no!
Ed ecco arrivare subito la conferma di quello che temevo. Pietro Grasso, dopo essere stato investito della carica di leader del nuovo soggetto, si presenta in TV alla trasmissione che tempo che fa del paraculo  Fabio Fazio.
E noi , ex comunisti rinvigoriti, tutti attenti ad ascoltare il nuovo comandante.

Ma il dramma e la disillusione erano fatalmente dietro l'angolo . In tutta l'intervista, Grasso non ha mai espresso ,  non dico un concetto, ma neppure una sola parola di sinistra. Anzi in tutta l'intervista io non ho capito una cippa di quello che il Presidente del Senato  ha detto. E subito mi sono venute alla mente le parole di Fasuto Bertinotti quando il leader di Rifondazione comunuista era un uomo di sinstra capace di condurre il suo partito alla soglia del 9% dei consensi elettorali. Ecco cosa disse ".. quando sento parlare uno di destra capisco quello che dice e capisco quello che vuole. Lo stasso mi succede quando sento parlare uno di senistra. Man mano si va verso il centro non capisco più nulla".

Ecco Grasso è questo, un uomo di centro che non fa capire nulla di quello che dice. Che lascia le porte aperte a qualsiasi accordo (inciucio) che non si schiera chiaramente contro o con qualcuno.
Il colpo di grazia doveva però ancora arrivare. Ed è presto arrivato quando l'attuale presidente del senato, ha presentato, in anteprima mondiale, il simbolo del nuovo partito Liberi e Uguali. Tutto normale  (anche il colore rosso) se non ci fosse stato ,sul simbolo, il suo nome! 

Cazzo! Un altro partito legato ad un uomo più che ad una idea un programma ad una speranza. E lì è caduto tutto , tranne.. tranne che al signor Grasso non si faccia una bella lezione full immersion su che cosa voglia dire essere di sinistra.

Che vuol dire sostenere il settore pubblico (scuola, sanità, energia, trasporti ecc); combattare criminalità, evasone fiscale ed abusivismo; mirare ad una società più giusta togliendo ai molto ricchi per dare ai molto poveri; difendere le classi sociali deboli, reintrodurre le tutele dei lavoratori; ridurre i finanziamenti alle forze armate, adottare politiche di accoglienza e integrazione degli immigrati; aumentare le pensioni minime e colpire redditi e pensioni d'oro, ridurre l'età pensionabile; difendere l'ambiente dall'abusivismo e  dall'attacco dei palazzinari, finanziare la ricerca, dichiararsi sempre contro le guerre, difendere la Costituzione e la indipendenza della magistratura; offrire più opportunità ai giovani, combattere il precariato, il lavoro nero e la nuova schiavitù, ridurre i privilegi esagerati dei politici, rendere la macchina giudiziaria più equa e più celere.

Ecco, quando Grasso imparerà queste cose, le condividerà e le proclamerà inserendole nel suo progetto per il Paese, allora  e solo allora io potrò fidarmi.
Ma, prima di tutto, tolga il suo nome dal simbolo. Non è così che gli elettori delusi della sinistra e dalla sinistra, torneranno a votare senza turarsi il naso.

pippo vinci.





venerdì 2 agosto 2013

maggioranza di pecoroni

A: voto dopo il parere POSITIVO  del Governo
Guardate cosa è successo ieri in Senato. L'Assemblea si appresta  a votare un emendamento. Il Presidente (la senatrice Valeria Fedeli) del Senato apre le votazioni "avvisando" i senatori che il Governo aveva dato giudizio positivo sulla norma. Si aprono le votazioni e la maggioranza pecorona approva l'emendameto (pallini verdi foto A). Un plebiscito!

Ma la Presidente, trafelata, annulla la votazione perchè dichiara di essersi  sbagliata. Il parere del Governo, in effetti,  era negativo. Si rifà la votazione  e l'emendamento viene bocciato. La maggioranza accende in massa le lucette rosse del voto negativo (foto B)


B: stesso voto , ma dopo il parere NEGATIVO  del Governo
Ergo: i deputati della maggioranza manco si leggono gli emendamenti; aspettano solo gli ordini del Governo e li eseguono passivamente e in modo totalizzante (si nota solo un franco tiratore) . Dal confronto tra le due immagini si può invece notare come il voto dei Grillini (il più folto gruppetto di lucette verdi nella foto B) e di SEL (in basso a sinstra nell'emiciclo) sia stato coerente votando sempre a favore dell'emendamento a prescindere dal parere del Governo.
Probabilmente l'emendamento era stato proposto dallo stesso  M5S, o da SEL, ma questo non toglie nulla alla figuraccia fatta dai senatori delle larghe (e sporche) intese e dimostra come sia vero tutto il peggio che si era pensato e che si pensa su questo ridicolo governicchio. 


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