giovedì 24 gennaio 2013

un eroe sconosciuto. Filippo Simeoni di Desio

Filippo Simeoni nel 2009

Tour de France 2004, tappa di trasferimento senza alcun interesse per i big della classifica guidata dall'americano Lance Armstrong.
In sei vanno in fuga, il gruppo lascia fare.

Nessun pericolo per i campioni che in quel giorno si riposano per affrontare le successive  e più impegnative tappe di montagna , concedendo un giorno di gloria ai compagni di squadra meno noti e meno ricchi.

Ma succede qualcosa. Filippo Simeoni , talentuoso ciclista di Desio, si sente in giornata e con uno sforzo da campione esce dal gruppo e  raggiunge i fuggitivi che, oramai in sette, volano indisturbati verso il traguardo.

Indisturbati? No!
Incredibilmente dal gruppo si muove anche il re del tour, Lance Armstrong che, in breve, raggiunge i 7 gregari e si piazza in coda al drappello pronto a stravincere la tappa.

Lance, però, dà una chance ai suoi meno noti colleghi: se Simeoni torna nel gruppo lui abbandonerà la presa e  lascerà che si contendano la vittoria di tappa  tra di loro. Tra di loro ma senza Simeoni!

Ed è quello che succede. Simeoni è costretto dai suoi colleghi a ritornare in gruppo, Lance rallenta e la tappa verrà vinta da uno dei sei fuggitivi. Lance Filippo arrivano confusi nel gruppone dgli innocui inseguitori.

Filippo Simeoni qualche anno  dopo (nel 2009)  vince il campionato d'Italia eppure con la sua maglia tricolore viene incredibilmente escluso dal giro d'Italia di quell'anno. Lì c'è Armstrong e non si può. E verrà escluso anche da numerose atre importanti kermesse del cisclismo internazionale

Quale era la colpa di Filippo Simeoni? Avere "parlato" del mondo del doping ed avere incastrato Armstrong ed altri suoi colleghi oltre che svelato i meccanismi utilizzati per nascondere le magagne e le truffe.

Io non so cosa faccia oggi il quarantunenne Filippo Simeoni, ma è schifoso constatare come eroi di questo livello che hanno sacrificato una carriera, amicizie, fortune, denaro e chissà cos'altro  nella loro vita ,in nome della lealtà, della giustizia e dello spirito sportivo, non vengano almeno menzionati, intervistati, riveriti e ringraziati per quello che hanno fatto. Non vengano indicati come esempio per i numerosi ragazzi che si avviano ad intraprendere carriere sportive piene di soddisfazioni, ma anche di insidie, intrighi, e delusioni.

Pantani che ha usato il doping per vincere le gare è diventato un eroe martire (pace all'anima sua); Armstrong , oggi giustamente privato dei suoi trofei , ha comunque vissuto (e continuerà a farlo) una vita agiatissima da star mondiale dello sport. E come lui tanti e tanti "sportivi" di ieri e di oggi.
Simeoni no, ma per noi il vero eroe è lui Filippo Simeoni di Desio.

Pippo Vinci

la notizia che ha ispirato il post è stata pubblicata sul Fatto Quotidiano di oggi. Il sottoscritto si è anche premurato di darne conoscenza alla giunta comunale di Desio affinchè almeno la sua comunità (se già non lo ha fatto) possa ringraziare Filippo per quello che ha fatto per lo sport.

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