venerdì 24 settembre 2010

Terese e Sakineh


In seguito al post su Sakineh, pubblicato su questo blog pochi giorni fa, abbiamo ricevuto alcune email di insulti e proteste di chi ritiene pieno di imprecisioni e di baggianate il contenuto dell’articolo. Del quale articolo riprendo solo la notizia che bollava per falsa la condanna a morte per lapidazione in considerazione del reato di adulterio.

Appena ieri , inoltre, il presidente dell’Iran Ahmadinejad parlando di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, ha definito false (e tendenziose) gran parte delle notizie messe in giro dai media mondiali sul pocesso a Sakineh , citando anche il caso di Terese Lewis la donna disabile mentale che sta essere giustiziata in un penitenziario degli Stati Uniti. (apprendiamo ora che la condanna è stata eseguita poche ore fa n.d.r.)

Quindi due pesi e due misure vengono utilizzati per giudicare due casi quasi analoghi (omicidio e codanna a morte e - ripeto - non lapidazione per adulterio). Con l’aggravante che Sakineh ha ucciso (o fatto uccidere) nel pieno delle sue facoltà mentali. Terese Lewis no. E’malata di mente ! (era malata di mente) Gli USA la giustizieranno lo stesso. Ma , come sempre, il presidente dell’Iran non viene creduto.

Passiamo ora al problema della “verità” di una notizia o di una intera “campagna” mediatica
Ogni notizia, ovviamente, dovrebbe essere verificata prima di bollarla per falsa (o per vera). E’ quindi corretto il metodo che ha portato alla conoscenza delle informazioni riportate nell’articolo di Meyssan

Meyssan, infatti, riferisce di un colloquio fatto da un inviato con un' alta autorità giudiziaria dell'Iran. Quindi c'è stato un giornalista che è andato in Iran, ha fatto delle richieste, delle interviste, delle indagini, delle verifiche; ha avuto dei riscontri ed ha scoperto quelle cose clamorose che Meyssan riporta nel suo articolo.

Chi non ci crede dovrebbe fare la stessa cosa: andare in Iran , avanzare delle richieste, fare delle interviste, delle indagini, delle verifiche; indagare, interpellare personaggi competenti e autoritari nonché informati dei fatti, consultare documenti e poi (se ci riesce) confermare la sua teoria e criticare il governo iraniano. Ma giudicare solo sui pregiudizi è di una gravità sconsiderata.

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