domenica 31 ottobre 2010

pacco bomba dallo Yemen: la solita bufala?

Siamo alle solite. Un attentato sventato, cariche di esplosivo provenienti dallo Yemen, (culla di Al Quaeda) e sistemate in un aereo cargo destinato a Chicago. Tutto questo diventa vero se si ascolta il tam tam dei media internazionali. Ma se si cerca la informazione più libera meno asservita si trovano un sacco di belle (e strane) cose:

1) non è ancora stato accertato che l'aereo provenisse dallo Yemen da dove, peraltro, pare non sia partito alcun volo cargo verso gli USA nell’arco di tempo indicato dai sostenitori del fallito attentato

2) il pacco bomba era indirizzato ad una sinagoga di Chicago, ma doveva esplodere in volo. Ma se uno prevede di farla esplodere in volo, perchè mai indirizzarla ad una sinagoga?
risposta: il pacco non doveva esplodere proprio , ma doveva essere trovato con l'indirizzo della sinagoga in bella mostra. Il tutto per dimostrare quanto sono pericolosi e antiebrei questi arabi cattivi.
E pure negati, visto che il pacco bomba non è esploso. Eppure, sempre secondo il mainstream, era un meccanismo da far scattare con un semplice segnale di un telefonino.

3) la donna arrestata a Sana'a (capitale dello Yemen) pare c’entri poco o nulla. E’ infatti una studentessa universitaria che, secondo la indagine ufficiale avrebbe lasciato tracce (troppo evidenti) sui pacchi bomba. C'era addirittura il suo numero di telefono!!!!(clicca qui) Ma si sa che Al Quaeda non lascia tracce o almeno non così pacchiane o evidenti: il numero di telefono! La studentessa è stata poi rilasciata.

4) dai numerosi filmati visti in tv il meccanismo esplosivo appare come un aggeggio pieno di fili di grandi dimensioni ed assolutamente (troppo) sospetto. Insomma un oggetto tipico dei film sulle spie degli anni 60. Come fanno a dire che era "un meccanismo sofisticato irrilevabile ai raggi x?"

5) le foto diramate che illustrano i meccanismi "sofisticati"dell'ordigno, sono tutte diverse e incompatibili tra di loro. In questa pagina ne pubblichiamo ben 5, che non ch'azzeccano l'una con l'altra, ma che secondo le diverse fonti sono , ognuna, una immagine dell'ordigno.

6) la notizia , diramata dalla CNN, era stata subito smentita dagli organi della sicurezza USA. Poi, evidentemente, c'è stato un contrordine e si è deciso di utilizzare il falso allarme (clicca qui)

7) E, infine, il caro e illuminato e buon Obama che accusa dopo poche ore Al Quaeda (che prove ha?) a pochi giorni dalle temibili elezioni di medio termine. La security americana ha pure diramato le generalità, con tanto di foto, del mandante.

Io non voglio fare dietrologia, ma è mai possibile che quando si tratta di terrorismo internazionale il caso viene risolto nel giro di poche ore? Tutti i particolari vengono spiegati, mandanti ed esecutori individuati e nessun dubbio viene avanzato. E la tensione e la paura crescono, crescono, crescono....Molto, ma molto strano no?

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p.s. Addirittura secondo quanto diramato in un primo momento non sarebbe stata ritrovata nessuna bomba vera o falsa che fosse. Ma solo il toner della stampante. clicca qui .

Ed ecco ancora un articolo di Maurizio Blondet che chiarisce molti lati oscuri (?) della vicenda. clicca qui

E qui, la smentita dell'attentato.....poi smentita . clicca qui

Leggi anche la ricostuzione fatta da Fulvio Grimaldi clicca qui

Per maggiori dettagli clicca qui

Non se ne può più.

pippo vinci

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non occorre essere Sherlock Holmes per capire...

...che 1) se i terroristi avessero mandato 1 o più pacchi-bomba non avrebbero tlefonato per avvertire. 2) Se l'Intelligence USA avesse avuto notizia non avrebbero fatto telefonate. 3) Se i terroristi avessero voluto far pervenire le bombe a delle sinagoghe sarebbero degli sciocchi in quanto gli ebrei mai avrebbero aperto pacchi senza sapere la provenienza. 4) E' facile individuare chi ha spedito il pacco e da dove. 5) Un pacco proveniente dallo Yemen diretto a sinagoghe in USA farebbe insospettire persino DiPietro. Quindi significa che il mai abbastanza vituperato Barak Hussein Obama vuole sfruttare la telefonata di un burlone a scopi elettorali.

marcoenrico

Anonimo ha detto...

queto articolo è illuminante e la trazzera è uno dei pochissimi siti che avanza un ragionevole dubbio!
bravi!

Simona

Anonimo ha detto...

pinoilvicino, Genova.

Pare che la donna arrestata (una studentessa di informatica di 22 anni) abbia firmato la bolletta di trasporto, indicando anche il numero del proprio cellulare. Per questo l'arresto è stato tanto rapido.
Se si tratta di Al Qaeda, questi clamorosi errori dimostrerebbero che ha abbassato di molto il suo livello di clandestinità e preparazione tecnica.
Ho qualche dubbio.