La notte tra l'uno ed il due novembre di ogni anno noi bambini dormivamo eccitati. Nell'aria si sentiva un odore di magico, di festoso , di austero, di misterioso.
Non si sa come e non si sa dove, quella notte sarebbero arrivati i nonni (morti) ed avrebbero lasciato, nascosti casa casa, i loro (e poi nostri) regali.
Non si sa come e non si sa dove, quella notte sarebbero arrivati i nonni (morti) ed avrebbero lasciato, nascosti casa casa, i loro (e poi nostri) regali.
La mattina dopo ci si alzava bellopresto e si frugava negli angoli più nascosti della casa per scovare il giocattolo tanto desiderato. Il giocattolo che comunque era stato "commissionato" al nonno, morto tanti anni prima.
Ed era proprio quello visto da Studer, da Russo o sulle bancarelle della fiera dei morti di via Bara all'Olivella.
Insomma, per noi, i cari estinti andavano da Studer e compravano (?) i doni. E non c'era il minimo dubbio che fosse così!
Che emozione, che magia, che festa per noi piccoli . E che gioia anche per mamma e papà. Che anche per quell'anno erano riusciuti a creare l'atmosfera fiabesca della notte dei morti. Erano riusciti a ricreare la magia.
Pur sapendo che ogni anno che passava rendeva sempre più prossimo il momento della verità. Il momento di confessare, mestamente, che non sono i nonni morti a compiere il miracolo.
Che emozione, che magia, che festa per noi piccoli . E che gioia anche per mamma e papà. Che anche per quell'anno erano riusciuti a creare l'atmosfera fiabesca della notte dei morti. Erano riusciti a ricreare la magia.
Pur sapendo che ogni anno che passava rendeva sempre più prossimo il momento della verità. Il momento di confessare, mestamente, che non sono i nonni morti a compiere il miracolo.
I morti non tornano "..lasciamoli in pace lì dove sono". Ma sono i soldi di mamma e papà che fanno il miracolo. Che vanno da Studer e comprano (loro si) quello che tu hai chiesto ai nonni con una tenera, innocente e sgrammaticata letterina.
...E i pupi di zucchero ....e i frutti di martorana. E l'odore della polvere da sparo di tante pistolette che scoppiettavano per le vie ed i vicoli di Palermo che brulicano di bambni festosi in piagiama. Non ci si lava e non ci si veste se prima non si sono collaudati i doni dei morti.
Ora no. Ora tutta questa magia e tutta questa gioia sono finite per i bimbi di Palermo. Ora è arrivata la notte di Halloween. Con le sue zucche bucate, i suoi pupazzi scheletrici, i suoi dolcetti o i suoi scherzetti.
Di cui nessuno conosce il significato, di cui nessun adulto ha un ricordo, un racconto, un'immagine
E' l'America bello!. L'America che allarga il suo impero, con o senza armi!
(pippo vinci)
...E i pupi di zucchero ....e i frutti di martorana. E l'odore della polvere da sparo di tante pistolette che scoppiettavano per le vie ed i vicoli di Palermo che brulicano di bambni festosi in piagiama. Non ci si lava e non ci si veste se prima non si sono collaudati i doni dei morti.
Ora no. Ora tutta questa magia e tutta questa gioia sono finite per i bimbi di Palermo. Ora è arrivata la notte di Halloween. Con le sue zucche bucate, i suoi pupazzi scheletrici, i suoi dolcetti o i suoi scherzetti.
Di cui nessuno conosce il significato, di cui nessun adulto ha un ricordo, un racconto, un'immagine
E' l'America bello!. L'America che allarga il suo impero, con o senza armi!
(pippo vinci)
5 commenti:
La tradizione di Halloween non e'
italiana.
A noi, bimbi di alcuni decenni or
sono, non ci dice niente.
Dolcetto,Scherzetto ?
Ma che vuol dire?
Chi se ne frega?
E queste zucche bucate?
Nessun legame con il nostro passato,soltanto un "business".
E' colpa anche nostra o forse dei tempi (addio topolino, arriva yugi
-oh o i cavalieri dello zodiaco, tutta violenza giapponese senza nessun senso artistico).
Forse bisognerebbe inventare un assessorato per la difesa della cultura, ma con la crisi che tira..
Oddio, un assessorato per ogni cosa! La tradizione dei morti non mi apparteneva, perchè non sono siciliana. Mi apparteneva l'albero di Natale, perché mia mamma è una semistraniera, figlia di straniera, eppure ho imparato a fare il presepe perché mio papà e mio marito sono siciliani. I tempi cambiano, le famiglie si allargano anche culturalmente ed Halloween è un modo per insegnare ai bambini che c'è altro. Ovviamente non dimenticando il nostro.
Stefania
MA IL PRESEPE NON è SICILIANO. E' STATO INVENTATO DA S.FRANCESCO (Assisi, Umbria) E SI FA IN TUTTA ITALIA DI SICURO. ALL'ESTERO NON LO SO!
luca
Grazie della precisazione, ma io non ho mai detto che il presepe sia siciliano.
Ciò che intendevo dire è che, come l'esperienza della mia famiglia mi ha insegnato, occorre donare agli altri la ricchezza delle proprie tradizioni, ma anche acquisire quelle altrui, imparando a conoscerle e, perché no?, ad apprezzarle.
A casa mia ieri abbiamo mangiato polenta e frutta di martorana, perchè i miscugli a noi piacciono moltissimo.
p.s.: ora mi dirai che fuori della sicilia esiste il marzapane -anche nella favola di Hansel e Gretel- ma non è buono o bello come i frutti di pasta reale
Stefania
Ma cosa pensate dei regali di Natale portati da Gesù bambino o da Babbo Natale?
La cosa più importante è che si crei una magia e che i bambini sappiano vivere in un mondo fatato!
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