IL COMMISSARIO CARDASCIO E LO SPILLONE INSANGUINATO
Un evanescente commissario conduce le indagini su un misterioso delitto in una città, Palermo, ostile e puzzolente. Il commissario Cardascio è un cinquantenne sfiduciato e deluso. Il suo non volersi piegare all’imperante arrivismo predatorio lo ha relegato ai margini, in un ufficietto ammucciato dove passa le sue giornate occupandosi di lettere anonime.
Di norma queste ultime sono destinate all’archivio, ma non sempre avviene così. Per esempio nel caso dell’omicidio di un anziano pensionato della Regione, trovato morto in un vicolo della Vucciria, uno degli antichi mercati della città.
La lettera anonima è un capolavoro di ambiguità; suggerisce due strade , apparentemente, scollegate fra loro. Cardascio segue imperterrito la pista che più solletica il suo istinto di fustigatore del malaffare. Gli altri, invece, a cominciare dal questore, lo spronano a cercare nel torbido delle cattive inclinazioni del pensionato. Chiaro che non posso svelarvi come va a finire.
Se volete fatevi portare in giro da una voce narrante suscettibile, che rimpiange il buon tempo andato, in cui i libri si facevano solo in un certo modo, con un inizio, uno svolgimento ed una fine. Se potete divertitevi, se non vi piace quello che leggete lasciate perdere che tanto non mi offendo.
Se siete arrivati alla fine di queste 14 righe, grazie, comunque.
(accì)
Mercoledì 2 Dicembre su questo Blog la 1^ puntata del giallo . Non mancate!
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