lunedì 4 febbraio 2008

morire per la pelle

Vorrei dire qualcosa di interessante, di incisivo, qualcosa che possa scuotere le coscienze di tutti a tal punto da creare una reazione forte e utile per cercare di porre fine a questo scempio. Ma non ci sono parole….bisogna fermarsi e guardare. Guardare col cuore quei teneri occhi che chiedono aiuto. Non sono una “combattente animalista” ma sono una innamorata degli animali pronta ad imparare da chi già conosce le strade da percorrere per la loro tutela, e disposta ad intraprenderle con tutta la buona volontà necessaria. Quindi vi chiedo: “cosa si può fare?”

(ellebi)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

hai ragione e sento le stesse cose che senti tu, ma cosa vuoi fare se non denunciare al mondo questa barbarie? E lo hai fatto molto bene. Lo so, non è molto, ma ti assicuro che c'è gente che non sa nulla di tutto questo e , almeno, così lo sa. E chissà se tra questi c'è un uomo (o una donna)potente che possa fare qualcosa. Ecco l'importrante è far circolare l'appello spoerando che arrivi all'orecchio di qualcuno he possa fare qualche cosa.
grazie a ellebi

paolo ha detto...

Siamo tutti dentro una società dove "lo stato di crisi" è ormai la regola.Vogliamo renderci conto che le emergenze umanitarie e sociali non sono più "quelle degli altri",ma riguardano tutti?
La politica e l'ideologia sono rimaste sotto il muro di Berlino, liberiamole!Oggi l'uomo è il centro commerciale,è li dentro che nasce e muore, è li dentro che si muove e si nutre,che impara e insegna,è questo il modello che gli si consegna.
E oggi, grandi statisti....come Sarkozy e Berlusconi, l'uno tra le piramidi con la bella amante italiana,l'altro con la bandana a proteggersi il trapianto dei capelli,altro non sono che direttori artistici di questi centri commerciali.

Paolo Greco

cittadino del mondo e comunista