A me i bambini piacciono. Non ne ho, ma mi piacciono. Sono teneri, innocenti, sinceri e portano allegria. Ad una certa età, si sa, diventano cattivi ed egoisti. Uno lo sa e si difende.
Quelli che non mi piacciono sono i genitori dei bambini. Anzi, specifico. Quelli che non mi piacciono sono gli AMICI, genitori di bambini. Cui do un consiglio da amico. Dividete le due funzioni: quella di amico e quella di genitore. La prima va esercitata senza bambini, la seconda senza amici.
L’incontro fra amici-genitori e amici è quanto di più fastidioso possa esistere nella difficile dialettica tra esseri umani.
Ma il fatto grave è che di questa problematica pare se ne rendano conto solo gli amici, mentre per gli amici-genitori il fatto non sussiste.
Peggio, quando fatalmente si passa dalla categoria amici a quella di amici – genitori la natura provvede a cancellare dalla mente le fastidiose serate passate quando da semplici amici si incontravano gli amici-genitori.
Si sa che le amicizie si fondano anche su percorsi comuni che si sono intrapresi nel passato, ma (attenzione) le stesse amicizie si fortificano se questi percorsi comuni si continuano a percorrere, o se, meglio, si prevede di percorrerli in un futuro più o meno prossimo.
In caso contrario tali incontri si trasformano in patetici revival del tempo che fu, inframmezzati da risvegli nel presente che vede confrontarsi due mondi paralleli e, per questo, mai convergenti. Quello di chi ha figli e quello di chi figli non ne ha.
.. o no?!?!
(pippo vinci)
martedì 22 aprile 2008
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2 commenti:
Da "amica" senza figli sono completamente d'accordo, noto anche che con il tempo tutto cambia; quando i loro figli crescono gli amici-genitori recuperano il piacere di viaggiare, andare al ristorante con gli amici, chiacchierare....e quando la conversazione cade sull'argomento figli il commento abituale è : beata te che non ne hai! lascio ogni commento ai lettori
poco fa mi ha chiamato un’amica raccontandomi di una situazione imbarazzante nella quale si era trovata, non conoscevo le altre persone, ne il contesto in cui era avvenuto, poi mi ha telefonato un amico per sapere dei miei genitori che per ora non sono in buona salute, e discorrendo mi ha parlato della sua situazione lavorativa alla quale sono assolutamente estranea. Due amici, non un’amica-delusa e un amico-gestore di bar.
L’amico è senza trattino, in caso contrario non lo sei e questo dispiace, ma fino a un certo punto.
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