Il consiglio comunale di Como ha votato a favore della richiesta di esentare la nostra città dai divieti contro la circolazione dei veicoli Euro zero. Con tale decisione gli amministratori hanno dimostrato di avallare e condividere le proteste di moltissimi concittadini 'appiedati' dal provvedimento. È la vittoria del buonsenso.
La presa di posizione dei consiglieri riflette lo stato d'animo e il malumore dei comaschi per una disposizione ritenuta ingiusta e inutile.
Ingiusta, perché tocca principalmente coloro che non sono nelle condizioni economiche di acquistare una nuova auto.
Inutile, perché è comprovato che l'intero traffico automobilistico e motociclistico contribuisce all'inquinamento per non più del dieci per cento, pertanto il contributo dei mezzi non catalizzati risulta del tutto irrilevante.
La sensazione che il provvedimento limitativo non abbia efficacia, ma sia semplicemente un segnale di attenzione della Regione al problema dell'inquinamento, trova sgradita sostanza nei rilevamenti che relegano i nostri territori fra i più inquinati del Paese. Convinzione diffusa è che la lotta alle polveri sottili e ai gas tossici pretenda ben altri provvedimenti.
La protesta dei comaschi, condivisa dal consiglio comunale, va letta e interpretata non solo come segno di disagio e di difficoltà, ma anche e soprattutto come stimolo a prendere seriamente in considerazione il problema.
È necessario disincentivare l'ingresso delle auto in città: ma come' Aree di parcheggio periferiche, frequenti mezzi di collegamento, politica dei prezzi della sosta, piste ciclabili sono alcuni degli interventi possibili a tal fine.
Sul fronte dell'inquinamento, d'altronde, i dati sono chiarissimi: i guai maggiori sono dati dal riscaldamento.
Una politica di maggiore attenzione alla gestione degli impianti in termini di manutenzione e di controllo potrebbe avere immediati effetti positivi.
La diagnosi della malattia da inquinamento è impietosa e provvedimenti anche drastici sono inevitabili.
La protesta contro il blocco dei veicoli Euro zero non va probabilmente intesa come rifiuto alla collaborazione, bensì come stimolo agli amministratori di farsi carico della questione
(renzo romano)
(renzo romano)
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