martedì 30 marzo 2010

POLITICI, GIORNALISTI: BUGIARDI PROFESSIONISTI!


Suona bene: sembra uno slogan, cioe' un'affermazione di parte, urlata per convincere, invece e' -purtroppo- la constatazione di uno squallido dato di fatto: Il ministro dell'interno Maroni e diversi giornali radio hanno clamorosamente e sistematicamente mentito in merito alle percentuali sulle elezioni regionali 2010.

Puo' essere che qualcuno abbia semplicemente ripetuto le bugie che tutti gli altri dicevano, senza rendersi conto di essere menzognero, ma cio' non lo assolve: sia un politico che un giornalista ha il dovere di capire e di informare correttamente. Se non lo fa, perche' invece di ragionare si appecorona e ripete bugie dette da altri, e' comunque un bugiardo: magari un bugiardo scemo, ma sempre bugiardo.

Ho sentito con le mie orecchie il ministro Maroni affermare che a livello nazionale i votanti sarebbero diminuiti del 7%, mentre nel lazio sarebbero diminuiti del 10%, ma anche uno scolaretto sa che, se prima votava il 72% e oggi il 65%, i votanti sono diminuiti di 7 su 72, cioe' circa il 10%, mentre nel lazio non si puo' sapere, perche' in realta' i cosiddetti dati non vengono affatto dati, quindi i dati sono sconosciuti, mentre tutti ripetono la bugia del 10%. Ma se il calo e' del 10% degli elettori, si puo' valutare che il calo dei votanti sia all'incirca del 15%.

Lo sporco trucco sta nell'affermare -falsamente- che il calo dei votanti e' di un tot percento, mentre quel tot e' invece il calo della percentuale dei votanti (sugli elettori), e non il calo in percentuale dei votanti, come i bugiardi professionisti affermano.

Questo improvviso innamoramento per le percentuali sugli elettori e' ancora piu' stupefacente in bocca di quegli stessi bugiardi che, sistematicamente, attribuiscono al governo delle percentuali di consenso che, invece, sono percentuali di voti sui soli voti validi, che -ricordiamocelo- sono quasi il 10% in meno dei votanti, che a loro volta sono un 25-30% in meno degli elettori.

Accade cosi' che i nostri politici e i nostri giornalisti, sia di destra che di sinistra, si compiacciano di affermare che un certo signore gode del consenso di due italiani su tre, mentre invece lo hanno votato un paio di italiani su cinque, cioe' ben meno della meta'.

Lo sporco trucco sta nel cancellare quell'italiano su tre che non ha votato ne' quel signore ne' i suoi oppositori, e millantare la percentuale di voti sui voti validi come se fosse la percentuale di voti sugli elettori.

Non lo hanno fatto una volta, per errore: per falsare -ingigantendole- le percentuali di consenso, lo fanno sempre, sistematicamente, da veri professionisti della bugia.

Geri Steve

mercoledì 24 marzo 2010

la riforma sanitaria di Obama

La riforma sanitaria di Barak Obama è già legge (o quasi) e tutti i media del mondo esaltano all'unisono l'ex neo presidente degli States. Tutti si gongolano nel dire che è un momento storico. E tutti si preparano per potere dire , un giorno, "io c'ero".

Ma è veramente quello che tutti dicono? E' veramente la vittoria del popolo USA contro la lobby delle Assicurazioni?

Tra tutte le voci favorevoli osannnti noi ne abbiamo scovata una fuori dal coro. In verità non abbiamo ancora capito quale sia la realtà, ma è bene non accettare passivamente tutto quello che ci vuole somministrare il main streaming universale, i media uniti. Quando questo succede noi sentiamo puzza di bruciato.

Per questo vi invitiamo a leggere l'articolo pubblicato sul sito Arianna Editrice . clicca qui

lunedì 22 marzo 2010

TAGANGA

Caracas 19 Marzo 2010
Sono giorni forti, qui fa un caldo pazzesco come non ho mai sentito in trent’anni.
Oggi pomeriggio finalmente si sono sentiti dei tuoni, sembrava che dovesse cominciare un temporale, ed invece…solo poche gocce.
A Chacaito, ha piovuto fortissimo, eppure non è molto lontano da qui. Misteri delle pioggie tropicali! Il mio soggiorno è adesso pieno di un sacco di cose, dai libri alle cassette, aspettando persone che vengano a comprarli. A me, sembrano cose morte che, un qualche giorno, erano di fondamentale importanza. (LEGGI TUTTO)

(alessandra vassallo)

lunedì 15 marzo 2010

Scorciatoie non ce ne sono!

Caro Giulietto,

leggo sempre le notizie interessantissime (e introvabili in altri "luoghi") che pubblicate su Megachip e sono quasi sempre d'accordo con le tue teorie basate su fatti e non su preconcetti ideologici. Ma ho una idea diversa sulla strada da percorrere per dare una sferzata a questo Paese in questa terribile contingenza che oramai dura da oltre 20 anni. Io credo che dobbiamo cercare una strada veloce. E oggi la strada più veloce è quella di togliere di mezzo l'attuale classe al governo. Ossia Berlusconi ed i suoi sgherri. E' vero che la sinistra ha le sue colpe, ma è il momento di tapparsi il naso e operare come operarono gli antifascisti. Tutti uniti contro il male maggiore. E la manifestazione del 13 marzo credo che sia stata una delle poche che abbia finalmente unito questa (spero ex strampalata) alternativa di centrosinistra. Solo dopo avere annegato il diavolo, si potrà parlare tra persone oneste per intraprendere un cammino più virtuoso.
Intendo dire che il percorso che tu indichi è senz'altro corretto, onesto e politicamente efficace, ma è troppo, troppo lungo. E molti italiani (me compreso) non ne possono più di aspettare.
Pippo Vinci


Caro Pippo,
ero alla manifestazione anch'io. L'alternativa "di sinistra" non è affatto "ex strampalata". E' semplicemente inesistente. Ho ascoltato i discorsi: una tremenda cacofonia.
La Bonino ha detto assolutamente niente. Il niente che ha in testa. E gente come quella non può riscaldare nessun cuore e fornire alimento di pensiero a nessuna mente.
L'unico che ha detto qualche cosa di sensato è stato Nichi Vendola, quando ha detto che la narrazione di Berlusconi è finita e che è il momento di darne un'altra al paese. Ma anche lui si è fermato qui, perchè questa narrazione non esiste. E da quelle facce che erano sul palco di Piazza del Popolo non può venire. Il popolo c'è. La narrazione no.
Anch'io sono per unire il più possibile. Anzi io sono per unire ben oltre i confini della sinistra. Saluto dunque ogni tentativo in quella direzione, ma sono certo che ogni illusione deve essere eliminata alla radice. Per questo occorre un altro discorso.
L'attuale classe di governo non si potrà togliere di mezzo, con quelle facce, perchè quelle facce sono colluse con l'attuale classe di governo. Finito Berlusconi (e non saranno loro a finirlo ma un paese insofferente e una crisi ormai inarrestabile) questi , non avendo idee, faranno le stesse cose che lui propone. Neoliberismo caritatevole. E, ovviamente, nessuna riforma del sistema informativo/comunicativo del paese. L'Annunziata al posto di Minzolini. Non è una profezia: è quello che hanno già fatto e che continueranno a fare.
Scorciatoie non ce ne sono. Non sempre ce ne sono. Siamo entrati in una fase in cui si può e si deve camminare su una strada rettilinea, allo scoperto.
Cari saluti.

giulietto chiesa

(dal sito www.megachip.info)

venerdì 12 marzo 2010

Gli oggetti

E così sono arrivata al fatidico momento: quello di sgombrare la casa, perché la sto vendendo.
Il mio viaggio in Venezuela doveva durare uno o due mesi, ed invece è durato 35 anni.
(leggi tutto)

(alessandra vassallo)

altra prova: l'11 settembre 2001 utilizzati potenti esplosivi


I segnali sismici registrati l’11 settembre 2001 rivelano l'uso di potenti esplosivi al WTC, secondo uno studio del geofisico francese André Rousseau. Si tratta di una ricerca clamorosa, fatta da un esperto di grande preparazione e lunga esperienza, e basata su dati pubblici già disponibili.

Il Dott. André Rousseau, ex ricercatore del CNRS in geologia-geofisica e specialista in onde acustiche, ha dato il suo consenso a pubblicare un articolo che condensa le sue ricerche e le sue risposte alle domande di ReOpen911.

Ci offre qui il suo punto di vista di specialista sulla questione della distruzione del World Trade Center avvenuta martedì 11 settembre 2001.

per approfindire clicca qui

lunedì 8 marzo 2010

la...festa della/alla donna


Durante le mie ricerche per la tesi mi sono imbattuta in un saggio che riguardava il tema dell'ospitalità nella Bibbia.
L'autore citava il Libro dei Giudici,19,21....così nella mia iniziale innocenza mista ad ignoranza sono andata a riprendere la Bibbia che il parroco aveva regalato a me e a tutti gli altri bambini freschi freschi di prima Comunione, raccomandandoci di consultarla ogni volta sentissimo la necessità di conoscere "la Verità".

Il passo tratta delle vicende di un uomo, un levita, che si trova a passare per la città di Gabaa e viene ospitato per la notte in casa di un brav'uomo del luogo. MA, qui c'è un ma...e da adesso in poi cito testualmente:


22 Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente iniqua, circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: "Fà uscire quell`uomo che è entrato in casa tua, perchè vogliamo abusare di lui".


23 Il padrone di casa uscì e disse loro: "No, fratelli miei, non fate una cattiva azione; dal momento che quest`uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia!


24 Ecco mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non commettete contro quell`uomo una simile infamia".


25 Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo spuntar dell`alba.


26 Quella donna sul far del mattino venne a cadere all`ingresso della casa dell`uomo, presso il quale stava il suo padrone e là restò finchè fu giorno chiaro.


27 Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e uscì per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa all`ingresso della casa, con le mani sulla soglia.


28 Le disse: "Alzati, dobbiamo partire!". Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull`asino e partì per tornare alla sua abitazione.


29 Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d`Israele.


(laura)


il frutto del cacao

Sono arrivate due amiche da Palermo: Anna e Rosamaria.Sono andata a prenderle all’aereoporto di Caracas :Maiquetìa o Simon Bolivar, cioè come dire Punta Raisi o Falcone-Borsellino. (leggi tutto)
(alessandra vassallo)

venerdì 5 marzo 2010

il genocidio dei pellerossa

Pochi giorni fa, il parlamento USA ha "riconosciuto" che tra il 1915 ed il 1917, in Turchia è stato perpetrato un genocidio a danno della popolazione armena.

Il 27 gennaio di ogni anno si ricorda il genocidio degli ebrei da parte dei nazisti di Hitler

Ma nessuno osa ricordare all'Impero americano, il genocidio su cui si è basata la stessa nascita della nazione oggi simbolo di democrazia e tolleranza: il genocidio dei pellerossa. Abbiamo trovato in merito questo articolo nel sito www.ecclesiacatholica.it e lo riportiamo qui integralmente

(pippo vinci)


Il 27 gennaio è assurto a giorno della memoria “politicamente corretta”, in cui una comunità ha ottenuto di diventare l’emblema incontestabile della sofferenza, come se la persecuzione subita da questo popolo prima della metà del secolo scorso sia un “unicum” che si eleva al di sopra delle tragedie di tutti gli altri popoli.

Questo è profondamente ingiusto e discriminatorio: il “genio criminale” del genere umano ha lasciato ben altre tracce nella storia. In primo luogo, il genocidio dei nativi d’America, un grande popolo guerriero e cacciatore che fu sistematicamente sterminato da chi aveva invaso le sue terre. Questo olocausto viene taciuto, dimenticato, persino ridotto nelle proporzioni visto che si parla di “soltanto” 1 milione di amerindiani sterminati (i vincitori, si sa, scrivono e falsificano la storia).

ACCOGLIENTI. Le fonti più attendibili attestano che prima dell’arrivo degli europei circa 8 milioni di indiani occupavano l’America del Nord. Nel 1692, non restavano già più di 4 milioni e mezzo d’indigeni. Oggi gli indiani sopravvissuti sono meno di 50mila. All’arrivo dei primi coloni gli indiani fecero l’errore di mostrarsi piuttosto accoglienti (la storia non insegna nulla, neppure ai padani…). Quando gli immigrati furono abbastanza numerosi, cominciarono a premere sui territori dei nativi americani per strappar loro la terra.

PIANIFICAZIONE. E' il via ad un genocidio mostruoso, costellato di continue stragi e massacri di villaggi, operato con una pianificazione scientifica: affamare gli indiani, facendo tabula rasa delle mandrie di bisonti, e spingerli nelle zone più invivibili per farli morire di stenti e malattie continuando, al tempo stesso, ad attaccarli. Inzia così l’epoca delle riserve, che ben presto diventano autentici campi di sterminio, aree incolte, malsane e povere di mezzi di sostentamento.

SOLUZIONE FINALE.Migliaia di indiani, poi, vengono spostati da una riserva all’altra, apparentemente senza motivo: marce forzate su tragitti lunghissimi, in realtà studiate apposta per decimare la popolazione. Nelle riserve, veniva attuata la soluzione finale: impossibilitati a procurarsi il cibo con la caccia, come loro costume, gli indiani sono costretti a nutrirsi con alimenti avariati che non possono più essere venduti sul mercato dei coloni.

LAGER. La funzione della camere a gas, qui, viene svolta dalle coperte: agli indiani vengono fornite coperture infettate coi microbi del vaiolo e della tubercolosi e queste malattie, nel giro di pochi anni, completano lo sterminio. Il ricorso all'uso del vaiolo appare già in un rapporto al generale Amherst, datato 13 luglio 1763, in cui il colonnello Henry Bouquet relaziona al suo superiore circa l’uso di coperte infettate da malati per contagiare gli indiani. Questa tecnica è poi stata usata con gran successo nelle riserve, per affrettare la risoluzione della “questione indiana”. Dai lager, presto ridotti a grandi lebbrosari, si poteva uscire solo morti: ogni rivolta, ogni tentativo di fuga venne repressa con inaudita ferocia. Così scomparve il popolo delle grandi praterie, vittima dell’immigrazione e, oggi, dei nostri vuoti di memoria.

giovedì 4 marzo 2010

carta, cartaccia e cacca di cane

Palermo, si sa, è una città sporca. Molto sporca. Le colpe di questa fetida situazione si possono tranquillamente dividere fifty-fifty tra inefficienza della macchina comunale e inciviltà del cittadino. Dove non arriva l'una c'è sicuramente l'altra. Le due piaghe si dividono il territorio. Insomma, a Palermo, chi è senza peccato scagli il primo sacchetto (di munnizza*).

Io vivo in una zona dove qualcosa, nel merito, sta migliorando. La zona 18 . E' la zona interessata alla raccolta porta- a -porta, meglio, portone-a-portone della spazzataura già selezionata all'interno dei condomìni ed all'interno di ogni singolo appartamento.

Dopo qualche settimana di questa pratica, è doveroso dire che le cose procedono abbastanza bene.

1. non ci sono più i cumuli di netturbe ai lati di luridi, scassati e spesso semicarbonizzati cassonetti;
2. non ci sono sacchetti di immondizia sparsi qua e là, trascinati da quadrupedi randagi o buttati per strada da bipedi selvaggi;
3. all'interno delle famiglie l'obbligo alla separazione delle immondizie prodotte è stato accettato con grande spirito di acrificio e perseguito con lodevole impegno. Tutti si stanno abituando a questa pratica e tutti oramai sanno distinguere la carta carta dalla carta organica.

Spesso durante il pranzo o la cena si parla con dignità e senso civico di spazzatura e se, nel frattempo, uno si soffia il naso con un fazzolettino tempo , si apre immediatamente una civile discussione per decidere democraticamente dove andrà buttata quella porcheria appena prodotta.

Non tutto è ancora chiaro, ma dopo due settimane devono essere risolte solo alcuni piccoli dubbi di secondaria importanza.
Per esempio: lo scatolone parallelepipediforme porta pizza. Trattasi di "carta" o di "rifiuto arganico"?
Oppure: se il cane fa la cacca per strada, non essendoci più i cassonetti, quella cacca civilmente raccolta dal padroncino, dove si butta?

Insomma i diciottenti (ossia i residenti della zona 18) sono stati bravi , sono contenti e finalmente hanno qualcosa di cui parlare in famiglia.

Ma......c'è un ma.
Le strade sono sempre e comunque piene di cartaccia svolazzante. Ma non è la carta che viene diligentemnente insaccata negli appositi contenitori, no è la carta dei depliants dei grandi magazzini.

Quei depliants che vi piazzano sul cruscotto; quei depliants che vi mettono in mano mentre passeggiate in centro; quei depliants che vi intasano la casetta postale; quei depliants che regolarmente svolazzano di qua e di là senza possibilità di essere catturati e riciclati.

* munnizza = immondizia

(pippo vinci)

martedì 2 marzo 2010

Mujica ci insegna come si batte la destra


«Cercare mediazioni anche quando sembrano impossibili. Cercare e cercare, fino a trovarle. Costruire alleanze e lavorare duro per mantenerle in piedi. La sinistra tende a dividersi e quando si divide perde. E’ infantile dividersi, è infantile atomizzarsi per poi essere sconfitti. I politici di sinistra seri non rompono fronti comuni, li costruiscono. Per vincere si fa così. Per governare si fa lo stesso».

La lezione è di José (Pepe) Mujica, ex capo guerrigliero dei Tupamaros, una icona per chi sognava la rivoluzione in America latina negli anni Sessanta. Mujica ha iniziato ieri il suo mandato di presidenza alla guida dell’Uruguay. Prima della cerimonia di investitura ha ricevuto alcuni giornalisti stranieri.

Presentato dagli avversari come troppo radicale, troppo di sinistra, con un passato politico troppo pesante per governare il Paese, Mujica ha battuto il candidato delle destre senza fatica al ballottaggio.

dal sito liberazione.it

domenica 28 febbraio 2010

con Razzoli, LaTrazzera è d'oro

























(sottotitolo: con La Trazzera, Razzoli è d'oro)

9 Febbraio 2008,
Garmisch (Germania) Pippo e Valeria Vinci con Giuliano Razzoli, fresca medaglia d'oro ai giochi olimpici di Vancouver 2010.

In quella occasione Giuliano non brillò nello slalom valevole per la coppa del mondo (21° posto e vittoria all'austriaco Herbst) , ma gli unici tifosi siciliani arrivati a Partenkirchen per tifare per lui gli portarono tanta fortuna.

Da quel giorno, infatti, i progressi dello sciatore emiliano sono stati giganteschi fino a raggiungere il traguardo più bello: la medaglia d'oro olimpica di ieri.

(pippo vinci)

giovedì 25 febbraio 2010

prima la Grecia, poi la Magna Grecia


Oggi, 23 febbraio 2010,
la Grecia si è fermata per uno sciopero nazionale. Chiusi gli aeroporti, le stazioni, i porti, le scuole, le università. I giornali non sono usciti. Nel centro di Atene si sono scontrati i disoccupati di oggi e i poliziotti, i disoccupati di domani.

I banchieri e i politici hanno assistito chiusi nei loro palazzi. I responsabili della crisi, che hanno nascosto l'entità del debito ai cittadini e alla UE, non corrono rischi (per ora). Il Governo ha ridotto gli stipendi dei dipendenti pubblici e tagliato molti servizi sociali, ma nessuno crede che questo sia sufficiente a fermare la crisi.

La Grecia, di cui in Italia si parla poco e malvolentieri, ha un debito pubblico pari a un quarto del nostro e un tasso di disoccupazione simile. Atene chiama Roma. Passo. Atene chiama Roma...

dal blog di Beppe Grillo



lunedì 22 febbraio 2010

sabato 20 febbraio 2010

7. Caracas


E’ la capitale del Venezuela, anzi, della republica Bolivariana de Venezuela. Il Nome Caracas viene dalle varie tribù di Indios che abitavano questa terra quando arrivarono ” i conquistadores" (leggi tutto)

domenica 14 febbraio 2010

Ancora Margarita


Domani torno a Caracas, i giorni sono trascorsi velocissimi. Io sto in un posto che si chiama: Los ranchos de Chana, ed è una montagnola su cui hanno costruito diverse case per ricchi, super esclusive che per mantenerle costa un casino. (leggi tutto)

mercoledì 10 febbraio 2010

margarita

Margarita 4 Febbraio 2010
“L’ammiraglio, navigando a ponente della costa di Paria,
si allontanava sempre più in direzione nordovest
perché la calma e le correnti lo spingevano verso quel lato;
in modo che Mercoledì 15 Agosto lasciò il Capo,
che chiamò delle Conchiglie, a mezzogiorno,
e l’isola di Margarita a ponente a cui pose questo nome... (leggi tutto)

(alessandra vassallo)

sabato 6 febbraio 2010

la mia testa all'altezza dei loro culi

Io posseggo da 16 anni una utilitaria, utilissima.Una Peugeot 106 (900 cc, 3 porte). Questa mattina andavo in giro per le luride vie della mia città (Palermo). La giornata era luminosa e tersa. Dava il buon umore. Mi sono fermato ad un semaforo che segnava rosso.

Pochi istanti dopo, io fermo, sono stato raggiunto ed affiancato da due SUV. Uno a destra ed uno a sinistra. Enormi. Che hanno oscurato il cielo. La mia macchinetta è finita in un canyon dove non batteva più il sole.
Istintivamente ho rivolto lo sguardo prima a destra , poi a sinistra. E non ho visto nessun volto umano. Solo sportelli. Metallizzati. Lucenti. Non riuscivo proprio a vedere chi guidasse i due mostri. La mia testa era all'altezza dei loro culi.
Ho capito di appartenere ad un'altra razza.

(pippo vinci)

Informare chi guida un SUV in città sugli effetti del suo comportamento è un'impresa disperata. Chi possiede un SUV è quasi irrecuperabile, cerca protezione in una enorme cassa da morto ambulante. L'organizzazione "Terra!" ci prova di notte con volantini simili a false multe.

"Ancora un'ondata di false multe ai SUV nei centri storici di Milano e Roma. Stanotte gli attivisti dell'associazione ambientalista: "Terra!" hanno "sanzionato" centinaia di SUV con volantini simili a una multa per fornire ai proprietari informazioni sull'impatto ambientale dei SUV, considerati gli elevati valori di inquinanti presenti nell'aria di molte città italiane.

Il trasporto su strada rappresenta il 25% delle emissioni di gas serra in Europa, più della metà di questa percentuale è prodotta dalle automobili. I SUV sono un problema per il peso che ne fa grandi consumatori di carburante e potenti emettitori di CO2, per problemi di sicurezza stradale e per le dimensioni. Un modello da abbandonare al più presto. Invece l'industria automobilistica ha deciso di indirizzarsi verso la loro produzione perché ha margini di guadagno più alti rispetto a veicoli più piccoli ed efficienti, incurante dell'impatto devastante causato dai gas di scarico di questi 'mostri'.
Rapporto "SUV in città": www.terraonlus.it/archivio/SUV-in-citta.pdf


mercoledì 3 febbraio 2010

il razzismo insegnato ai figli

dal quotidiano Il Fatto Quotidiano

gli uccelli di Avila

Caracas 31 gennaio 2010

Audubon è una organizzazione internazionale che si occupa della osservazione degli uccelli.
Qui in Venezuela di uccelli ce ne sono veramente moltissimi.
Così che mi sono iscritta ad una gita, organizzata da Audubon sull’Avila. (leggi tutto)

(alessandra vassallo)

domenica 31 gennaio 2010

la leggenda di Eldorado

Quando i conquistatori arrivarono nelle coste del Venezuela, videro paesaggi ed esseri viventi che non avevano mai visto.
Siccome in quei tempi non c'era la televisione e nemmeno la macchina fotografica, i racconti di quei luoghi erano riferiti per bocca. (leggi tutto)

(alessandra vassallo)

democrazia armata



dal quotidiano "il Fatto"

venerdì 29 gennaio 2010

Grillo a Londra


Una calorosa folla di italiani ha dato il benvenuto a Londra a Beppe Grillo, che all'O2 Shepherds Bush Empire ha dato inizio al tour europeo del suo spettacolo 'Incredible Italy', in cui racconta agli stranieri, come ai connazionali che vivono all'estero, le anomalie 'iperreali' dell'Italia. E in cui lancia un avvertimento: se non fate attenzione, questo Paese che per ora vi sta dando qualche opportunità in più, potrebbe essere contagiato dai vizi nostrani.

Il principe Carlo, per esempio, nonostante per tradizione la Corona non debba interferire negli affari pubblici, si è messo a scrivere al sindaco di Londra Boris Johnson dandogli consigli di vario genere. Per il comico genovese la ragione è semplice: troppi viaggi in Italia e ha preso esempio dal Pontefice.

La moglie del premier irlandese a 62 anni si è invece fatta un amante ragazzino, e non ha esitato a dargli anche dei soldi del marito, che così si è dovuto dimettere. Insomma, bisogna fare attenzione: all'estero non esistono 'anticorpi' contro i vizi italiani e come è accaduto con il fascismo, con le banche ed il debito (inventati agli italiani, ricorda) e l'internazionalizzazione della mafia, il pericolo che un giorno sia Gordon Brown ad andare a cena con un pluripregiudicato è reale.

Dopo gli avvertimenti lo spettacolo prosegue con un'esposizione impietosa dei personaggi e delle "mostruosità (Achtung, England! urla il comico)" che fanno dell'Italia un paese diverso. Grillo se la prende con le politiche di Tremonti ('Tremortì), proietta il 'curriculum' di Cesare Geronzi, di Colaninno, Ligresti e Mercegagli, tutti indagati o condannati ma ancora alla guida di grandi aziende italiane. E poi è la volta degli inceneritori, del Lodo Alfano, dello scudo fiscale: decisioni e "leggi promulgate da fuorilegge" che nonostante la proposta di legge scaturita dal V-Day ancora siedono in Parlamento.

Il comico racconta quindi a lungo l'esperienza del suo blog, del movimento da esso scaturito, delle liste civiche e delle potenzialità infinite che internet offre alla democrazia diretta, al potere del cittadino. Tra gli applausi del pubblico Grillo è un fiume in piena, che si ferma soltanto quando arginato dalle inflessibili leggi britanniche, che dettano che dopo le 23.00 lo spettacolo deve terminare. Alla fine una standing ovation e il suo messaggio: "Forse questo Paese riusciremo pian piano a cambiarlo e a farvi venire la voglia di tornarci".

mercoledì 27 gennaio 2010

il rumore dell'acqua che scorre

Caracas 23 Gennaio 2010

Qui in Venezuela, tanti anni fa, ho comprato un piccolo terreno, 8000 metri quadrati in campagna e vicino ad un paese che si chiama San Sebastian de Los Reyes che è poi uno dei primi paesi costruiti dopo l’arrivo dei conquistatori ed è anche stato città capitale.

Questo paese si trova a 120 Km da Caracas in una zona che chiamano. “La puerta del llano” cioè la porta della pianura .(leggi tutto)

.

(alessandra vassallo)


lunedì 25 gennaio 2010

Focus Money : non vi crediamo!

Scritto da Pino Cabras
(www.megachip.info)

La rivista economica tedesca «Focus Money» (N. 2 / 2010), affronta una narrazione dettagliata sull’11/9 e mette radicalmente in discussione la versione ufficiale. Stiamo parlando del secondo settimanale economico della nazione economicamente più forte dell’Europa, un magazine edito da un colosso dell’editoria tedesca, il gruppo di Hubert Burda.

Il signor Burda è un insigne esponente della superclasse globale, un editore-intellettuale di primissimo piano nell’establishment germanico: è leader della VDZ, la “confindustria degli editori”, nonché cofondatore dell’analogo sindacato su scala europea, ma è anche membro del Consiglio del World Economic Forum e ha partecipato perfino a riunioni dell’esclusivo Club Bilderberg.

L’uscita di questo articolo è dunque degna di attenzione: è la prima volta che un giornale così ben inserito nel mainstream occidentale si cimenta nel raccontare in modo talmente critico i lati più scomodi dell’evento che ha dato l’impronta al secolo, l’11 settembre.
«Focus Money», espone la maggior parte degli argomenti e delle contraddizioni cruciali in cinque pagine patinate. Tra le altre questioni affrontate, l’articolo suppone che il crollo del World Trade Center possa essere stata una demolizione intenzionale.

Inoltre, l’articolo solleva seri dubbi circa la “follia” attribuita alle personalità critiche, che di solito vengono stigmatizzate come “teorici del complotto”. La rivista ricorda che «non si tratta solo di politici seri che non vogliono più credere alla versione ufficiale», bensì anche, «di migliaia di scienziati che mettono in discussione l’11/9».
L’autore dell’articolo è Oliver Janich. Lavora come giornalista d’inchiesta freelance per «Financial Times Deutschland», «Sueddeutsche Zeitung», «Euro&Finance» e ha una rubrica fissa per «Focus Money».

Nel suo blog Janich spiega che ha lottato molti anni per convincere la redazione della necessità di pubblicare queste cinque pagine. Si chiede sommessamente perché il mainstream resista, e prova a rispondere: non è necessaria una grande congiura dei media per impedire che si pubblichi questo tipo di storie, soprattutto per i grandi eventi.

Ogni redattore, secondo Janich, ha il timore di incappare nella vergogna di ripetere l’infortunio dei falsi diari di Hitler, che nel 1983 danneggiò enormemente il settimanale «Stern». Janich descrive questa riluttanza dei colleghi, dovuta proprio alla grandezza dell’evento, finché, guardando ai fatti, i colleghi ammettono che è sbagliato non porsi dubbi. E così nasce anche l’articolo sull’11/9.

La prima pagina dell’articolo mostra le foto di personalità scettiche sull’«11/9 “ufficiale”», tra cui Charlie Sheen, Sharon Stone, Rosie O’Donnell, William Rodriguez (accanto a George W. Bush), l’ex governatore Jesse Ventura, Richard Gage, il giudice federale tedesco Dieter Deiseroth e molti altri.

Il resto dell’articolo è denso di accenni a molte informazioni. La prova di una demolizione controllata degli edifici, la critica della teoria dell’incendio, le domande sugli intercettori, sull’Edificio 7 del WTC e sul Pentagono. Si parla delle “manovre di volo impossibili,” delle dimissioni del senatore Max Cleland, che viene citato nel dire «È una truffa, uno scandalo nazionale», sdegnato dalla marea di menzogne alla Commissione, che hanno ostacolato le indagini. Si fa anche cenno alla misteriosa morte di Barry Jennings, un alto funzionario del Dipartimento dei Servizi di emergenza della città di New York.

Era un testimone chiave dei fatti accaduti all’Edificio 7. Ancora ricoperto di polvere, Jennings aveva rilasciato un’intervista in diretta alla ABC e poi più avanti nel tempo per il documentario “Loose Change Final Cut” diretto da Dylan Avery.
Appena pochi mesi fa, ai primi di settembre, c’era stato già un articolo corretto e bilanciato sull’11/9 in un settimanale TV tedesco.

Pino Cabras - 11 Gennaio 2010 -
www.megachip.info

martedì 19 gennaio 2010

qualcosa si muove!

Milano, 19 gennaio 2010
CONSULENZA SU PROGNOSI - Il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, ha disposto una consulenza medico-legale per accertare la prognosi di Silvio Berlusconi dopo l'aggressione da parte di Massimo Tartaglia, l'uomo che ha ferito il premier al volto colpendolo con un souvenir lo scorso 13 dicembre in piazza Duomo dopo un comizio. La consulenza dovrà chiarire la durata della malattia e i tempi di guarigione del presidente del Consiglio oltre alla sussistenza di eventuali postumi permanenti per le ferite riportate al viso. Spataro, come ha pubblicato oggi «Il Fatto Quotidiano», ha incaricato due esperti medico-legali che dovranno visitare Berlusconi.

dal sito del Corriere della Sera

lunedì 18 gennaio 2010

Caracas!

Alessanra Vassallo è in viaggio in Venezuela e ci ha inviato il suo primo reportage. Un diario di viaggio che seguiremo con passione

15 gennaio 2010
Partenza da Palermo, stamattina alle 6,45.Un amico mi ha fatto andare nella saletta VIP.Nuova esperienza, invece di famiglie piene di borse di plastica, zainetti e cassate, c’erano solamente anonimi signori con giacca blù ed impermeabile rigorosamente beige, che sorseggiavano il caffè e mangiavano deliziosi croissant piccoli, o graziosi muffins. (leggi tutto)

sabato 16 gennaio 2010

A Bolsena il sacro e il profano


la foto ritrae una bacheca posta all'interno della chiesa madre di Bolsena (Vt). Un calendario di un negozio di intimo accanto agli annunci sacri.

La Chiesa fa passi avanti e nessuno ci aveva avvisati!

impennata del debito pubblico

Il debito pubblico italiano cresciuto più dell'economia, dell'inflazione, degli stipendi. Ha superato i 1.800 miliardi di euro a ottobre, poi, a novembre, ha preso un po' di respiro e si attestato a 1.783 miliardi prima delle feste natalizie. Nel 2010 è pronto a ripartire e a stupire tutti. Nessuno sa dove potrà arrivare. Chi si è azzardato a fare delle stime è sempre stato sorpassato dalla realtà.

mercoledì 13 gennaio 2010

Voltaire a Rosarno


Ancora una volta gli avvenimenti di questi giorni – mi riferisco ai disordini di Rosarno – oltre a suscitarmi sgomento e indignazione, mi disorientano. Mi accorgo infatti di galleggiare in questa melassa informativa che non lascia spazio al ragionamento e al dubbio. (leggi tutto)

.

Adolfo Conte

sabato 9 gennaio 2010

Mal di Namibia

Siamo tornati da tre mesi, ma la Namibia rimane nei nostri cuori, nei nostri occhi e nei nostri pensieri. Vogliamo quindi riproporre tutto il materiale pubblicato in modo che possiate (ri)godervelo tutto d'un fiato

1° reportage: in Namibia 1 (clicca qui)
2° reportage: in Namibia 2 (clicca qui)
3° reportage: in Namibia 3 (clicca qui)
4° reportage: in Namibia 4 (clicca qui)
5° reportage: in Namibia 5 (clicca qui)
6° reportage: in Namibia 6 (clicca qui)

1° fotoreportage (clicca qui)
2° fotoreportage (clicca qui)
3° fotoreportage (clicca qui)

martedì 5 gennaio 2010

popolo di sinistra e leadership


pubblichiamo una lettera inviata al giornalista Giulietto Chiesa e la sua gentile risposta

Carissimo Giulietto,

ho letto con interesse lo scambio di opinioni tra te ed il sig- Alberghi e credo che tu abbia (purtroppo) pienamente ragione soprattutto sulla questione delle guerre e del pacifismo della sinistra. Però devo farti un piccolo appunto. Quando dici che la sinistra è morta e sepolta in quanto morti e sepolti sono i vari Bertinotti, Veltroni, D'Alema e compagnia bella, secondo me fai un torto ai numerosi militanti di sinistra che , per l' appunto, non si sono riconosciuti in questi personaggi che tu giustamente critichi. Voglio dire che il popolo di sinistra, come tu e come molti lo intendono, esiste ancora, ma lo stesso popolo non riesce ( e questo è il problema) a produrre un leader che li rappresenti. Pertanto, secondo me, si dovrebbe puntare l'indice non sulla morte della sinistra ma sulla incapacità di crearsi una classe dirigente che li (e ci) rappresenti e che possa raccogliere un bacino di voti stimati ben oltre il 6%.

Pippo Vinci - Palermo


Caro Vinci,

io non intendo fare torto a nessuno. I militanti di sinistra sono stati turlupinati da questa sinistra. Un modo per aiutarli a capire è dire loro la verità.
Ma io non punto il dito contro nessuno.
Il problema è che questa sinistra, in tutte le sue varianti, è rimasta fuori dalla storia. Bisogna capire il perchè. Io ne dò un'interpretazione che mi pare corrisponda perfettamente a ciò che vediamo. Loro hanno continuato a fingere di combattere su un campo. mentre l'avversario combatteva e vinceva su un altro campo. E' comico ma è stato così.
Non hanno capito perchè non hanno studiato. Non avendo studiato (perchè si sono arresi e, quindi si sono limitati ad accettare le idee dell'avversario) non hanno capito che il loro vecchio insediamento sociale si era trasferito armi e bagagli dalla parte avversa. Pensavano, forse, che la classe operaia fosse immutabile, proprio mentre la classe operaia perdeva i suoi connotati di classe e veniva trasformata in merce consumistica. Ovvio che avrebbe poi votato Lega e Berlusconi.

Non hanno capito (vedi Bertinotti che andava a fare l'attorucolo nel programma dell'Insetto) che il sistema della comunicazione era diventato un'altra cosa, capace perfino di trasformare un operaio in un imbecille e un borghese in un bellicoso rivoluzionario.
Infine, ripetendo le giaculatorie sulla lotta di classe (che, appunto, continuava altrove, dove loro non c'erano) non si sono accorti che l'ipotesi di una crescita indefinita del sistema diventava impraticabile. E non hanno neppure intravisto che una nuova contraddizione, tra Uomo e Natura, si affacciava all'orizzonte.
E quando è arrivata la crisi non sapevano che dire e a chi dirlo. Che spiega il silenzio assoluto che mantengono, l'assenza totale di proposte, l'accettazione di fatto delle scelte del nuovo capitale finanziario. E l'accettazione della guerra. Non ti sei mai chiesto perchè tutta la sinistra mondiale ha taciuto sull'11 settembre?
Per viltà, da un lato, ma soprattutto per una completa mancanza di comprensione della globalità della crisi, della sua incontrollabilità da parte del Potere. Così hanno rispettato il tabù imposto dall'avversario. Spia della loro definitiva subalternità.

In queste condizioni da quella parte non può più venire alcuna idea di alternativa. Per la banale ragione che da quella parte non vengono più idee. E non ne verranno più. Nella migliore delle ipotesi si annaspa cercando di restare a galla.
Del resto una intera generazione di giovani non sa nemmeno cosa voglia dire sinistra, perchè non l'ha mai incontrata nella sua vita. E quando l'ha incontrata se ne è rittratta con sdegno.
Giustamente. Il precariato è roba loro. La privatizzazione definitiva delle banche è roba loro, la privatizzazione dell'acqua è roba loro. La guerra è roba loro. Come sia possibile dirsi di sinistra in queste condizioni trovo ormai molto difficile capirlo. Capisco che coloro che sono stati di sinistra provino dolore e smarrimento. Ma non capisco la testardaggine di voler imporre a milioni di potenziali combattenti per un'alternativa di sistema di sfilare dietro bandiere che non conoscono o non riconoscono più.

Uno schieramento vincente sotto quelle bandiere non è più ricostruibile. Questo è il punto. Organizzare una riforma intellettuale e morale del paese è certo possibile, ma non a partire da questo gigantesco fallimento. Ovvio che io non lo vedo "contro" ciò che resta della sinistra. Là ci sono ancora milioni di persone oneste, semplicemente, oggi, prive di una guida qualunque.
Ma sarebbe suicida limitarsi a quegli zoccoli, più o meno duri, che restano. Bisogna allargare il campo. Una trasformazione democratica dell'Italia si farà, se si farà, con uno schieramento del tutto diverso da quello di sinistra. Cioè molto più ampio. E questa sinistra non sarà in grado di guidarlo. Al massimo ne sarà parte, trascinata e non guida.


Cordiali saluti.
Giulietto Chiesa

mercoledì 30 dicembre 2009

discorsi dell'aldilà e giustizia terra terra


L’umanità si divide in due categorie. Quelli che credono in Dio e quelli che non credono in Dio.
Quelli che credono in Dio, generalmente, credono e sperano (?) che ogni ingiustizia umana verrà punita nell’altro mondo confidando in un Dio Giudice Unico, Giusto e Inappellabile.

In tal modo chi queste ingiustizie le ha subite, avrà una Ricompensa che, variando da credenza a credenza, soddisferà pienamente chi in Lei confida.
Come bisogna quindi vivere la fede in Dio? Ecco 2 opzioni:

1) subendo ogni ingiustizia e pazientando nell’attesa del Giudizio Divino
2) lottando al fine di contrastare e limitare gli effetti dell’ingiustizia

Nel primo caso, spesso, il subire con pazienza e rassegnazione si trasforma, poco a poco, con il lento trascorrere dei mesi e degli anni, in un forte sentimento di rancore o di odio verso il presunto ingiusto. Un rancore che spesso può vanificare l’attesa della Ricompensa Eterna.
Questa, infatti, non spetta a chi nutre tale malvagio sentimento. E la situazione peggiora se, oltre a sperare nella Ricompensa Eterna, il presunto giusto spera in una eterna e giusta Condanna per l’uomo ingiusto

Nel secondo caso, la lotta.
Ma una lotta efficace e vincente prevede anche la sopraffazione dell’uomo ritenuto ingiusto e tale sopraffazione può spesso indurre l’ingiusto sopraffatto a ribaltare il giudizio.
L’ingiusto sconfitto si crederà giusto, attribuendo la qualifica di ingiusto all’antico giusto.

A questo punto sarà il Dio Unico, Giusto e Inappellabile a derimere la faccenda ed a decidere se e chi dei due avrà la Ricompensa Eterna . E a chi ingiungere la Eterna Condanna.
Tale timore spingerà il credente ad una lotta prudente. Una lotta prudente che spesso è anche sinonimo di lotta inefficace.
Non importa.
Infatti chi combatte in nome Dio sa che quella che si svolge sulla Terra è solo una battaglia interlocutoria e futile.
La battaglia vera, la guerra, è quella che si vincerà dopo la morte, al cospetto di Dio.
In definitiva, a ben guardare, nessuno dei due comportamenti potrà garantire la Ricompensa Eterna. E nessuno dei due atteggiamenti, inoltre, potrà portare con certezza la Giustizia Umana a trionfare in questo mondo. Due sole eccezioni, fino ad ora, nella storia: Mahatma Ghandi e Nelson Mandela. Ma sono le'eccezioni che confermano la regola.

Vediamo il caso della categoria dei non credenti.
In questo caso i possibili comportamenti saranno 2:

1) vivere cercando di godere personalmente dei piaceri della vita
2) vivere lottando per far godere dei piaceri della vita il maggior numero di persone

In nessuno dei due casi egli si preoccuperà di una sentenza divina. In nessuno dei due casi egli si preoccuperà di interpretare la parte del giusto o dell’ingiusto, secondo i crismi e le regole dei credenti.

L’agire del non credente non verrà in alcun modo condizionato da questo Timore Supremo, potendo così utilizzare, nella lotta, anche espedienti estremi che urterebbero la coscienza di chi lotta da credente.

Ed allora si che il mondo potrà sperare di vedere la Giustizia Umana trionfare.
Che sarà piccola cosa rispetto alla supposta e probabile Giustizia Divina; ma sarà quantomeno certa e tangibile.
Una giustizia terra terra che ci farà vivere, anche se per soli 100 anni, in un mondo migliore.

(pippo vinci)

domenica 27 dicembre 2009

sette anni dopo il matrimonio


Lei: Ciao Luigi!
Lui: Finalmente, era tanto che aspettavo!
Lei: Vuoi che me ne vada?
Lui: NO! Come ti salta in mente? Il sol pensiero mi spaventa!
Lei: Mi ami?
Lui: Ma certo! Ogni momento del giorno e della notte..
Lei: Mi hai mai tradita?
Lui: NO! Mai!
Lei: Hai voglia di baciarmi?
Lui: Si, sempre.. Lo farei in qualunque momento mi sia possibile!
Lei: Mi picchieresti mai?
Lui: Ma sei matta? Dovresti conoscermi oramai..
Lei: Posso avere completa fiducia in te?
Lui: Si..
Lei: Amore mio...

.... Sette anni dopo il matrimonio; leggi il testo al contrario dall'ultima alla prima frase..

venerdì 18 dicembre 2009

rispettate i musicanti


La notizia (scusate il ritardo) è di qualche tempo fa. Alla Scala di Milano il sovrintendente ripristina la regola per gli spettatori di vestire secondo le regole – ritenute ormai desuete – del bon ton.

Come per tutte le decisioni assunte in qualunque settore della vita pubblica è subito scoppiata la polemica fra i favorevoli ed i contrari con raffronti tra teatri italiani e quelli stranieri, dove -per inciso- non ci sono comunque regole sull’abbigliamento ma c’è una consolidata e tradizionale frequentazione da parte di un pubblico, spesso molto eterogeneo per età e per classe sociale, ma appassionato di musica e spettacolo.

C’è da dire che tra le forme di spettacolo e cultura, le esibizioni di orchestre sinfoniche sono contraddistinte da una specie di ritualità, con precise regole di comportamento e rispetto dei ruoli. Il primo violino dà il la, gli orchestrali si alzano all’entrata in scena del direttore d’orchestra che, dopo l’inchino al pubblico comincia l’esecuzione. Direttore e orchestrali sono sempre in abito scuro o nero, gli uomini con cravatte uguali e monocromatiche, le donne senza accessori vistosi.

E d’altronde pochi anni fa l’Orchestra Sinfonica di Palermo mise in atto una singolare protesta esibendosi senza l’abito di “ordinanza”: protesta silenziosa, rispettosa del pubblico perché lo spettacolo fu comunque tenuto e tuttavia significativa. Gli spettatori da parte loro dovrebbero rispettare poche regole di comportamento improntate, oltre che alla buona educazione, al rispetto nei confronti di chi sul palcoscenico ci lavora: non chiacchierare, spegnere i telefonini, non sbattere le porte dei palchi dove accade anche che qualcuno, in favore di luci di scena, sfoglia e legge il quotidiano ! (Giuro che a Palermo accade abbastanza spesso sempre con lo stesso spettatore).

Ma non basta. E’ormai usuale, soprattutto negli spettacoli in abbonamento, vedere - durante l’esecuzione- spettatori che ad un certo punto sbirciano l’orologio, si alzano, magari salutano il vicino e vanno via. Supponiamo che la lunghezza del pezzo eseguito li annoi oppure che abbiano appuntamenti o altri impegni : basterebbe andare via durante l’intervallo.

O ancora, appena finito il concerto, la fuga verso l’uscita mentre direttore e orchestrali, ancora sul palcoscenico, dovrebbero raccogliere l’applauso. Intendiamoci, si può anche non applaudire se l’esibizione non è piaciuta, ma mai mancare di rispetto ed ignorare del tutto dei professionisti della musica, alzandosi, andandosene, chiacchierando, salutando a destra e a manca come se ci si trovasse in un cinema.

A questo punto la questione dell’abito adatto da indossare è certamente secondaria, ma , chissà, forse scoraggerebbe quelli che (sospettiamo fortemente essere non paganti! ) frequentano i concerti per tanti motivi tranne che per essere amanti della musica

(Maria Grazia Nicoletti)

lunedì 14 dicembre 2009

le caldarroste bianche di Palermo



Il videoclip è stato girato da Pippo Vinci a Piazza Massimo a Palermo.
Il colore bianco è provocato dall'intenso fumo bianco che sale dalla "caldaia", Un fumo denso e bianco dovuto al fatto che il castagnaro, di tanto in tanto, butta dei mucchi si sale da cucina sulla brace. Nel finale del video si vede anche la mano del castagnaro che riempie un "coppo" di castagne. Potete contarle. Sono 10 e il prezzo (questo ve lo dico io che c'ero) è di 3 euro.