venerdì 22 febbraio 2013

il più bel discorso di un presidente

Ilpresidente dell'Uruguay Mujica
Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi, al popolo del Brasile, e alla sua signora Presidente e molte grazie alla buona fede che sicuramente hanno manifestato tutti gli oratori che mi hanno preceduto ed esprimiamo l’intima volontà, come governanti,  di accompagnare tutti gli accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere e che senza dubbio ci permettono di farci alcune domande a voce alta: per tutta la sera si è parlato di sviluppo sostenibile di tirare fuori masse immense dalla povertà. 

Che cos’è che ci svolazza in testa? Il modello di sviluppo e di consumo attualmente è quello delle società ricche. Mi domando : cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindu avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci resterebbe per poter respirare? Più chiaramente: il mondo oggi ha gli elementi materiali per rendere possibile che 7-8 miliardi di persone possano avere lo stesso grado di consumo e di spreco che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile? O dovremo fare un giorno un altro tipo di discussione?

 Perché abbiamo creato una civilizzazione, quella in cui siamo, figlia del mercato, figlia della concorrenza e che ha prodotto un progresso materiale portentoso e esplosivo. Però quello che era economia di mercato ha creato società di mercato! E ci ha prodotto questa globalizzazione, che significa guardare a tutto il pianeta!   Stiamo governando la globalizzazione o la globalizzazione governa noi ? E’ possibile parlare di solidarietà e che “siamo tutti uniti”, in un’economia basata sulla concorrenza spietata? Fino a dove arriva la nostra fratellanza?

Nulla di questo lo dico per negare l’importanza di questo evento, no è il contrario!
La sfida che abbiamo davanti è di una portata colossale e la grande crisi … non è ecologica, è politica! L’uomo non governa oggi ..  la forze che ha scatenato; fino a quando le forze che ha scatenato governano l’uomo e la vita! Perché non veniamo sul pianeta per svilupparci in termini generali, veniamo alla vita cercando di essere felici. Perché la vita è corta e ci va via.  E nessun bene vale come la vita, e questo è elementare.

Però se la vita mi va a sfuggire,  lavorando e lavorando per consumare un “plus”, e la società del consumo è il motore!  Perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, o se si ferma, si ferma l’economia, e se si ferma l’economia, è il fantasma della stagnazione per ognuno di noi.  Però questo iper-consumo  a sua volta, è quello che  sta assalendo il pianeta!  E deve generare, questo iper-consumo, cose che durano poco, perché si deve vendere tanto!

E una lampadina elettrica non può durare più di 1000 ore accesa. Ma ci sono lampadine che possono durare 100.000… 200.000 ore! Però queste non si possono fare! Perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare e dobbiamo avere una civilizzazione di uso e smaltimento! E siamo in un circolo vizioso!
Questi sono problemi di carattere politico! Che ci stanno indicando la necessità di iniziare a lottare per un’altra cultura. Non si tratta di tornare all’uomo delle caverne, né di avere un “monumento dell’arretratezza”. E’ che non possiamo indefinitamente continuare ad essere governati dal mercato , ma che dobbiamo governare il mercato!

Per questo dico che il problema è di carattere politico… e nel mio umile modo di pensare. Perché i pensatori antichi definivano, Epicuro, Seneca, gli Aymara , “Povero non è chi possiede poco, ma veramente povero è chi necessita infinitamente tanto” .. e desidera, e desidera.. e desidera sempre di più.

Questa è una chiave di carattere culturale.
Quindi saluto lo sforzo e gli accordi che si fanno. E lo accompagno, come governante. Perché so che alcune delle cose che sto dicendo “stridono”. Però dobbiamo renderci conto che la crisi dell’acqua, che la crisi dell’aggressione ambientale, non è una causa. La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo costruito. E ciò che dobbiamo rivedere è il nostro modo di vivere!

Perché!  Appartengo ad un piccolo paese, molto ben dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono 3 milioni di abitanti, poco più, 3 milioni e 200.. Però ci sono 13 milioni di vacche delle migliori al mondo! E un 8-10 milioni di ovini stupendi! Il mio paese è esportatore di cibo, di latticini, di carne. E’ una pianura, quasi il 90% del suo territorio è utilizzabile.

I miei compagni lavoratori lottarono molto per le 8 ore di lavoro e ora stanno ottenendo 6 ore! Però chi ottiene  6 ore ottiene due lavori  pertanto lavora più di prima. Perché? Perché deve  pagare un  mucchio di rate: il motorino che ha comprato.. l’automobilina che ha comprato.. E paga rate! E paga rate! E quando arrivi ad estinguere  è un vecchio reumatico come me,  e la vita gli va via!
E uno si fa questa domanda: E’ questo il destino della vita umana?
Queste cose sono molto elementari.  Lo sviluppo non può essere contro la felicità! Deve essere a favore  della felicità umana!

  • Dell’amore! 
  • Della terra! 
  • Delle relazioni umane! 
  • Di prendersi cura dei figli! 
  • Di avere amici! 
  • Di avere l’elementare!
Precisamente. Perché questo è il tesoro  più importante che hanno. Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si chiama: la felicità umana. Grazie

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