Oltre duemila chilometri da Saronno a Monreale, deviazioni per sosta in campeggi comprese, sui pattini per fondare un centro di accoglienza per …sfortunati.
Giuseppe Vaglica, 57 anni a luglio, è partito il 5 aprile dal Varesotto ed è arrivato il 9 maggio a Monreale anche se, come ha dichiarato “non sono un atleta ma mi sono semplicemente improvvisato pattinatore!”
Ogni tappa, sulla dorsale tirrenica, è stata documentata dalle tv e dai quotidiani locali nonché dai giornali on line.
Quando era andato via dalla sua Monreale, con la famiglia per cercar lavoro in Lombardia, Vaglica aveva diciassette anni.
“Una pattinata per la vita”, l’impresa supportata, fotografata e ripresa anche dalla moglie, Terry D’Annunzio, che lo ha accompagnato è stata dunque pensata e messa in pratica per scopi benefici. “Vendiamo una nostra proprietà in centro Italia (Costa dei Trabocchi, nei pressi di Chieti) e, insieme con i fondi raccolti grazie alla nostra iniziativa – dice Vaglica – metteremo su un centro di accoglienza per disagiati in Lombardia. Abbiamo già l’appoggio del sindaco di Saronno e attiveremo sinergie già avviate con altre organizzazioni di beneficenza”.
Terry e Giuseppe fanno capo ad una neonata associazione umanitaria, una onlus della quale D’Annunzio è presidente. “Non apparteniamo a nessuna chiesa – precisano – ma crediamo negli insegnamenti umanitari e, in fondo, umanisti del Vangelo”.
Sabato 9 maggio il pattinatore in solitaria è stato ricevuto dalla municipalità della sua città d’origine.
I vigili lo hanno accolto alle 10.30 alla Fontana del Drago (panoramica Rocca-Monreale) e lo hanno scortato nel suo sprint finale che si è chiuso in piazzetta Vaglica. Intestata a un suo omonimo e antenato monrealese, filologo e latinista.
Qui, il sindaco uscente della città normanna, lo ha ricevuto in modo ufficiale, con tanto di fascia e discorso, per dargli il bentornato e gli ha consegnato una coppa messa a disposizione dall’assessorato comunale allo Sport. Un bentornato (anche se per poco) anche dal comandante dei Vigili urbani monrealesi, Tutta la documentazione dell’impresa su pattini a quattro ruote, Terry e Giuseppe tornati in Lombardia, sarà esibita per la raccolta fondi.
(pippo montedoro)
Per contatti e collaborazione:
340.53 83 196 ; 347.90 49 019 ; aiutaci.ad.aiutare@live.it)
scrivete a latrazzera@libero.it
Giuseppe Vaglica, 57 anni a luglio, è partito il 5 aprile dal Varesotto ed è arrivato il 9 maggio a Monreale anche se, come ha dichiarato “non sono un atleta ma mi sono semplicemente improvvisato pattinatore!”
Ogni tappa, sulla dorsale tirrenica, è stata documentata dalle tv e dai quotidiani locali nonché dai giornali on line.
Quando era andato via dalla sua Monreale, con la famiglia per cercar lavoro in Lombardia, Vaglica aveva diciassette anni.
“Una pattinata per la vita”, l’impresa supportata, fotografata e ripresa anche dalla moglie, Terry D’Annunzio, che lo ha accompagnato è stata dunque pensata e messa in pratica per scopi benefici. “Vendiamo una nostra proprietà in centro Italia (Costa dei Trabocchi, nei pressi di Chieti) e, insieme con i fondi raccolti grazie alla nostra iniziativa – dice Vaglica – metteremo su un centro di accoglienza per disagiati in Lombardia. Abbiamo già l’appoggio del sindaco di Saronno e attiveremo sinergie già avviate con altre organizzazioni di beneficenza”.
Terry e Giuseppe fanno capo ad una neonata associazione umanitaria, una onlus della quale D’Annunzio è presidente. “Non apparteniamo a nessuna chiesa – precisano – ma crediamo negli insegnamenti umanitari e, in fondo, umanisti del Vangelo”.
Sabato 9 maggio il pattinatore in solitaria è stato ricevuto dalla municipalità della sua città d’origine.
I vigili lo hanno accolto alle 10.30 alla Fontana del Drago (panoramica Rocca-Monreale) e lo hanno scortato nel suo sprint finale che si è chiuso in piazzetta Vaglica. Intestata a un suo omonimo e antenato monrealese, filologo e latinista.
Qui, il sindaco uscente della città normanna, lo ha ricevuto in modo ufficiale, con tanto di fascia e discorso, per dargli il bentornato e gli ha consegnato una coppa messa a disposizione dall’assessorato comunale allo Sport. Un bentornato (anche se per poco) anche dal comandante dei Vigili urbani monrealesi, Tutta la documentazione dell’impresa su pattini a quattro ruote, Terry e Giuseppe tornati in Lombardia, sarà esibita per la raccolta fondi.
(pippo montedoro)
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1 commento:
perchè chi publicizza non va a vedere che fine a fatto la pattinata?
Tutto è venduto e i soldi i poveri l'hanno visto con il binocolo.
Truffa
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