mercoledì 20 maggio 2009

Buthan escluso


Il Buthan è una magnifica terra ai piedi della catena dell’Himalaya, in Asia.
Giorni fa ho visto uno splendido documentario sul Buthan e mi hanno colpito la bellezza di paesaggi maestosi unita ad uno scorrere della vita semplice e genuino. Ad un certo punto il commento diceva così : "..il Buthan ha preferito conservare intatte le sue ricchezze paesaggistiche anche a costo di sacrificare il progresso economico!.."
Rileggete questa frase e riflettete.
Da noi (in Italia) e forse in gran parte del mondo occidentale la frase viene ribaltata e suona cosi:
il progresso economico richiede spesso il sacrificio delle ricchezze paesaggistiche.

Scorrendo infatti un album di vecchie foto di una qualsiasi città (meglio se localizzata al sud dell’Italia) , ci si può rendere conto di quanto questa filosofia abbia completamente devastato interi paesaggi, rioni, risorse naturali per poi ritrovarci sull’orlo di una immensa crisi economica oltre che di valori umani.
E dove più si è devastato, più il progresso economico è fallito. O, comunque, non ha raggiunto i livelli promessi.

In ogni angolo delle nostre città si notano costruzioni commerciali che hanno preso il posto di potenziali aree verdi; i marciapiedi sono invasi dalle auto o dai gazebo in plastica dei bar che, per aumentare clientela e fatturato hanno deciso di occupare (con o senza autorizzazione) aree pubbliche dove potrebbero scorazzare bambini, pedoni e carrozzine.

Con i soldi così guadagnati, i commercianti e gli imprenditori hanno formato una barriera invalicabile di villette sul mare che ne impediscono almeno la visuale, oltre che il regolare accesso. Le villette, essendo abusive (poi sanate), spesso non hanno il regolare scarico nella inesistente fognatura e scaricano a mare rendendolo sporco, privo di vegetazione e quindi inospitale per pesci, molluschi e crostacei.
E ancora: visto che le villette oramai hanno formato un villaggio si utilizzano soldi pubblici per organizzare un minimo di caotiche infrastrutture (fognature tardive, strade strette tra le villette, semafori ignorati, centri commerciali immensi, raccoglitori di immondizia rotti, insufficienti e maleodoranti). Il tutto lì dove avrebbe dovuto regnare la pace, la spiaggia ed il mare blu ricco di vegetazione e pesci.
Continuo?
Si potrebbe continuare all’infinito.

E mi domando: è questa la qualità della vita che noi “popoli evoluti” ci siamo conquistati con guerre e rivoluzioni di popolo e industriali?
No, non è questa se poi per ritrovarla siamo costretti a spendere migliaia di euro per una settimana “di sogno” nei mari del sud o in lontani paesi esotici. Ma solo per chi se lo può permettere.
E chi se lo può permettere?
Industriali e commerciati (con i loro alleati amministratori) che sono la causa principale di quanto avete appena letto…..Buthan escluso
(pippo vinci)

Nessun commento: