sabato 9 maggio 2009

la bara errante


Molti scettici sostengono che la coincidenza non è altro che un artificio della conoscenza umana. Secondo questa opinione alcuni episodi di cui siamo coscienti, vengono da noi percepiti e considerati coincidenze.

In altre parole, noi ricordiamo ciò che convenzionalmente chiamiamo coincidenza, ma dimentichiamo una miriade di altri particolari che non hanno una connessione evidente.
Che cosa pensare, allora, dell’inquietante bara di Charles Coughlan?
Coughlan nacque nella provincia canadese di Prince Edward Island, sulla costa nord orientale.

Ma alla fine del diciannovesimo secolo si trovava a Galveston, perla della costa del Texas, in una compagnia di attori girovaghi, con cui recitava per sbarcare il lunario. Era il 1899; Coughlan si ammalò e morì dopo aver contratto una delle febbri tropicali che mietevano vittime, quando non si praticavano ancora le vaccinazioni.

Coughlan fu collocato a eterno riposo - almeno nelle intenzioni - in una bara piombata e sepolto nel cimitero locale. Galveston, allora la città più popolosa e prospera del Texas, sorgeva su un enorme banco di sabbia, in una posizione precaria che la lasciava esposta sia ai tifoni sia alle mareggiate. L’8 settembre 1900, venti di forza superiore a cento chilometri orari riversarono sulla città un muro d’acqua alto più di sei metri che sommerse tutto fuorché le strutture più elevate.

La città fu completamente distrutta. Annegarono circa settemila abitanti e i loro cadaveri furono risucchiati in mare aperto dal riflusso. Anche i morti furono trascinati via. I cimiteri vennero sventrati dalla furia delle onde e le bare furono strappate dalle tombe e portate via dalla corrente. Per otto anni la salma di Coughlan vagò, nel suo feretro piombato, nelle calde acque della Corrente del Golfo.

Alla fine doppiò l’estremità della Scogliera della Florida ed entrò nell’Atlantico, dove le correnti dominanti la trasportarono a nord lungo il Sud e il Nord Carolina e la costa della Nuova Inghilterra. Nell’ottobre del 1908, un piccolo peschereccio al largo di Prince Edward Island avvistò la malconcia cassa mortuaria galleggiante sui flutti. Qualcuno dell’equipaggio la issò a bordo servendosi di un gancio. U

na targhetta di rame col nome del defunto rivelò chi fosse la salma racchiusa in quella bara erosa dall’acqua e dalla salsedine. La bara era stata tirata in secco a circa un chilometro dalla chiesetta dove un tempo Charles Coughlan era stato battezzato. Le sue spoglie furono poste in un altro feretro e ricevettero una nuova sepoltura, proprio dove il viaggio di Coughlan era cominciato tanti anni prima.

da World of Strange Phenomena di Charles Berlitz

1 commento:

Anonimo ha detto...

La probabilita' che questo si verificasse era bassissima ma
reale.
Quante altre volte ci e' capitato di certi eventi nella vita reale
e ci siamo detti "sara' stata una coincidenza".
Se non fosse stata conosciuta la vera storia della bara nessuno avrebbe mai potuto immaginare o
ipotizzare il lungo viaggio intrapreso.
Conclusione:"non si puo' giudicare
con certezza che un certo episodio
per quanto strano sia o meno una coincidenza".
Non si tratta di scettiscismo ma di puro calcolo delle probabilità.

Trilussa