mercoledì 24 aprile 2013

Quei bravi ragazzi!


T. Muller 2 gol al Barcellona
El Sharawy. Milan

Ieri ed oggi ho visto in TV le due bellissime semifinali di Champions League ed ho notato una cosa che mi ha fatto riflettere.
Dei 53 giocatori scesi in campo (tra Bayern, Barcellona, Real e Borussia) quasi nessuno (o proprio nessuno) aveva una capigliatura ridicola tipo quelle che si vedono in Italia sulle teste di molti "pseudo campioni" (El Sharawi, Boateng, Balotelli, Morganella, Kurtic, Hmsik e cento altri). 



Lewandowski: 4 goal al Real
Solo qualche capellone, tipo Dante, o qualche pelato artificiale, tipo
Marek Hamsik. Napoli
Piquè. Tutti erano pettinati come dei bravi ragazzi (vedi Thomas Muller e Levandowski i due eroi delle semifinali). Ma tutti giocavano a calcio in modo fantastico. Aggiungo che ho visto pochissime sceneggiate e simulazioni, isterismi e insulti. E grande rispetto per gli arbitri.

Andujar picchia Barreto dopo il derby di Sicilia
Devo dedurre che questi campionissimi (e/o i loro allenatori) preferiscono vincere le partite con il gioco, la serietà e l'allenamento. E perderle con lo stesso stile. Tutti elementi secondari da noi in Italia che , infatti, è stata spazzata via dalle coppe europee. 

Noi intanto tra pettinature ridicole, tatuaggi baggiani, sputi, calci, gomitate, simulazioni, insulti, arbitri corrotti, presidenti evasori fiscali, partite truccate, procuratori paramafiosi e stadi vuoti ci godiamo il campionato più pietoso del mondo!

pippo vinci

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai detto bene.

Noi non sappiamo perdere.

Ma non solo in campo calcistico.

D'accordo, non è bello perdere, ma

sapere accettare una sconfitta è

più difficile che guadagnare una

vittoria.