lunedì 15 aprile 2013

Munnizza by night

la cattedrale di Palermo di notte
Palermo, sabato 13 aprile 2013

Anna mi telefona verso le 12. Lei e le sue amiche sono arrivate a Palermo dal continente da poche ore, ma sono già impegnate in faticose attività turistiche. La giornata è magnifica ma il tempo a disposizione poco: 2 giorni ed una notte per visitare la città.
E allora il metodo più sbrigativo è quello di coinvolgere un amico, consensiente, che vive qui. E quell'amico sono io.

Anna, Maria Chiara e Silvia vogliono farsi un' idea precisa su come sia la "movida" palermitana e, quindi, confrontarla con quelle di Roma, Milano, Mestre e Conversano.

Avendo superato da 8 anni la cinquantina, non sono poi tanto sicuro di svolgere bene il compito. Quella che conosco bene è la movida palermitana di un quarto di secolo fa quando i locali erano 4 o 5, non c'erano i telefonini, non c'erano le Smart e, soprattutto, i frequentatori della attuale movida erano tutti nella culla, qualcuno ancora nella pancia della mamma.

L'appuntamento è per le 8 e 30 di sera di fronte la magnifica cattedrale di Palermo. Nell'attesa osservo le vetrine della libreria delle suore Paoline. Ed è una visione che ti rasserena e che ti illude che il mondo sia popolato da persone buone che vivono solo per alleviare i dispiaceri del prossimo, e quindi anche tuoi. Titoli come Tutti hanno un cuore , Il sentiero della pace, Gesù è tuo amico,  Il cuore ti parla ti riempono di gioia e di fiducia verso il mondo.

Ma quello che sta per succedere nella movida palermitana  è la chiara dimostrazione che l'umanità , piuttosto, ti odia! O ti ignora.

suora paolina in libreria
La prima tappa, in effetti, è incoraggiante: si cena da Pino piscia e trema una trattoria di quelle recensite in questo blog. E la sorpresa è grande quando Silvia mi fa notare che su una parete , incorniciata, c'è proprio la stampa della nostra recensione (vedi).

E qui ripensi alle Paoline e decidi che il mondo ti ama. Purtroppo , mentre mi godo la fama, mi sfugge che Silvia ha appena messo del formaggio sulla pasta con anciova al posto della muddica atturrata! E l'oste mi rimprovera. La fama è stata effimera. Sono reo di attentato alle tradizioni culinarie palermitane. Ma mi sento amato comunque. Anche da Maria Chiara che mi dà ottimi consigli per migliorare questo blog. Ne vedrete delle belle! E che goduria finire la cena con la cassata al forno ricoperta da  un velo di caffè espresso, caldo e amaro. Una sorpresa anche per me!

Poi la decisione fatale: facciamo un giretto nella movida: Massimo, Candelai, Piazza Marina, Vucciria, Paternostro, Chiavettieri ecc.

Una folla asfissiante, sconclusionata e immobile ostruisce tutte le strade e le piazze, occupando quei pochi spazi lasciati dalle macchine in doppia, tripla e  quadrupla fila. Nell'aria un fetore misto di alcool, sudore, munnizza e fumo  . Dei quattro solo il terzo elemento è  visibile. I cumuli di rifiuti arrivano ai primi piani tra l'indifferenza generale. E' l'effetto dello sciopero dei dipendenti della società di nettezza urbana.Uno sciopero che ha oramai una cadenza semestrale.

Ad un certo punto il dramma: la stradina, incautamente percorsa per mostrare alle giovani amiche la Antica Focacceria S Francesco, è ostruita da una montagna di munnizza. E' la fine! Non si va ne' avanti ne' ndrè . La folla ignora il dramma, mentre dalla smart che segue parte un urlo di clacson che chiede strada. CHIEDE STRADA?  
"ma benedetto trentenne non svezzato, non si può andare avanti ! Non lo vedi?!?!?!"

Lui se ne fotte e continua  a suonare chiedendomi di infilarmi con la macchina nella munnizza cosi che lui (e solo lui) possa sgaiattolare da una stradina laterale in controsenso.  Gli altri vengono fuori dalle loro automobili e aspettano chissacheccosa. Forse la mamma. Questi non sono cattivi come quello, ma completamente inermi. Non muovono un dito. Penso alle Paoline  e capisco che il mondo è diverso dal loro paradiso terrestre.

Dalla nostra macchina, l'unica forse a contenere esseri umani dotati di cervello, scatta il piano di fuga per noi e per le altre 15 o 20 macchine imbottigliate:

1. Anna salta fuori dalla vettura come un grillo e manda indietro una fila di macchine che ostruiscono l'unica via di fuga;

2. io trascino fuori dalla strada , a mano, una cucina in ghisa buttata lì tra i rifiuti e che impediva qualsiasi manovra. Nessuno mi aiuta. Nessuno aiuta Anna. Nessuno protesta. Nessuno ringrazia. Niente! Stanno però tutti a guardare qualcuno che fa qualche cosa per risolvere un problema. Mai visto!

3 Seguendo Anna che sbraita e gesticola, conduco la macchina attraverso irrisori cunicoli (misteriosamente sgombri di munnizza)  fino a sfociare in una via a doppia corsia. Viva la libertà!

Eppure, ripensadoci, un fatto positivo lo posso pure trovare: in mezzo a tanta inedia, fare l'eroe è veramente facile!


pippo vinci


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