Acate: parenti delle vittime accanto al cippo che ricorda la strage |
L’aeroporto di Santo Pietro era presidiato da una guarnigione di avieri comandati dal Capitano Mario Talante[5],
un battaglione di artiglieri al comando del Maggiore Quinti ed un
reparto di truppe tedesche. Dopo intensi bombardamenti l’aeroporto fu
accerchiato all’alba del 14 luglio 1943.
Gli avieri, la sera prima, furono divisi in due gruppi. Con certezza un
gruppo, armato con i moschetti 91, fu lasciato in una casamatta nel
tentativo di contenere l’avanzata degli americani. Furono presto presi
prigionieri ed uscirono dal rifugio con le mani alzate, mentre qualcuno
sventolava un fazzoletto bianco in segno di resa. Ai prigionieri furono
tolti vestiti, scarpe, oggetti di valore e subito messi in fila per
essere fucilati per ordine del capitano statunitense John Compton[6].
Di questo gruppo si salvarono solo due militari italiani (il caporale Virginio De Roit e il soldato Quaiotto) che ai primi colpi riuscirono a darsi alla fuga e a nascondersi presso il torrente Ficuzza.
Il mattino del 15 luglio
il tenente colonnello W.E. King, un cappellano della 45ª Divisione,
trovò una fila di cadaveri sulla strada che dall'aeroporto portava al
paese di Biscari (l'odierna Acate in prov di Ragusa) , a pochi metri da una grande quantità di bossoli
americani, per un totale di 34 italiani e 2 tedeschi. Il tenente
colonnello King trovò altri cadaveri allineati, quindi, presumibilmente,
fucilati, prima di giungere all'aeroporto, dove venne a conoscenza di
un ulteriore gruppo di militari italiani fucilati.
da wikipedia
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