mercoledì 29 giugno 2011

vita dura per gli inquirenti

Dopo mesi e mesi di indagini, dopo una sentenza di primo grado e dopo infinite discussioni anche al (da) bar, oggi si scopre che nel delitto di Meredith, forse i tecnici hanno sbagliato ad attribuire il DNA del sangue rinvenuto sulla lama del coltello alla stessa vittima così come si era stabilito. Non ho ben seguito il caso e non capisco cosa possa comportare questo "colpo di scena". Quello che si intuisce capisce con questa nuova notizia è che: la tecnica del DNA non è certa al 100%

Ed ecco che per gli inquirenti del mondo, il mondo si complica vieppiù: le impronte non danno mai la certezza; le intercettazioni non si possono (potranno) fare; davanti al giudice ci si puù avvalere della facoltà di non rispondere. E se uno dice una cosa durante le indagini , poi la può tranquillamente smentire in tribunale.

Insomma vita dura , anzi durissima per gli inquirenti.

e poi...... mi sovviene un altro dubbio: ma come hanno fatto gli americani con un test del DNA esaurito in poche ore (dico, poche ore) a stabilire con certezza che il tizio trucidato in Pakistan era propio il famigerato Bin Laden? boh?

pippo vinci

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