L’elemosina da’ fastidio. Anzi chi chiede l’elemosina da’ fastidio. Anzi l’estracomunitario che chiede l’elemosina da’ fastidio. Anzi l’estracomunitario che fa finta di essere povero o malato e chiede l’elemosina da’ fastidio.
Poche sere fa in casa di amici ho potuto verificare che anche persone insospettabili provano un certo fastidio per le persone percepite, diciamo, “diverse” che chiedono l’elemosina, magari con l’inganno.
Io ho timidamente ricordato che per anni davanti alle nostre chiese cattoliche si sono visti malati poveri nostrani (della nostra…razza) chiedere l’elemosina. Sempre gli stessi davanti alle stesse chiese. Una vera e propria spartizione mafiosa del territorio. Anzi, della Diocesi.
Poche sere fa in casa di amici ho potuto verificare che anche persone insospettabili provano un certo fastidio per le persone percepite, diciamo, “diverse” che chiedono l’elemosina, magari con l’inganno.
Io ho timidamente ricordato che per anni davanti alle nostre chiese cattoliche si sono visti malati poveri nostrani (della nostra…razza) chiedere l’elemosina. Sempre gli stessi davanti alle stesse chiese. Una vera e propria spartizione mafiosa del territorio. Anzi, della Diocesi.
E di alcuni di questi si scoprivano (a volte in vita, spesso dopo la morte) ingenti possedimenti in denaro se non addirittura in immobili.
Ma nessuno si lamentava di loro o della categoria cui presumibilmente essi appartenevano. Anzi ci si sentiva buoni facendo l’elemosina con la quale si riteneva, domenica dopo domenica, di conquistarsi un pezzetto di paradiso. Con l’approvazione, se non l’incoraggiamento, del sacerdote della domenica. Sicuramente in buona fede.
Diversa è l’elemosina verso un “estracomunitario”. Per meritarsela il malcapitato (una volta scampato alla morte nel Mediterraneo o nel Sahara libico) deve essere (con prova autenticata dal notaio) veramente povero (modello Biafra), veramente malato (modello Lourdes) e veramente extracomunitario (modello zulu’). Se no niente. Non deve rompere i coglioni. Non possiamo sprecare i nostri soldi così; i soldi per comprarsi il paradiso sono limitati e il rischio di fare un cattivo investimento sono alti.
Il fastidio verso una certa categoria di persone (e non verso una due o più persone anagraficamente individuate) io lo definisco solo con una parola: razzismo. La nostra lingua non ammette alternative valide
Chi ci da’ il diritto di condannare una persona soprattutto senza conoscere nulla di lui? E chi ci da’il diritto, addirittura, di condannare un popolo, partendo da pochi esempi riferibili a persone anonime dei quali non si conosce neppure la precisa nazionalità: estracomunitari.
Si giudica una persona ed il suo presunto popolo di appartenenza solo dopo averlo visto di sfuggita 2 minuti ad un semaforo. Magari 2 minuti al giorno, e magari tutti i giorni. Ma 2 minuti!. E senza neanche scambiare due parole con lui. Anche perché lui parla bene 2 lingue tra cui l’inglese o il francese e noi no!
Io conosco personalmente un uomo di soli 40 anni, spagnolo, sano e nel pieno delle sue capacità fisico-intellettual-attitudinali, che, semplicemente, non ha voglia di lavorare e sbarca il lunario chiedendo l’elemosina. Conoscendolo potremmo dire di lui (nome, cognome e codice fiscale) che è uno scansafatiche, che è un poco di buono. Per me non lo è, ma è una definizione coerente con il suo atteggiamento, la sua storia, il suo modo di snobbare l’onesto e faticoso lavoro e così via. Ma, ripeto, stiamo parlando di un uomo di cui conosciamo tutto (o quasi).
Nessuno, tra coloro che lo incontrano per strada, si sognerebbe mai di prendere lui come esempio per parlare male degli spagnoli ….o dei comunitari.
.
Amici come prima!
Ma nessuno si lamentava di loro o della categoria cui presumibilmente essi appartenevano. Anzi ci si sentiva buoni facendo l’elemosina con la quale si riteneva, domenica dopo domenica, di conquistarsi un pezzetto di paradiso. Con l’approvazione, se non l’incoraggiamento, del sacerdote della domenica. Sicuramente in buona fede.
Diversa è l’elemosina verso un “estracomunitario”. Per meritarsela il malcapitato (una volta scampato alla morte nel Mediterraneo o nel Sahara libico) deve essere (con prova autenticata dal notaio) veramente povero (modello Biafra), veramente malato (modello Lourdes) e veramente extracomunitario (modello zulu’). Se no niente. Non deve rompere i coglioni. Non possiamo sprecare i nostri soldi così; i soldi per comprarsi il paradiso sono limitati e il rischio di fare un cattivo investimento sono alti.
Il fastidio verso una certa categoria di persone (e non verso una due o più persone anagraficamente individuate) io lo definisco solo con una parola: razzismo. La nostra lingua non ammette alternative valide
Chi ci da’ il diritto di condannare una persona soprattutto senza conoscere nulla di lui? E chi ci da’il diritto, addirittura, di condannare un popolo, partendo da pochi esempi riferibili a persone anonime dei quali non si conosce neppure la precisa nazionalità: estracomunitari.
Si giudica una persona ed il suo presunto popolo di appartenenza solo dopo averlo visto di sfuggita 2 minuti ad un semaforo. Magari 2 minuti al giorno, e magari tutti i giorni. Ma 2 minuti!. E senza neanche scambiare due parole con lui. Anche perché lui parla bene 2 lingue tra cui l’inglese o il francese e noi no!
Io conosco personalmente un uomo di soli 40 anni, spagnolo, sano e nel pieno delle sue capacità fisico-intellettual-attitudinali, che, semplicemente, non ha voglia di lavorare e sbarca il lunario chiedendo l’elemosina. Conoscendolo potremmo dire di lui (nome, cognome e codice fiscale) che è uno scansafatiche, che è un poco di buono. Per me non lo è, ma è una definizione coerente con il suo atteggiamento, la sua storia, il suo modo di snobbare l’onesto e faticoso lavoro e così via. Ma, ripeto, stiamo parlando di un uomo di cui conosciamo tutto (o quasi).
Nessuno, tra coloro che lo incontrano per strada, si sognerebbe mai di prendere lui come esempio per parlare male degli spagnoli ….o dei comunitari.
.
Amici come prima!
.
(pippo vinci)
scrivete a latrazzera@libero.it
7 commenti:
tutto vero e triste per un popolo come il nostro, un tempo multietnico e campione di interculturalità oltre che VERAMENTE cristiano
Luca
A casa degli amici c'ero anch'io, ma non ho percepito il fastidio verso chi chiede l'elemosina. Semplicemente ti disturba chi si infila in macchina quando hai i finestrini abbassati, mentre i bambini si spaventano. Mi danno fastidio coloro i quali si fingono zoppi o sciancati per impietosirti e non ho mai fatto, personalmente, un problema di razza o di etnia di provenienza. Mi danno fastidio gli imbroglioni, gli sfaticati, chi si piange addosso ... qualunque sia la razza di appartenenza.
Non mi rompono i coglioni gli stranieri soprattutto per una storia personale così variegata come la mia. Mi rompono i coglioni i folkloristici scansafatiche anche quando hanno la pelle bianca, una notevole conoscenza delle lingue e tutta una serie di qualifiche professionali che qualcuno avrà anche pagato. Ti ricordo, infatti, che l'istruzione, almeno in Italia, non è del tutto gratuita.
S.
Rivendico il diritto di essere infastidito dai rompicoglioni di qualsiasi razza senza sentirmi dire che sono razzista
touchè!
chi è razzista non lo sa.
Sfido chiunque a dirsi razzista. Il razzismo è sempre degli altri mai il nostro.
Viene in mente la famosa barzelletta su Bossi: "non siamo noi ad essere razzisti sono loro che sono napoletani!"
(chi di anonimato colpisce di anonimato perisce).
pensate che il Signore non fosse "pressato" da poveri, malati provenienti da ogni angolo della Galilea per essere "mondati".
Eppure li accoglieva con semplicità e con gioia. Non mostrandosi mai infastidito.
Certo noi non siamo Lui,ma Lui ci ha indicato la via
piero
a volte sganciamo la monetina solo per toglierci il fastidio di sentirci chiedere l'elemosina...
in sintesi paghiamo per non essere "importunati"!
Se questa è elemosina?!
A.G.
Posta un commento