martedì 21 ottobre 2008

Fonzie non sa chiedere scusa


E’ giunta l’ora della verità. Tutte le certezze dei neocon, dei moderati, dei fautori del libero mercato, della supremazia occidentale, del capitalismo senza regole, stanno ingoiando bocconi amari.
Eppure nessuno di loro ammette la sconfitta e meno ancora le colpe
Nessuno chiede scusa a chi sosteneva tesi esattamente opposte alle loro.
Il mercato crolla, la finanza di carta pesta si sgretola, le guerre in Iraq e Afghanistan si rivelano fallimentari, il terrorismo dilaga, gli immigrati aumentano. E nessuno dei colpevoli oggi appare in TV a dire: avevamo torto.
Chi, invece sosteneva le tesi opposte (che qui è superfluo rinfacciare), non esiste più; è stato spazzato via accusato di estremismo, comunismo, pacifismo irresponsabile, arretratezza e via dicendo.
Che fare? Non lo so.
Perché non chiederlo a chi aveva capito quello che non si doveva fare?
Probabilmente ha qualche idea in più. Ed invece no, la ricetta per ripartire la stanno elaborando coloro che ci hanno portato in questo pantano.
Coloro che non capiscono nulla di Pace, di assistenza, di etica, di intervento dello stato, di stato sociale, di bisogni primari, di regole da rispettare, di economia reale.
Ci sono Paesi che non sono toccati dalla crisi? Ci sono Paesi che hanno mantenuto basso il livello dei capricci costosi, dei facili guadagni?. Si, ci sono.
Chiediamo a loro come ripartire e facciamolo con l’umiltà di chi ammette di avere sbagliato.
(pippo vinci)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo organizziamo una bella trasferta a Oslo oppure alle isole samoa. Un momento chi deve andare? E il biglietto chi lo paga?

Anonimo ha detto...

perchè a Oslo? A fare che?

Anonimo ha detto...

Non condivido l'impostazione dell'articolo per i seguenti motivi:
La caduta del comunismo ha lasciato solo 'morti'(nel senso che le popolazioni coinvolte si ritrovarono a livelli minimi di sussistenza); la crisi del capitalismo sta lasciando qualche 'morto' diversi 'feriti' e alcuni 'sani'. Il paragone tra i due sistemi politici non regge.
Il contenimento degli effetti della crisi capitalistica - a mio avviso - risultano oggettivamente visibili anche in regioni economicamente deboli quale la Sicilia; tutti si preoccupano e si lamentano dei costi della regressione economica percepita da tutti gli strati sociali ma, comunque, lo standard di vita resta indiscutibilmente superiore delle (allora) sfortunate popolazioni dell'est.
Non si può avere nostalgia di 'regimi' che - seppur ideologicamente improntati alla realizzazione di società organizzate ed evolute - hanno miseramente fallito su tutti gli obiettivi ed in tutti gli Stati (Cuba e Cina compresi). Teniamoci stretta la democrazia del capitalismo con tutti i suoi difetti (anche gravi).
Sulle guerre credo bisogni delineare dei limiti tra l'azione bellica degli U.S.A. ed il coinvolgimento (più o meno) degli altri Stati europei. Si ricordi comunque che non tutti i paesi occidentali hanno partecipato alle azioni di guerra e che quando c'era l'U.R.S.S. questa agiva esattamente come gli americani. Stesso discorso vale per la Cina attuale (vedi Tibet).

Anonimo ha detto...

la classica teoria del "meno peggio"! visto che non veniamo torturati o possiamo comprarci a rate tutte le cose inutili che vogliamo allora siamo in democrazia! questo modo di pensare è proprio quello che impedisce una vera speranza di civiltà. E' sacrosanto invece fare di tutto perchè si migliori prima di tutto nelle coscienze individuali.

Anonimo ha detto...

ben detto mister x (ma perchè non vi firmate, anche con uno pseudonimo?). Si pensa sempre al benessre o malessere economico spinto. Tutto il resto non conta più. Avere 2 televisori 3 automobili e 4 cellulari in famiglia e lamentarsi che non ci sono parcheggi, del canone alto, o delle telefonate costose è sintomo di civiltà o di follia?
ferme restando la libertà di pensiero e di dissenso (ovviamente)

fabio