sabato 5 luglio 2008

licenziamo i (veri) fannulloni

"Abbasso i fannulloni, al rogo i fannulloni, licenziamo i fannulloni".
Se poi questi sono nella Pubblica Amministrazione ecco trovato il problema dei problemi.
Ma prima di proseguire vorrei spiegare chi sono (per me) i fannulloni.
I fannulloni sono coloro che al lavoro non lavorano pur essendo nelle condizioni di svolgere con profitto il proprio dovere.

Ne conseguono queste considerazioni
1) chi finge di essere al lavoro ed è invece a spasso o peggio a svolgere un'altro lavoro non è un fannullone. E' un truffatore. E come tale va smascherato, perseguito, arrestato e condannato;

2) chi cerca di lavorare con onestà e rispetto delle regole e non può farlo perchè i superiori glielo impediscono. Non è un fannullone, ma una vittima e come tale va aiutato, non insultato;

3) chi cerca di lavorare, ma non trova pratiche da sbrigare sul tavolo perchè la disorganizzazione del lavoro lo esclude dal processo amministrativo, non è un fannullone, ma una vittima della burocrazia ed un frustrato che come tale dovrà essere aiutato, non insultato;

4) chi cerca di lavorare bene ed in modo ordinato, continuo e regolare per tutto l'anno, ma si trova a doverlo fare con affanno solo nei 3 o 4 mesi in cui i lavoro è concentrato sempre per difetto di organizzazione, va compreso ed aiutato, non insultato;

5) chi cerca di lavorare con serenità e profitto e non può farlo perchè: non ha il telefono abilitato, non ha il PC collegato alla rete, non funziona la fotocopiatrice, il sistema di climatizzazione è fuori uso da giugno a settembre va aiutato, non insultato;

6) chi nel lavoro si fa cogliere dallo sconforto e lavora demotivato e con lentezza perchè nessuno lo ascolta quando ha una buona proposta da fare, nessuno lo ringrazia per avere fatto un lavoro al di là delle proprie competenze, per essere rimasto in ufficio oltre il tempo previsto dal suo contratto, deve essere ascoltato, non insultato;

7) chi lavora nel terrore e non ha il coraggio di contraddire dei dirigenti prepotenti ed incapaci di svolgere il proprio lavoro che sarebbe quello di organizzare il lavoro e di gestire il personale, va sostenuto e incoraggiato, non insultato;

8) chi , invece, pur avendo un ufficio ben equipaggiato ed accogliente; un dirigente capace , onesto e preparato; un ambente sereno; un lavoro gratificante e ben organizzato; la possibilità di lavorare entro i limiti imposti da norme e regole; la gioia di essere consultato per argomenti che afferiscono la propria competenza. Ecco chi, pur avendo tutto questo, non lavora, va licenziato. E' lui il vero fannullone.

Ecco , il lavoro che deve fare chi autorevolmente grida contro i fannulloni è quello di individuare quei casi (pochi o molti non lo so) che coincidono con l' 8^ condizione.
Solo dopo, e non prima, si può fare la guerra ai veri fannulloni.

Se poi questi moralizzatori della Pubblica Amministrazione volessero darci qualche idea su come risolvere i casi da 2 a 7 gliene saremmo molto grati, sia come utenti che come presunti fannulloni.


P.S. comunque a chi ama l'ozio ed il far nulla, consigliamo e dedichiamo un sito http://www.fannullone.com/


(amedeo contino)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il primo lo hanno trovato, il giudice Edi Pinatto. Se il metro di giudizio per scovare i fannulloni è il ritardo nell'ottemperare ai propri compiti istituzionali, nella pubblica amministrazione molti avranno da temere.

ENZA ha detto...

Mi permetto di aggiungere la NONA categoria: 9) chi è laureato, disposto a qualsiasi impiego, disoccupato perchè "troppo vecchio" (40 anni), non è un fannullone, ma una delle tante vittime della legge del mercato del lavoro.
Questa situazione è l'incubo di chi, come me, ha 23 anni, di chi si sta affacciando al mondo del lavoro nella speranza di poter lavorare senza mai diventare un FANNULLONE!