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venerdì 29 gennaio 2016

e solo tre anni fa era.. la più bella del mondo!

Oggi Roberto Benigni, Peppuccio Tornatore e Paolo Sorrentino, si sono recati a Palazzo Chigi per parlare (dicono) di cinema. All'uscita i tre cineasti di punta del nostro cinema hanno omertosamente taciuto su cosa si siano detti con il capo del Governo Matteo Renzi.

Poi un giornalista ha chiesto a Benigni se poteva svelare il suo voto al referendum "confermativo"  sulla riforma costituzionale . Una domanda un po' strana  e fuori tema, tanto da sembrare perfino pattuita in anticipo

Ebbene il mostro sacro Benigni, quello che ci ha fatto la testa tanta sulla bellezza della nostra Costituzione, che egli stesso definì la più bella e la più copiata del mondo, ha detto che voterà SI !!! Benigni a favore dei questa riforma scempio che avvicinerà il nostro bel Paese ad una dittatura psudeodemocratica. Da non credere!
Ecco di cosa hanno parlato!

Da notare, infine,  che lo spettacolo di Benigni sulla Costituzione (trasmessa dalla RAI il 17 dicembre 2012) si intitolava proprio "la più bella del mondo" clicca qui


pippo vinci

lunedì 7 dicembre 2015

Roberto Stecchino

il cantautore roberto vecchioni
Gentile signor Roberto Vecchioni

...ma come, arrivi a Palermo, sbarchi all'aeroporto di Punta Raisi (oggi aeroporto Falcone e Borsellino), prendi un taxi e lungo l'autostrada non puoi non vedere, a destra, i cumuli di spazzatura che sommergono la corsia laterale, a sinistra, lo schermo di casette abusive che coprono la vista dello spettacolare mare della costa ovest.

Passi da Capaci e ti sfugge la stele dedicata al giudice Falcone nel punto esatto dell'autostrada dove il magistrato è stato ucciso.

Finalmente arrivi in città e quello che ti colpisce è la macchina lasciata addirittura  in terza fila....
Mannaggia, non si circola.


In sostanza quello ti fa  impressione, a venticinque anni dal film di Benigni, è il traffico, la terza piaga.


Come diceva il grande Petrolini non bisogna prendersela con te, ma con chi, scambiandoti per un intellettuale, per una persona che lavora con le parole e ne conosce il peso, ti ha messo a disposizione una cattedra e un microfono.

In fondo bisogna pur capire, sei solo un cantante ed ogni tanto può capitare di  prendere una stecca.

Da oggi, per me e per qualche siciliano di buone speranze, sarai solo Roberto Stecchino

maurizio busè

martedì 21 luglio 2015

I colti a metà

Woody Allen conosce quest'uomo?
Come si fa a capire se una persona è una persona colta? Ossia quali sono i criteri per definire qualcuno colto?

Io non sono sicuro di conoscere la risposta a questo dilemma  , ma ritengo che  esista la tendenza a ritenere colti solo quelli che posseggono una solida cultura umanistica. E ignoranti quelli che non ne conoscono neppure gli elementi basilari.

Prendiamo degli esempi noti: Vittorio Sgarbi, Woody Allen, Dario Fo, Roberto Benigni, Umberto Eco, Dacia Maraini. Li definireste o no persone colte? Chiaro che si. Ma vi siete chiesti se uno di questi grandi personaggi conosce le fondamentali leggi di Mendel? O la differenza tra riproduzione gamica e riproduzione agamica? O, ancora, sappia mettere in ordine di distanza crescente dal Sole i pianeti del nostro sistema solare? O il perché l'acqua bolle a temperature sempre più basse man mano che si sale di quota?

Attenzione, qui non si sta parlando di cultura scientifica, ma piuttosto di ignoranza scientifica. Perché gli esempi che ho citato riguardano leggi e nozioni elementari nel campo scientifico. Sono sicuro che sia Sgarbi che Benigni abbiano letto financo le opere minori e semisconosciute di Manzoni o di D'Annunzio, ma sanno come fa a nascere un pulcino?

In altre parole  se uno non sa chi ha scritto i Promessi sposi o chi ha composto la musica della Traviata, è considerato, giustamente, un ignorante abissale. Se invece non sa il teorema di Pitagora è solo uno che "ha fatto il classico" e che quindi è legittimato a non saperlo.... pur avendolo studiato!

Voglio chiudere questo post con un pensiero di Kraus, proprio sulla cultura. Un pensiero che mi sembra adatto al contenuto di questo articolo

Il valore della cultura si rivela nel modo più chiaro quando una persona colta prende la parola a proposito di un problema che sta fuori dall’ambito della sua cultura.
(Karl Kraus)

pippo vinci