martedì 6 novembre 2012

i politici in TV non ci devono andare!

Ugo Zatterin conduceva "tribuna politica"
Beppe Grillo non gradisce che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle vadano in TV. E noi gli diamo pienamente ragione per le seguenti considerazioni: 
1. fino  a poco tempo fa i partiti (quelli di sinistra in particolare) affermavano che la degenerazione politica recente era dovuta al fatto che non si faceva più politica nel territorio, che i politici non andavano più tra la gente. Ora che questo lo fanno quelli del M5S e Grillo , il discorso non vale più. Bisogna andare in TV, la politca si fa il tv ;

2. una volta (quando la politica era seria, e tutti la rimpiangono) i politici andavano in TV solo durante le campagne elettorali e solo in specifiche  e striminzite  trasmissioni (tribuna politica);

3. I politici dovrebbero fare e non parlare. Se non in campagna elettorale. La politica chiacchierata fa il gioco di chi sa parlare  e imbonire i telespettatori. Non è detto che un bravo politico, un bravo amministratore, un bravo gestore della cosa pubblica sappia anche parlare bene, recitare. Non è il lavoro per il quale viene votato, eletto e pagato. Con la politca dei talk show ,vince chi sa imbrogliare (o illudere) meglio. Vedi il fenomeno Berluscni e non solo;

4. tutti dicono (inorriditi dal divieto di Grillo)  che i politici devono avere la libertà di andare in TV, Ma come mai allora vediamo sempre le stesse facce? Nel PD ci sono solo Bersani, Renzi , Bindi, D'Alema, la Torre e pochi altri? Dove sono le migliaia di militanti , deputati e  consiglieri del PD? Perchè non vanno in TV pure loro se c'è tanta libertà di andarci? Non vanno mai in Tv semplicemente perchè il PD (come tutti gli altri partiti) sceglie chi mandare in TV. E si scelgono non i più capaci,  non i più bravi, non i più onesti, non i più liberi.NO , si scelgono quelli che hanno la parlantina più efficace, il volto più telegenico, meglio se sono ben allineati alla linea politca ufficiale del partito. E questo è di gran lunga più scandaloso del diktat di Grillo. Per esempio, quanti volti noti di IDV si vedono in TV?  3 o 4 (Di Pietro, Donadi, Orlando e pochi altri) . Per non parlare del PDL (Lupo, Cicchitto, Crosetto, Di Gregorio, Bernini, Gasparri, la Russa...) . E di SEL: solo Nicky Vendola! E questo vale per tutti i partiti!
E allora non si tratta più di  politici, ma di attori, di personaggi televisivi  che recitano un copione.

5 i politici in tv NON CI DEVONO PROPRIO ANDARE. Ed anche su questo Grillo li ha preceduti di millenni!

amedeo contino


2 commenti:

stefania ha detto...

caro Amedeo, non sono del tutto d'accordo con te. Concordo sulla politica del "fare"; il politico che va in tv per litigare -e quindi fare spettacolo- è patetico. Al contrario la tv è uno strumento prezioso perché raggiunge tutti, ma proprio tutti, di tutte le età.
Occorre -è vero ciò che dici- che non siano sempre le stesse facce (TOSTE)ad esibirsi e che i programmi vadano anch'essi tra la gente, a raccontare i loro guai, problemi, affanni, ma anche vittorie.
Il divieto è sempre un brutto strumento, da qualunque parte provenga. La regolamentazione di queste cose è ridicola. Potremmo però obbligare i politici a fare campagna elettorale sul territorio in prossimità delle elezioni, riservando la tv al dopo, quando la maggioranza ci spiega il perché delle scelte e l'opposizione il perché degli accordi o dei disaccordi.
E' utopia?

amedeo ha detto...

si in effetti bisognerebbe trovare un metodo che sia un compromesso tra le due posizioni. intanto Grillo ha in parte ceduto ed ha ammesso le interviste alla tv. Mentre rimane il divieto di andare ai talk show. E' già meglio, no?

amedeo