martedì 8 marzo 2011

e ho un marito intelligente


Oggi è l'8 marzo ed è festa.

La città è tappezzata di personaggi che ti vendono a prezzi esorbitanti mimose che sembrano dello scorso anno.

In ufficio, colleghi, che durante l'anno non ti guardano in faccia ma altrove, si presentano e ti dicono "auguri!"come se fosse il tuo compleanno.

Tutti ti offrono servizi vari a prezzi abbordabili: il parrucchiere, il ristorante, il supermercato, eccetera.

E noi?

Che facciamo noi?


Ce ne andiamo al ristorante senza i mariti -non tutte, ovviamente- ma dopo averli sistemati per benino, in modo che abbiano cibo e bevande a sufficienza sino al nostro ritorno, stimato nelle tre ore successive.

Per non parlare di quelle che frequentano i locali di spogliarello maschile ... eccetera.

Lungi da me dire che la festa della donna dovrebbe essere ogni giorno perché siamo brave;

-perché riusciamo ad occuparci bene di tutti i membri da 0 a 90 anni della nostra famiglia -un po' meno bene di noi stesse-;

-perché lavoriamo dentro casa e fuori casa senza fare mancare nulla, sentendoci pure in colpa dal momento che trascuriamo i nostri figli -ma li abbiamo fatti da sole o con i nostri compagni? e perché non se ne dovrebbero occupare anche loro?-

-perché, se è necessario, siamo disposte anche a trasferirci per seguirli, ma è raro che accada il contrario;

- perché, se occorre, ci aggiustiamo il ferro da stiro o attacchiamo quadri o simili amenità, ma la lavatrice rimane un mostro che i nostri uomini non combattono perché-poveretti- già impegnati sul fronte televisore o PC.

Già tutto risaputo.

Vi voglio pertanto provocare:

ma se siamo tanto brave, perché alcune continuano ad andare a letto con chiunque pur di avere un posto o un avanzamento di carriera?

Perché, raggiunto il vertice, ci comportiamo come gli uomini o anche peggio di loro?

Perché spesso siamo nemiche tra noi?

Mi capita, a volte, di lamentarmi perché i miei gemelli in fase preadolescenziale siano di umore mutevole. Ottengo sempre risposte tipo: non hai ancora visto niente, ci siamo passate tutte e similari.

Ma se mi deste un consiglio, un suggerimento su come fare, no,eh?

Cos'è, una gara? Io l'ho superata, ora tocca a te? La maternità in carriera!!!!

Dal momento che io non lavoro fuori casa, vengo o invidiata o schifata.

Nel primo caso, perché sono padrona del mio tempo.

Oddio, non me n'ero accorta di tanta libertà!!! Ho tre figli da ritirare da scuola a tutte le ore, perché in questa città il tempo pieno è un'utopia; il pomeriggio ho il rito dei compiti e delle attività extrascolastiche, compresa la frequentazione dei compagni. Trascuro tutto ciò che occorre per la gestione della casa, di cui mi devo fare carico perché"non lavoro fuori casa". Trascuro il fatto che, non lavorando, il budget è ridotto e la baby sitter è solamente per le emergenze.

E ho un marito intelligente.

Sono schifata da parte delle lavoratrici, perché “facciamo le stesse cose che fai tu, ma con meno tempo disponibile!”

Ragazze, non posso cambiare il corso della mia vita, non vi posso spiegare le ragioni dello status in cui mi trovo, e non lo ritengo importante.

Ma, per me e per tutte le altre, vi chiedo di comportarvi da donne e non da stupidi maschi stressati: riappropriamoci della capacità di guardare dentro le cose, non giudichiamo e non invidiamo.

Buona festa a tutte!!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

massima solidarietà da una single...
non deve essere semplice

Anonimo ha detto...

odio definire il "giorno" delle donne "festa" perché è la data in cui si ricorda la morte di un centinaio di operaie che sono morte in un incendio nel corso di una protesta per l'affermazione dei loro diritti e della loro dignignità lavorativa, un giorno di commemorazione che è stato, tramutato, da squallide operazioni commerciali, in un giorno di "festa" che purtroppo viene vissuto da molte "......" come momento di riscatto ed emancipazione frequentando locali di streep maschili e utilizzando un linguaggio da scaricatore di porto.
Non credo proprio che bastino un paio di chiappe maschili o pronunciare due o tre parolacce per sentirsi emancipati.....
cara mamma dei due gemelli, anche io ti invidio.... ma la mia è una sana invidia, e no per il tuo tempo libero, ma per l'opprtunità che hai di amare ed essere amata dalle tue creature... sicuramente non sarà mai un amore a perdere....

Antonella G.

Jonny Dio ha detto...

Provocazione: visto che lavori a casa, chi sono i colleghi d'ufficio che non ti guardano in faccia ma altrove? I tuoi vicini che lavorano a casa pure loro?
Rispondo anche alla tua, di provocazione: forse perchè non è vero che siete tanto brave; evidentemente, alle qualità (vere) che hai elencato, bisogna sottrarre un qualche difetto che le sovrasta, dato che tutte le società umane sono sempre state patriarcali, con rarissime e marginali eccezioni.
Oppure siete davvero le più brave, e in realtà delegare la gestione del potere alla fine risulta più conveniente, ai fini della sopravvivenza (infatti le donne campano più a lungo), per cui rendetevene conto una volta per tutte e smettete di protestare che va bene così.

Anonimo ha detto...

Ho mai scritto da qualche parte o a te risulta che io non abbia mai lavorato?
Sto a casa -si fa per dire- semplicemente perché ho figli da crescere ed è un impegno piuttosto serio.
In ogni caso, io non protestavo contro l'atteggiamento maschile -ognuna di noi si accompagna con che crede e io, ripeto, ho scelto un uomo intelligente- ma chiedevo a noi tutte di tirare fuori il meglio che la nostra condizione ci offre e non di imitare il peggio dell'altro sesso.