domenica 8 febbraio 2009

Eluana, Johnny e la farfalla


Qualcuno di voi sicuramente avrà visto il film e Johnny prese il fucile, qualcuno ha forse visto anche la pellicola lo scafandro e la farfalla.

Si parlava di persone inermi che non avevano più alcuna autonomia , quasi nessuna possibilità di comunicare col mondo esterno alcuna possibilità di comandare un solo muscolo utile del proprio corpo. Johnny poteva solo muovere entrambe le palpebre, e con queste comunicare la richiesta : u.c.c.i.d.e.t.e.m.i. , in alfabeto morse.

Dico questo, per cogliere solo uno dei tanti aspetti drammatici del caso di Eluana Englaro. I cosidetti Cattolici, i cosiddetti difensori della vita, affermano che Eluana prova ancora sensazioni. Se ciò fosse vero (speriamo di no) , pensate solo la immane sofferenza di questa donna che da 17 anni “sente” e “prova” impotente la sua indicibile e agghiacciante condizione.
Se fosse vero ci sarebbe un motivo in più per consentire a questa donna di porre fine alle sue sofferenze, a quelle dei suoi cari ed a quelle di coloro (cattolici e non) che difendono sul serio la vita.

(pippo vinci)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

La posizione dei cattolici non e' nata ieri ne' puo' cambiare nel tempo secondo le mode.
Chi ha tempo e voglia può ricercare notizie sulla vita di Maria Annunziata Adelaide Del Pace,nata a Firenze nel 1793 e morta nel 1846.
Lapis

Anonimo ha detto...

Non credo che sia come tu dici, cara/o Lapis. Innanzitutto perchè, nel mondo cattolico, la posizione dei cattolici non è LA POSIZIONE ma LE POSIZIONI. E poi non è la posizione di cattolici che intendo criticare, ma la pretesa(della Chiesa Cattolica) di costringere tutti a pensare e ad agire come loro.
Infine, permettimi di dire che il tuo atteggiamento appare di rassegnazione ed invece su queste cose bisogna lottare perchè la laicità dello stato è un bene assoluto. Per tutti. Anche per i cattolici.
p.s. e poi non ho capito da che parte stai.
Ma seguirò il tuo consiglio e cercherò informazioni su Maria Annunziata Adelaide Del Pace

pippo vinci

Anonimo ha detto...

L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto.

Catechismo della Chiesa cattolica articolo 2278

Anonimo ha detto...

stamattina passando da un edicola ho letto da una testata: "l'hanno ammazzata" ... ritengo che invece hanno lasciato che la natura facesse il suo corso... e che lo hanno fatto fin troppo tardi...il diritto alla morte equivale al diritto alla vita...
Antonella Gullo

Anonimo ha detto...

la delicatissima materia dell'eutanasia non può più essere rimandata nel nostro paese e malgrado tutto il caso eluana può essere "utile" per accelerare il processo di analisi che l'epoca storica ormai chiede. A questo punto perchè non documentarsi in quei paesi del nord europa dove la legislazione in materia funziona bene è accettata democraticamente, per prendere spunti oggettivi ?

Anonimo ha detto...

E' finita cosi'.
Dunque gli ultimi 17 anni di Eluana sono stati inutili.
Meglio sarebbe stato se non li
avesse mai vissuto.
Credo che nessuno possa dirlo con assoluta certezza.
Ciascuno esce sconfitto, anche chi
crede di avere vinto.
Grazie ad Eluana ed a questi anni "inutili",discutiamo oggi di questo delicatissimo argomento, al punto di chiedersi :"ma veramente una vita non vale la pena di essere vissuta, anche se nelle peggiori condizioni possibili?".
Lapis

Anonimo ha detto...

penso che Eluana sia stata affidata, finalmente, alle mani di Dio... Se l'uomo non si fosse intromesso tra lei e Dio.. Eluana non avrebbe vissuto diciassette anni d'inferno...

Anonimo ha detto...

Caro Lapis, ma come ti permetti di dire che qualcuno "ha vinto". Qui non ha vinto nessuno per il semplce fatto che non era una gara, non era una guerra, non era niente di quello che hai in testa tu, che quindi avresti "perso". Il caso è complesso e richiede rispetto e comprensione per tutte le posizioni. TUTTE.

Fabio

Anonimo ha detto...

Molto spazio è dedicato dai mezzi di informazione al caso di Eluana.
La questione è diventata perfino un caso nazionale (Presidente della
Repubblica,governo,giudici, etc.)
Il vero problema è che la nostra società non ha un concetto ben defi-
nito del valore della vita (esistenza) (in qualunque condizione o stato si trovi).
Ciascuno ha le proprie convinzioni, condivisibili o meno.
Un padre può avere le proprie comprensibili ragioni per chiedere di porre fine
alla vita (esistenza) della figlia, ma questo diritto a chi appartiene?
Perchè allora parte della societa' si ribella alla decisione del padre?
Forse perchè la vita (esistenza) di una persona appartiene a tutti?
Essere liberi di porre fine ad una vita (esistenza) significa comunque
che tale scelta sia giusta?

beppe