martedì 11 settembre 2018

il faro di ... Yalta

Ci sono diversi motivi per i quali si può rompere una amicizia. Ma nessuno è grave o non grave in assoluto. Il giudizio di gravità, il movente della rottura è sempre molto soggettivo. E questo perché le amicizie (quelle serie) si basano più su fatti emozionali e sentimentali, che su elementi numerabili o tecnici. Più su storie vissute che su elementi statici ed oggettivi.
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Per il mio modo di pensare, per il mio modo di “concepire” l’amicizia, uno dei motivi scatenanti la rottura (ovvio, unilaterale) è la mancanza di fiducia e di credibilità. Indipendentemente dall’oggetto in questione.
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In altre parole se un mio amico non crede ad una cosa che io conosco per certa, ad un fatto che io ho vissuto, osservato, toccato, ecco che in me scatta l’iter per la rottura definitiva dell’amicizia.
Ribadisco che non mi riferisco a scambi di opinioni, a diversità di vedute o di pareri, ma a fatti certi da me Tommasamante accertati, cui il futuro ex amico non crede.
Pochi di voi conosceranno il Faro di Capo San Vito, proprio a San Vito lo Capo, una bella località di mare situata sulla punta nord occidentale della Sicilia, in provincia di Trapani.
Una notte decisi di andare a vedere il faro da vicino, Molto vicino: ci andai proprio sotto. E con mia grande sorpresa mi accorsi che i fasci di luce che uscivano dal “lampione” posto in cima alla torre erano 3. Si, 3;divisi l’uno dall’altro da un angolo di 120 gradi (120 x 3 = 360).
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Questa fu una scoperta per me, che ero convinto che il fascio di luce proiettato verso il mare fosse uno solo che ruotava attorno ad un asse in modo da dare al navigante l’impressione di vedere un lampo ogni tot secondi. In tal modo, invece, la rotazione c'è sempre , ma l'intervallo di tempo tra un bagliore ed il successivo si accorcia fino a quel dato che è tipico del faro di San Vito e che i naviganti conoscono o possono ritrovare nei manuali di navigazione o cose simili.
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Bene, ricco di questa nuova scoperta , ne parlai subito agli amici. Molti ridendo, altri facendo spallucce come per dire ma che minchia dice questo!?, ma che cazzo ce ne importa del faro?!, non mi hanno creduto.
Ed il grave fu che pur essendo tutti riuniti in una villa proprio a San Vito, nessuno si disturbò di andare a vedere. A nessuno venne in mente neppure di verificare le mie affermazioni. Per loro io avevo detto una solenne minchiata. Punto.
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Eppure bastava fare 600 metri di comoda strada asfaltata (a piedi, in auto, in moto o in bici) per verificare se ero diventato pazzo o non vedente. E sarebbe stato comunque non molto elegante nei miei riguardi. E invece neanche questo. Niente. sono stato liquidato con un semplice: “non è possibile, chissà cosa hai visto!” Cambio di discorso e proseguimento della serata.
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Nessuno sospettò che per me quella serata con gli amici si era trasformata in una specie di congresso di Vienna o di Yalta. Tutto da allora non sarebbe stato lo stesso con i miei (ora ex) amici.
Nick Name de Bortolì

7 commenti:

Anonimo ha detto...

e vero episodi del genere che sembrerebbero non tali da cambiare opinione in realtà fanno affiorare quello che in fondo iin fondo già sapevamo dell'amico in questione . Non ti preoccupare io ti crederò sempre!!!

Anonimo ha detto...

ok, ammettiamo per un attimo che tu abbia ragione, dammi la spiegazione logica del perchè si vede solo e sempre un solo raggio
Essendo i tre raggi a 120° dovrei poterne vedere almeno 2 nel momento
che il primo raggio è a 60° e l'altro a 300° e questo non accade

Carlà

Anonimo ha detto...

I tuoi ex amici sono quanto meno ignoranti.
Ogni faro ha caratteristiche diverse da un altro ed esistono precise tabelle descrittive.
La luce del faro può essere fissa,a lampi, alternata, intermittente.
Sulle carte nautiche i fari sono rappresentati da un pennello rosso e stella scura, insieme a delle indicazioni.
Per esempio: Lam (2) 10s 18m vuol dire 2 lampi ogni (periodo) 10",portata miglia 18.
La luce e' in genere bianca per 360° ma in alcuni casi i fari possono emettere anche luce rossa verso un determinato settore pericoloso per la navigazione.
il guardiano del faro

Anonimo ha detto...

proseguendo quello che dice il precedente anonimo, l'autore dell'articolo ha ragione da vendere. Se il fascio di luce rotante fosse 1 solo non si potrebbero ottenere i diversi tempi di luce e di buio tipici di ogni faro.
In altre parole se un faro dà tre lampi a distanza di 2 secondi l'uno dall'altro e un periodo di buio (eclissi) di 4 secondi, mi spiegate come ciò sarebbe possibile con un solo fascio di luce.
Ergo, l'autore del post ha ragione ed i suoi amici .. meglio perderli che trovarli

Paolo di Nuoro

Anonimo ha detto...

beh, in pratica sarebbe possibile, basterebbe avere un rotore "intelligente" che gira prima velocemete e poi lentamente. ma è ovvio che è molto più econimica e pratica la via dei fasci multipli.

Luca

Anonimo ha detto...

L’ottica, di 375 mm. di distanza focale, si compone di tre pannelli con asse a 120° fra loro e lo sviluppo di ciascun pannello è pari a 1964 cmq. Per la parte diottrica a 8182 cmq.
Tratto dal sito di San Vito bastava solo fare una piccola ricerca su internet per capire che avevi ragione pero' ad essere troppo intelligenti ci si rimette anche se avevi ragione ricorda meglio passare qualche volta da stupidi, che fare troppo i saputoni. ciao

Anonimo ha detto...

ciao e grazie

nndb