sabato 17 giugno 2017

usiamo bene la lingua italiana!

da svenire!


Viviamo in un’epoca in cui la normalità, nel linguaggio, è l’esagerazione. Nel bene e nel male.

Non esistono più cose belle o cose graziose. Solo meravigliose. Non ci sono più paesaggi dolci e romantici. Solo da urlo! 
Non si può più essere semplicemente brutti. Solo mostruosi.

E se uno sta poco bene è morto; ma se non si sente male è un leone.

Un dolce non è più buono o gradevole o , ancora, gustoso , ma da svenire!

E la stampa certo non aiuta ad utilizzare i “mezzi termini” tanto che ad ogni piccolo problema che colpisca un qualsivoglia soggetto pubblico si parla di bufera, di rottura, di shock, di tragedia. Per poi smentire o ridimensionare tutto il giorno dopo. O mai.

Una volta c’era pure l’uso appropriato di una scala di valori i cui estremi, preventivamente indicati e dichiarati, oggi vengono, invece, sistematicamente scavalcati.
Esempio:
- uno domanda :”da 1 a 10, quanto ti è piaciuta la vacanza?”
- l’altro risponde : “100!”.

Ma come 100?!. Se il limite è 10?
Allora ci permettiamo di ricordare a tutti , a mo’ di esempio, una scala di valori che potranno essere utilizzati per descrivere la bellezza o la bruttezza di un paesaggio, di un quadro, di un volto e così via:

1. bruttissimo
2. brutto
3. bruttino
4. grazioso
5. bello
6. molto bello
7. bellissimo
8. meraviglioso

Se poi vogliamo giudicare un film possiamo invece usare le due seguenti serie “polimorfe non scalari

Giudizio negativo
1. noioso
2. mediocre
3. scadente
4. inguardabile
5. pretenzioso
6. discutibile
7. incomprensibile
8. shoccante (in senso negativo)
9. orribile

Giudizio positivo
1. interessante
2. sopportabile
3. appassionante
4. bello
5. eccellente
6. piacevole
7. divertente
8. schoccante (in senso positivo)
9. favoloso
10. indimenticabile

1 commento:

Anonimo ha detto...


E' la fine della lingua italiana così come è stata intesa finora.

Sempre più imbarbarita dai termini inglesi, sempre più frequenti, praticamente

privata dai congiuntivi, condizionali e simili, va verso una decadenza che rispecchia

i tempi e la classe politica.

Si perdono le sfumature. Si pensa di meno.