giovedì 5 luglio 2012

Vitti na crozza: diamo a Li Causi quello che è di Li Causi

Vitti 'na crozza è il canto popolare siciliano più conosciuto al mondo. Quasi un triste inno della Sicilia, dilaniata, povera e senza speranza. Pochi però conoscono l'origine del brano.

Di solito, quando si parla di brani popolari è uso liquidare l'argomento pensando a origini sconosciute, perdute nel tempo e tramandate oralmente. Falso. Almeno in parte.

Vitti 'na crozza (ho visto un teschio) ha una origine precisa e abbastanza recente (1950) , un vero musicista come autore delle musiche (Franco Li Causi) e un regista (Pietro Germi) che affidò a Li Causi la scrittura di un brano per il suo nuovo film (Il Cammino della Speranza) sceneggiato da Federico Fellini.

Germi stava iniziando le riprese del film e chiese proprio al maestro Li Causi di scrivere un pezzo adatto per il suo lungometraggio. Il testo invece fu ricavato da una antica poesia popolare il cui autore, quello si , rimane sconosciuto e perso nel passato

Se cliccate sulla locandina del film potrete ammirare le prime scene con il sottofondo della canzone nella sua versione originale, eseguita per la prima volta, con voce solista (cui è affidata solo la prima frase di ogni strofa) e coro. Un gioiello! La prima incisione del brano fu curata dallo stesso Li Causi che ne affidò l'esecuzione al tenore Michelangelo Verso . Ma solo nel 1979 la SIAE riconobbe a Li Causi i diritti d'autore sulla musica.

Per inciso: l'oramai (purtroppo) noto ritornello (tralallaleru lalleru lalleru lalleru lalleru lalleru la la) fu introdotto negli anni '70 dalla versione interpretata da Rosanna Fratello
Di seguito, invece, vi riportiamo l'intero testo originale, quello che faceva da colonna sonora al film di Germi. In ulteriori e successive versioni sono state aggiunte altre strofe per rendere meno tragico il contenuto della ballata, ma che nulla hanno a che fare con il brano originale ed il suo spirito.
vitti 'na crozza (1950)
(testo:poesia popolare siciliana - musica: maestro Franco Li Causi)

Vitti na crozza supra nu cannuni
fui curiusu e ci vosi spiari
idda m'arrispunnì cu gran duluri
muriri senza toccu di campani.
Si nni jeru, si nni jeru li mè anni
si nni jeru si nni jeru un sacciu unni
ora ca sù arrivatu al'ottant'anni
lu vivu chiama e la morti arrispunni.
Cùnzatimi, cunzàtimi stu lettu
ca di li vermi su mangiatu tuttu,
su nun lu scuntu cca lu me difettu
lu scuntu a bedda vita a sangu ruttu.
pippo vinci

fonte www.argocatania.org

2 commenti:

Anonimo ha detto...

una canone bellissima e commovente. E ora che so la sua origine (nobile: colonna sonora di un film di Germi sceneggiato da Fellini!) mi pare ancora più bella e più preziosa.

t.

Anonimo ha detto...

ho cliccato sulla immagine della locandina ed ascoltato la versione originale. E' favolosa la voce del solista che ha un timbro tragico e tremolante che si adatta perfettamente al testo... e al film. Semplicement meraviglioso. Ve lo consiglio!

Marco di Catania