mercoledì 9 novembre 2011
Elementare Watson!
Da quando la polizia scientifica ha affinato i mezzi di ricerca e di analisi sui luoghi del delitto, paradossalmente è diventato più difficile scoprire con certezza gli autori degli omicidi, anche i più efferati.
Il delitto di Garlasco, Il processo Meredith, la vicendadi Sarah Scazzi, il caso di O.J. Simpson e quello di Melania Rea, per non a parlare dei delitti del mostro di Firenze. Ebbene in tutti casi, il famoso test del DNA non ha fatto che complicare le cose.
E per forza. Il DNA può trovarsi in qualsiasi microscopico elemento biologico umano: un capello, un pezzetto di unghia, una goccia di saliva o di urina o di sudore, un residuo di pelle, una lacrima rinsecchita, una caccola di naso. Ed ecco che su qualsiasi luogo di qualsiasi delitto queste impronte possono essere di chiunque. Basta strusciarsi sulla metropolitana con un altro passeggero che diventiamo portatori sani di DNA di quello sconosciuto passeggero.
In più la prova del DNA può facilmente essere alteratao costruita: basta far trovare sul posto del delitto una cicca di sigaretta fumata da chiunque si voglia, per rendere il caso più complicato ed inguaiare un innocente. Anche il caso "della mamma di Cogne" ha avuto complicazioni e lungaggini per tentativi ( piuttosto maldestri) di alterare le prove con l'uso di false tracce di DNA
E che dire delle prove basate sul cellulare? Nel seguire le cronache delle indagini spesso si riferisce che gli inquirenti tenderebbero ad associare la posizione di un cellulare (rilevata con assoluta certezza dal sistema a celle) con quella del suo possessore.
Se il cellulare, all'ora del delitto, è sul luogo del delitto , vuol dire che lì c' 'era pure il proprietario di questo cellulare. Ma chi lo dice? E se questo è un indizio allora basta lasciare a casa il cellulare ed uno può commettere qualsiasi delitto, basta commetterlo ben lontani da casa o da dove diavolo si è adagiato il telefonino.
Insomma un bravo e costoso avvocato può giocare su tutti questi giochetti tecnologici per scagionare il suo assistito, anche se colpevole con tanto di movente e di prova logica. O almeno per non consentire alla giuria di formarsi un giudizio di colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio
Fatto sta che trovare prove (scientifiche) certe è sempre più difficile. C'è sempre una controprova (sempre scientifica o tecnologica) che annulla o contraddice la prima.
E allora meglio tornare alla prova delle prove: la logica! Quella non si può alterare. O alle prove della fisica e della dinamica. Queste si basano su leggi universali inconfutabili... a parte la velocità della luce!
Avete mai letto i gialli di Maigret, le avventure di Sherlock Holmes, o i romanzi di Nero Wolfe? I nostri eroi incastravano sempre i colpevoli con prove schiaccianti , certe. E ancora non c'era nessun cellulare o nessun DNA a supporto.
Ricordo, infine, il magnifico film di Sidney Lumet, 12 Angry men(la parola ai giurati), dove un superbo Henry Fonda, unico innocentista membro di una giuria zeppa di colpevolisti, riesce a convincere tutti (uno ad uno) della innocenza dell'imputato con la semplice forza della logica e della ragione.
va bene, va bene.... in fondo ho citato solo finzioni di film e romanzi, ma la logica mi dice che non sono lontano dalla verità!
pippo vinci
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