sabato 22 gennaio 2011

ognuno, a casa sua , può fare quello che vuole?

No! Ognuno a casa sua non può fare quello che vuole!

Uno degli argomenti utilizzati dai rissosi sudditi per difendere l'impresentabile Sultano italiano è la teoria secondo la quale uno a casa sua può fare quello che vuole!

Da una recente indagine del British Crime Survey, risulta che almeno 1/3 dei reati contro la persona si svolgono dentro il perimetro delle mura domestiche. E si tratta solo dei reati denunciati. Ciò significa che la realtà è molto più pesante di quella che risulta da questa ricerca.

Il codice penale (e anche quello civile) non esclude alcun posto (pubblico o privato che sia) come luogo dove è possibile commettere (e perseguire) alcuni reati. Anche tra i più gravi. Ecco un brevissimo e limitatissimo elenco che raccoglie solo quelli che mi vengono in mente mentre scrivo questo articolo.

1. omicidio
2. maltrattamenti a persone
3. detenzione e vendita di merce rubata
4. spaccio di sostanze stupefacenti
5. detenzione di droga
6. detenzione illegale di armi
7. sfruttamento della prostituzione
8. sequestro di persona
9. maltrattamenti ad animali
10. stampa di banconote false (la banda degli onesti)
11. contraffazione di documenti o di merce di valore
12. abusi edilizi
13. occultamento di cadavere
14. ospitalità a latitanti

ecc ecc ecc

..oltre ad altre illegalità minori legate a norme specifiche, regolamenti condominiali e via dicendo.
Se poi includiamo nel novero quei reati "moderni" fatti tramite internet, allora l'elenco si allunga a dismisura.
Insomma, le mura domestiche non racchiudono uno spazio di impunibilità. Al contrario rendono molti reati più facili a farsi e più difficili da scoprirsi.

pippo vinci

questo post è stato pubblicato anche sul sito www.behablog.it

1 commento:

BehaBlog ha detto...

Gentile Pippo Vinci, le segnalo che sul blog civico di Oliviero Beha abbiamo ripreso il suo articolo "NO! Ognuno a casa sua non può fare quello che vuole!", http://www.behablog.it/dett.php?id=1387

Redazione Behablog