Questo ominide sarebbe quel "famigerato" anello mancante tra la scimmia e l'uomo abilis, che confremerebbe in modo definitivo la teoria darwiniana della evoluzione del genere umano.
Lo scheletro ritrovato comprende un bacino e arti interi che possono rivelare se la nuova specie camminava in posizione verticale o su quattro zampe. Le ossa delle mani potrebbero invece fornire il primo indizio in merito a quando gli esseri umani abbiamo imparato la capacità di tenere i primi attrezzi in pietra
2 commenti:
La scoperta di "Sediba" a Sterkfontein e' certamente molto importante, ma nell'articolo c'e' qualche imprecisione, a partire dal fatto che si tratta di due individui e non di uno solo.
Darwin, a questo punto, c'entra ormai poco: oggi e' la genetica molecolare che ci garantisce che il ramo evolutivo dell'uomo si e' separato da quello dello scimpanze' sei milioni di anni fa (vedi: UMANI DA SEI MILIONI DI ANNI, di Biondi e Rickards).
Noi sappiamo che quel "ramo" ha avuto una evoluzione rapida e molto complessa, tanto che oggi si preferisce parlare di un "cespuglio" che comprende tante specie di ominidi di cui la maggior parte NON sono nostri antenati, mentre a un tempo, ad ogni ritrovamento si credeva di aver trovato un ns antenato e che fosse un anello della catena dall'uomo all'antenato "scimmiesco".
Quella catena esiste certamente, ma noi ancora non la conosciamo,; ad esempio, c'e' chi dubita che l'homo abilis fosse un nostro antenato e anche chi dubita che si trattasse di una sola specie.
Recentemente, studiosi del Max Plank institute hanno scoperto in siberia un frammento di una falange umana; analizzandolo, hanno scoperto che ha soltanto 30 000 anni, che non e' un sapiens, non e' un neandertal, non e' neanche un florensis e che quindi ancora 30000 anni fa convivevano almeno quattro specie umane distinte.
La storia dell'uomo e' ancora da scoprire, e la recente scomparsa di tutte le altre specie umane fa sospettare che la "pulizia etnica" sia un antico vizietto del sapiens, cioe' della ns specie.
Geri Steve
La scoperta di "Sediba" a Sterkfontein e' certamente molto importante, ma nell'articolo c'e' qualche imprecisione, a partire dal fatto che si tratta di due individui e non di uno solo.
Darwin, a questo punto, c'entra ormai poco: oggi e' la genetica molecolare che ci garantisce che il ramo evolutivo dell'uomo si e' separato da quello dello scimpanze' sei milioni di anni fa (vedi: UMANI DA SEI MILIONI DI ANNI, di Biondi e Rickards).
Noi sappiamo che quel "ramo" ha avuto una evoluzione rapida e molto complessa, tanto che oggi si preferisce parlare di un "cespuglio" che comprende tante specie di ominidi di cui la maggior parte NON sono nostri antenati, mentre a un tempo, ad ogni ritrovamento si credeva di aver trovato un ns antenato e che fosse un anello della catena dall'uomo all'antenato "scimmiesco".
Quella catena esiste certamente, ma noi ancora non la conosciamo,; ad esempio, c'e' chi dubita che l'homo abilis fosse un nostro antenato e anche chi dubita che si trattasse di una sola specie.
Recentemente, studiosi del Max Plank institute hanno scoperto in siberia un frammento di una falange umana; analizzandolo, hanno scoperto che ha soltanto 30 000 anni, che non e' un sapiens, non e' un neandertal, non e' neanche un florensis e che quindi ancora 30000 anni fa convivevano almeno quattro specie umane distinte.
La storia dell'uomo e' ancora da scoprire, e la recente scomparsa di tutte le altre specie umane fa sospettare che la "pulizia etnica" sia un antico vizietto del sapiens, cioe' della ns specie.
Geri Steve
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